Sassongher e giro della Gardenaccia     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Colfosco (1640 m), raggiungibile da Bolzano attraverso Bressanone, Brunico e la Val Badia, oppure dalla Val Gardena attraverso l'omonimo passo.
Descrizione Dall'abitato di Colfosco (1640 m) ci si dirige verso la valletta erbosa che si apre ai piedi dell'evidente torrione roccioso del Sassongher (2665 m); per ripide stradine, si giunge ad uno steccato di legno che sbarra l'accesso ai veicoli (escluso i fuoristrada che effettuano servizio navetta). Proseguendo sulla ripida strada bianca, si passa accanto alla stazione di partenza della seggiovia Col Pradat (chiusa nell'estate 2003) e si prosegue per ampi prati, con bella vista sulle cime rocciose del Sassongher (a destra) e del Sass Ciampac (2672 m, a sinistra). Raggiunto un ripiano erboso (fontana sul pendio a destra), si sfiora il bel Rifugio Edelweiss (punto di arrivo del servizio navetta, 1840 m, h 0,25). A questo punto, o lungo la strada o (più breve) lungo il tracciato di uno skilift, si rimontano i prati alle spalle del rifugio, fino al termine della sterrata (presso la stazione superiore dello skilift). Di qui il sentiero n° 4 prende a risalire ripidamente il pendio detritico che sembra sbarrare la valle, con lunghi tratti di steccato di legno: in alto a destra, dietro il testone roccioso del Sassongher, appare l'evidente Forcella Sassongher (2435 m), mentre alle nostre spalle magnifica è la veduta sul Gruppo di Sella, con il solco della Val de Mesdì in primo piano (che da questo punto sembra quasi verticale). Raggiunto un antico tabernacolo (h 0,50), il sentiero effettua ancora alcuni tornanti, dopo di che appare sulla destra una deviazione (ind.): si prende quindi la traccia di destra (segnavia 7) che prende ad inerpicarsi sui rocciosi pendii che sorreggono la testata del vallone che fa capo alla Forcella Sassongher. Per un sistema di cenge e canalini (attenzione in qualche punto all'esposizione, anche se comunque la traccia è sempre ampia) si risalgono detti pendii, superando anche una curiosa sorgente che sgorga da un'alta parete rocciosa, per uscire in breve nel circo superiore, ripido ma costituito da erbe e ghiaie, che il sentiero risale con alcuni tornanti fino allo stretto intaglio di Forcella Sassongher (2435 m, h 1,30). Sull'altro versante, la detritica Val de Juel scende verso l'abitato di La Villa. Dalla forcella (indicazioni) si risale il ripido e franoso pendio a destra (all'inizio pali di legno) su terreno infido a causa del terriccio (pericoloso in caso di bagnato) e, per un sistema di canalini, si raggiunge una fascia rocciosa poco alta che sorregge il pendio detritico della cima del Sassongher: alcune funi metalliche (in realtà diversi itinerari sono possibili, tutti attrezzati ed ugualmente facili) permettono di superare l'ostacolo, dopo di che una larga cengia verso sinistra permette di raggiungere il versante Ovest, con bella vista su Corvara e sugli orridi canaloni che sprofondano verso il basso. Una serie di tornanti sul ripido pendio ghiaioso permettono di toccare la panoramica crestina della vetta (croce, h 0,30 dalla forcella). Vista spettacolare a volo d'uccello sulla conca di Corvara, su Sella, Conturines, Puez, Odle e, più lontano, sugli altri colossi dolomitici (Marmolada, Pelmo, Civetta, Tofane). Tornati alla forcella, si scende brevemente sul versante di La Villa (Val de Juel) fino allo stacco di un sentiero sulla sinistra (segnavia 5), già ben visibile dalla forcella. Il sentiero, per prati, roccette e ghiaie ripidissime, risale un erto pendio con stretti zig zag fino ad un costone erboso panoramico; di qui, tagliando in