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I casati del Sud

di Ciro La Rosa

La Rosa

 

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MAGGIORE

Titoli: marchese di Santa Barbara, nobile dei marchesi

Dimora: Ragusa, Palermo

Nobile in Messina, Vizzini, Caltagirone. Le prime memorie certe risalgono a FILIPPO de Maiore notaio in Messina nel 1400; SEBASTIANO giudice nel XVI secolo; BARBARO proconsole in Vizzini 1692/95; GIOVANNI e BARBARO capitani di giustizia in Vizzini; MARIANO, barone di Bagnara, capitano di giustizia e tesoriere in Vizzini nel 1731; BARBARO per donazione di Saverio Maria Guttadauro ottenne il titolo di marchese di Santa Barbara e ne ebbe l’investitura il 5 ottobre 1740, in seguito la concessione del feudo di Santa Barbara il 6 novembre 1742, senatore in Caltagirone 1756/7; GIUSEPPE marchese di Santa Barbara con privilegio del 1 ottobre 1756; FRANCESCO procuratore fiscale del Tribunale della Gran Corte nel 1801; VINCENZO senatore in Caltagirone 1812/13; venne riconosciuto con D. M. del 10 settembre 1903 il titolo di marchese di Santa Barbara in persona di GIUSEPPE.

Iscritta nel Libro d’oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al pino di verde in banda, caricato di un leone d’oro.

DE MAGISTRIS

Titoli: nobile

Dimora: Napoli, Rieti, Tricarico

Originaria di Rieti, si trasferì in Basilicata nella cittadina di Tricarico nel XVI secolo con i fratelli GIACOMO e PIETRO capitani nell’esercito del Viceré Consalvo di Cordova; i fratelli NICOLA e GIUSEPPE ed i loro discendenti annoverati tra i senatori di Rieti con decreto del 10 gennaio 1722; ANDREA nominato presidente del Banco delle Due Sicilie nel 1825. Il casato venne riconosciuto di “antica nobiltà” per l’ammissione nelle Regie Guardie del Corpo in persona di AMBROGIO nel 1853 il quale poi come Alfiere (sottotenente) del “Reggimento Carabinieri a Cavallo” partecipò alla difesa del Regno delle Due Sicilie nella campagna del 1860/61, fedele alla sua “Patria Napolitana” prese parte a numerose cospirazioni antiunitarie e patì il carcere dopo il 1861.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922

Arma: troncato 1° d’azzurro all’aquila bicipite di nero, 2° d’oro al caduceo innestato ad un’ancora di nero.

MAGLIANO

Titoli: barone di Longano

Dimora: Napoli

Originaria di Amalfi, nobili dal XV secolo, ha dato vari uomini di toga e d’armi. DIONIGI, per successione materna Giuseppina Zona, assunse il titolo di barone di Longano con autorizzazione del D. M. del 10 aprile 1911.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro alla fascia in capo di un giglio accostato da due stelle, il tutto d’oro.

MAGNANO

Titoli: barone di San Lio, nobile dei baroni

Dimora: Lentini

Originaria di Bologna. BIAGIO giudice della Corte Pretoriana di Palermo 1573/4, del Tribunale della Gran Corte del Regno 1575/7; ORLANDO vice portulano 1572; GIUSEPPE FRANCESCO con privilegio del 26 agosto 1765 ottenne il titolo di barone di San Lio e il 17 settembre 1765 ne ottenne anche il possesso del feudo, patrizio di Lentini 1782/923; ANTONINO capitano di giustizia in Lentini 1791/2; ALFIO barone di San Lio, capitano di giustizia 1806/12; con D. M. del 6 dicembre 1900 il titolo passò al nipote ALFIO.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare anno 1922.

Arma: di rosso al leone tenente una lancia sul terreno il tutto d’oro.

MAIETTI

Titoli: marchese di Sassinoro

Dimora: Napoli

Di antica nobiltà nota dal XV secolo.

L’imperatore Carlo VI concesse il titolo di marchese di Sassinoro il 15 ottobre 1729 in persona di ORAZIO per i servigi resi alla casa reale, trasmissibile con diritto di primogenitura. Appartengono al ramo cadetto siciliano:RAFFAELE giudice della Corte d’Appello di Roma; MICHELE avvocato e giornalista. Il titolo venne riconosciuto con Regio Rescritto del 15 novembre 1858 in persona di  GENNARO (1808-1860), ed ai suoi eredi in successione: CIRO (1820-1880); GIOVANNI, avvocato e giurista (1847-1927); NICOLA, cavaliere di gran croce e colonnello di cavalleria (1902-1965); SALVATORE SAVERIO, commendatore e magistrato (1924-2004), attuale rappresentante nel XXI secolo è DANIELE (1966).

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: al palo d’oro e d’azzurro di otto pezzi.

DE MAJO e DE MAJO DURAZZO

Titoli: patrizio Napoletano, nobile

Dimora: Napoli, Diano Marina

Originaria di Tramonti, possedette i feudi di Pago, Castelluccio e Salatro. Venne iscritta al patriziato Napoletano al Seggio di Montagna, inserita nell’Ordine di Malta nel 1546 e insignita del titolo di duca di San Pietro nel 1718 e poi di marchese dal 4 maggio 1754. Ultimo intestatario del titolo di duca fu CARLO AMALIO iscritto nel Cedolario del Principato Ultra il 17 giugno 1789. Una diramazione della famiglia iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Napoletana fu quella che acquisì il cognome Durazzo per il matrimonio di FRANCESCO con Ippolita Durazzo, figlia del principe Rinaldo figlio naturale di re Ladislao, ed aggiunse alle armi il capo di Durazzo.

Parteciparono alla campagna del 1860/61 contro l’invasione del Regno delle Due Sicilie: GENNARO, ramo Durazzo, proveniente dalle Guardie del Corpo, tenente del “3° Reggimento Dragoni” presente a Gaeta dove meritò l’onorificenza della Croce al Merito dell’Ordine  di Ferdinando I; il fratello ACHILLE, guardia a cavallo delle “Regie Guardie del Corpo”, seguì il re Francesco II nel suo esilio a Roma; e i cugini CARLO 1° tenente della “Gendarmeria Reale a Piedi”, OTTAVIO maggiore del “12° Reggimento Fanteria di Linea Messina”.

Iscritta nell’elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922; Il ramo De Majo Durazzo è iscritto nel Libro d’oro della Nobiltà Italiana ed estintosi nella seconda metà del XX secolo.

Arma: d’oro al pino di verde sopra un monte di tre colli dello stesso, con tre uccelli d’argento al capo di Durazzo d’azzurro seminato di gigli al lambello di rosso.

