Storia
Alpinistica |
La Rocca
Castello (2452 m) fa parte di un arditissimo complesso quarzitico che
sovrasta imponente l'abitato di Chiappera, in alta Val Maira.
Esso si origina al Colle Greguri (2319 m), e consta di quattro
vette principali orientate da Nord a Sud, formanti una cresta aerea ed
affilata. Subito dopo il colle la Rocca Castello (la vetta più
alta), seguita dalla Torre Castello (2448 m), dalla Punta Figari
(2345 m) e dalla Rocca Provenzale (2402 m), che da Chiappera
appare sotto forma di arditissimo corno roccioso. Innumerevoli vie sono
state tracciate su queste pareti: tra queste, quella che percorre tutta la
cresta Nord è, anche se di difficoltà classiche, una delle più lunghe
(350 m di sviluppo). I primi salitori furono C. Bellone, G. Ferrero e G.
Ghibaudo il 4 ottobre 1981. |
Punto di partenza |
Grange Rabet (2024
m), raggiungibili da Cuneo attraverso Caraglio, Dronero
e la Val Maira fino ad Acceglio: superato il paese, si
prosegue nell'alta valle fino all'abitato di Chiappera, e si
prosegue poi sulla rotabile sterrata che risale il Vallone del Maurin.
La strada, portatasi sul versante destro idrografico del vallone, con un
ampio tornante guadagna quota e, superate le Grange Collet,
raggiunge il vasto, pittoresco ripiano erboso dove sorgono le Grange
Rabet (parcheggio). |
Avvicinamento |
Si prende un
sentiero che costeggia lo spumeggiante corso d'acqua, e che si va ad
immettere ben presto in una carrareccia che taglia i prati sempre sulla
sponda del torrente. Ad un certo punto, la strada attraversa il rio
(niente ponte, in caso di acqua abbondante conviene risalire ancora lungo
la sponda fino ad una passerella nei pressi di una casa, da dove si può
riprendere la carrareccia) e prende a risalire gli ondulati pascoli, in
direzione delle dirute Grange Rivero (2083 m). Superate le grange,
la strada diventa sentierino, che attacca con decisione la ripida scarpata
erbosa compresa tra il Monte Eighier (2574 m, a sinistra) e le
rocciose pareti del Monte Russet (2088 m). Con gran numero di
ripidi tornanti, si esce sulla larga sella erbosa, da cui si ha una veduta
spettacolare sulle pareti della Rocca e della Torre Castello
(h 0,40). Traversando in piano gli
splendidi prati, con bella veduta anche sulle spettacolari Cascate di
Stroppia, sull'altro lato del Vallone del Maurin, ci si dirige
verso il ben visibile Colle Greguri: poco prima di giungervi,
però, presso alcuni grossi roccioni appena sotto il sentiero, si scende
per prati e pietre instabili (attenzione) fino alla base di quell'evidente
camino che incide alla base il piede della cresta Nord (h
1,10, attacco). |
Descrizione
della via |
Si possono
contare 9
tiri di corda: 1 -
Si attacca il camino, che si risale piuttosto agevolmente, fino all'inizio
della grande cengia erbosa che taglia tutta la parete Ovest (III-);
2 -
Su dritti verso sinistra, per rocce ben appigliate ma piuttosto verticali:
uno spostamento verso destra permette di evitare uno strapiombo, poi
traversare nuovamente a sinistra per cengia esposta fino ad una scomoda
sosta (III+);
3 -
Al termine della cengia di sosta, risalire verticalmente le rocce fino
alla base di un camino, che si risale raggiungendo una forcelletta sulla
cresta principale, alla base di un torrione roccioso (III+, IV);
4 -
Seguire il filo espostissimo della cresta poi, quando questa si impenna,
traversare brevemente sul lato Ovest fino alla base di una stretta
fessura, che si risale in esposizione (4 chiodi, punto più difficile
della via) fino alle placche superiori, che si risalgono fino alla comoda
sosta (IV sost., V la fessura);
5
- Rimontare le rocce superiori, che presto si adagiano, pur rimanendo
esposte, fino alla sosta successiva (III);
6
- Scendere ad una forcella per roccette instabili, e risalire poi
dall'altra parte, sempre per roccette precarie ed instabili, per poi
traversare sul versante Est una placca fino alla successiva forcella (II+,
III);
7
- Superare, sempre sul versante Est, un altro spuntone della cresta, con
traversata esposta ed aerea (III);
8
- Risalire verticalmente un grande diedro, e traversare poi verso sinistra
(molto esposto): abbassarsi di circa un metro e superare in spaccata un
camino, dopo di che traversare alla forcelletta alla base del salto finale
(III, IV);
9
- Risalire il filo della cresta, molto affilato, uscendo sulla panoramica
vetta (III+).
Discesa: dalla vetta, si scende un canalino sul versante Est
fino ad un salto, che si supera con una doppia da 20 m; toccata una
cengetta, se ne raggiunge l'estremità Nord, da cui una seconda doppia
di circa 10 m consente di raggiungere la cengia che fascia tutto il
settore Nord Est; raggiuntane l'estremità, presso un largo pianerottolo
che sovrasta il Colle Greguri, un'ultima doppia da 40 m
circa deposita alle ghiaie del colle. Da qui, in h
1, nuovamente al parcheggio.
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Tempo totale |
7
- 8 h |
Difficoltà |
III+/IV,
con un passaggio di V |
Dislivello |
500
m circa |
Attrezzatura |
da
alpinismo, nuts, friends, qualche chiodo |
Ultimo sopralluogo |
giugno
2003 |
Commenti |
Periodo consigliato: giugno -
settembre
Fantastico itinerario in ambiente
meraviglioso: la cresta è a fil di cielo, i panorami mozzafiato, i
passaggi mai troppo difficili. Purtroppo, specialmente nella seconda
parte, la roccia è un po' rotta, per cui richiede attenzione. Itinerario
non troppo frequentato. |
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