Recensioni
 
 

Ho il piacere di proporre questa rubrica, intitolata "Recensioni", creata grazie alla continua collaborazione dei i ragazzi che seguono costantemente l'evoluzione del sito e sono Golden Members del nostro club.

Recentemente ho avuto l'idea di proporre quotidianamente un disco di JD, poi ognuno ha scritto le proprie impressioni, le riflessioni, i ricordi che il disco del giorno suscita.

Questa pagina sarà quindi in continuo aggiornamento e spero che anche voi vogliate dare il vostro contributo allo sviluppo delle recensioni.

Potete scegliere o più album di John Denver, scrivere le vostre impressioni ed io cercherò di pubblicarle quanto prima. Se siete d'accordo potrei inserire anche il Vostro nome e la vostra email.
 
 

I am glad to introduce you this column called "Reviews", created also thanks to the preciosus collaboration of some Golden Members of the Italian on-line JD Club.

Please send me your reviews of your fovourite JD's album, and I'll put them on line.
 
 

Peace

Denver&Dintorni

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Dreamland Express

Vorrei farvi notare che su DreamEx ci sono delle canzoni che sono dei gioiellini:
If ever (composta dal grande Steve Wonder, incisa ultimamente da quest'ultimo ma la preferisco cantata da JD)
African Sunrise (che con i background di strumenti etnici è senz'altro uno dei pezzi più riusciti di JD alla scoperta di sonorità esterne al Bluegrass)
Don't close your eyes tonight (che è una ballata romantica ma al tempo stesso accattivante...si notino i bassi del secondo ritornello)
Got my heart set on you (che ha un ritmo molto simpatico e coinvolgente, e qui JD si avvicina al sound anni '30/40)
Claudette (con i bellissimi e simpaticissimi incisi di trumphets e sax)
Insomma... Fabrizio ha ragione, senz'altro sotto tono rispetto agli album più "incontaminati" di John, ma John rimane John e non me lo toccate, che sennò mi ink...o, OK? :-D
Si vede che siete due metallari! ;-)
A parte gli scherzi ho capito cosa intendete, e sono parzialmente d'accordo con voi, ma credo che JD abbia voluto far capire al pubblico di coloro che non gli erano affezionati che era in grado di
fare anche degli albums meno impegnati e riuscendoci egregiamente.
AKAMPOST

Io sono convinto che un artista debba saper evolversi man mano che va avanti ma che debba mantenere quelle che sono le sue caratteristiche fondamentali: le canzoni di Dreamland Express non sono bruttissime ma guarda le firme: John Denver ne ha firmate proprio poche. L'album è cantato benissimo come solo lui poteva fare, ma ciò non toglie che sia un disco che non gli appartiene. Credo che anche lui se fosse accorto ed infatti la sua
produzione successiva lo ha visto ritornare a tutti gli effetti JOHN DENVER.
Io non mi ricordo sinceramente che dopo D.E. la stragrande maggioranza che a quell'epoca seguiva la musica pop anni '80 si sia accorta di John Denver.
Poi scusate volete accostare HIGHER GROUND con THE HARDER THEY FALL?
DONGENVER

