A fine 2008 è nata l'idea di partecipare alla corsa a tappe che viene organizzata in Sardegna, il famoso Giro di Sardegna, dove i migliori ciclisti a livello amatoriale italiano e non, si sfidano in una corsa a tappe di 7 giorni.
Dopo varie riunioni, varie indecisioni di chi voleva venire ma nn sapeva ancora, qualche imprevisto con agenzie per colpa dei soliti ritardatari l'idea è diventata realtà. Dopo un’accurata organizzazione, che ha impegnato diversi membri del Team Bicisport-Villaggio dei Fiori, di cui Salvatore, Rosanna impegnati più degli altri, venerdì 17 Aprile (data al quanto curiosa e anche un po’ sfortunata, stando alle superstizioni popolari) si partiva da Ospedaletti, direzione molo d'imbarco di Genova.
Dopo aver stipato all'inverosimile sulle varie macchine tutti i bagagli e le biciclette, la carovana del Bicisport-Villaggio dei Fiori iniziava la sua avventura. Dopo qualche contrattempo legato allo sbaglio di strada da parte di due componenti del gruppo e qualche difficoltà alla biglietteria del porto, finalmente le porte della Nave della Grimaldi "Fantastic" si aprivano e accoglievano i mezzi e i loro passeggeri.
Il viaggio è stato dei più tranquilli. Un pranzo leggero in nave e poi tutti insieme raggruppati intorno alle buonissime torte preparate da Piero, l'autista della nostra ammiraglia che si è rivelato anche un ottimo cuoco. Poi tutti a dormire nelle cuccette, Il giorno dopo ci aspettava la Sardegna. Alle ore 8.00 puntuale la Fantastic attraccava al molo di Porto Torres. La carovana del Bicisport-Villaggio dei Fiori sbarcava in Sardegna.
I contrattempi iniziati a Genova però nn erano ancora finiti, perché gli autisti nn erano molto abili, e si riusciva a sbagliare, sia strada sia albergo, un curioso caso d’omonimia tra residence che però faceva perdere tempo, e faceva arrabbiare qualcuno. Incredibilmente mentre tutta la carovana di "italiani si perdeva", i nostri amici francesi (bruno e valeriè) trovavano al primo colpo la stupenda struttura della valtur che ci doveva ospitare. Infatti, al nostro arrivo erano in mezzo alla strada che c’indicavano l'ingresso!
L'albergo "Baia di Conte" è una struttura magnifica l'ideale per noi ciclisti. Tutto sembrava fatto su misura per le nostre esigenze, spazi amplissimi, e molto curati, stanze abbastanza grandi e comode, dotate di terrazzi dove poter mettere le bici. Insomma tutto a 4 stelle, come la categoria dell'albergo. Dopo aver scaricato bici e bagagli e preso posto nelle rispettive stanze dell'albergo. Si andava ad "assaggiare" le strade sarde, percorrendo tutti insieme il tracciato della cronometro individuale che era in programma per il martedì. E al termine del percorso continuando fino a raggiungere Capo Caccia splendido promontorio dove la strada termina a picco sul mare offrendo uno spettacolare panorama sulla costa nord occidentale della Sardegna. Il resto della giornata trascorreva veloce, parte del gruppo rimaneva in albergo per ritirare i pacchi gara e i pettorali, e un altra parte andava a fare un giro ad Alghero, la città più vicina al nostro albergo.
Alghero è un centro molto bello, il centro storico soprattutto. Costruita direttamente sulla riva del mare, è caratterizzato da grosse mura la cingono e che servivano a difenderla dagli attacchi saraceni. La città ha sentito molto l'influenza spagnola, infatti, le vie del centro storico sono tutte scritte nella doppia lingua, italiana e catalana. Le viuzze si snodano strette passando tra i lati dei palazzi storici, e sono contornate da innumerevoli negozietti d’artigianato locale, negozi di coralli, d’articoli in sughero, negozi di prodotti alimentari tipici. Magnifica la passeggiata lungo tutte le mura, che regala stupendi panorami sul mare e sui vari promontori della costa che contorna l'abitato. Meravigliosa la vista all'orizzonte di Capo Caccia.
