(1335-38)
Il Filostrato è un poema d'argomento classico in nove canti, preceduti da un proemio, composto da Boccaccio a Napoli tra il 1335 e il 1338. Il titolo è formato da un termine greco, "filos", e uno latino: "stratus", e significa appunto "abbattuto dall'amore". Il metro usato è l'ottava, caratteristico dei cantari e dei poemi cavallereschi.
La
materia da cui l’autore prende spunto sono: il Roman de Troie di Benôit
de Sainte Maure, il compendio latino, Historia
troiana, di Guido delle Colonne, la versione volgare di Binduccio dello
Scelto, l’Historia Troiae del notaio
fiorentino Filippo Ceppi.
La
storia si svolge ai tempi della guerra di Troia, quando il sacerdote troiano
Calcante prevede la caduta della città e si rifugia nel campo greco. Sua figlia
Criseide, prigioniera a Troia, viene corteggiata da Troiolo, ultimo figlio di
Priamo. Il giovane tenta di rivelarle il suo amore, ma ci riesce solo con
l’aiuto di Pandaro, cugino di Criseide, che fa da intermediario tra i due.
Alla fine Criseide cede ai suoi istinti e comincia ad amare Troiolo.
Purtroppo, durante una sortita, molti guerrieri vengono uccisi o imprigionati e, con lo scambio di prigionieri, Calcante si riprende la figlia. Criseide promette all'amante disperato eterna fedeltà, ma ben presto s’innamora del guerriero incaricato di ricondurla al campo greco, Diomede, e dimentica la promessa. Troiolo scopre il tradimento vedendo il fermaglio che aveva donato all’amata nelle mani di Deifobo, che lo esibiva come trofeo di guerra. Furibondo, entra in battaglia alla ricerca di Diomede, ma s’imbatte invece in Achille, che lo uccide.
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