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IL NUOTO PINNATO

Quando un animale o un uomo si spostano nell'acqua, compiono dei movimenti propulsori il cui effetto sarà di farli avanzare. Il nuoto con le pinne si è evoluto in modo che le tecniche e gli elementi propulsori assomiglino il più possibile a quelle possedute dagli animali che, in migliaia di anni di evoluzione, hanno conseguito un perfetto adattamento all'ambiente acquatico.

Monopinna

Si è incominciato ad usare la monopinna perchè ci si è accorti che spostava una maggiore quantità d'acqua senza creare vortici interni rispetto alle due pinne, aumentando quindi la propulsione e permettendo di assumere una maggiore velocità in acqua. Alla nuotata non sono interessati solo i muscoli delle gambe, vi è un notevole interessamento della muscolatura del tronco e della mobilità della colonna vertebrale.

    Boccaglio

 

Si distinguono due fasi principali nella nuotata :

- discendente che  è la più efficace dal punto di vista propulsivo (grafico n.1)

- ascendente durante la quale  la monopinna è in piena discesa (grafico n.2)

 

Partenza. Prevede una buona capacità di reazione ovvero di risposta al segnale di partenza e di passaggio da uno stato di immobilità ad uno di moto. Vi è poi la fase di volo che consiste nel porre il corpo nella posizione migliore per la successiva traslocazione in acqua.

Si può dividere in tre fasi : preparatoria (posizionamento sul blocco di partenza), esecutiva (vera e propria entrata in acqua) e conclusiva (scivolamento durante il quale non si modifica la posizione del corpo in attesa di dare i primi colpi di gambe).

Virata. Importante è che rallenti il meno possibile la velocità di nuotata. Nel pinnato si esegue un'azione motoria di adattamento alla capovolta in avanti. E' una conversione di movimento da traslatorio a rotatorio.

Apnea. E' la gara più breve e veloce ed è una unione tra il nuoto pinnato e il velosub (nuoto pinnato con bombolino ad aria compressa). Il tuffo avviene come nel pinnato, ma senza il boccaglio respiratorio. La nuotata avviene come nel velosub, ma senza bombola. Nella nuotata in apnea si cerca una progressione di velocità nel movimento, con un assetto stretto e filante.