Alla sera dopo la cena in albergo, che consisteva in un mega buffet composto da ogni pietanza e piatto che ogni persona potesse desiderare, andavamo a dormire. Il giorno dopo ci aspettava la prima tappa del giro di Sardegna, una mediofondo di 120 chilometri per chi avrebbe partecipato al mediogiro, e 170 per chi partecipava al gran giro, che nel nostro gruppo era il dottor Giuseppe Gigliotti.
2° Giorno
L'indomani il gruppo del Bicisport partiva alla volta d’Alghero, luogo di partenza e arrivo della prima tappa.
La gara andava bene per tutti, i capitani Andrea P. e Marco T. rispettavano le attese arrivando nei primi posti insieme ai migliori. Dietro di loro anche io, Massimo L. C., Bruno L., Franco C. si piazzavano molto bene. Questo per quanto riguarda gli agonisti.Ma oltre a loro un plauso va agli altri elementi del gruppo, che con nn poca fatica portavano a termine questa prova impegnativa fatta di continui saliscendi molto duri, che nn lasciavano mai respiro. A fare da scorta a tutti noi corridori Piero R., che alla guida dell'ammiraglia iniziava ance lui la sua avventura in terra Sarda.
Il percorso si snodava da Alghero fino a Bosa per ripercorrere a ritroso dopo un anello la stessa strada fino all'arrivo. Un percorso "senza un metro di pianura" solo salite e discese che rompevano continuamente il ritmo. Per fortuna i panorami e il mare della sardegna mitigavano lo sforzo e la fatica che si facevano.
Il pomeriggio passava in allegria. I primi arrivati della mediofondo avevano la fortuna di arrivare in albergo trovando ancora la mensa aperta. Mentre i ritardatari erano meno fortunati, perché la cucina chiudeva alle 13.30. Ma per alleviare le loro fatiche e i morsi della fame, Alessandra, Sara, e Rossana, facevano manbassa di panini e insaccati, per poter fare dei panini. Molto bello e stato il momento del loro arrivo in albergo, eravamo tutti ad aspettarli all'ingresso del parco, e la loro entrata e stata di quelle trionfali. Presi dall'enfasi tra poco i panini venivano dimenticati sul prato!
In serata, dopo aver cenato, si andava tutti insieme ad Alghero per poter ammirare la bellezza di questo centro di notte. Davvero un ambiente magico, con lampioni che mandavano una luce rossa soffusa, per via di cappucci rossi che coprivano le plafoniere, che erano state messe per una festa del paese.
3°giorno
Il terzo giorno era molto atteso da tutti noi, poiché presentava una prova contro il tempo di 25 km da percorrere individualmente. Una cronometro così la maggior parte di noi nn l'aveva mai corsa e quindi c'era molta attesa. Il tempo purtroppo nn era dei migliori, giacché la temperatura era bassa, e pioveva ad intermittenza, a differenza della domenica quando la gara si era svolta sotto un magnifico sole. Il percorso completamente piatto era adatto a corridori potenti allenato a spingere lunghi rapporti. I risultati della gara, rispettavano i valori in campo, il sempre ottimo Marco T. faceva un ottima prova piazzandosi nei primissimi posti, il formidabile Massimo L. C., specialista di queste prove, confermava la sua forza ed esperienza, poi c'erano le sorprese del sottoscritto e Andrea P., a seguire Bruno l. e Gismondo A. A seguire tutti gli altri, che a differenza degli agonisti che aspettavano la conclusione della prova con ansia, prendevano questa gara con molta euforia.
Il resto della giornata ci regalava una splendida escursione a Stintino, la punta a nord ovest della Sardegna, che sorge di fronte all’Asinara. Un posto davvero spettacolare, dove la natura a dato, il meglio di se, spiagge bianchissime, con un mare dai mille riflessi, e una torre fortificata che sembrava essere stata costruita a posta per creare uno splendido sfondo adatto a mille fotografie.
