Punto di partenza |
Sant'Anna di
Valdieri (978 m), raggiungibile da Cuneo attraverso Borgo
San Dalmazzo e la Valle Gesso: giunti a Valdieri, si
lascia a sinistra la diramazione per Entracque e si prosegue fino
al paese, situato in un punto piuttosto stretto della valle. |
Descrizione |
Si imbocca una
stradetta asfaltata (indicazioni) che si inoltra ripida fra le case, e che
passa accanto al Rifugio Balma
Meris; di qui la strada si riduce a
sentiero, che serpeggia ripido fra gruppi di casette ristrutturate, meta
di turismo estivo. Giunti al limite superiore del paese (bella vista, sul
versante opposto della valle, sull'elegante piramide dell'Asta Sottana
2903 m che incombe sull'abitato), il sentiero diventa una bella
mulattiera, dal fondo selciato, che prende a salire ripidamente nel fitto
bosco di latifoglie. La mulattiera si inserisce nel Vallone della
Meris,
alta sul torrente, di cui si sente il rumoreggiare, mentre continua
ripidamente a salire tra gli alberi: superata una zona in cui appare
evidente l'antico intensivo sfruttamento umano (Tetti Biaisa, 1224
m, begli esempi di terrazzamenti con muretti a secco), si continua a
salire fino ai Tetti Palladin (1326 m, h
0,50), immersi nel fitto bosco. Un immane blocco di roccia
sembra quasi appoggiato agli sbrecciati muri perimetrali di una casa,
forse costruita anteriormente al suo franamento. Di qui la pendenza della
mulattiera si fa più dolce, mentre si attraversa una zona ricca di faggi
dal bel sottobosco. Si esce dal bosco in vista di una modesta bastionata
che sbarra la valle, da cui precipita una bella spumeggiante
cascata: un
paio di tornanti, che tagliano le pietraie alla base del Monte Merqua
(2148 m), fanno guadagnare quota e un lungo traversone conduce ad una
specie di sella tra grossi massi, oltre la quale si estende l'allungato e
vasto ripiano del Gias del Prato (1529 m, h
1,30). La mulattiera risale, con moderata pendenza, tutto il
lungo pianoro prativo mantenendosi sulla destra, con bella visione sugli
orridi dirupi discendenti dalla Rocca Arcoulon (2620 m), sul
versante opposto del vallone: nei bui canaloni staziona la neve per tutto
l'anno. La mulattiera riprende a salire, sempre sul fianco destro, sulle
pendici del Monte Bourel (2468 m), raggiungendo il margine di un
secondo vasto ripiano prativo, su cui sorgono le antiche Case Reali del
Chiot (1700 m, h 2). Bel panorama
verso l'alta valle, dove si indovina la zona del Lago Sottano della
Sella e l'imponente parete Nord del Monte Matto (3097 m). Il
sentiero, lasciata una diramazione a sinistra che, superato il torrente su
pietre, sale all'antica imposta di caccia del Passo Arcoulon,
continua a salire ora più ripido, mantenendosi sempre alto sul
fondovalle, dove scorre pigramente il rio, tagliando una serie di modesti
valloncelli petrosi ed erbosi; sullo sfondo è già bene in vista la
bastionata rocciosa che chiude a valle il ripiano del Lago Sottano della
Sella, da cui precipita una fragorosa e spettacolare cascata. Superato un
modesto ruscello, un paio di secchi tornanti conducono sul ciglio della
bastionata dove, alle spalle di un gigantesco roccione, sorge un gias
ancora attivo; trascurando la mulattiera principale (che continua a salire
verso il Lago Soprano della Sella ed i Colli di Valmiana
2922 m e della Valletta 2488 m), si superano sulla sinistra le
acque del torrente su di un robusto ponte in legno, dal quale si avvista
il grande Lago Sottano della Sella (1882 m, h
2,50). Proseguendo lungo la sponda orientale del lago, tra
prati e radi alberi, si sale in breve al bell'edificio del Rifugio
Livio Bianco (1910 m, h 3),
che domina dall'alto l'intero bacino
lacustre. Sulla sinistra incombono i
canaloni ghiacciati ed i salti di roccia del versante Nord del Monte
Matto, mentre sul versante opposto grandi macereti, inframmezzati da
brevi salti di roccia e magri pascoli, salgono fino in vetta alla Cima
Gorgia Cagna (2718 m). Oltre il lago, la valle sembra sbarrata da
un'alta bastionata rocciosa, sopra la quale è adagiato il Lago Soprano
della Sella (2329 m), sovrastato dagli aspri contrafforti rocciosi che
fanno capo, all'estrema sinistra, all'ardita cuspide di Rocca la Pàur
(2972 m). Il ritorno si effettua per lo stesso itinerario in h
2. |
Tempo totale |
h
5 circa |
Difficoltà |
E |
Dislivello |
1000
m circa |
Ultimo sopralluogo |
agosto
2001 |
Commenti |
Periodo
consigliato: metà giugno - metà settembre
Itinerario semplice, abbastanza panoramico,
lungo una storica mulattiera di caccia, tra le preferite del re Vittorio
Emanuele II; è facile imbattersi, specie nelle ore serali, in camosci ed
altri animali selvatici. Pernottando al rifugio, è possibile proseguire
fino al Colle di Valmiana, da dove si può scendere al Piano del Valasco
ed alle Terme di Valdieri (itinerario bello ma molto lungo).
|
|