Rocca la Meja 2831 m     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza Demonte (780 m), raggiungibile dall'uscita di Mondovì della A6 Torino-Savona attraverso Cuneo, Borgo San Dalmazzo e la Valle Stura. Dal paese, una strada asfaltata raggiunge la frazione di San Giacomo (1312 m), e prosegue poi stretta e ripida per il lungo ed alpestre Vallone dell'Arma fino al panoramico Colle di Valcavera (2416 m, 23 km da Demonte, scarse possibilità di parcheggio). 
Descrizione Dal colle, trascurato il proseguimento della rotabile asfaltata verso il Colle dei Morti e la Valle Grana, si divalla nell'ampia testata prativa del Vallone della Madonna, che una rotabile sterrata ex militare (ben conservata) taglia con ampio semicerchio. A destra incombe l'erbosa Cima di Test (2621 m), di fronte i rocciosi Becco Grande (2775 m) e Becco Nero (2629 m) fiancheggiano l'erbosa depressione del Colle d'Ancoccia, in fondo si vedono le casermette del Colle Bandìa (2418 m), verso cui si dirige il tronco principale della rotabile, a sinistra svetta la mole rocciosa del Monte Nebiùs (2600 m). Giunti presso una recinzione in pietra al centro del vallone, si risalgono i prati verso la già citata depressione del Colle d'Ancoccia (2533 m): passando presso un piccolo laghetto, si incrocia in breve un altro tronco stradale proveniente dal vicino Colle del Mulo (2527 m), che conduce velocemente alla larga sella erbosa (h 0,30 dal Colle di Valcavera). Da qui, spettacolare visione sulla parete meridionale di Rocca la Meja, struttura rocciosa che non ha niente da invidiare alle famose Dolomiti. Scesi sull'altro versante, sempre per prati rigogliosi, si raggiunge in breve la grande colata di detriti che fascia tutto il fianco della montagna: un sentierino ben marcato risale in diagonale il macereto, passando al di sotto di rocce e strapiombi, fino ad un piccolo ripiano, posto all'inizio della grande cengia obliqua che taglia tutta la parete meridionale. Il primo passaggio è lievemente delicato, a causa della friabilità delle rocce, poi il cengione risulta abbastanza largo e comodo per una salita senza problemi. Al termine, un tratto più ripido su friabili ghiaie (attenzione) conduce all'imbocco di un canale molto ripido e stretto: in assenza di neve, la risalita del canale non dà problemi (attenzione alla friabilità), fino ad un primo colletto con terrazzino. Da qui, un nuovo tratto di canale (un passo di I°+, ma assolutamente non esposto) conduce alle rocce finali, e per facile sentierino all'aerea cima (2831 m, h 1,30 dal Colle d'Ancoccia). Splendide vedute sulle medie e basse valli Stura e Maira. Il ritorno si effettua per la stessa via (attenzione alle pietre mobili) fino alla base della parete (h 0,40). Da qui, oltre che ripassando per il Colle d'Ancoccia, è possibile ritornare traversando i prati discendenti dal Becco Nero e, discesi e risaliti per superare il letto asciutto di un profondo rio, raggiungendo la rotabile ex militare sul prativo Colle Margherina (2420 m, h 0,20). Seguendo la rotabile verso sinistra, con belle vedute sull'altro versante di Valle Stura, si tocca in breve il Colle Bandìa, su cui sorgono numerose casermette e fortilizi risalenti agli anni '30. Tagliando con ampio semicerchio la testata del Vallone della Madonna, la rotabile riconduce al Colle di Valcavera (h 0,45 dal Colle Margherina).
Tempo totale h 4,00 - 4,30
Difficoltà EE
Dislivello 550 m circa
Ultimo sopralluogo luglio 2003
Commenti Periodo consigliato: giugno - ottobre

Itinerario breve, di modesto impegno, ma che conduce su di una vetta rinomata per eleganza e panorama. Vista la friabilità, è più sicuro avere con sè il casco. Molto frequentata a causa del comodo accesso, ne risulta un po' ridimensionato l'ambiente, chiassoso e caotico, specie lungo le strade ex militari, vere "autostrade del sole"! A causa del manto stradale angusto, inoltre, problemi anche al ritorno in automobile (incrociando altri veicoli in senso opposto, manovre difficoltose).