Sono stati momenti molto belli, tutti insieme sulla spiaggia a scatatrci foto di gruppo a ripetizione. Uno spirito di gruppo davvero bello, c'era unione, c'era amicizia che compattava il gruppo e lo rendeva davvero unico. La serata passava in albergo a cenare e poi tutti radunati al bar a sorseggiare un caffè o una camomilla.
4° giorno martedi
Dopo la prova a cronometro corsa sotto la pioggia, anche questa giornata di gara era caratterizzata da un tempo cupo e una leggera pioggerellina e un vento freddo che bagnava e intirizziva i partenti fin sulla linea della partenza. La terza tappa .era ondulato e nn presentava grandissime difficolta, salitelle brevi e nn durissime, seguite da repentine discese e tratti pianeggianti. La corsa vedeva una splendida prova del solito Marco T. che grazie ad una fuga e ad uno sbaglio incredibile del gruppo degli inseguitori che sbagliavano strada proseguendo per qualche km su una strada sbagliata, riusciva a giungere sul traguardo di Capocaccia con un buon margine di vantaggio sul gruppo lanciato verso un improbabile recupero. Buone le prove anche degli altri membri del team che terminavano nelle primissime posizioni del gruppo degli inseguitori.
Sempre un plauso a parte e va agli altri componenti della squadra che ormai al quarto giorno di gara continuano nella loro personale sfida su queste strade di Sardegna. Grandissimo invece il dott. Giuseppe G., che dopo la prima prova di 170 km, superata alla grande, doveva affrontare questa prova dopo aver trascorso una nottata d'inferno per colpa di un infezione intestinale. Una gara di 130 km, che solo grazie alla sua tenacia riusciva a portare a termine. Un suo ritiro avrebbe voluto dire uscire dalla classifica generale del gran giro e nn essere più classificato nelle prossime gare.
Al Pomeriggio mentre gli altri del gruppo si riposavano in albergo, o andavano a fare qualche escursione, io, Alessandra, e Sara, andavamo ad Alghero per preparare la sorpresa che avremmo fatto il giorno dopo in occasione della cena che si doveva fare in agriturismo. In quell'occasione si sarebbero festeggiatia tre compleanni all'insaputa dei festeggiati.
5° giorno mercoledì
4^ tappa nuovamente bagnata, alla partenza dall'Hotel Baia di Conte una leggera pioggerellina dava nn poco fastidio. In questa giornata tornavano le salite, e lo scalatore della squadra Andrea P. entrava e alimentava una fuga che nn sarebbe più stata ripresa dal gruppo, peccato per l'arrivo dove purtroppo doveva accontentarsi di un terzo posto, ma sempre un ottimo risultato visto, la concorrenza delle altre squadre più organizzate e attrezzate per questi tipi di gare.
Dietro Marco Tempo marcava stretta la maglia rosa, giungendo sul traguardo senza accusare nessun ritardo. Nel primo gruppo d’inseguitori si piazzava Massimo B. e dopo poco un ottimo Massimo L. C. e Franco C.. Anche dopo questa tappa nn si registravano ritiri da parte degli altri membri del team che terminavano questa prova molto impegnativa. Continuava anche la prova di Giuseppe Gigliotti, che terminava anche questa tappa combattendo con uno stato di salute nn perfetto. Un ottimo podio di Prevosto con relativa premiazione concludeva il lato sportivo di questa giornata, che pero aveva una splendida continuazione.
Il brutto tempo finalmente decideva di allontanarsi, e ci permetteva di farci due tuffi in piscina e di rilassarci un po’ al sole.
Alla sera come già deciso si andava tutti insieme a mangiare in un agriturismo di un signore sardo che era amico di Salvatore. Il posto era molto bello, due piccole casette composte da un unico piano immerse nel verde, e circondate da campi e orti, e in un recinto dei piccoli cinghiali che faceva tenerezza, ma che poi cucinati e serviti nei piatti facevano venire l'acquolina in bocca. La cena procedeva alla grande, sembrava che tutti noi non mangiassimo da settimane, tutto era squisito, e i bis si ripetevano. Alla fine della serata la sorpresa organizzata nei giorni prima era messa in atto. Ai festeggiati Salvatore, Raffaele, e Massimo C. venivano consegnati i regali consegnati il giorno prima. Grande il loro stupore e la loro contentezza. Davvero una grande serata che rafforza ancor più lo spirito di squadra e consolida una grande amicizia.