MANFREDI

Titoli: nobili di Monopoli

Dimora: Monopoli, Napoli, Portici

Discende dalla famiglia Manfredi di Faenza, le prime memorie certe provengono dalla città di Taranto nel 1380 con ANTONIO partigiano di papa Urbano VI contro la regina Giovanna d’Angiò; ALESSANDRO consigliere di re Ferdinando d’Aragona, vescovo di Monopoli; il nipote SEBASTIANO si stabilì in Monopoli; la famiglia venne iscritta al patriziato di detta città nel 1684, ricevuta nell’Ordine  di Malta nel 1795, iscritta nel 1801 nel Priorato di Barletta.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al rovere al naturale terrazzato di verde, al capo di due gigli d’oro sinistrata da un leone al naturale.

MANGONI (di Santo Stefano)

Titoli: conte, patrizio di Cosenza,  predicato di Santo Stefano

Dimora: Napoli, Cosenza

Motto: “fides romanorum”

Antica famiglia cosentina; ANTONIO fu sindaco dei Nobili di Cosenza nel 1680 e con Rescritto di re Carlo II la dichiarava nel Sedile Chiuso; ARDUINO vice presidente della suprema Corte di Giustizia; ROSARIO partecipò al Congresso Mondiale degli Scienziati in Napoli nel 1845, archeologo e letterato. Riconosciuto alla famiglia il titolo di patrizio di Cosenza con D. M. del 27 gennaio 1887, decorata del titolo di conte da papa Leone XIII, e con R. D. del 25 giugno 1926  ottenne l’autorizzazione ad usare il titolo ed il predicato di Santo Stefano; ARDUINO, patrizio di Cosenza, cavaliere d’onore e di devozione dell’Ordine di Malta, dottore in giurisprudenza nella prima metà  del  XX secolo.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano 1922.

Arma: d’oro alla fede di carnagione vestita di rosso tenente fra le mani un ramo d’olivo fogliato di verde.

MANNINO

Titoli: barone di Plachi, nobile dei baroni

Dimora: Catania

FRANCESCO, dottore in legge, acquistò il feudo di Plachi e ne tenne l’investitura il 20 febbraio 1705; ANTONINO, dottore in legge, barone di Plachi investitura del 29 gennaio 1729; ANTONINO con D. M. del 12 settembre 1899 ottenne il riconoscimento del titolo suddetto; FRANCESCO MARIA ufficiale d’artiglieria nella guerra del 1915/18.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al pino di verde sopra una rupe al naturale, sostenuto da un leone sormontato da un sole e una stella il tutto d’oro.

MANNO

Titoli: nobile

Dimora: Sciacca

Venuta in Sicilia da Firenze con CORRADINO al servizio di re Federico come maresciallo di campo e vicario generale di Val di Mazzara; iscritto il casato nella Mastra Nobile del Mollica nell’anno 1594 con LORENZO notaio in Sciacca; ALBERTO giurato in Sciacca nel 1640; ALESSANDRO possedette metà del feudo di Lazzarino l’8 febbraio 1610, capitano di giustizia in Sciacca nel 1640; MARIANO possedette il feudo di Lazzarino il 1 settembre 1727; GIOACCHINO investito del feudo di Lazzarino il 4 dicembre 1753, ebbe attestato di nobiltà il 12 settembre 1774, fu senatore in Sciacca dal 1794 al 1800.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: di rosso alla croce d’oro con quattro stelle dello stesso.

MANTEGNA

Titoli: Principe di Gangi

Dimora: Palermo

Motto: “mantengo la pace, mantengo la guerra”

Di antica origine nota dal XVI secolo.

BENEDETTO ottenne dallo zio FABRIZIO Agliata Valguarnera la cessione del titolo di principe di Gangi, con R.D. del 16 agosto 1900 e conseguenti RR. LL. PP. (Regi Lettere Patenti) del 16 dicembre stesso anno ebbe il riconoscimento del titolo di principe di Gangi.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro a due braccia moventi dai lembi dello scudo, tenenti con la mano di carnagione, quella destra una palma d’oro, nell’altra una spada al naturale accompagnata da tre stelle sopra e tre sotto d’oro.

MARANO

Titoli: nobile

Dimora: Napoli

Originaria di Vicenza dal cognome Marani, venuta a Napoli nel XVI secolo con FRANCESCO ANTONIO, la sua sepoltura è nella chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli nel centro antico della città di Napoli; DOMENICO barone del Preturo nel 1591; NICOLA con decreto della Gran Corte del 11 dicembre 1691 ereditò tutti i beni di famiglia, ottenendo il titolo di marchese di Petruro il 28 maggio 1695 dato in Madrid; ALESSANDRO ultimo marchese del Petruro nel XIX secolo. Il casato ascritto al Registro dei Feudatari, riconosciuta di antica nobiltà nel 1843 per l’ammissione nella “Compagnia delle Regie Guardie del Corpo” in persona di GIOVANNI CAMILLO; PIETRO ANTONIO 1° tenente del “12° Battaglione Cacciatori” ha partecipato alla campagna del 1860/61 contro i piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al leone d’oro impugnante un flagello, frenato da un braccio destro vestito di rosso – alias d’argento a tre fasce di rosso.

 