Io in merito ho una teoria personale.
Se fate caso l'album in questione è uscito nel 1985. Il precedente "It's about time" è del 1983.
Il fatto è questo: se esaminate attentamente tutte le produzioni musicali di artisti non POP, ma rock, folk, country ecc, apparse attorno al 1983, vi renderete conto di quale sforzo discografico, spesso a discapito dell'artista, sia stato compiuto per ottenere il sound anni ottanta.
Se per esempio ascoltate "Landing on Water" di Neil Young, apparso proprio nel 1983, vi renderete conto da soli della schifezza ! E parliamo di Neil Young.
Avete mai ascoltato "Lawyers in love" di Jakson Brown? Anchesso apparso nel 1983; io personalmente ho fatto girare il disco solo la volta che lo ho registrato sulla cassetta, e la cassetta non l'ho neanche ascoltata.
La mia teoria è che quegli anni terribili sono usciti album altrettanto tremendi. Ma era tutto un movimento discografico di cui sono rimasti vittime gli autori e credo anche il mercato.
Si salva It's about time di JD che anticipa sono in alcune canzoni il sound proposto poi nell'album successivo, tipico degli anni ottanta.
Per cui se vi capita di acquistare una produzione discografica intorno al '83, fate le vostre considerazioni prima di spendere soldi.
Per quanto riguarda D.E. di JD, stasera me lo riascolto, se ci riesco e vedo di trovare qualcosa di buono. Poi dietro a D.E. credo che ci sia anche il risultato della crisi umana ed artistica che viveva John Denver in quegli anni. Quello era il periodo in cui il matrimonio con Annie era in crisi e stava nascendo l'amore con Cassandra Delany ( http://www.cassandramusic.com ) . Questa gentilissima signora ancora utilizza il nome del marito per farsi spazio nella scena musicale con improbabili canzoni.
Poi infatti sono usciti i tre album di ispirazione australiana e prodotti da una nuova etichetta discografica.
In ogni caso per fortuna che nel 1983 ancora non scrivevo canzoni! :-)
John è sempre John, ma era sempre un uomo e come tutti noi facciamo, può capitare che il lavoro in certi periodi non sia la nostra prima preoccupazione.
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Per essere onesto ho ritrovato il disco D.E.
Me lo sto riascoltando con attenzione ed al momento sono arrivato  alla traccia #6 quando dice:"Aspen, colorado, saturday night"
Non mi piace proprio, non è il suo, non gli appartiene, non sono sue le canzoni, non le musiche. Aveva altro a cui pensare il quel periodo
ed ad ha registrato l'album in fretta e senza impegno. Gli arrangiamenti sono brutti, sono troppo schematici, Strofa Ritornello
Strofa Ritornello Bridge e poi due ritornelli magari uno alzato di un tono.
Sotto si sentono delle armoniche di plastica, una batteria che fa invidia a Patsy Kansit. Alcuni finali sono sfumati perche l'autore della canzone non sapeva come fare la chiusa. Il rullante della batteria sembra finto.
"trails of tears" mi piace, suonata discretamente, e cantata molto bene. Un classico di JD.
"African Sunrise" è molto gentile, ma troppo canonizzata.
In sintesi la voce è molto buona, ma il problema è di natura discografica, come dicevo ieri.
DENVER&DINTORNI

Earth Songs

Recensione di "Earth song" by akampost
Che dire di questo album? A parte "Celebrate" i pezzi inclusi nell'album sono tutti già precedentemente pubblicati, e qui successivamente remixati.
...
Adoro Windsong:
"The wind knows the songs of the cities and canyons
The thunder of mountains, the roar of the sea
The wind is the taker and giver of mornings
The wind is the symbol of all that is free "
...
Ogni volta che ascolto "Raven's Child" mi vengono i brividi:
"Raven's child keeps vigil for freedom
Trades for the arms that once made her strong
With nuclear warheads and lasers in heaven
Fear does the choosing between right and wrong"
...
L'inciso di Rocky Mountain Suite potrebbe essere l'inno nazionale dell'Alberta:
"How the life in the mountains is living in danger
For too many people too many machines
And the time is upon us, today is forever
Tomorrow is just one of yesterdays dreams
Cold nights in Canada and icy blue winds
The man and the mountains are brothers again"
...

E "American Child" l'inno nazionale dell'Alaska:
"Goin' up to Alaska
Up to the land of the midnight sun
Where the whale and the polar bear run
O'er the icy blue sea
Goin' up to Alaska
Up to the north and the pioneer life
Where courage and strength still survive
And a man can be free"
...
Ma di questo album il pezzo che preferisco in assoluto è la versione remixata di "The eagle and the hawk"
Magicaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
AKAMPOST

