Il 30 e 31 agosto il Cai di Sanremo ha organizzato la gita escursionistica alla vetta del Gran Paradiso , a 4061 metri, con l'ascesa sul suo ghiacciaio, articolata in due giorni, il primo con la salita verso il rifugio Chabod, e la seconda salendosulla vetta e poi scendendo dalversante che passa dal rifugio Vittorio Emanuele.
Partenza
Dalla località di Valsavarenche (1836 mt) si suoera un ponticello sulla destra orografica e si inizia l'ascesa verso il rifugio Chabod (2750 mt). La prima giornata è stata relativamente tranquilla, due ore di ascesa per conpiere 900 metri scarsi di dislivello verso il rifugio Chabod, da percorrere su comodo sentiero, mai troppo impegnativo, e con un selciato in perfette condzioni. L'ascesa nellaprima parte percorre un comodo sentiero sotto un fitto bosco di Larici, poi dopo la località Lavassey si abbandona il bosco e il comodo selciato e inizia un sentiero mai troppo impegnativo per la pendenza cheporta fino al rifugio Chabod.
Il rifugio sorge proprio di fronte al fronte del ghiacciaio e alla parete nord. Molto bella la struttura, molto curata. Ottima la cucina, e anche l'ambiente delle camere.
Alla mattina ore 5 partenza per il ghiacciaio. Dopo un oretta di marcia su sentiero in alcuni tratti molto ripido e percorso con la sola luce delle frontali si arriva sul ghiacciaio. Una volta attrezzati e legati in cordata si parte per la vetta. La salita e abbastanza facile, non richiede mai passaggi difficili, e anche i crepacci non sono mai stati insidiosi essendo molto piccoli e facilmente superabili. Le guide che ci hanno condotto sul percorso non hanno avuto difficoltà a portarci in vetta, la salita dura 5 ore e alterna tratti con deboli pendenze a tratti più molto ripidi, ma che non presentano mai grosse difficoltà, anche per via della neve che era in perfette condizioni, e i ramponi facevano alla grande il loro dovere.
Il punto più impegnativo e emozionante e quando si arriva sotto la vetta, il passaggio per arrivare alla Madonnina di vetta è abbastanza difficile ma è attrezzato con chiodi sulla parete, dove una volta passata la corda si può passare in tutta sicurezza.Il passaggio e molto esposto e aereo, con al di sotto il ghiacciaio della tribulazione , e da una bella scarica di adrenalina.
La vista che si gode da lassù è impareggiabilre. Si e circondati dalle vette più alte delle alpi Valdostane.
La discesa è stata fatta per un tratto sulla stessa via di salita fino al punto in cui si intersecano le due vie che salgono dal rifugio Chabod e dal rifugio Vittorio Emanuele. Da questo incrocio abbiamo preso per il Vittorio Emanuele percorrendo ancora tutto il tratto finale del ghiacciaio e poi camminando un po su morene e un po su sentiero fino al rifugio. Da quà ancora un paio di orette su comodo sentiero (più veloce facendo i tagli) e si arriva al parcheggio.
DATI DELL'ESCURSIONE
Quota partenza: 1734mt
Quota arrivo: 2935mt
Dislivello: 1201mt