MARCHESE

Titoli: principe della Scaletta, barone

Dimora: Messina, Palermo, Napoli

Di origine lombarda, passò in Sicilia con i re Normanni in persona di RICCARDO Marchisio, castellano di Taormina, al servizio di re Guglielmo il Buono. Un ramo si stabilì in Napoli con RAOUL, dove è ancora in essere. Godette nobiltà in Messina, Palermo, ed altre città della Sicilia; vanta numerosi cavalieri dell’Ordine Gerosolimitano, possedette il principato di Scaletta, il marchesato di Rajata, le baronie di Bambina, Bonalgergo, Casalotto, Castelluzzo, Foresta di Taormina, Graneri, Guidomandri, San Marco lo Celso, Nissoria, Rapisi, Gauteri, ed altre. SALIMBENE fu uno dei giudici della Gran Corte che condannò Andrea Chiaramonte conte di Modica, suo benefattore, fu stratigoto (giudice criminale) di Messina, maestro razionale e Protonotaro del Regno e primo barone di Castelluzzo per privilegio del 13 febbraio 1397, primo barone di Scaletta nel suo casato, per conferma ottenutane il 15 febbraio 1398 come nipote di Niccolò Patti, e di barone di Guidomandri per permuta fatta col priore dell’ordine di Malta in Messina il 21 luglio 1404; GIOVANNI fu cavaliere dell’ordine di Malta nel 1439; un GIOVANNI SALIMBENE, pronipote di Salimbene, nel 1453 otteneva conferma e nuova investitura di dette baronie di Scaletta e di Guidomandri;GIOVANNI vescovo di Patti nel 1494; FRANCESCO, con privilegio dato il 25 aprile esecutoriato in data 27 agosto 1512, ottenne il titolo di “regio cavaliere”; GIOVAN TOMMASO fu senatore di Palermo nel 1512/13; SALIMBENE, barone della Scaletta, fu strategoto di Messina nell’anno 1523/24; un SALVO tenne la stessa carica nel 1536/37; un BARTOLOMEO, dal 1561/63; ANDREA, GIOVANNI e FRANCESCO fu Giuseppe ed un GIUSEPPE fu Salimbene ascritti alla mastra nobile del Mollica; GIUSEPPE, fu giudice pretoriano di Palermo nel 1602/3, e giudice delle Appellazioni (Corte d’appello) nell’anno 1611/12; FRANCESCO, con privilegio dato il 22 luglio 1614 esecutoriato il 4 febbraio 1615, ottenne il titolo di principe di Scaletta; un MARCANTONIO fu giudice pretoriano di Palermo negli anni 1627/29, 1631/32, giudice della Gran Corte Criminale del Regno nel 1636/37 e 1640/41; ANDREA, con privilegio del 9 febbraio esecutoriato il 6 luglio 1630, ottenne il titolo di “Don” e forse egli stesso fu quell’Andrea Marchisio che, con privilegio del 12 ottobre 1668, ottenne il titolo di barone di Oronte; un ANTONIO fu giudice della Corte Pretoriana di Palermo negli anni 1694/95, 1699/1700, della Gran Corte Criminale nel 1705, 1710/11, della civile nel 1717 e maestro razionale giurisperito del tribunale del Real Patrimonio nell’anno 1722; un PLACIDO Marchese e Strazzeri con privilegio del 7 giugno 1709 ottenne il titolo di barone di Criato o Ripadimare; un GASPARE regio secreto di Palermo, luogotenente di corriere maggiore del Regno, maestro razionale del tribunale del Real Patrimonio, con privilegio dato il 26 dicembre 1744 reso esecutivo il 20 aprile 1749, ottenne il titolo di marchese di Raiata; un FRANCESCO fu giurato di Messina nel 1745/46; un DIEGO (qualificato conte non si sa con qual diritto) fu governatore della Tavola Pecuniaria di Messina nel 1792/93 ed annotato nella mastra nobile di detta città del 1798/1807, nella quale mastra annotati un conte FRANCESCO Marchese del fu Francesco Marchese e Natoli, un FRANCESCO barone di Pietrogoliti ed un NICOLÒ del fu barone Gregorio, un sacerdote GIUSEPPE ed un GIOVANBATTISTA, figli di Francesco Marchese e Nescion.

Iscritta nell’Elenco Regionale delle Famiglie Nobili di Sicilia.

Arma: d’oro, alla fascia d’azzurro, caricata da una stella di otto raggi del campo.

DE MARI o MARI (di Gioia Del Colle e di Castellaneta)

Titoli: principe di Acquaviva, marchese di Aspigliano e Torrepiana col predicato di Gioia del Colle e Castellaneta, patrizio Napoletano

Dimora: Napoli, Tropea, Messina

Motto: “ab undis ad astra”

Originaria di Genova, diede quattro dogi alla Repubblica, nel 1528 venne aggregata all’ “Albergo” della famiglia Usodimare, diede vari cardinali e ricevuta nell’Ordine di Malta dal 1496. Si trasferì a Napoli al seguito degli Angioini e dei Durazzo ricevendo in cambio alte cariche pubbliche: GUGLIELMO capitano di galee; ENRICO governatore e capitano della Basilicata nel 1309; ANGERO ciambellano e consigliere di corte di re Roberto, suo vicario e capitano generale in Genova. Il casato venne esiliato per aver parteggiato per gli Angiò, ritornò nel Regno di Napoli verso la metà del XVI secolo e reiscritta al seggio di Porto il 7 agosto 1690. Ottenne i titoli di principe di Acquaviva nel 1665, marchese di Aspigliano nel 1641, nobili in Tropea, Reggio e Messina, insignita di vari ordini cavallereschi e iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Napoletana.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: bandato e ondato di oro e nero.

MARIGLIANO e MARIGLIANO di Torraca e Alfanella

Titoli: duca Del Monte, linea secondogenita: marchese di Poppano col predicato di Torraca e Alfanella, Principe di Montefalcone

Dimora: Napoli

Motto: “Mariniscor”

Famiglia già riconosciuta di antica nobiltà dal XV secolo.

Decorata del titolo di duca del Monte per donazione di Caterina Chaves al nipote FRANCESCO SAVERIO Marigliano in data 29 giugno 1800, riconosciuto poi con R. D. del 15 maggio 1858 e con D. M. del 2 maggio 1901. FRANCESCO SAVERIO, duca del Monte, maggiore di cavalleria del Regio Esercito Italiano, medaglia d’argento al valor militare, croce di guerra, medaglia commemorativa della guerra d’Africa e della guerra 1915/18.

Linea secondogenita: FILIPPO marchese di Poppano col predicato di Torraca e Alfanella; FEDELE, figlio del precedente, con D. P. del 3 settembre 1925 riconosciuto del titolo di Principe di Montefalcone per successione di casa de Liguoro.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: troncato 1° d’argento, 2° d’azzurro al volatile di nero posto su di un monte al naturale.

MARINCOLA (di Soverato e di San Floro)

Titoli: duca di Petrizzi, predicato di Soverato, nobili di San Floro

Dimora: Napoli, Petrizzi, Catanzaro, Roma, Venezia

Motto: “Maris in cola”

Originaria dell’Aragona, portata in Sicilia nel 1291 con LEONARDO provveditore delle armi di re Federico III: Nobile in Catanzaro, Taverna, San Calogero, San Floro, Soverato. Inserita nell’Ordine di Malta nel 1587, iscritta nel Priorato di Capua nel 1802. La linea di Petrizzi decorata del titolo di duca sul possedimento medesimo nel 1642, riconosciuto con R. Rescritto del 11 ottobre 1852; DIEGO decorato del titolo di “Don” nel 1656; RICCO fu tra i baroni siciliani che giurarono fedeltà a re Ludovico d’Aragona; NICOLA cavaliere dell’Ordine di San Giacomo; TOMMASO “famigliare” di re Carlo III d’Angiò Durazzo; GUIDO fece parte della scorta che accompagnò Costanza quale sposa di re Ladislao; NICOLA vescovo di Taverna; AVELLINO I, paggio di re Alfonso I d’Aragona, morì combattendo contro i turchi ad Otranto nel 1481; AVELLINO II, barone di Soverato, combattè valorosamente nella battaglia di Montesoro contro i francesi di Carlo V; GIOVAN PAOLO vescovo di Teano; ORAZIO barone di Soverato diede origine al ramo di San Floro; DIEGO, guardia a cavallo, della Compagnia delle “Reali Guardie del Corpo”, ha partecipato alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno dall’invasione piemontese;il cugino CESARE, alfiere del “Reggimento Reali Carabinieri a Cavallo”, passò a servire con i piemontesi, ritirandosi poi a Venezia.

