N.B.:
ITINERARIO STUDIATO ED EFFETTUATO IN COMPAGNIA DI ANNA PIERMARTINI (DETTA ANCHE LO
STAMBECCO DELLE DOLOMITI, NONCHE' TITOLARE DEL SITO METEOPIERMA ED AUTRICE
DEL LOGO UFFICIALE DEL SITO)
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Cartina stradale |
Cartina escursionistica |
Punto
di partenza |
Dobbiaco
(1210 m), raggiungibile da Bolzano attraverso la A22
fino a Bressanone e risalendo poi la bella Val Pusteria.
Seguendo la strada diretta a Cortina, si entra in Val di Landro,
dominata a sinistra dai Rondoi Baranci e sullo sfondo dai lucenti
picchi del Cristallo. Dopo circa 5 km, in località Ferrara
Vecchia, si supera una cava sulla sinistra e si lascia l'auto in un
piccolo parcheggio subito dopo, sulla destra. |
Descrizione |
Si prende il bel
sentiero n° 9
(indicazione per Forcella del Lago) che, al di là della strada,
attraversa un prato e prende a salire nel ripido, fitto bosco di abeti.
Risalito con molti tornanti il ripido pendio iniziale, la traccia si
inserisce nello stretto valloncello del Fosso Mèsule e,
attraversato un tratto franoso, raggiunge il letto dello spumeggiante
torrentello poco a valle di un salto roccioso con cascata. Attraversato il
ruscello, il sentiero riprende dall'altra parte con altri erti tornanti,
per tornare ad attraversare il rio al di sopra del salto, ai piedi di
un'altra cascata (h 0,45). Tornati
definitivamente sulla sinistra orografica del valloncello, si risale il
ripido pendio opposto (il nuovo tracciato passa più a destra della
vecchia traccia dei pastori, che risaliva un canale franoso a ridosso
delle rocce) fino al crinale spartiacque, che si supera all'altezza di una
boscosa selletta (h 1,25, bella veduta
sul Lago di Dobbiaco). Dall'altra parte, si apre la vista su di
un'altro stretto, roccioso vallonetto, solcato dal Rigolo del Canile,
e sull'imponente bastionata rocciosa Croda Bagnata - Dosso Piano.
Un tratto di sentiero in falsopiano (in qualche punto un po' esposto, ma
sempre elementare) rasenta lo zoccolo basale del Monte delle Pecore
e, superato un cancello per il bestiame, raggiunge un'altra bella radura
all'inizio di un nuovo tratto boscoso. Si risale il pendio boscoso, con
ripidi tornanti, fino ad uno splendido prato in pendenza (2066 m, h
2), da cui appare imponente la verticale parete
meridionale della Croda dei Baranci (2922 m): era questa
l'antica sede della Baita dei Pecorari, antico ricovero di pastori
ormai scomparso. Proseguendo in salita per dossi erbosi e rado bosco, con
vedute sempre più ampie su Picco di Vallandro, Monte Serla
e sulle Alpi di confine, si raggiunge lo splendido circo terminale
del vallone, da dove appare l'insellatura della Forcella
del Lago (2545 m) aperta tra Cima Piatta Alta e Cima
Bulla Nord. Una breve discesa conduce sugli splendidi prati in cui è
adagiato il cristallino Lago Malga di Mezzo
(2222 m, h 2,30). Proseguendo sulla
traccia segnata, si costeggiano alcuni immensi blocchi e si attacca il
ripido ghiaione terminale che, con percorso evidente fin dal basso,
consente di raggiungere con fatica ma in breve tempo l'ampia insellatura
di Forcella del Lago (h 3,15).
Magnifica veduta, sull'altro versante, su Tre
Scarperi, Paterno, Croda dei Toni e Tre Cime
di Lavaredo. Trascurata a sinistra la traccia per la Cima Piatta
Alta, si scende dall'altra parte nel brullo vallone chiamato Toàl
Erto e, per dossi rocciosi e pendii erbosi, si raggiunge il fondo
della Val Campodidentro all'inizio del vallonetto che sale al Passo
Grande dei Rondoi (a destra). Continuando a seguire in discesa il
sentiero n° 10-11,
si tocca il grande ripiano alluvionale sul fondo della valle e, trascurato
il sentiero a sinistra per la Forcella dei Baranci e a destra per
la Forcella di Toblin (vedi anche itinerario Val
Campodidentro) si giunge al Rifugio
Tre Scarperi (1626 m, h 1,30
dalla forcella). Seguendo la larga strada di accesso, in h
0,15 si arriva al parcheggio della Val Campodidentro, da
cui si può tornare al punto di partenza con un altro mezzo o confidando
nell'autostop. |
Tempo totale |
h
5,30 |
Difficoltà |
E
allenati |
Dislivello |
1350
m circa |
Ultimo sopralluogo |
settembre
2003 |
Commenti |
Periodo
consigliato: luglio - settembre
Itinerario molto bello paesaggisticamente, ha
il pregio di attraversare zone poco conosciute e, tutto sommato, poco
frequentate. Splendido l'ambiente alpestre del Lago Malga di Mezzo, così
come di forte suggestione è la veduta delle Tre Cime di Lavaredo dalla
Forcella del Lago. Un poco faticoso, e con il problema del punto di
partenza e arrivo non coincidenti: prevedere possibilmente due mezzi. |
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