TORRENTE ARGENTINA

26/05/2007

Sabato 26 maggio, viste le continue giornate di sole che si susseguivano sul'imperiese, decidiamo di iniziare la stagione torrentistica. Il torrente scelto x aprire le danze e il torrente argentina, da cui prende il nome l'omonima valle, che si sviluppa dalle montagne dietro i paesi di Realdo e Verdeggia , scendendo fino a valle, sfociando poi in mare ad Arma di Taggia

I paesi più importanti della Valle Argentina che si affacciano sul torrente sono i sopra citata Realdo e Verdeggia, Triora , Molini di Triora , Andagna, Agaggio, Badalucco e Montalto, ed infine Taggia.

Siamo partiti alla mattina intorno alle 8.00 con ritrovo a Taggia, bella colazione e poi via verso l'interno della valle.

Arrivati a Molini di Triora, abbiamo parcheggiato due macchine all'uscita del sentiero di rientro (prima di Molini si prende a sinistra, direzione Colle Langan, e si ci ferma al primo tornante), ci siamo cambiati indossando muta caschetto e imbrago, e siamo saliti tutti e 5 sul furgone di Paolo.

Siamo ripartiti verso i l Ponte di loreto, da dove inizia il sentiero che porta al torrente. Una citazione merita il sopra citato ponte di Loreto che per anni e stato il ponte più alto d'Europa a un'unica volta (112mt) e che ha ospitato x un buon periodo il bugee jumping, che non ho mai avuto il coraggio di fare.

Abbiamo parcheggiato il furgone, e abbiamo imboccato il sentiero che scende verso la gola del torrente, (si trova 100mt più aventi del ponte) 10 minuti di camminata ed eccoci in acqua.

Il posto era fantastico, acqua pulita, e una gola stupenda, entrati in acqua, ci siamo accorti che l'estate doveva ancora arrivare xchè l'acqua era freddissima. Una volta acclimatati, abbiamo iniziato.




All'inizio c'e molto da camminare, pochi salti e toboga Abbiamo continuato cosi fino a sotto il ponte di loreto, che visto da sotto e ancora + impressionante. Da qui inizia percorrendo ancora pochi centinaia di metri inizia il bello del torrente. Qualche bel salto e una calata, e dei bei toboga.



Il punto che mi e piaciuto di più, e stato quasi alla fine dove il torrente crea una doppia cascata, dove il primo salto termina in un vero e proprio pozzo di forma quasi perfettamente circolare di circa 5-6 metri di diametro. Si ci lancia da circa 3-4 metri di altezza, nulla di difficile salvo che bisogna fare centro senza sbagliare. Una volta nel pozzo si ci mette in piedi sul bordo e altro tuffo nel laghetto sottostante, da xirxa 6-7 metri. Poco dopo ancora una cascata, che io ho fatto calandomi, in puanto bisogna darsi un bello slancio perche non si riesce ad arrivare sul ciglio della roccia.



Dopo di che si cammina ancora un po incontrando qualche toboga, non si salta più fino all'untimo tratto, dove si incontra una roccia a strapiombo su un laghetto che ci ripaga dall'astinenza fatta, è un salto di 10-12 metri, tutti i miei amici hanno saltato senza timore, lo avevano già fatto, io sono stato un bel po sul bordo della roccia, sentendomi gridare di tutto da sotto, cavolo era veramente alto, e non ero tranquillissimo, ma alla fine, un bel respiro e via, un bel urlo a scaricare l'adrenalina e ciuff, talmente bello che ho fatto il bis, questa volta più deciso.

Si cammina ancora un po, ultimo toboga, e poi fine, si incontra un sentiero sulla destra, che dopo una camminata di circa 15 minuti, immersi sotto uno splendido castagneto, ci porta fin dalle macchine.

Dopo esserci asciugati e cambiati, siamo andati a prendere il furgone di Paolo, che ci ha salutati, mentre noi siamo andati a farci un mega piatto di antipasti e ravioli in un ristorantino tipico di Triora. La fine degna di una splendida avventura.

A dimenticavo, le magnifiche giornate che ci avevano accompagnato fino al giorno prima, avevano lasciato il posto a uno giornata fredda e piovosa, infatti l'ultimo tratto di torrente e il sentiero di ritorno lo abbiamo fatto tutto sotto una pioggia battente. Anche se questo dava al torrente un aspetto magico e affascinante.