Linea di Petrizzi: riconosciuta con Regie Rescritto del 11 ottobre 1852 duca di Petrizzi e del predicato di Soverato.

Linea di San FLoro: riconosciuta con D. M. del 16 agosto 1881 e del 5 settembre 1885 nobile col predicato di San Floro.

Iscritta nell’Elenco Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento all’ancora al naturale sormontata da due stelle d’azzurro al mare del medesimo.

DE MARINIS di Ricigliano

Titoli: nobili, col predicato di Ricigliano

Dimora: Cava dei Tirreni, Napoli, Roma

Originaria di Genova trasferitasi a Cava nel XVI secolo.

I fratelli SERGIO, ROBERTO, PERTELLO, CARLO furono gli imprenditori delle costruzioni di Castelnuovo (Maschio Angioino) e dell’Arsenale di Napoli, ricompensati con ricchezze e onori dai re Aragonesi nel XV secolo; PERTELLO, CARLO e SERGIO creati “regi commensali e familiari” perpetui, il primo fu anche nominato capitano di Selvalonga; CENTOLANZA presidente della regia Camera; SALVATORE comprò il feudo di Ricigliano nel 1700; hanno partecipato alla difesa del Regno delle Due Sicilie nella campagna del 1860/61: GENNARO 1° tenente dell’”11° Battaglione Cacciatori”, GUGLIELMO 1° tenente “Guide dello Stato Maggiore”; ENRICO avvocato, deputato e membro del Regio Governo Italiano nella prima metà del XX secolo; ALBERTO senatore del Regno d’Italia e generale del Regio Esercito.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento alla fascia di rosso al capo da un leone a tre stelle dello stesso, in punta di una sirena uscente dal mare al naturale.

DE MARINIS

Titoli: Conte

Dimora: Napoli

Di antica nobiltà nota dal XVI secolo.

Con Breve Pontificio (Decreto) dell’11 gennaio 1906 venne concesso a VITO LUIGI da papa PIO X il titolo di conte, reso trasmissibile con Breve Pontificio del 25 febbraio 1920, autorizzato e confermato dal Regno d’Italia con R. D. del 26 novembre 1928 e RR. LL. PP. (Regie Lettere Patenti) del 7 marzo 1929.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro alla sbarra d’argento accompagnata da due stelle d’oro al capo, in punta una barca al naturale al mare d’argento.

MARINO o DE MARINO

Titoli: nobile, nobile di Messina

Dimora: Palermo, Messina

Originaria di Genova, passata in Sicilia con l’imperatore Federico II di Svevia, possessori di numerosi feudi e di censi del Regio Demanio di Messina.

ENRICO e RUGGIERO combatterono con Corrado Doria nel 1300 nelle acque di Ponza contro la flotta di Ruggiero di Lauria; NICOLO’ castellano di Matagrifone nel 1374; FILIPPO regio cavaliere, capitano di giustizia in Catania 1400/1; UBERTO giudice della Gran Corte, arcivescovo di Palermo e ambasciatore del re; LORENZO e FRANCESCO iscritti nella Mastra Nobile del Mollica; PIETRO ottenne il titolo di “don” con privilegio del 21 gennaio 1621; FRANCESCO senatore in Messina 1624/5; DOMENICO duca di Gualtieri con privilegio del 3 giugno 1625; COSTANTINO senatore di Messina anni 1656/7; FRANCESCO regio cavaliere nel 1696; GIOVANNI, barone della Marca, governatore del Monte di Pietà in Palermo 1700/2; DOMENICO GIUSEPPE proconsole di Messina 1722; il casato annotato nella Mastra Nobile di Messina 1798/1807; PIETRO console nobile della seta in Messina 1812/13. Hanno preso parte alla campagna della difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione piemontese: DOMENICO aiutante (sottotenente) del “Battaglione Pionieri del Genio” presente alla difesa di Gaeta, GIUSEPPE alfiere del “12° Battaglione Cacciatori”, MATTEO 1° tenente del “10° Reggimento Fanteria di Linea Abruzzo”. Con D. M. del 12 ottobre 1929 vennero riconosciuti col titolo di nobile di Messina i fratelli VINCENZO e BENEDETTO.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro a tre fasce ondate d’argento con un leone coronato d’oro.

MAROTTA

Titoli: barone di Sant’Agata

Dimora: Polizzi, Messina

Originaria di Capua, passata in Sicilia, nobile in Palermo, Catania, Polizzi.

GIACOMO, dottore in legge, avvocato della Gran Corte del Regno nel 1488; OTTAVIO giudice della Gran Corte Civile 1639/43 e 1647/49, presidente del Concistoro 160; GASPARE, dottore in legge, procuratore fiscale del Tribunale della Gran Corte nel 1668; GANDOLFO investito del titolo di barone di Sant’Agata il 3 novembre 1717; SAVERIO investito di detta baronia il 12 luglio 1752; GANDOLOFO barone con investitura del 23 agosto 1780 e proconservatore di Polizzi; hanno partecipato alla campagna del 1860/61 contro i piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie: DOMENICO alfiere (sottotenente) del “2° Reggimento Fanteria di Linea Regina”, FEDERICO 2° tenente del “5° Reggimento Fanteria di Linea Borbone”, FERDINANDO capitano del “6° Reggimento Fanteria di Linea Farnese”.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: partito: 1° e 4° d’azzurro al drago d’argento al mare del medesimo guardante una stella d’argento, 2° e 3° d’argento a tre bande d’azzurro.

MARSIGLIA

Titoli: Nobile

Dimora: Sicilia, Francia

Originaria della Francia, si crede originaria della città di Marsiglia da cui prese il nome, trapiantatasi in Sicilia nel XVI secolo.

CRISTOFARO, con deliberazione del 5 aprile 1582 ottenne attestato di nobiltà, tenente colonnello dell’Esercito del Regno di Napoli e Sicilia, governatore dell’isola di Favignana nel XVI secolo; il casato venne riconosciuto di “antica nobiltà” dalla Regia Commissione per i Titoli di Nobiltà del Regno delle Due Sicilie nel XIX secolo.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: troncato di rosso e d’argento a tre rose dell’uno e dell’altro colore.

MARTINELLI

Titoli: patrizio di Salerno

Dimora: Napoli, Monopoli

Di origine Veneta, diramatasi in Bari e Monopoli nel XVII secolo, aggregata al Patriziato di Salerno nel XVIII, fu riconosciuta di “antica nobiltà” nel 1852 nelle prove di ammissione alla Compagnia delle “Regie Guardie del Corpo” in persona di VITO GIUSEPPE che poi in qualità di 2° tenente del “1° Granatieri della Guardia Reale” partecipò alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione piemontese.

