Si possono
contare 6 tiri di corda: 1 - Si attacca
la parete per un risalto abbattuto (clessidre), e si traversa poi verso
destra: superata una placca molto liscia (III +), si raggiunge un
alberello, e si supera un muretto che butta un po' all'infuori, fino alla
comoda sosta tra gli alberi;
2 -
Si supera un risalto/camino, dopo di che un tratto di sentiero conduce
alla base di due successivi gradoni, piuttosto lisci: il primo si supera
sulla sinistra, il secondo si attacca a sinistra e, al di sotto di un
grosso tetto giallastro, si traversa verso destra (IV +, scarsi appoggi)
fino alla sosta;
3 - Si
supera un piccolo diedro, e si prosegue su sentiero fra gli alberi fino ad
un altro gradino, alla base di un bello spigolo;
4 - Si attacca
lo spigolo, all'inizio veramente impegnativo (IV), per qualche metro in
verticale, poi piegando verso sinistra, fino ad uscire su un altro tratto
di sentiero che conduce ad un comodo spiazzo con alberelli;
5 -
Di qui, la via sale tutta a sinistra, lungo una specie di fessura; una
bella variante attacca invece il diedro in faccia al primo alberello, con
arrampicata di IV+ e con un delicatissimo passo di V+ (appigli quasi
inesistenti), per poi traversare espostamente tutto a destra fino ad una
scomodissima sosta su un esiguo pianerottolo;
6 -
Di qui, una espostissima traversata di 6-7 m nuovamente verso sinistra
(ottima lama per le mani, piedi in opposizione), consente di riportarsi
sulla direttrice della fessura seguita dalla via originale, che si segue
verso l'alto (all'inizio una piccola pancia costringe ad un passaggio di
IV, poi III) fino al bel ripiano della vetta.
Dalla vetta si segue il sentierino (in realtà non molto marcato) che
scende verso Est e, costeggiando in falsopiano tutta la parete Nord,
aggira lo spigolo e si riporta alla base del versante Ovest, ritornando al
ripiano roccioso dell'attacco (h 0,15
dalla vetta). Di qui, in 10 minuti,
nuovamente al parcheggio.