Se volete conoscerne la storia,
rivolgetevi ad altri siti;
segnalo, per esempio, Muzej Parenzana di Izola - Slovenija.
Io non vi diro` quanto era lunga in centimetri, non vi raccontero` gli
aneddoti dei fichi spalmati sui binari, non mostrero` gli effetti della
bora e non vi tediero` con la storia dei portoghesi.
Il "Pot zdravja in prijateljstva" e` un'iniziativa, comune ai tre Paesi
interessati dal percorso della ferrovia austro-ungarica
Trieste-Parenzo, per trasformare codesto tracciato in una pista
ciclo-pedonale.
Il primo impegno, preso per noi il sei ottobre duemila dai sindaci di
Dolina, Muggia, Trieste e Duino-Aurisina (che c'entra?), in una
riunione nella
citta' di Izola assieme agli altri sindaci interessati dal percorso
della Parenzana e` stata una "Lettera d'intenti", nelle tre lingue, con
lo scopo di bloccare le edificazioni lungo il tracciato, ricostruire le
parti mancanti (ponti, ecc.), raccordare le parti interrotte,
pareggiare o asfaltare il fondo, ecc. fino a farne un percorso
usufruibile da tutti attraversando i confini di stato. Altro compito:
celebrare il centenario di questa ex linea ferroviaria il primo aprile
duemiladue con il massimo risalto.
In
Italia:
Sono in corso indagini... Posso anticipare pero`, che, in barba alla
"Lettera d'intenti", non e` stato fatto NULLA.Vi mostro come si
presenta l'entrata in Italia (che sarebbe a cura del comune di Muggia),
il 16 dicembre 2007:
a
Grazie Stener e successori!
Nella foto si vede una ciclabile asfaltata, in territorio sloveno, che
termina (o inizia) sotto un ponte in pietra contro una parete di
arbusti, sterpi e piante varie: e` la parte
italiana. Una vergogna.
In questi casi io mi domando: cosa abbiamo noi
meno degli Sloveni e dei Croati? Risposta? Mi
dispiace, inoltre, che alcuni volonterosi (tra cui Marcello) s'illudano
di trovare qualche traccia di questo percorso dal confine verso la
stazione di Campo Marzio; forse un centinaio di metri si possono
individuare dopo quel ponte che ho mostrato: lo sviluppo di nuove
strade, case, zone industriali e demaniali, cave, ferrovie, bonifiche,
parcheggi ecc. hanno
cancellato tutto. La sfortuna ha voluto che il nostro percorso della
Parenzana attraversasse una zona densamente popolata ed in via di
sviluppo.
In Slovenia:
presento la carta al 25.000: aa
Questo e` il tratto iniziale della strada ferrata originale (ricavato
dalle
carte Slovene al 5.000) e
non e` percorribile tal quale per le modifiche stradali e la
costruzione di edifici sopravvenute; bastera` pensare che, su queste
carte, manca la galleria artificiale di Škofije della strada
a
scorrimento veloce e lo
svincolo autostradale di Srmin.
Arriva l'autostrada:
la carta e` al 50.000, la traccia e` blu
per non
confondersi con le strade (1 e` la stazione di Dekani, 2 e` il punto
dove non si hanno piu` tracce, sulle carte della zona, del vecchio
percorso, si entra nell'aia di una casa). aa
nell'ortofoto, si notera`, in alto a destra, quale tipo di ponte e`
stato costruito (ed immaginatevi con quale spesa) per avvicinarsi il
piu` possibile
al percorso originale (scavalca l'equivalente di otto corsie).
La pista ciclabile D-8
- da Rabuiese a Spodnje Škofije -
Valmarin
Parte, in asfalto, dal ponte che ho presentato nella prima
foto, attraversa alcune proprieta` in costruzione (frontisti) che si
affacciano sul percorso, interseca alcune strade, segue parallela la
strada a scorrimento veloce che va a Capodistria, attraversa la
galleria artificiale sulla sua copertura, torna indietro descrivendo
una "U" e raggiunge Skofie di sotto (spodnje=bassa, di sotto); le
indicazioni stradali si perdono (anche a causa dei lavori in corso),
ma, a naso, si riprende il percorso in discesa verso Villa Decani... aa
mappa al 25.000
profilo
non posso resistere dal mostrarvi la "finta galleria" scavata
in trincea (grazie Zupin!). aa
al naturale...
con la traccia del biker...
