Punto di partenza |
Demonte
(780 m), raggiungibile dall'uscita di Mondovì della A6
Torino-Savona attraverso Cuneo, Borgo San Dalmazzo e
la Valle Stura. Dal paese, una strada asfaltata raggiunge la
frazione di San Giacomo (1312 m), e prosegue poi stretta e ripida
per il lungo ed alpestre Vallone dell'Arma fino al panoramico Colle
di Valcavera (2416 m, 23 km da Demonte, scarse possibilità di
parcheggio). |
Descrizione |
Dal colle,
trascurato il proseguimento della rotabile asfaltata verso il Colle dei
Morti e la Valle Grana, si divalla nell'ampia testata prativa
del Vallone della Madonna, che una rotabile sterrata ex militare
(ben conservata) taglia con ampio semicerchio. A destra incombe l'erbosa Cima
di Test (2621 m), di fronte i rocciosi Becco Grande (2775 m) e Becco
Nero (2629 m) fiancheggiano l'erbosa depressione del Colle
d'Ancoccia, in fondo si vedono le casermette del Colle Bandìa
(2418 m), verso cui si dirige il tronco principale della rotabile, a
sinistra svetta la mole rocciosa del Monte Nebiùs (2600 m). Giunti
presso una recinzione in pietra al centro del vallone, si risalgono i
prati verso la già citata depressione del Colle d'Ancoccia (2533
m): passando presso un piccolo laghetto, si incrocia in breve un altro
tronco stradale proveniente dal vicino Colle del Mulo (2527 m), che
conduce velocemente alla larga sella erbosa (h
0,30 dal Colle di Valcavera). Da qui, spettacolare
visione sulla parete
meridionale di Rocca la Meja, struttura rocciosa che non ha
niente da invidiare alle famose Dolomiti. Scesi sull'altro
versante, sempre per prati rigogliosi, si raggiunge in breve la grande
colata di detriti che fascia tutto il fianco della montagna: un sentierino
ben marcato risale in diagonale il macereto, passando al di sotto di rocce
e strapiombi, fino ad un piccolo ripiano, posto all'inizio della grande
cengia obliqua che taglia tutta la parete meridionale. Il primo
passaggio è lievemente delicato, a causa della friabilità delle
rocce, poi il cengione risulta abbastanza largo e comodo per una salita
senza problemi. Al termine, un tratto più ripido su friabili ghiaie
(attenzione) conduce all'imbocco di un canale
molto ripido e stretto: in assenza di neve, la risalita del canale non
dà problemi (attenzione alla friabilità), fino ad un primo colletto
con terrazzino. Da qui, un nuovo tratto di canale (un passo di I°+,
ma assolutamente non esposto) conduce alle rocce finali, e per facile
sentierino all'aerea
cima (2831 m, h 1,30 dal Colle
d'Ancoccia). Splendide vedute sulle medie e basse valli Stura e
Maira. Il ritorno si effettua per la stessa via (attenzione alle
pietre mobili) fino alla base della parete (h
0,40). Da qui, oltre che ripassando per il Colle d'Ancoccia,
è possibile ritornare traversando i prati discendenti dal Becco Nero
e, discesi e risaliti per superare il letto asciutto di un profondo rio,
raggiungendo la rotabile ex militare sul prativo Colle Margherina
(2420 m, h 0,20). Seguendo la rotabile
verso sinistra, con belle vedute sull'altro versante di Valle Stura,
si tocca in breve il Colle Bandìa, su cui sorgono numerose
casermette e fortilizi risalenti agli anni '30. Tagliando con ampio
semicerchio la testata del Vallone della Madonna, la rotabile
riconduce al Colle di Valcavera (h 0,45
dal Colle Margherina). |
Tempo totale |
h
4,00 - 4,30 |
Difficoltà |
EE |
Dislivello |
550
m circa |
Ultimo sopralluogo |
luglio
2003 |
Commenti |
Periodo
consigliato: giugno - ottobre
Itinerario breve, di modesto impegno, ma che
conduce su di una vetta rinomata per eleganza e panorama. Vista la
friabilità, è più sicuro avere con sè il casco. Molto frequentata a
causa del comodo accesso, ne risulta un po' ridimensionato l'ambiente,
chiassoso e caotico, specie lungo le strade ex militari, vere
"autostrade del sole"! A causa del manto stradale angusto,
inoltre, problemi anche al ritorno in automobile (incrociando altri
veicoli in senso opposto, manovre difficoltose). |
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