6° giornata Giovedì
La serata di Mercoledì sera era stata organizzata a posta in quella data perché il giorno dopo la tappa consisteva nella cronosquadre di 25 km, quindi nella nostra testa s’immaginava che lo sforzo nn dovesse essere come quello delle tappe affrontate nei giorni passati. Ma purtroppo con nostra gran sorpresa avevamo sbagliato alla grande. La 5^ tappa , partiva dalla località Argentiera, un villaggio minerario dove si estraeva l'argento, ma oramai abbandonato. Il posto era davvero molto spettacolare sembrava di essere su un set cinematografico, con grandi costruzioni ormai in demolizione e abbandonate. A fare da cornice a questi grandi edifici tre magnifiche spiagge deserte si affacciavano sul mare aperto.
Lo sbaglio che avevamo fatto consisteva nell'aver sottovalutato il percorso, poiché i primi 4 chilometri erano quasi tutti in salita. Poche centinaia di metri dopo la partenza, la strada iniziava subito ad impennarsi sotto le ruote, e non lasciava respiro. La squadra composta da Marco T., Andrea P., Massimo B., Franco C. e Bruno L., accusava subito la severità della salita, solo i primi tre riuscivano a salire in maniera decisa e costante, Massimo riusciva a stare attaccato a loro grazie all'aiuto d’Andrea, mentre Franco e Bruno dovevano cedere subito e continuare al loro passo. Il risultato in ogni modo e stato molto positivo, il Team arrivava al 9° posto, staccato solo dalle squadre degli ex professionisti e giocandosela alla pari con le altre squadre di livello amatoriale. Anche se le speranze erano quelle di entrare nei primi 3. Oltre alla prima squadra il Team Bicisport ne aveva altre due, che con gran caparbietà portavano a termine molto bene questa prova molto dura e singolare.
Dopo il pranzo, si andava in località Porticciolo, un angolo di paradiso che distava pochi minuti dall'albergo dove eravamo alloggiati. Si arrivava sopra ad un promontorio, e da lì la vista che si aveva lasciava senza parole! All'interno di una grossa insenatura c'era una spiaggia meravigliosa, bagnata da un mare che lasciva senza fiato per la bellezza dei colori e riflessi. Sul promontorio più a nord della spiaggia sorgeva una torre saracena, mentre dal lato sud iniziava una scogliera di un incredibile bellezza, dove la frastagliatura della costa faceva fare all'acqua incredibili evoluzioni. Non si poteva non distendersi sulla sabbia e stare a godere a pieno della calma e tranquillità che trasmetteva quel posto.
7° giorno Venerdi
Eravamo arrivati all'ultima tappa, quella più importante e impegnativa, la tappa che avrebbe deciso la classifica finale. Cento chilometri, con due salita di cui una molto dura, messa subito dopo la partenza. Inutile affermare che la tensione regnava all'interno della squadra, in gioco c'era per Marco la conquista di una posizione di rilievo nella classifica finale e per gli altri un buon piazzamento nella generale e nella classifica di categoria. Senza calcolare che la tappa era congeniale sia ad Andrea sia a Marco. Infatti i due alfieri del team bicisport conquistavano un ottimo 2° e 3° posto battuti solamente dal campione del mondo degli amatori. Nel gruppo alle loro spalle arrivava in solitaria Massimo B. che precedeva di poco Massimo L. C. e L. Bruno. Anche gli altri meno preparati riuscivano con non poche sofferenze, dovute ad una preparazione meno adeguata e alle fatiche già fatte, a concludere la gara. Unica nota stonata della giornata era la mancata partecipazione alla gara di Franco C., costretto a letto da un attacco influenzale improvviso. Ora si poteva davvero affermare che il giro della Sardegna era finito, rimaneva solo la kermesse del giorno dopo, nn valevole per la classifica finale. Dopo il pranzo infatti tutta la squadra si radunava in piscina per godersi l'ultimo sole della Sardegna.
