Lacombe Georges Francese (1868 - 1916)
Léger Fernand
Francese (Argentan, Oise, 1881- 1955)
Dalle prime esperienze cubiste, attraverso le quali pervenne ad espressioni audaci di
dinamismo emotivo (Deux disques dans la ville, La ville, del museo di Filadelfia) ispirato
alle macchine, passò a composizioni statiche (La femme au vase). In seguito la sua arte
subì l'influenza del surrealismo.
Leonardo da Vinci
Artista e scienziato (Anchiano, Valdarno, 1452 - Amboise, 1519)
Figlio illegittimo del notaio ser Piero da Vinci, nacque ad Anchiano il 15 aprile 1452,
sua madre era una certa Caterina che non fu mai esattamente identificata e che non compare
nelle notizie biografiche di Leonardo, tanto da dare una giustificazione morale a quel
senso di solitudine che animerà sempre la vita del maestro. Probabilmente da ragazzo
seguì il padre a Firenze, dove quest'ultimo occupò cariche pubbliche; senza dubbio nel
1469 era già nel capoluogo toscano dove frequentò la bottega di Verrocchio, avendo come
compagni Botticelli, Perugino, Lorenzo di Credi. La sua abilità artistica è già
sufficientemente testimoniata in questo periodo dal Battesimo di Cristo di Verrocchio,
opera in cui Leonardo dipinse due angeli inginocchiati e anche dalla scultura
verrocchiesca della Donna delle belle mani, nella quale è evidente la presenza del
giovane artista. Anche in questi primi anni di attività, egli mostrò di essere già un
artista esperto, di gran lunga superiore allo stesso maestro. In questo periodo oltre alle
due Annunciazioni, quella degli Uffizi e quella più piccola del Louvre, eseguì il
Ritratto muliebre della galleria Liechtenstein e la Madonna del garofano di Monaco, oltre
ad altre opere che la critica non sempre concordemente gli assegna. Protetto dal padre,
membro influente alla corte dei Medici, Leonardo ottiene da lui buone commissioni che
però non sempre porta a termine, come è il caso della splendida Adorazione dei Magi e
del S. Girolamo, rimasti incompiuti, ma assai interessanti per lo studio di quella tecnica
particolare, superficialmente chiaroscurale, che fu poi sempre alla base della pittura del
maestro. Verso il 1483 si recò a Milano, nello stesso anno con Evangelista e Ambrogio de
Predis, firma il contratto per l'esecuzione di quella che sarà la Vergine delle rocce,
molto probabilmente nell'esemplare attualmente alla National Gallery di Londra, sebbene
qualche studioso pensi, con forse maggior probabilità, alla molto meno famosa tavola che
si può ammirare nella chiesa milanese di Affori. Lo scopo del suo viaggio a Milano non è
però di natura artistica, ma per ragioni di carattere scientifico, infatti l'artista si
affermò subito anche nel campo prettamente tecnico con disegni riguardanti l'urbanistica,
l'architettura, la fabbricazione di strumenti di guerra, gli studi sul volo degli uccelli,
le ricerche sui sottomarini, la sistemazione degli alvei dei fiumi della zona milanese. Il
Codice Atlantico, i numerosi manoscritti attualmente all'Institut de France di Parigi,
dopo il furto napoleonico dei preziosi cimeli della biblioteca Ambrosiana, il Codice
Trivulziano,l'innumerevole serie dei disegni leonardeschi della collezione reale di
Windsor e di numerose altre raccolte pubbliche e private, testimoniano questa sua brama di
conoscenza che non si esemplificò in raccolte organiche destinate alla pubblicazione,
come qualcuno ritiene, ma piuttosto in appunti spesso frettolosi nei quali il maestro, con
la sua caratteristica scrittura mancina, annotava le impressioni che il suo grande ingegno
