Traversata dei Rondoi - Baranci     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Dobbiaco (1210 m), raggiungibile da Bolzano attraverso la A22 fino a Bressanone e risalendo poi la bella Val Pusteria. Seguendo la strada diretta a Cortina, si entra in Val di Landro, dominata a sinistra dai Rondoi Baranci e sullo sfondo dai lucenti picchi del Cristallo. Dopo circa 5 km, in località Ferrara Vecchia, si supera una cava sulla sinistra e si lascia l'auto in un piccolo parcheggio subito dopo, sulla destra.
Descrizione Si prende il bel sentiero n° 9 (indicazione per Forcella del Lago) che, al di là della strada, attraversa un prato e prende a salire nel ripido, fitto bosco di abeti. Risalito con molti tornanti il ripido pendio iniziale, la traccia si inserisce nello stretto valloncello del Fosso Mèsule e, attraversato un tratto franoso, raggiunge il letto dello spumeggiante torrentello poco a valle di un salto roccioso con cascata. Attraversato il ruscello, il sentiero riprende dall'altra parte con altri erti tornanti, per tornare ad attraversare il rio al di sopra del salto, ai piedi di un'altra cascata (h 0,45). Tornati definitivamente sulla sinistra orografica del valloncello, si risale il ripido pendio opposto (il nuovo tracciato passa più a destra della vecchia traccia dei pastori, che risaliva un canale franoso a ridosso delle rocce) fino al crinale spartiacque, che si supera all'altezza di una boscosa selletta (h 1,25, bella veduta sul Lago di Dobbiaco). Dall'altra parte, si apre la vista su di un'altro stretto, roccioso vallonetto, solcato dal Rigolo del Canile, e sull'imponente bastionata rocciosa Croda Bagnata - Dosso Piano. Un tratto di sentiero in falsopiano (in qualche punto un po' esposto, ma sempre elementare) rasenta lo zoccolo basale del Monte delle Pecore e, superato un cancello per il bestiame, raggiunge un'altra bella radura all'inizio di un nuovo tratto boscoso. Si risale il pendio boscoso, con ripidi tornanti, fino ad uno splendido prato in pendenza (2066 m, h 2), da cui appare imponente la verticale parete meridionale della Croda dei Baranci (2922 m): era questa l'antica sede della Baita dei Pecorari, antico ricovero di pastori ormai scomparso. Proseguendo in salita per dossi erbosi e rado bosco, con vedute sempre più ampie su Picco di Vallandro, Monte Serla e sulle Alpi di confine, si raggiunge lo splendido circo terminale del vallone, da dove appare l'insellatura della Forcella del Lago (2545 m) aperta tra Cima Piatta Alta e Cima Bulla Nord. Una breve discesa conduce sugli splendidi prati in cui è adagiato il cristallino Lago Malga di Mezzo (2222 m, h 2,30). Proseguendo sulla traccia segnata, si costeggiano alcuni immensi blocchi e si attacca il ripido ghiaione terminale che, con percorso evidente fin dal basso, consente di raggiungere con fatica ma in breve tempo l'ampia insellatura di Forcella del Lago (h 3,15). Magnifica veduta, sull'altro versante, su Tre Scarperi, Paterno, Croda dei Toni e Tre Cime di Lavaredo. Trascurata a sinistra la traccia per la Cima Piatta Alta, si scende dall'altra parte nel brullo vallone chiamato Toàl Erto e, per dossi rocciosi e pendii erbosi, si raggiunge il fondo della Val Campodidentro all'inizio del vallonetto che sale al Passo Grande dei Rondoi (a destra). Continuando a seguire in discesa il sentiero n° 10-11, si tocca il grande ripiano alluvionale sul fondo della valle e, trascurato il sentiero a sinistra per la Forcella dei Baranci e a destra per la Forcella di Toblin (vedi anche itinerario Val Campodidentro) si giunge al Rifugio Tre Scarperi (1626 m, h 1,30 dalla forcella). Seguendo la larga strada di accesso, in h 0,15 si arriva al parcheggio della Val Campodidentro, da cui si può tornare al punto di partenza con un altro mezzo o confidando nell'autostop.  
Tempo totale h 5,30
Difficoltà E allenati
Dislivello 1350 m circa
Ultimo sopralluogo settembre 2003
Commenti Periodo consigliato: luglio - settembre

Itinerario molto bello paesaggisticamente, ha il pregio di attraversare zone poco conosciute e, tutto sommato, poco frequentate. Splendido l'ambiente alpestre del Lago Malga di Mezzo, così come di forte suggestione è la veduta delle Tre Cime di Lavaredo dalla Forcella del Lago. Un poco faticoso, e con il problema del punto di partenza e arrivo non coincidenti: prevedere possibilmente due mezzi.