LA RETE NO CENTRALE NON PARTECIPA AD INCONTRI FARSA:

I CITTADINI SONO UNA RISORSA E NON OGGETTO DI STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA

NO ALL’ASSALTO DEI PRIVATI SULLE FONTI RINNOVABILI

SI AD UNA GESTIONE PUBBLICA PER CREARE OCCUPAZIONE E SALVAGUARDARE IL TERRITORIO

 

 

Il Comune di San Severo, fin dall’insediamento dell’attuale Amministrazione, anche col contributo della RETE NO CENTRALE e del Forum di Agenda 21, per quanto riguarda le politiche energetiche, fece una chiara scelta di campo per il solare. Su questa strada avrebbero dovuto indirizzarsi tutti gli sforzi per costruire opportunità concrete di diffusione dell’uso di questa fonte di energia rinnovabile. Nel corso di questi tre anni se abbiamo assistito sostanzialmente a proclamazioni di principi sul solare, sul versante dell’eolico, invece, abbiamo potuto constatare un crescente interesse che ha prodotto la contestata delibera del Consiglio comunale 33 del 29 marzo scorso.

 

Sulle politiche energetiche spesso assistiamo a grandi proclami, elaborazione di documenti grazie a tecnici ben pagati, elaborazione di “progettualità” … ma poi nel concreto stentiamo a vedere scelte che incidano concretamente sull’adozione di nuovi stili energetici in grado di modificare il corso delle cose. Siamo convinti che solo piccoli passi concreti, alternative costruite con buon senso e professionismo, possono farci fare dei passi avanti. Preoccuparsi dell’implementazione ed escogitare tutte le modalità concrete possibili perché ciò avvenga. E’ necessario curare quello spazio, spesso incolto, tra il progetto e la sua attuazione. Molto spesso la Politica non ha le energie, le capacità, la volontà (?) per farlo: ecco perché è importante la collaborazione con le organizzazioni civiche.

 

Prima ancora che di solare ed eolico, bisogna parlare di quella fonte che è il risparmio energetico. Col risparmio energetico si abbattono i consumi, si salvaguarda il pianeta e si creano posti di lavoro: nel febbraio scorso il Politecnico di Milano ha pubblicato uno studio secondo cui agendo sull’efficienza energetica attraverso tecnologie tuttora disponibili è possibile entro il 2020 abbattere i consumi di energia in Italia del 20 per cento, risparmiando ogni anno 50 milioni di tonnellate di CO2 e creando 60.000 posti di lavoro. Come è possibile che un piccolo territorio come quello di San Severo faccia la sua parte per raggiungere l’obiettivo? E’ strategica l’informazione capillare e l’indicazione di percorsi praticabili nei confronti del cittadino. Il Comune riesce ad assolvere questo compito? Se la risposta è negativa, le organizzazioni civiche sono disposte a fare la loro parte con l’attivazione nei quartieri della città di sportelli d’informazione gestiti da giovani sul risparmio energetico (ma anche su altre questioni strategiche: raccolta rifiuti, trasporti, acqua, fonti energetiche …): si creerebbe occupazione per i giovani a fronte di un investimento finanziato con quelle risorse che attualmente sono girate alle Ditte le quali dovrebbero, tra le altre cose, assolvere a compiti d’informazione ecc.   

 

Sull’uso della fonte eolica avevamo chiesto di revocare la delibera n. 33 del Consiglio comunale del 29 marzo 2007 per il principio di precauzione: stabilendo indicazioni così larghe, si apre alle pretese delle ditte con tutti gli eventuali rischi sul piano giuridico in caso di contenzioso (cfr. recente vicenda di Cerignola). Ciò non è avvenuto e questo ha determinato la non partecipazione della RETE NO CENTRALE all’incontro tematico dell’11 luglio sulle energie rinnovabili: che senso ha consultare i cittadini se le scelte sono state già fatte? Anzi nell’ultimo consiglio comunale, l’Assessore all’ambiente ha fatto una dichiarazione – così come la si legge dai giornali – che contiene un dato di fatto gravissimo: la battaglia contro la centrale è stata funzionale per aprire all’eolico il nostro territorio. Ora ci spieghiamo la mancanza di determinazione e l’ignavia che hanno caratterizzato, in questa ultima fase, le scelte dell’Amministrazione. Ribadiamo che – allo stato dei fatti - la costruzione della centrale non si blocca con le interpellanze parlamentari, con gli esposti alle procure o con le richieste al Ministero di revoca dell’autorizzazione perché, purtroppo, le Istituzioni che dovrebbero tutelare i beni comuni non lo fanno! E allora di fronte al comportamento illegale di una Ditta (non ha adempiuto alle prescrizioni e quindi non può iniziare alcun lavoro), continuiamo a sostenere che solo un’ordinanza sindacale può e deve legittimamente bloccare i lavori!

 

La questione dell’eolico per come si è andata prospettando ed attuando in Puglia e in particolare nel nostro territorio, richiede necessariamente una dimensione di coordinamento sovraterritoriale nel mentre si assume la scelta di moratoria per l’insediamento di parchi eolici.

 

Ci sembra corretta l’impostazione che al problema è stata data dall’Amministrazione comunale di San Paolo Civitate che rispettivamente allo Stato, alla Regione e alla Provincia avanza le seguenti richieste:

 

Ø       Al Ministero dell’Ambiente e in modo particolare al sottosegretario per la tutela del territorio dott.ssa Laura Marchetti, di proporre in tutte le sedi opportune iniziative atte al raggiungimento di una moratoria per l’insediamento di parchi eolici su tutto il territorio italiano in attesa di una seria normativa non più procrastinabile che tuteli il territorio da mere speculazioni affaristiche.