- da Spodnje Škofije a Dekani
E` un percorso molto breve, quasi tutto in discesa, che
attraversa
l'autostrada, rasenta un complesso industriale, interseca la
provinciale ed arriva alla ex stazione di Villa Decani. Bisogna fare
attenzione ai panettoni, e rallentare, perche` sono molto vicini ed un
errore di valutazione potrebbe portare il ciclista ad una caduta
rovinosa. aa
mappa al 25.000
profilo
Questi due primi tratti, con uno sviluppo di circa 6km, sono da
considerarsi un tutt'uno ma hanno un handicap perche` non consentono
alternative al rientro che, per forza, dev'essere rifatto sullo stesso
percorso in quanto la superstrada non e` percorribile dai ciclisti. In
alternativa, il ritorno per Ancarano, Lazzaretto, Muggia, Rabuiese vi
costerebbe 20km.
- da Dekani a Bertoki
aa
parte del cartello celebrativo-esplicativo
aa
fronte (parziale) e retro della ex stazione di Villa Decani; ... si fa`
quel che si puo` per ricoverare l'auto.
La ciclabile passa davanti all'edificio. In discesa passa
sotto la
ferrovia Koper-Divača, attraversa, su un nuovo ponte in legno, il
Risano e
raggiunge il punto
segnato PP, in zona Lazaret, sulle carte che seguono. Non proseguire
per LL che serve solo un casolare, ma svoltare a sinistra sulla
provinciale; fatti 861m si arriva allo svincolo di Arjol, si gira a
destra, si fa il ponte sulla H5 e, a sinistra, ben segnalata (KK),
riprende la D-8. aa
- da Bertoki a Koper
Siamo in localita` Bazilio con alcune casette di frontisti,
vendita di
miele e singoli discoli locali che la percorrono in motorino. Ci
aspettano circa 2.250m
di strada che definiro` in "macadam bituminoso con riporto di
ghiaietta" (e` una strada asfaltata ma non rullata per farla liscia che
trattiene naturalmente la ghiaia; molto confortevole per chi cammina o
corre, meno per le ruote della bici) fino al parcheggio
della stazione ferroviaria. Qui, fino al termine di importanti lavori
che sono in corso, ognuno va per la sua strada e cerca di uscire dalla
citta` in direzione di Isola. Per il ritorno, vi ricordo che ho
sperimentalmente dimostrato che esistono altre ciclabili in
citta` oltre la D-8 ...
- da Koper a Izola (da Capodistria a Isola)
Una volta in vista del mare, potete lasciare Capodistria ed
arriverete
ad Isola dopo 4,4 km cercando di non distrarvi piu` di tanto lungo il
percorso perche`, se da una parte ci sono gli scogli, dall'altra c'e`
il rovescio del guard-rail! Quello che manca, in modo deciso, e` la
possibilita` di fermarsi con un minimo d'intimita`. Se vi fermate con
le spalle a monte e vi sedete su un panettone, in una domenica mattina,
mettiamo il 30 di dicembre, avrete dietro 7429 auto/ora e davanti 50
podisti/ora + 2 monache/ora + 12 mamme con carrozzina/ora + 73
ciclisti/ora. Figuratevi far la stessa prova in maggio! Devo
assolutamente mostrarvi due foto che ho rubato al sito istrianet.org
(che vi invito caldamente a visitare) dove si vede che, effettivamente,
la ferrovia marciava lato mare e, anzi, sopraelevata rispetto alla
strada ed esattamente dove voi andate in bici. . .
La cosa strana e` che, morfologicamente, sembra di essere sulla strada
per Lazzaretto; la cosa bella e sconvolgente sono i pini marittimi:
tanti, splendidi, d'un verde abbagliante, rigogliosi, vecchi e
simpatici.
- da Izola a Strunjan (da Isola a Strugnano)
Al primo incrocio con semaforo si gira a sinistra e si sale,
poi a
destra sul dritto (sul marciapiede), all'incrocio a sinistra, si sale,
poi a destra sul dritto in istrada. Si vedono, a dx, tre palazzi creati
da un ingegnere parente di quello che ha costruito la nostra piscina
arlecchino; da fotografare! La traccia rossa consiglia di continuare
per l'asfalto, ma se avete l'occhio vigile, potete presto girare a
sinistra ed imboccare una carrabile ripercorrendo una parte
del
vecchio tracciato non ancora sistemato. Si sale fino alla galleria chiamata Šalet (franc. chalet) con
imbocco stimato a 65 m (DEM 76) e uscita a 60 m (DEM 67), illuminata e
lunga 210 m, segue, se piove (e oggi piove), piazzola
di sosta. Si scende, dopo un bypass dovuto alle umane vicissitudini,
nella Strunjanska Dolina e si riprende sottomonte
fin quasi alle saline. Prestare attenzione ai fuoristrada locali
(semi-autorizzati) che sfrecciano esaltati (per esempio una Lada Niva
bianca con tanto di tabella, scritta di due parole non decifrata con
lampeggiatori
gialli ai lati; il tutto sopra il parabrezza) credendo di essere alla
Parigi-Dakar.