La famiglia venne ricevuta per “giustizia” nell’Ordine di Malta nel 1862.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento alla fenice sulla sua immortalità fissante un sole d’oro, accompagnata da due spade decussate al naturale.

MARTINEZ

Titoli: nobile

Dimora: Palermo

Originaria della Spagna, nobile in Messina nel XVII secolo, inserita nella Confraternita della Compagnia della Pace, ebbe un comandante dell’Arsenale di Messina 1747; GIOVAN TOMMASO ricevette da Gaetano Cottone in donazione il titolo di barone di Pampinello e ne ottenne l’investitura il 4 luglio 1775; GIOVAN FRANCESCO giudice pretoriano in Palermo nel 1804 e giudice del Tribunale del Concistoro ; PIETRO carica di pretore di Palermo nel 1813.

Riconosciuta di antica nobiltà dalla Regia Commissione dei Titoli di Nobiltà del 30 luglio 1849.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano 1922.

Arma: tagliato 1° di rosso e il 2° d’azzurro, 1° al leone d’oro coronato, 2° luna crescente di una stella il tutto d’argento.

MARTINO

Titoli: barone di Rocca e Valdina (Maurogiovanni)

Dimora: Palermo, Sant’Angelo di Brolo

Originaria del Regno di Napoli,il casato si crede, in realtà, che sia insieme ai Martinez, Martini, De Martino, Di Martino rami di una stessa famiglia, fatto dimostrato dalla confusione di cognomi attribuiti alla nascita. GUGLIELMO senatore in Palermo nel 1335; GIUSEPPE capitano di giustizia in Caltagirone 1578/89; ANTONIO ONOFRIO ricevette il titolo di barone di San Giorgio nel 1666; GIUSEPPE (dichiarato Martinez ma figlio di Filippo Martino) ottenne il 6 marzo 1742 il titolo di Barone di Rocca e Valdina (Maurogiovanni), spedaliere degli Incurabili di Palermo nel 1725; SALVATORE Di Martino capitano di giustizia di Cefalù 1770/1; DOMENICO tesoriere di Cefalù 1771/2; TOMMASO (chiamato Martino ma il padre Martinez) il 17 luglio 1797 ottenne il titolo di barone di Rocca e Valdina (Maurogiovanni).

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al leone d’oro tenente una lira d’oro stesso – alias d’azzurro a due leoni affrontanti sopra un monte ed un mare il tutto d’argento.

 

DE MARTINO (di Silvi)

Titoli: nobile, predicato di Silvi

Dimora: Napoli

Motto: “Tutor et Ulcisor”

Originaria di Montefusco. FRANCESCO ottenne il feudo di Silvi (Abruzzo) nel 1550 a cui restò fino al 1695; SCIPIONE consigliere del Sacro Regio Consiglio nel 1695; GIROLAMO ANTONIO reggente del Consiglio del Collaterale nel 1658; OTTAVIO ricevuto nell’Ordine di Malta nel 1625. Dichiarata ammissibile nelle Regie Guardie del Corpo nel 1843 in persona di FRANCESCO SAVERIO; CRISTIANO 1° tenente del “2° Reggimento Granatieri della Guardia Reale” ha partecipato alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: troncato 1° d’azzurro a tre alabarde d’oro sormontate da tre stelle dello stesso, 2° fasciato d’azzurro e di rosso di otto pezzi.

DE MARTINO (2)

Titoli: conte, nobile

Dimora: Roma, Napoli

Diramazione della precedente famiglia, stabilitasi a Massalubrense nel XVI secolo, nobile con D. M. del 14 marzo 1896 in persona di RENATO; GIACOMO fu decorato del titolo di conte con R. D. del 1920 e RR. LL. PP. (Regie Lettere Patenti) del 31 luglio 1921; GIOVANNI 1° tenente del “Reggimento Carabinieri Reali a Cavallo” ha preso parte alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare italiano 1922.

Arma: troncato 1° d’azzurro a tre alabarde d’oro rivoltate sormontate da tre stelle dello stesso, 2° di rosso a tre sbarre d’argento.

DE MARTINO (di Montegiordano)

Titoli: nobile, col predicato di Montegiordano

Dimora: Roma, Napoli

Ascritta al primo ordine civico della città di Aiello, diede personaggi di toga e militari, infeudata della città di Montegiordano (Calabria) nel 1748 in persona di GIUSEPPE; RAFFAELE capitano del  15° Reggimento Fanteria Linea “Messapia” ha partecipato alla difesa del Regno delle Due Sicilie nella campagna del 1860/61; NICOLA maggiore generale di stanza presso la cittadella di Messina e suo strenuo difensore, insieme al comandate Maresciallo Fergola, contro le truppe piemontesi che la strinsero d'assedio, capitolò con la guarnigione il 13 marzo 1861.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento alla torre al naturale sinistrata da un leone al naturale al capo di un rastrello di rosso.

 

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DE MARTINO (di Pietradoro)

Titoli: duca di Pietradoro, col predicato di Pietradoro

Dimora: Napoli

Motto: “Tutor et Ulcisor”

Diramazione della famiglia De Martino di Montefusco.

Decorata del titolo di duca con privilegio del 24 novembre 1791 in persona di LEONARDO, detto titolo venne infeudato di Pietradoro acquistato nel 1735; VINCENZO capitano del “4° Battaglione Cacciatori” ha partecipato alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione piemontese.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: troncato d’azzurro a tre alabarde d’oro sormontate da tre stelle dello stesso, 2° fasciato d’azzurro e di rosso di otto pezzi.

MARTUCCI (1)

Titoli: nobile

Dimora: Napoli, Altamura

Di origine greca stabilitasi in Conversano ed in Altamura ed iscritta nel suo primo ordine civico, diede vari personaggi di toga e di dignità ecclesiastica, ricevuta nell’Ordine di Malta, ed in quello Costantiniano in persona di DOMENICO nel 1830; PIETRO cavaliere di “croce di giustizia” dell’Ordine Costantiniano nel 1840; dichiarata ammissibile nel Corpo delle Regie Guardie del Corpo dalla Commissione per i Titoli di Nobiltà il 1 marzo 1850 in persona di LUCA, proveniente dalla “Compagnia delle Regie Guardie del Corpo”, che in qualità di 1° tenente dello “Stato Maggiore” dell’Esercito del Regno delle Due Sicilie, in forza nella “2^ Brigata Ruffano”, ha partecipato alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al terrazzo di verde al leone al naturale coronato d’oro.