continuamente gli suggeriva. Non è chiaro nè evidente il reale apporto pratico di questo
studioso che anticipò numerose e spesso ardite innovazioni tecniche dei secoli
successivi, di questo scienziato che, prima di Galileo, dà valore soprattutto
all'esperienza in contrasto con i concetti del suo tempo, ancora legati all'oscura
mentalità medievale del pensiero talvolta dogmatico. Di maggiore rilevanza la sua
attività artistica per le numerose opere conservate. I numerosi disegni preparatori,
anticipano la visione di quello che avrebbe dovuto essere il monumento equestre a
Francesco Sforza, purtroppo andato distrutto dalla caduta del Moro, prima che Leonardo,
sempre lento nell'esecuzione dei suoi lavori, potesse eternarlo nel bronzo. Oltre alla
Vergine delle rocce in questo periodo di permanenza a Milano, eseguì anche il Cenacolo
per il refettorio del convento dei Padri delle Grazie, le decorazioni di alcune sale del
castello, la Belle Ferronière del Louvre, la Dama dell'ermellino di Cracovia e altre
opere in parte dubbie. Terminato il Cenacolo nel 1497 ottenne in dono dal Moro una vigna
fuori Porta Vercellina, ma nel 1499 il duca è costretto a lasciare Milano in seguito
all'invasione francese, anche se Leonardo non prese parte attiva ai movimenti politici.
Lasciò Milano, e dopo un breve soggiorno a Mantova e a Venezia, tornò a Firenze dove
prepara il cartone per S. Anna. Richiesto da Cesare Borgia si recò in Romagna per
svolgere l'attività di ingegnere militare, ma in seguito all'affievolirsi della potenza
dei Borgia, ritornò a Firenze dove rimase fino al 1506, qui preparò il cartone per la
Battaglia di Anghiari ed eseguì, forse, quello che fu il suo dipinto più famoso: la
Gioconda. Sistemate a Firenze le questioni relative all'eredità paterna, nel 1506 tornò
a Milano dove, per incarico del governatore francese Carlo d'Amboise, si dedicò ad alcuni
lavori di architettura dove, salvo un breve ritorno a Firenze, sempre per motivi di
interesse, si fermò per qualche anno. La morte del protettore Giuliano de' Medici lo
spinge a lasciare definitivamente l'Italia; nel maggio del 1517 fu a castello d'Amboise,
ospite di Francesco I re di Francia. Con i suoi pochi oggetti portò il dipinto che gli
era maggiormente caro, la Gioconda; lontano dalla patria condurrà poi a termine due opere
i cui cartoni erano stati preparati già da tempo: il S. Giovannino e la S. Anna. In
Francia la sua attività artistica fu scarsa, il 2 maggio 1519 morì tra le braccia del
suo discepolo prediletto, Francesco Melzi. Importanti furono anche i suoi studi
riguardanti le ricerche geometriche, la fisica, la scienza delle costruzioni, la meccanica
dei fluidi, l'idraulica pratica, la meccanica pratica, il volo, l'anatomia, la geologia e
la botanica.
La caratteristica distintiva della sua pittura è il cosiddetto "sfumato
leonardesco" sempre presente in tutte le sue opere (si guardino la Gioconda, la
Vergine delle rocce, l'Annunciazione), nel quale si nota un attento e perfetto studio
della natura (infatti si noti con quale precisione sono rappresentati i vari tipi di
alberi e le varie specie di piante) atto a conferire una leggerezza e raffinatezza
all'opera.
Limbourg Brothers
(Paul, Jean e Hermann)
Miniatori belgi del secolo XV
Operarono in Francia, furono al servizio di Filippo l'Ardito duca di Borgogna, di Jean
de Berry, per il quale eseguirono tra l'altro le celebri Les très riches Heures e Les
Heures d'Hailly. Furono tra i più grandi miniatori di tutti i tempi, risentirono
dell'influenza italiana, specialmente nel gusto naturalistico della rappresentazione. |