aa
piazzola di sosta
profilo
a la
discesa
galleria in salita
(sul ritorno)
- da Strunjan a Lucija (da Strugnano a S.Lucia)
S'incomincia dal semaforo posto in fondo al lungo rettilineo
coi pini
marittimi salendo la collina (quasi in parallelo alla magistrale che va
a Portorose), su asfalto, fino alla galleria. Di questa, di nome Valeta
(i locali la chiamano Lucan, in antico era "di Monte Luzzan"), lunga
550 m, si apprezza la
pulizia, l'illuminazione ed il fondo asfaltato fino alla base delle
pareti; si osserva che parte della galleria e` in salita e parte in
discesa (strano no?). Si esce percorrendo in discesa un borgo, vi sono
in corso dei lavori per la posa di un cavo, e si arriva a S.Lucia a
livello del mare. A naso, come gia` successo a Capodistria e ad Isola,
si cerca di uscire dal paese. L'unico sistema e` inserirsi nel traffico
diretto a Pola.
- da Lucija a Seča e poi a Sečovlje
(da S.Lucia a Sezza e Sicciole)
Si sale, dal
distributore OMV, la collina (30 m) e ci si
precipita, su di un pave` tremendo, fino all'ingresso (a pagamento)
delle
saline di Sicciole. Piccola retromarcia e si scopre la ciclabile che,
facendo il periplo dell'area naturalistica, ci portera` verso il
confine.
aa parco
di confine
piazzola
aaaa le
saline viste dal costone croato in una giornata infelice (hanno
egualmente il loro fascino) e l'acquedotto sul Dragogna
Si
prosegue, sempre a livello del mare, tra stradine e sottopassi fino ai
posti di blocco SLO-CRO. La pista, normalmente D-8, si chiama anche
931601.
Volete vedere le ortofoto rubate a geopedia.si su questa ciclabile pel tratto sloveno?
In Croazia:
Appena
passato il blocco croato si prende a
destra, si passa sotto la casa di Joško, e si va
lungo
l'argine sinistro del Dragogna verso il mare, si passa la stradina che porta
alla stazione di pompaggio Gabrijeli dell'acquedotto del Risano, e si
trova
l'inizio della ciclabile. Si tratta di una modifica al percorso
originale ma lo si riprende in breve.
aa inizio
tabella riassuntiva
aa pianta
tipo di fondo
Si
sale su
strada battuta e frequentata (anche da cavalli), ma molto uniforme. Si
arriva dopo 3,2 km alla quota di circa 79 m. Qui s'incrocia la strada
asfaltata che porta, in discesa, al villaggio turistico di Kanegra e la
ciclabile continua ma, stavolta, siamo su un'incompiuta: il fondo e` la
massicciata originale senza le traversine e le rotaie! Impraticabile.
Oggetto, tra l'altro, di un recente incendio, inspiegabile vista la
presenza di tante strade. Proseguire per curiosita` per qualche
centinaio di metri, va bene; ma di continuare, non e` il caso. Segnalo
questa bella pietra (T.P.C. sta per Trieste-Parenzo-Canfanaro), che
avrebbe un valore se non si trovasse ad una decina di metri da una
gemella col numero 39.
aa massicciata
miliare
(vera o fasulla?)
La mia esperienza della Parenzana,
in Croazia, si conclude qui (siamo in febbraio del 2008).
Wikipedia
Io
non sono molto preparato ed avvezzo all'ambiente, ma volevo dare il mio
contributo nella determinazione delle quote delle stazioni e fermate
della voce "Ferrovia Parenzana". Dopo aver consultato carte, tracce,
siti e varie (istruzioni e simboli), ho realizzato, con impegno, una
modifica del percorso con questo aspetto (suscettibile comunque di
perfezionamenti):
Voi
potete credere che dopo due giorni, per l'intervento di un
FriedrichStrasse qualunque che corregge U17 con U, tutto questo lavoro,
costato una settimana di lavoro e di collegamenti in rete, e` andato
perduto? Non solo (io non me ne sono accorto), altre correzioni si sono
susseguite sulla pagina tanto che il ripristino non e` piu` possibile.
Allora, ricevute le scuse inutili del gia` citato, mi sono inventato
una procedura per annullare tutte le modifiche fino a raggiungere la
mia (annotandomi le correzioni annullate per ripristinarle ad obiettivo
raggiunto), ma ...!? Ma cosa? Interviene
d'autorita` l'amministratore o moderatore che, nel bel mezzo di un
salvataggio, mi sega mezza pagina e chiede cosa si sta facendo. Perso
il filo, rispondo, non metto la firma (che non serve), scrivo le mie
intenzioni, metto la firma, tento di correggermi, la pagina e` occupata
da altri, mi scuso e li mando a cagare. Provate a vedere questa tabella com'e` oggi sulla Ferrovia Parenzana in Wikipedia! (6 ott MMX)