Secondo me quest'album segna insieme ad Higher Ground il ritorno definitivo di John alla sua dimensione musicale più vera dopo le svisate tra It's about time e One World (Dreamland express l'abbiamo già lapidato abbastanza...)
John ripercorre idealmente la sua carriera da The Eagle and the Hawk fino alle più "recenti" The flower that shattered the Stone e l'ultima Celebrate
unica inedita. Bellissimo l'intro di Rocky Mountain Suite, superbe to the Wild Country (tra le mie preferitissime) ed Eclipse. E' un John sicuramente
che affronta i suoi vecchi successi in maniera + matura, il suo modo di cantare trasformatosi secondo me con Some Days are Diamonds gli ha fatto
perdere un po' quel timbro squillante degli album precedenti ma gli ha fatto guadagnare in personalità e stile. Earth Song è un disco da comprare
assolutamente. Io comunque se fossi stato in lui avrei aggiunto una canzone molto particolare che mi fa accapponar la pelle ogni volta che la sento:
Whalebones and Crosses....
DONGENVER

Sto ascoltando per la seconda volta, oggi, il disco in copertina; da premettere una cosa: sapete dove ho acquistato il disco? Sarà dura da indovinare. Qualche tempo dopo il concerto del 1995 mi trovavo dentro una Standa, qui vicino casa; quando andavo da standa avevo sempre l'abitudine di rovistare nelle ceste dei CD a prezzo speciale, cerca cerca .........che ti trovo? "Earth Songs"; me lo sono accattato immediatamente, visto che era l'ultimo ed il prezzo era sicuramente invitante, solo 14.900 lire.
Questo non è un disco che ascolto spesso, perchè onestamente preferisco, in generale per ogni artista, sempre la prima versione di una canzone, quella consegnata alla storia. In ogni caso alcune rivisitazioni delle vecchie canzoni mi intrigano più che altro per curiosità musicale, per sentire gli arrangiamenti diversi. Si sente benissimo che i pezzi del disco sono suonati da una band diversa da quella che suonò i pezzi originali. L'equalizzazione ed il sound engeneering generale del disco dimostra che l'album sia stato reallizzato velocemente; ma il risultato generale mi soddisfa abbastanza. La chitarra acustica ha meno importanza, è suonata leggermente più veloce, l'esecuzione mi sembra perfetta, forse troppo matematica. Mi piace molto il feeling che si crea nella sezione ritmica, il basso molto presente che accompagna molto bene e precisamente le percussioni danno un bell'effetto specialmente in "Rocky Mountain High" e la linea sempre di basso in "The Eagle and the Hawk" sottolinea benissimo lo spirito armonico della canzone.
Una nota negativa al bassista: un piccolissima stecca nel pezzo di apertura, che non è stata corretta , ma solo nascosta. Sempre parlando di arrangiamenti avrei evitato il Piano Elettrico e il sax in "Sunshine on my shoulder". Cold nights in Canada mi da i brividi! Forse preferisco questa
versione all'originale; l'interpretazione vocale mi sembra eccelsa, mi piace molto la profondità nasale nel pronunciare e cantare le "er" finali.
Mi fa impazzire anche l'ultimo ritornello di RMH, quando dice "friends around the campfire", Quando ascolto quel pezzo non può tornarmi altro alla mente se non il momento in cui sarò sotto le Maroon Bells, intorno al fuoco la notte del 12 Ottobre prossimo, a cantare questa canzone. Purtroppo in questa versione non riesco a sentire quella chitarrina slide che caratterizzava i ritornelli centrali.
Niente da dire riguardo le tracce della seconda metà del disco, probabilmente sono state suonanate da alcuni strumentisti che avevano suonato la versione originale. Stona un pò Calypso in dodicesima posizione, bella bella. Avete notato come il MR.Panchito (se non ricordo male) alle percussioni riesce ad ottenere quell'effetto sulle congas, bagnando il pollice e strisciando sulla pelle dello strumento? Grande! Ho provato anche io qualche volta,  a mi sono incollato alla Congas! :-)
Molto divertente "Celebrate", caraibico quanto basta, forse un pò troppo Oliver Onions(Bud Spencer&Terence Hill _ Fratelli De Angelis). Non mi piace l'assolo di chitarra elettrica: troppo impastato il suono, troppo flanger, sembra un atmosfera tipo Enrico Ruggeri (nel disco Enrico VIII). Comunque mi divertirei un casino a suonare questa canzone, è molto allegra.
Ultima nota; non mi piacciono le armonizzazioni fatte con la tastiera per unire alcune canzoni, che sono in tonalità diverse. La voce di Mr. Denver ha un tono molto profondo e sembra maturata.
Insomma questo è il disco che ci ha portato al sound di Harbor Lights, il sound dell'ultimo John. Bello.
DENVER&DINTORNI