MARTUCCI (2)

Titoli: marchese di Scarfizzi

Dimora: Rossano, Napoli

Decorata del titolo di marchese di Scarfizzi per successione della famiglia Malena: Maria Malena sposò FRANCESCO dal quale nacque FABIO che con R. D. del 15 settembre 1845 gli venne riconosciuto il titolo di marchese di Scarfizzi. Appartengono a questa famiglia: GIOVANNI capitano del “1° Reggimento Dragoni”, VINCENZO 2° tenente del “Reggimento Carabinieri a piedi” i quali hanno partecipato alla difesa del Regno delle Due Sicilie nella campagna del 1860/61. ARTURO, marchese con D. P. del 1 novembre 1927, capitano di cavalleria, cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, medaglia commemorativa guerra 1915/18.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: inquartata: 1 e 4 d’oro al castagno al naturale su una pianura di verde sinistrata da una martora al naturale, 2 e 3 d’azzurro al leone d’oro alla banda di rosso caricata da sette stelle d’argento.

MASCIARELLI

Titoli: barone, nobile

Dimora: Napoli

Originaria della città di Aquila, trasferitasi a Celano e Magliano della Marsica; distintasi in opere di beneficenza tre le quali la fondazione di un “Asilo Masciarelli” per bambini bisognosi in Magliano nella prima metà del XX secolo.

Riconosciuto ai discendenti di VINCENZO il titolo di nobile con R. D. del 10 agosto 1928 mentre ai discendenti NICOLA venne riconosciuto quello di barone.

Arma: d’azzurro alla quercia al naturale sulla pianura erbosa, sinistrata da un leone d’oro.

MASOLA

Titoli: marchese di Trentola, patrizio di Aversa, nobili dei marchesi

Dimora: Napoli

Originaria di Genova, con le prime memorie certe relative ad ENRICO console della Repubblica di Genova nell’anno 1199, trasferitasi ad Aversa nel 1630 ed aggregata a quel Patriziato presso il seggio di San Luigi, ricevuta nell’Ordine di Malta nell’anno 1779, ottenne i feudi di Cavaguolo, Rugliano e Cervignago, decorata del titolo di marchese di Trentola nel 1640, ascritta al Priorato dell’Ordine di Malta della città di Capua nel 1801, ammessa per “antica nobiltà” nella Compagnia delle Regie Guardie del Corpo del Re delle Due Sicilie in persona di DOMENICO ufficiale di Cavalleria, passato poi a servire nel Regio Esercito Italiano sul finire del XIX secolo.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: trinciato e tagliato d’oro e verde alla mazzola di nero manicata al naturale - alias d’azzurro al leone d’oro tenente con la branca destra una mazza ferrata dello stesso, al capo di rosso alla croce d’argento.

 

MASSA

Titoli: nobile

Dimora: Lecce, Andriano, Napoli, Palermo

Antica famiglia di Lecce, ascritta all’Ordine di Malta nel 1631 quali di cavalieri di giustizia, nel Priorato di Barletta nel 1801 con i fratelli BARTOLOMEO, FRANCESCO e MICHELE; riconosciuta ammissibile nella Compagnia delle Regie Guardie del Corpo in persona di  SALVATORE  che in qualità di 1° tenente del “10° Reggimento Fanteria di Linea Abruzzo” partecipò alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione piemontese.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro a tre monti d’oro sostenti un leone dello stesso tenente una mazza ferrata, accompagnato da una croce di rosso bordata d’oro accostata da due stelle dello stesso.

MASTELLONI (di Campochiaro, Albidona, Sant’Angelo Radiginese)

Titoli: duca di Castelpagano, marchese di Capograssi, predicato di Campochiaro, Albidona, Sant’Angelo Radiginese, nobili di Tarquinia

Dimora: Napoli, Tarquinia.

Originaria di Sorrento, feudataria ai tempi degli Aragonesi, nobili in Monopoli, “regi familiari” nel 1580; PIETRO PAOLO decorato del titolo di marchese di Capograssi il 5 maggio 1725; riconosciuto poi in persona di NICOLA MARIA con R. D. del 5 gennaio 1859. Il ramo secondogenito decorato del titolo di duca di Limatola nel 1733, riconosciuto in seguito in persona di NICOLA con R. D. del 17 luglio 1856; il casato successe nel 1890 nel titolo di Castelpagano con anzianità del 1724, di marchese di Ripa Limosano con anzianità dal 1617 per successione di casa Capecelatro, legalizzati con RR. LL. PP. del 1 marzo 1896. MICHELANGELO cavaliere di giustizia, cavaliere di gran croce dell’Ordine Costantiniano, gentiluomo di camera di S.A.R. il principe Alfonso di Borbone.

Un ramo della famiglia ottenne nella seconda metà del XIX secolo il titolo di nobili di Tarquinia in persona di EMANUELE.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al bastone al naturale accollato di una serpe su tre monti di verde, sostenuti da due leoni affrontati al naturale.

MASTROGIUDICE e MASTROGIUDICE SERSALE

Titoli: patrizio napoletano, patrizio di Sorrento

Dimora: Napoli, Sorrento

Antica famiglia sorrentina nota sin dal XI secolo, ascritta al seggio di Dominova in detta città. GIOVANNI, arcivescovo di Sorrento nel 1278; MARINO presidente della Regia Camera con re Carlo V; frà GASPARE, cavaliere dell’Ordine di Malta, combattè e perì contro i Turchi nel 1608; frà ATTILIO priore dell’Ordine di Malta in Messina.

Ascritta al Patriziato di Napoli al seggio del Nido e nel Libro d’Oro della Nobiltà Napoletana, dichiarata ammissibile nella Compagnia delle Regie Guardie del Corpo nel 1845.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: di rosso a due fasce d’argento col capo d’oro.

MASTROPAOLO

Titoli: nobile

Dimora: Palermo

Si crede sia originaria della Francia discendente dai conti di Brienne, stabilitasi in Sicilia nel XIII secolo, che abbia avuto come capostipite PAOLO, medico di corte dell’imperatore Federico II, chiamato maestro da cui il cognome dei suoi discendenti. NICOLO’ “regio familiare” in Palermo il 7 maggio 1400; BERNARDO proconservatore di San Pietro nel 1583; per contratto matrimoniale con Flavia Orioles nel 1606 la famiglia acquisì la baronia della Tonnara di San Giorgio in Patti; PIETRO, dottore in legge, giudice della Corte Pretoriana in Palermo anni 1710/11 e 1717/18; PLACIDO, dottore in legge, proconsole di Montalbano dal 1786 al 1804; ANTONINO giudice del tribunale del Concistoro nel 1809; ALFIO fu ministro del Regno delle Due Sicilie nel XIX secolo. Con D. R. del 27 agosto 1899 venne riconosciuto il titolo di nobile ad ALFIO ed ai suoi eredi.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro all’aquila coronata fissante un sole destro il tutto d’oro.

