Monte Sella di Fanes 2655 m     

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Cartina stradale

Cartina escursionistica

Punto di partenza La Valle (Wengen, 1350 m circa), raggiungibile da Corvara o San Martino in Badia raggiungendo Pedaroa (1152 m) e risalendo poi la pittoresca Val di Spessa. Oltrepassate diverse frazioncine, la strada (stretta ma asfaltata) risale la valle fino ad un ponte: oltrepassatolo, si lascia l'auto in un piccolo parcheggio (1528 m, tabelle del Parco Naturale), a poca distanza dall'abitato di Spessa.
Descrizione Prima del ponte, si prende una ripida stradetta sterrata che costeggia il rio (indicazioni per Rifugio Fanes) e, attraverso un fitto bosco, risale il pendio dominato dalle gigantesche pareti del Sasso delle Nove (2968 m). Raggiunta una più larga carrareccia che taglia in quota il pendio, la si segue per breve tratto verso sinistra: attraversato il rio, si prende quasi subito sulla destra la stradina (segnavia 13) che si dirige all'imbocco dell'amena Val de  Fanes (h 0,20). La stradina risale ampi pascoli punteggiati di malghe, alternati a bei boschetti,  con vedute sempre più impressionanti sulle pareti del Sasso delle Nove. Superata una fresca fontana, la strada si fa dissestata, recando vistosi segni di recenti, rovinose alluvioni: anche il bosco, ora più fitto, presenta tracce di frane e smottamenti. Trascurata una diramazione a sinistra (indicazioni per il Ju de Rit), la carrareccia prosegue sempre più ripida e rovinata fino ad una gigantesca frana di ghiaia, che ha in parte sepolto gli abeti secolari del rigoglioso bosco: da qui, prosegue una traccia (segnalata, ma in qualche punto esigua) che risale sempre più decisamente gli sconvolti boschi del vallone, tra radure e ripiani ghiaiosi. Superata una più ampia radura erbosa con grandi massi (h 1,15), si risale a sinistra tra fitti mughi: in fondo alla valle appare, nettamente delineato, il Passo di Sant Anton (2466 m), che si apre fra il Sasso delle Nove a destra ed il più modesto Monte Sella di Fanes (o Spiz de Sant Anton, 2655 m) a sinistra. Attraversato il pendio barancioso, la traccia risale ripidamente i vasti ghiaioni alla testata della valle: dopo un primo tratto piuttosto agevole, il sentiero si fa più erto ed il terreno sempre più cedevole, per cui la progressione richiede fatica e piede sicuro. Giunti sotto il passo, la traccia risale il pendio con alcuni erti tornantini (in parte franati) e raggiunge la sella erbosa del Passo di Sant Anton (2466 m, h 2,30 dal parcheggio). Bella veduta, sull'altro versante, della zona dell'Alpe di Fanes Piccola, con il Col Becchei in primo piano e, sullo sfondo, Tofane e Gruppo di Fanis. Nei pressi del valico sorge anche una piccola cappelletta in legno dedicata a Sant'Antonio, utile ricovero in caso di maltempo. Dal passo si trascura la prosecuzione del sentiero, che divalla dall'altra parte diretto al Rifugio Fanes, per seguire una discontinua traccia che inizia a risalire la cresta del Monte Sella di Fanes, mantenendosi inizialmente leggermente sul versante Alpe di Fanes. La traccia, pur non presentando difficoltà, richiede attenzione a causa della ripidezza e della friabilità del pendio. Seguendo ottimi ometti di sassi, si attraversa una spalla prativa per poi inerpicarsi nuovamente su un pendio detritico di terra rossastra: raggiunta una forcellina rocciosa (bel panorama su Val de Fanes), si risale l'ultimo tratto roccioso fino ad un grosso ometto e, lungo il bel terrazzo a sinistra, in breve al segnale della panoramica cima (2655 m, h 0,25 dal passo). Splendida veduta su Fanis, Tofane, Cristallo, Croda Rossa, Conturines, altipiani di Sennes e Fanes e, di fronte, sulle imponenti lastronate calcaree del Sasso delle Nove. Ritorno per la stessa via in h 2.
Tempo totale h 5,00 circa
Difficoltà EE allenati
Dislivello 1200 m circa
Ultimo sopralluogo agosto 2003
Commenti Periodo consigliato: giugno - settembre

Itinerario poco frequentato ad un ottimo punto panoramico, anche se poco rinomato. La risalita della Val de Fanes è lunga e faticosa, ma la fatica è ripagata dall'ambiente appartato e solitario e dalle splendide vedute sul Sasso delle Nove. In alcuni tratti, a causa della ripidezza e dell'estrema friabilità del terreno, è richiesto piede sicuro.