Spirit

Spirit!!!!!
Uno dei miei dischi preferiti in assoluto!
L'ultimo con la band composta da Steve Weisberg, Dick Kniss, John Sommers e Hal Blaine. (la mia formazione preferita)
Inizia subito alla grande con Come and let me look in your eyes ed Eli's song due capolavori, Baby you look good to me tonight è l'essenza del
country. tutte le canzoni si possono considerare degli Hits (a parte Polka Dots and Moonbeans molto bella ma forse un gradino sotto rispetto alle
altre). Come dimenticare It makes me giggle con la mitica risata di John alla fine? Riuscitissima la cover di San Antonio Rose, coinvolgenti
Hitchhiker e Pegasus con il coro dei bambini senza dimenticare Wrangell Mountain Song (ripresa poi su Autograph) e arriviamo alla mia PREFERITISSIMA: THE WINGS THAT FLY US HOME con il continuo crescendo fino all'acuto finale con tanto di campane e orchestra sapientemente e magistralmente condotta da Lee Holdridge....
Ragazzi questo è un capolavoro....
DONGENVER

Spirit è stato pubblicato nel 1976. E' stato il secondo disco che ho ascoltato di John Denver e quindi ha consolidato la mia considerazione per questo (a quel tempo) sconosciuto cantautore americano. Io avevo 15 anni (si sono stato giovane anche io!) La mia copia è in vinile e quindi non posso  scoltarmelo in ufficio, ho provato ad inserire i Long Playing nel lettore CD del Pc ma con risultati catastrofici! ahahahahaha.
Le mie recensioni sono una schifezza in confronto a quelle di Fabrizio, ma soprattutto di Luigi che ha sezionato i pezzi quasi chirurgicamente... e poi sono svantaggiato perchè non posso ascoltarmi i dischi in ufficio. Vado a memoria. E' l'album che preferisco di John. Ma d'altra parte contiene
dei pezzi stupendi!
COME AND LET ME LOOK IN YOUR EYES:
Già in apertura si capisce che la canzone è splendida ma il ritornello è destinato a diventare una pietra miliare nel panorama musicale di JD:
All across the water the clouds are sailing
They won't let me look at the sky
All I want to do is try and find myself
Come and let me look in your eyes
ELI'S SONG:
Nel mio album "An evening with Adrian Kampostring", ho voluto includere questo pezzo poichè ritengo che sia
una delle canzoni più belle eseguite da JD. E' inutile che lo ricerchiate nei negozi, è esaurito ormai da tempo, Luigi ne riceverà una copia  rossimamente.
WRANGLE MOUNTAIN SONG:
Bluegrass allo stato puro per una canzone riuscitissima.
HITCHHIKER:
Inno degli autostoppisti americani che a pollice verso cantano: I'm an OOOOOOOld Hithhikeeeeeeeer....
IN THE GRAND WAY:
Il pezzo che io ritengo sia meno interessante dell'album ma anche JD può sbagliare un colpo ogni tanto.
POLKA DOTS AND MOONBEAMS:
Una canzoncina allegra e garbata, mi piace soprattutto lo stacco a metà canzone con i gorgheggi Doobidoodubidooda... Ma cosa c'entra la polka?
IT MAKES ME GIGGLE:
Un saltino nello swing anni '40 per questo pezzo con la famosa risata finale del mitico John!
BABY YOU LOOK GOOD TO ME TONIGHT:
Voi ci credete nell'amore a prima vista?
"Do you believe in love at first sight?
Baby, you look good to me tonight "
Bella canzoncina country scritta da Bill Danoff.
LIKE A SAD SONG:
Una delle mie canzoni preferite di JD. Anch'io ogni tanto mi sento come una Sad Song.
SAN ANTONIO ROSE:
Questo è uno dei pezzi più popolari in america, scitta nel 1940 da Bob Wills rimane uno dei brani più celebri della musica U.S.A. Romanticissima canzone di un tipo che ha perso la sua "rosa di San Antone" e chiede alla luna di farla ritornare da lui. Sigh!
PEGASUS:
Gradevole brano con le simpatiche vocine di un coro di ragazzetti... ci sarà stato anche Zachary Deutschendorf tra di loro?
THE WINGS THAT FLY US HOME:
Incredibile questo pezzo! Un crescendo orchestrale mitico! Appena finito ti vien voglia di riascoltarlo di nuovo. In complesso è l'album che ritengo abbia segnato la maturità musicale di John Denver. La discografia di JD è ricca di pezzi indimenticabili ma "Spirit" è l'apice. Lo sapevate che JD è stato rifiutato da 16 discografici prima di riuscire a firmare un contratto con la RCA?
AKAMPOST