MATARAZZO e MATARAZZO di LICOSA

Titoli: conte, predicato di Licosa

Dimora: Napoli, Messina, Castellabate

Originaria del Cilento, le prime memorie certe si hanno con GIUSEPPE feudatario di Sezzamezzano, Prignano e Melito nel XVII secolo, ultimo intestatario fu ALESSANDRO nella prima metà del XIX secolo. FRANCESCO decorato del titolo di conte con R. D. del 23 giugno 1918, con estensione ai suoi eredi con R. D. del 4 marzo 1926, cavaliere del lavoro, gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia, uomo di grande umanità, presidente dell’Ente Autonomo Consumi che sotto la sua guida seppe coordinare i rifornimenti di viveri in Italia nel primo dopoguerra, decorato di due medaglie d’oro per altri meriti filantropici dall’Opera Nazionale Balilla e dal Banco di Napoli, donò alla città di San Paolo del Brasile una casa di salute (sanatorio) presso l’Ospedale Italiano “Umberto I”, - ancora esistente nella seconda metà del XX secolo - fu presidente di varie associazioni di Mutuo Soccorso e di beneficenza.

Un ramo della famiglia decorata con RR. LL. PP. del 14 luglio 1927 del predicato di Licosa in persona del conte GIUSEPPE commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: troncato 1° d’argento all’aquila di nero coronata d’oro, nel 2° scaccato d’argento e di rosso di tre file.

DE MATERA o MATERA

Titoli: patrizio di Cosenza

Dimora: Cosenza

Si crede originaria della città di Matera da cui trasse il cognome.

LEONE giustiziere di Calabria al tempo di Federico II; SILVESTRO giudice della Magna Curia; BERNARDO stessa carica. Ricevuta nell’Ordine di Malta dal 1631.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento alla fascia d’azzurro caricata di tre conchiglie d’oro.

DE MATTEIS

Titoli: nobili di Sulmona

Dimora: Sulmona

Antica famiglia di Sulmona nota dal XIV secolo, infeudata di Torre Cetrata e Roccacinquemiglia, riconosciuta di “ nobiltà generosa” dalla Regia Commissione Titoli di Nobiltà del Regno delle Due Sicilie; hanno partecipato alla difesa del Regno dall’invasione piemontese nella campagna del 1860/61: DOMENICO alfiere del “11° Reggimento Cacciatori”, EVANGELISTA capitano del “4° Reggimento Fanteria di Linea Principessa” decorato della Croce di grazia dell’Ordine di San Giorgio per essersi distinto nella difesa di Palermo nei giorni dal 27 al 29 maggio 1860.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’oro alla sbarra d’azzurro caricata da tre stelle d’oro.

DI MAURO e DI MAURO di Capua di Sanseverino

Titoli: patrizio di Aversa, nobile, marchese di Polvica

Dimora: Napoli

Originaria della costiera amalfitana, ascritta al patriziato di Aversa al Seggio di San Luigi nel 1787, possedette il feudo di Morrone passato poi alla famiglia Capecelatro. Possedette la Terra di Polvica, acquistata da GIUSEPPE, consigliere del Sacro Regio Consiglio, sulla quale nel 1752 fu intestato il titolo di marchese; l’ultimo intestatario fu GIUSEPPE ascritto nel Cedolario di Terra di Lavoro il 22 giugno 1781; CARLO, marchese di Polvica, fu uno dei caduti della Repubblica Napoletana del 1799. Con RR. LL. PP. del 1 marzo 1896 il titolo venne riconosciuto ad ELVIRA figlia di GIUSEPPE a sua volta figlio del precedente CARLO; FRANCESCO cavaliere di giustizia dell’Ordine di Malta, cavaliere dell’Ordine Costantiniano, cameriere segreto di cappa e spada di sua Santità Pio IX.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: Di Mauro: d’azzurro alla fascia d’argento di quattro stelle d’oro - Di Mauro di Capua di Sanseverino: interzato in palo 1° d’azzurro alla fascia d’argento accompagnato da quattro stelle d’oro, 2° d’oro alla banda d’argento bordata di nero, 3° d’argento alla fascia di rosso.

 

DE MAYO

Titoli: marchese e nobile romano

Dimora: Napoli, Roma

Diramazione dei De Majo di Tramonti. Riconosciuta nobile dalla Regia Commissione per i Titoli di Nobiltà nel 1843 per “alti uffici di magistratura” essendo stato MUZIO uditore generale dell’esercito del Regno di Napoli e promosso nel 1723 a consigliere del Regio Sacro Consiglio, ed anche dalla prova per l’ammissione nelle Regie Guardie del Corpo del re delle Due Sicilie in persona di GENNARO nel 1843; aggregata alla nobiltà romana nella persona di LEVINO nel 1847, decorata da papa Pio IX del titolo di marchese, riconosciuta nei due titoli dal Regno d’Italia con D. M. del 21 gennaio 1890.

CORRADO marchese e nobile romano, commendatore del Sovrano Militare Ordine di Malta nel XIX secolo, il figlio MARIO tenente di cavalleria, cavaliere dell’Ordine di Malta, della Corona d’Italia, dell’Ordine Costantiniano, della Legion d’Onore (alta onorificenza francese) e della croce al merito della guerra 1915/18.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’oro al pino di verde sopra un monte di tre colli dello stesso, con tre uccelli d’argento al capo di Durazzo d’azzurro seminato di gigli al lambello di rosso.

MAZA

Titoli: patrizio di Salerno

Dimora: Napoli, Salerno

Famiglia di Salerno iscritta al suo Patriziato al Seggio di Portanova, l’antico cognome era Macza, si diramò in Calabria ed a Napoli; ammessa nelle “Compagnia delle Regie Guardie del Corpo” del re del Regno delle Due Sicilie nel 1837.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare anno 1922.

Arma: d’azzurro a due mazze ferrate d’oro poste in croce di Sant’Andrea legate ad una catena dello stesso.

MAZZA e MAZZA TEDESCHI

Titoli: barone di Villallegra e San Todaro, di Toscano e di Mandrile, nobile dei baroni

Dimora: Catania

Originaria della Spagna. PIETRO ottenne da re Martino II il feudo di Delia; LANCIA ottenne la concessione del Mulino in Paternò il 29 maggio 1396; ANGELO giudice della appellazioni in Messina 1512/13; FILIPPO cavaliere dell’Ordine di Malta nel 1527; NICCOLO’ senatore in Messina 1555/7; GIACOMO, dottore il legge, giudice della Corte Capitanale in Catania con lettere vicereali del 13 settembre 1646; ANTONINO governatore della Tavola Pecuniaria (Banca) di Catania; GIUSEPPE nel 1740 restaurò la Regia Cappella Aragonese in Catania distrutta dal terremoto nel 1693; GIUSEPPE deputato del Collegio dei Nobili di Catania nel XVIII secolo; ANTONIO consigliere comunale, consigliere provinciale, deputato della Provincia di Catania, sposò il 25 marzo 1859 Francesca Tedeschi che portò in casa Mazza i titoli di barone di Villallegra, San Todaro, di Toscano e Mandrile; GIUSEPPE governatore nobile della Arciconfraternita dei Bianchi di Catania dal 1905 al 1916, con D. M. del 10 giugno 1898 riconosciuto il titolo di nobile, e con RR. LL. PP. (Regie Lettere Patenti) del 9 giugno 1927 i titoli su descritti.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro a due mazze d’armi decusse e legate d’oro.