diagonale un ultimo pendio detritico (tratto un po' meno ripido) raggiunge una stretta forcelletta tra le quote 2635 (a destra) e 2615 (a sinistra), da dove la vista si apre sul vasto, concavo altipiano del Puez (h 0,35 dalla forcella). Scendendo per un centinaio di metri sull'altro versante, si incontra presto una deviazione a destra che, con breve salita fra prati e massi, consente di toccare l'ampia sella erbosa della Forcella Gardenaccia (2548 m, h 1 dalla Forcella Sassongher). Il luogo, con le morbide ondulazioni erbose frammiste a bianche roccette, indurrebbe al riposo, ma l'itinerario è ancora lungo! Dalla forcella si scende sul versante opposto (segnavia 15), all'inizio con lungo giro in falsopiano, poi più ripidamente per una serie di gradini alternati a verdi conche di prati, in un ambiente veramente idilliaco, con belle vedute sul fronteggiante massiccio delle Conturines, fino all'apparire, in basso, del Rifugio Gardenaccia. Prima di raggiungerlo, traversando alla base di alcune paretine, si stacca a sinistra (ind.) una traccia (segnavia 11) che si inoltra in uno stretto canalino roccioso. Il canalino si allarga in valletta, comunque sempre a guisa di canale, che il sentiero risale con pendenza moderata, in ambiente inusuale e riposante. Una serie di radure erbose ingentiliscono il paesaggio, altrimenti arido e roccioso, pur non diventando mai repulsivo. Giunti quasi alla testata della valletta, si attraversa uno splendido ripiano erboso, dal quale il sentiero sale il fianco di sinistra del solco, raggiungendo una specie di forcella in vista della profonda Val di Longiarù: risalito il pendio detritico a sinistra della forcella, seguendo i frequenti segnavia, si raggiungono le lastronate prossime agli ometti di pietre posti sulle roccette sommitali della Cima Gardenaccia (2670 m, h 1,20 dalla Forcella Gardenaccia). Vista spettacolare su Odle, Sass de Putia, Sella ed altipiano del Puez. Sempre seguendo i segnavia (attenzione in caso di nebbia) si scende placidamente per ghiaie e pascoli fino a superare un costone erboso, dietro il quale sorge il bel Rifugio Puez (2435 m, h 0,30 dalla Cima Gardenaccia). Prendendo ora il sentiero n° 4, si attraversa tutto l'orlo dell'altipiano, che sprofonda nell'impressionante voragine della Vallunga, e si raggiunge l'ampia Forcella di Ciampei (2366 m, h 0,45 dal Rifugio Puez): scesi in un angusto canalino roccioso, si traversano dall'alto ripidi pendii detritici fin nei pressi di una seconda sella, crocevia di diversi sentieri. Preso il più evidente (n° 4), si scende con morbidi tornanti nel vasto avvallamento che ospita il Lago di Ciampei (2173 m, asciutto a fine stagione), di cui si contorna la sponda orientale, fino ad un'altra sella erbosa, da cui appare alla vista l'abitato di Colfosco. Scesi lungo il ripido pendio di ghiaie ed erba, si incontra ben presto la deviazione per la Forcella Sassongher presso il tabernacolo, da cui al Rifugio Edelweiss ed a Colfosco (h 1,30 dalla Forcella di Ciampei).
Tempo totale h 7,30 - 8,00
Difficoltà EE allenatissimi
Dislivello 1750 m circa
Ultimo sopralluogo agosto 2003
Commenti Periodo consigliato: giugno - ottobre

Itinerario molto lungo e faticoso, con diversi saliscendi. Splendidi i panorami sui gruppi vicini, nonchè sulla struttura dell'altipiano del Puez. Pericoloso l'ultimo tratto si salita al Sassongher in caso di bagnato, così come difficile può risultare l'orientamento tra Cima Gardenaccia e Rifugio Puez in caso di nebbia. Veramente meritevole, comunque, per i panorami sconfinati e gli ambienti inusuali attraversati. Piuttosto frequentato (a parte il tratto di sentiero 11); buone possibilità di avvistare animali.