 

Ø       alla Regione Puglia ed in particolar modo all’Assessorato alla Ecologia, vista la portata industriale dell’insediamento e l’interessamento di più comuni limitrofi, di assoggettare i progetti citati, pur se fuori dalle prescrizioni previste dal regolamento regionale n. 16 del 4 ottobre 2006, a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ed inoltre di conoscere con esattezza le progettualità di tali impianti per esprimere le proprie “osservazioni” giusta normativa vigente, in quanto la tutela del paesaggio è una prerogativa di una amministrazione pubblica riconosciuta dalla Costituzione Italiana;

 

Ø       alla Provincia di Foggia ed in particolar modo all’Assessorato all’Ambiente, chiamata a pianificare lo sviluppo energetico nell’Alto Tavoliere, di indire una conferenza di servizio con i comuni limitrofi per discutere e verificare l’impatto che tali insediamenti possono produrre anche sullo sviluppo territoriale, vocato da sempre all’agricoltura, mutando l’aspetto territoriale, l’equilibrio economico e ambientale presenti nei nostri territori.

 

Nel caso in cui si dovesse decidere per l’eolico nel nostro territorio comunale, dopo un processo decisionale effettivamente democratico,  riteniamo importante ridimensionare alquanto il numero di pale, puntando sulla gestione in proprio (da parte del Comune) della produzione affidandosi ad una ESCO (Energy Service Company): ciò assicurerebbe al Comune, ovvero ai cittadini tutti,  un ricavo infinitamente più alto che se fosse affidata alla gestione di privati con un impatto ambientale infinitamente più basso, in quanto si può investire su molte meno pale eoliche.

 

Riguardo al fotovoltaico va colta con maggiore determinazione l’opportunità offerta dal Conto Energia: lo Stato Italiano finanzia totalmente l’installazione di un impianto di pannelli solari fotovoltaici attraverso l'incentivo del Conto Energia erogato per 20 anni su ogni kilowattora prodotto dall’impianto. Detto così sembra facile, ma nella pratica esistono una serie di ostacoli che spesso scoraggiano il cittadino. Manca l’anello intermedio tra il singolo cittadino e lo Stato con funzione di facilitazione e risoluzione tecnica di una serie di problemi che ostacolano la fruizione di tale opportunità (si rimanda alla proposta d’istituzione di un servizio d’informazione detto prima).

 

Una scelta praticabile è quella di favorire l’associazione all’esperienza del Gruppo di acquisto Merci Dolci-Alcatraz Energia, tra i cui ispiratori vi è il figlio di Dario Fo, Jacopo.[1] Tale gruppo di acquisto, nato per favorire i cittadini - sul versante dell’abbattimento dei costi e della semplificazione burocratica - nell’uso delle nuove tecnologie,  permette di ottenere installazione, assicurazione, garanzie e prefinanziamento, il tutto chiavi in mano firmando un unico accordo che comprende tutti i contratti con le diverse entita’ fornitrici (progettisti, produttori, installatori, banca, assicurazione, servizio assistenza, consulenza legale sui contratti, consulenza legale su eventuali contenziosi, assistenza tecnica per la verifica dell’efficienza dell’impianto e di corrispondenza contrattuale nei rapporti con banca, Enel, GSE – Gestore del Sistema Elettrico - Conto Energia - , assicurazione, manutenzione).

 

Lo stesso Gruppo d'acquisto Merci Dolci-Alcatraz Energia  si è attivato su un’altra opportunità: la scelta possibile, dal 1 luglio del corrente anno, del produttore di energia. Perché non scegliere un produttore italiano che sfrutti fonti rinnovabili e grazie alla forza del Gruppo d'acquisto risparmiare sulla bolletta?

 

Il Gruppo d'acquisto Merci Dolci-Alcatraz Energia  è riuscito a stringere una convenzione con AGSM Energia srl, un fornitore di energia elettrica che sfrutta solo fonti rinnovabili (per ogni kw di energia elettrica consumata dall'utente, AGSM si impegna a immettere in rete una quantità pari di energia prodotta da fonti rinnovabili).

 

NO ALL’ASSALTO DEI PRIVATI SULLE FONTI RINNOVABILI

SI AD UNA GESTIONE PUBBLICA PER CREARE OCCUPAZIONE E SALVAGUARDARE IL TERRITORIO

 

San Severo 11 luglio 2007


 

[1] Da 25 anni la Libera Università di Alcatraz - la cui esperienza salda occupazione giovanile, solidarietà, rispetto della legalità, tutela ambientale - si è imposta come polo nella ricerca di ecotecnologie non disponibili in Italia e nella formazione di manager e installatori del settore. E’ solo il caso di ricordare  la campagna di informazione sull’isolamento termico degli immobili (1986), la campagna per il biodiesel (1998), i corsi per idraulici sull’installazione dei pannelli solari termici (2000), le iniziative a sostegno dell’auto ad aria compressa (2000). Parliamo della stessa auto ad aria compressa che finalmente oggi è stata acquistata dall’indiana Tata Motors, dopo anni di ostracismo in Europa. E infine la campagna per la diffusione dei riduttori del flusso dell’acqua dei rubinetti e delle docce, condotta in collaborazione con l’Università di Parma e Lega Ambiente Turismo e quella per le lampadine ad alto risparmio (2000) che hanno portato in 6 anni alla distribuzione gratuita di milioni di pezzi da parte di decine di amministrazioni e aziende.