MAZZACANE

Titoli: principe di Omignano, patrizio di Salerno

Dimora: Salerno

Originaria del Cilento, aggregata al Patriziato di Salerno al Seggio di Portaretese nel 1758; LEONETTO, signore di Diano, valoroso capitano d’armi di Carlo V, per acquisizione matrimoniale con Porzia Capano, venne in possesso dei feudi di Omignano e Lustra; GIULIO CESARE ottenne da re Filippo III il titolo di principe di Omignano.

Ricevuta nell’Ordine di Malta, ANTONIO cavaliere dell’Ordine di Malta nel 1527.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro alla fascia d’oro caricata di una celata di nero accompagnata da quattro rotelle d’oro.

MAZZACCARA (di Ripacandida)

Titoli: duca di Castelgaragnone, predicato di Ripacandida

Dimora: Napoli, Cosenza

Di origine calabrese, decorata del titolo di “regio familiare” da Ferrante I d’Aragona nel 1463 e del riconoscimento dello stemma gentilizio. Si divise in due rami di Cosenza e Napoli, decorata del titolo di Castelgaragnone dall’imperatore Carlo V nel 1726, la famiglia venne aggregata al patriziato di Bari e di Lucera nel 1792, nel 1805 ascritta nel registro delle Piazze Chiuse del Regno. Il ramo secondogenito venne decorato del titolo di marchese di Celenza e Valfortore in data 11 maggio 1726 sul feudo in possesso dal 1706. ANGELO colonnello di Cavalleria del Regio Esercito Italiano, decorato di due medaglie di bronzo al valor militare, croce al merito di guerra, croce d’oro del servizio, medaglia commemorativa unità d’Italia, croce della III Armata, croce Interalleata, cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, cavaliere della Corona d’Italia, medaglia commemorativa guerra 1915/18.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’azzurro al destrochero armato, impugnante uno scettro, in capo un sole nascente in punta sette spighe d’oro su di un monte di tre cime di verde.

MAZZARA

Titoli: marchese di Torre dei Passeri, nobili di Sulmona, barone di Schinaforte, nobili dei marchesi

Dimora: Sulmona

Di antica nobiltà abruzzese, feudataria; GENTILE giustiziere degli Abruzzi nel 1332; GIOVAN BATTISTA sergente maggiore ( grado di ufficiale superiore nell’Esercito spagnolo) del battaglione Basilicata nel XVII secolo; VINCENZO presidente della regia Camera della Sommaria nel 1759; dichiarata ammissibile nelle Regie Guardie del Corpo del Regno di Napoli; i cugini GIUSEPPE e CARLO guardie a cavallo della “Compagnia delle Regie Guardie del Corpo” hanno preso parte alla campagna del 1860/61 per la difesa del Regno delle Due Sicilie dall’invasione piemontese. Il ramo primogenito venne decorato del titolo di marchese di Torre dei Passeri nel 1744, riconosciuto con D. M. del 5 maggio 1901; il ramo secondogenito decorato del titolo di barone di Schinaforte con R. D. del 24 maggio 1903.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento alla fascia di nero accompagnata in punta da una pila rivolta di nero.

MAZZEO

Titoli: marchese di San Teodoro

Dimora: Messina

Di antica nobiltà nota dal XV secolo; messer PAOLO ascritto alla Mastra Nobile del Mollica nel 1597, GIROLAMO senatore in Messina 1606/7; GIOVANNI stessa carica 1691/2, proconservatore di Massa San Giorgio 1695; FRANCESCO console del Mare in Messina 1704/5, ottenne dalla donazione dello zio FRANCESCO Campolo il titolo di marchese di San Teodoro il 1 marzo 1731.

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano 1922.

Arma: d’azzurro al guerriero al naturale impugnante una mazza di nero in atto di percuotere un leone coronato d’oro all’albero di verde al fusto d’oro al terrazzo al naturale.

MAZZIOTTI

Titoli: barone di Celso, nobili dei baroni

Dimora: Napoli

Originaria di Caiazzo,provincia di Caserta; ANTONELLO si trasferì a San Rufo; FRANCESCO ANTONIO in Celso; GHERARDO consigliere della Gran Corte nel 1820, rappresentante della provincia di Salerno; NICOLO’ colonnello dell’esercito nel decennio francese del regno di Napoli 1806 - 1815; FRANCESCO ANTONIO deputato del Parlamento Napoletano nel 1848, eletto poi deputato del Regno d’Italia, con R. D. del 25 novembre1868 decorato del titolo di barone di Celso, riconosciuto al casato con D. M. del 20 febbraio 1890; PIETRO deputato al parlamento nel 1878; MATTEO deputato al parlamento dal 1882 al 1909, senatore del Regno, sottosegretario alle Regie Poste e Finanze; PIETRO ufficiale del Genio Militare morì nella 1^ guerra mondiale, decorato di medaglia d’argento al valor militare.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: tagliato di rosso e d’azzurro, 2° al braccio di carnagione impugnante una mazza d’arme, alla sbarra d’argento caricata di tre rose rosse al naturale.

MAZZOCCOLO

Titoli: Barone di Roccasicura, nobile di Gaeta

Dimora: Napoli, Gaeta

Originaria di Pozzuoli, si stabilì in Gaeta nel XV secolo, ed aggregata a quel Patriziato con Regio Dispaccio dell’8 agosto 1757, ed in persona di GASPARE nel 1757; il casato venne decorato del titolo di barone di Roccasicura e di nobile di Gaeta per successione di casa D’Eboli, per l’ultima discendente dell’ava paterna di MICHELE, la nobildonna Eleonora, ufficializzato con RR. LL. PP. E Regio Assenso del 12 febbraio 1928. La famiglia ha dato illustri personaggi di toga, medici ed ecclesiastici. MICHELE, dottore in legge, barone di Roccasicura e nobile di Gaeta, cavaliere dell’Ordine Corona d’Italia, Consigliere del Ministero della Regia Aeronautica del Regno d’Italia.

Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana nel 1933, ed iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Arma: d’argento alla pianta di melograno fiorita al naturale, movente dalla sommità di in monte di verde a tre cime.

 
 

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