Nel pomeriggio grande era la soddisfazione per la squadra nel vedere sul podio Marco T. e Andrea P., purtroppo nessuno dei due era sul gradino più alto, ma grande era la gioia dell'intero team.
Alla sera si decideva di nn mangiare in albergo ma di recarsi in una pizzeria d’Alghero per l'ultima cena tutti insieme. La serata si trasformava nella degna conclusione di un avventura iniziata come una scommessa su quello che si sarebbe riusciti a fare, e che si era trasformata giorno dopo giorno in una marcia trionfale e piena di soddisfazioni per tutti. Una serata a ridere, scherzare, davanti ad una buona pizza e un boccale di birra. Che rafforzava ancor più come se nn ce ne fosse bisogno il legame della squadra.
8° giorno
La mattina il risveglio era, a differenza degli altri giorno un po’ più difficoltoso, le birre, il vino e la pizza della sera prima non erano di certo un toccasana per chi deve correre, ma alla fine quel giorno era solo una festa, con un po’ d’agonismo ma pur sempre una festa. La 7^ tappa prevedeva le partenze per categorie, che si alternavano a distanza di qualche minuto una dall'altra. La difficoltà di questa gara consisteva nel fatto che si correva per categorie, unendo i partecipanti del grangiro e del medio giro, quindi ex professionisti e amatori. Naturalmente non si era ad armi pari, ma correre contro questi personaggi, mette sempre stimoli nuovi. I migliori risultati li otteneva il solito Marco T giunto 5° e un ottimo B. Massimo che otteneva un 8° posto. Gli altri comunque si classificavano nei primissimi posti delle loro categorie.
A questo punto la nostra avventura era davvero finita, rimaneva solo la premiazione finale, che vedeva la premiazione di Marco T. come secondo della sua categoria. Grande sorpresa e soddisfazione arrivava all'annuncio da parte dello speaker dell secondo posto nella classifica delle squadre che avevano percorso con i propri corridori più chilometri da parte del Team Bicisport Villaggio dei fiori. Quello era davvero il coronamento del gran risultato di squadra, della caparbietà di quelli che anche se erano meno allenati, avevano portato a termine tutte le prove, faticando sicuramente di più di quelli che arrivavano molto prima di loro. Nel tardo pomeriggio una volta caricate le ammiraglie si partiva con molta malinconia, lasciando dietro di noi quel posto meraviglioso che per dieci giorni ci aveva ospitato e regalato emozioni uniche e fantastiche. Ma già dentro di noi c'era la voglia e l'intenzione di ritentare il prossimo anno questa meravigliosa sfida, con l'intento di riuscire a far meglio.
Alle ore 20.00 la Nave Fantastic lasciava il porto di Porto torres, con direzione Genova. La serata in nave trascorreva serenamente, il mare era un po’ agitato, e si ballava abbastanza. Curioso e stato il trovarsi tutti all'interno della sala Mary Poppins della nave, cioè la sala riservata ai bambini, con giochi riservati a loro, che per quella serata erano diventati nostri. Barzellette, stupidi giochini d’abilità, e un improvvisato picnic sui tavolini di plastica animavano la serata, che si concludeva nella sala del cinema a vedere uno stranissimo film, di cui nessuno e riuscito a vedere la fine. Alle 8.00 della mattina la fantastic attraccava a Genova, la giornata era come quella della partenza, sembrava di essere tornati indietro nel tempo, solo andando al contrario, pioveva e faceva freddo. La nostra avventura era davvero terminata nn ci restava che far ritorno verso Ospedaletti, con il nostro carico d’emozioni, soddisfazioni e qualche rimpianto, e con la promessa che il prossimo anno si cercherà di organizzare un’altra avventura ancora più bella.