Punto
di partenza |
La Valle (Wengen,
1350 m circa), raggiungibile da Corvara o San Martino in Badia
raggiungendo Pedaroa (1152 m) e risalendo poi la pittoresca Val
di Spessa. Oltrepassate diverse frazioncine, la strada (stretta ma
asfaltata) risale la valle fino ad un ponte: oltrepassatolo, si lascia
l'auto in un piccolo parcheggio (1528 m, tabelle del Parco Naturale), a
poca distanza dall'abitato di Spessa. |
Descrizione |
Prima del ponte,
si prende una ripida stradetta sterrata che costeggia il rio (indicazioni
per Rifugio Fanes) e, attraverso un fitto bosco, risale il pendio
dominato dalle gigantesche pareti del Sasso delle Nove (2968 m).
Raggiunta una più larga carrareccia che taglia in quota il pendio, la si
segue per breve tratto verso sinistra: attraversato il rio, si prende
quasi subito sulla destra la stradina (segnavia 13)
che si dirige all'imbocco dell'amena Val de Fanes (h
0,20). La stradina risale ampi pascoli
punteggiati di malghe, alternati a bei boschetti, con vedute
sempre più impressionanti sulle pareti del Sasso delle Nove.
Superata una fresca fontana, la strada si fa dissestata, recando vistosi
segni di recenti, rovinose alluvioni: anche il bosco, ora più fitto,
presenta tracce di frane e smottamenti. Trascurata una diramazione a
sinistra (indicazioni per il Ju de Rit), la carrareccia prosegue
sempre più ripida e rovinata fino ad una gigantesca frana di ghiaia, che
ha in parte sepolto gli abeti secolari del rigoglioso bosco: da qui, prosegue
una traccia (segnalata, ma in qualche punto esigua) che risale sempre più
decisamente gli sconvolti boschi del vallone, tra radure e ripiani
ghiaiosi. Superata una più ampia radura erbosa con grandi massi (h
1,15), si risale a sinistra tra fitti mughi: in fondo alla
valle appare, nettamente delineato, il Passo di
Sant Anton (2466 m), che si apre fra il Sasso delle Nove
a destra ed il più modesto Monte Sella di Fanes (o Spiz de Sant
Anton, 2655 m) a sinistra. Attraversato il pendio barancioso, la
traccia risale ripidamente i vasti ghiaioni alla testata della valle: dopo
un primo tratto piuttosto agevole, il sentiero si fa più erto ed il
terreno sempre più cedevole, per cui la progressione richiede fatica e
piede sicuro. Giunti sotto il passo, la traccia risale il pendio con
alcuni erti tornantini (in parte franati) e raggiunge la sella erbosa del Passo
di Sant Anton (2466 m, h 2,30 dal
parcheggio). Bella veduta, sull'altro versante, della zona dell'Alpe di
Fanes Piccola, con il Col Becchei in primo piano e, sullo
sfondo, Tofane e Gruppo di Fanis.
Nei pressi del valico sorge anche una piccola cappelletta in legno
dedicata a Sant'Antonio, utile ricovero in caso di maltempo. Dal passo si
trascura la prosecuzione del sentiero, che divalla dall'altra parte
diretto al Rifugio Fanes, per seguire una discontinua
traccia che inizia a risalire la cresta del Monte Sella di Fanes,
mantenendosi inizialmente leggermente sul versante Alpe di Fanes.
La traccia, pur non presentando difficoltà, richiede attenzione a causa
della ripidezza e della friabilità del pendio. Seguendo ottimi ometti di
sassi, si attraversa una spalla prativa per poi inerpicarsi nuovamente su
un pendio detritico di terra rossastra: raggiunta una forcellina rocciosa
(bel panorama su Val de Fanes), si
risale l'ultimo tratto roccioso fino ad un grosso ometto e, lungo il bel
terrazzo a sinistra, in breve al segnale della panoramica cima (2655 m, h
0,25 dal passo). Splendida veduta su Fanis, Tofane,
Cristallo, Croda Rossa, Conturines, altipiani di Sennes
e Fanes e, di fronte, sulle imponenti
lastronate calcaree del Sasso delle Nove. Ritorno per la
stessa via in h 2. |
Tempo totale |
h
5,00 circa |
Difficoltà |
EE
allenati |
Dislivello |
1200
m circa |
Ultimo sopralluogo |
agosto
2003 |
Commenti |
Periodo
consigliato: giugno - settembre
Itinerario poco frequentato ad un ottimo punto
panoramico, anche se poco rinomato. La risalita della Val de Fanes è
lunga e faticosa, ma la fatica è ripagata dall'ambiente appartato e
solitario e dalle splendide vedute sul Sasso delle Nove. In alcuni tratti,
a causa della ripidezza e dell'estrema friabilità del terreno, è
richiesto piede sicuro. |
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