Lode al grande poeta cowboy Joe Henry!
Questo disco mi sembra l'apice della carriera del grande JD: rimase nelle classifiche per ben 30 settimane, disco di platino dopo sole due settimane dall'uscita. Ma questi sono solo dati; parliamo di come sono entrato in contatto col disco. Lavoravo presso la Procter&Gamble e mi avevano dato il
primo portatile, mio primo collegamento ad internet, con il quale ho visitato svariati siti su JD, e gli americani pagano bene! Praticamente stavo sempre dentro i negozi di dischi, quando un giorno mi capita di vedere quella copertina con JD seduto a gambe incrociate, un fiore in mano, occhiali leggermente fumè ed una camicia da paura! Già avevo ascoltato molti dischi di JD, 4 dei precedenti e alcuni dei successivi, quindi avevo un idea abbastanza chiara di John Denver, ma questo disco sconvolse tutte le mie impressioni. Un vero masterpiece, difficilmente si è ripetuto dopo.
Incredibile dirlo, ma credo che tutto il flusso del disco sia teso alle ultime 10 battute di "The Wings That Fly Us Home"; da notare il tema leggermente accennato all'inizio dalla seconda chitarra, durante l'arpeggio, poi ripetuto in crescendo continuo dalla sezione orchestrale, sritta e diretta magistralmente da Lee Holdridge!
Da togliere il fiato; abbiamo assistito al tentativo di ricreare le ultime 10 battute circa 20 anni dopo in "Eagles and Horses".
Perfettamente d'accordo con Fabrizio: ultimo disco suonato con quella band fantastica che ci ha regalato atmosfere da ranch!
Dick Kniss è un metronomo, Hal Blaine preciso e presente, ma in disparte se necessario. Steve Weisberg ha la barba come Adriano e già
basta. John Sommers deve lottare contro la mia invidia; la linea di banjo in "wrangle Mountains" è stupenda, equilibrata tanto quanto basta per creare quell'atmosfera montana.
"Eli's song"; delicata, gentile: l'arpeggio iniziale con la settima diminuita ci butta dentro l'emblema degli anni '70. Keith Corradine è ancora infuriato per non aver scritto e suonato lui questa canzone!
"Like a Sad Song": un classico, sembra un lento da Eagles, una ballata da cantare davanti il fuoco, la notte sotto le stelle. Da cowboy! Voce roca e profonda, ben fatto!
Buona la rivisitazione di "San Antonio Rose", mi piacciono le chitarrine elettriche ed il fiddle, sound quasi bluegrass, ma JD è troppo folk per fare il country vero, quello che si suona nel Kentucky, dove l'erba è blu.
"Pegasus": mi piaceva di più il coro di bimbi che cantava in "For Bobbie" Curiosità: il coro di bambini proviene dalla St. Mel's School in Woodland Hills, California.
Vogliamo parlare di "Wrangle Mountains" ? : personalmente una delle mie preferite, la preferisco a "Take Me Home, Country Road". Alaska,
Alaska, Alaska, lo stato più grande degli States, sempre inspiratore di capolavori della natura, della musica! Veramente una canzone stupenda.
Non sto ad analizzare tutte le canzoni, ma nel complesso forse il miglior disco di JD, talmente diverso dai precedenti, ma praticamente li racchiude tutti. Sentiamo in queste canzoni gli ultimi anni sessanta, quando JD cantava col Mitchell Trio. ....e la risata spontanea catturata alla fine della registrazione! Doveva essere proprio contento !
DENVER&DINTORNI