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Come sbloccare un Athlon XP (Palomino)
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Indice:

1) Disclaimer.
2) Introduzione.
3) Come funziona il blocco del mltiplicatore.
4) Come sbloccare il moltiplicatore.
5) Materiale necessario.
6) Come procedere.
7) Eliminare la modifica.

8) Conclusioni.

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Questo è ciò che alla fine dovreste ottenere: Notare i piccoli fili in rame smaltato da un decimo di millimetro che vi spiegherò dove trovare e che da un lato sono avvolti sui piedini e dall'altro sono saldati sulle resistenze con una piccolissima goccia di stagno.

 

1) Disclaimer.

Le informazioni riportate in questa pagina non sono state rilasciate ufficialmente da AMD© ma sono state reperite in internet da numerose fonti e sono ritenute corrette. In ogni caso l'autore non si assume responsabilità riguardo eventuali inesattezze nè si assume responsabilità riguardo qualsiasi utilizzo venga fatto di tali informazioni o riguardo a danni prodotti in seguito all'utilizzo di tali informazioni. Qualunque cosa facciate lo fate a vostro rischio e pericolo.

2) Introduzione.

Su come sbloccare un Athlon XP si sono scritti centinaia di articoli e i metodi riproposti sono principalmente due: uso della colla per riempiere i solchi e successivo uso di inchiostri conduttivi o penna per la correzione dei circuiti stampati oppure effettuare micro-saldature. Ognuno di questi metodi è irreversibile: una volta sbloccata la cpu non potrete più tornare indietro e liberarla dalla colla o dall'inchiostro senza lasciare traccia dell'avvenuto misfatto. A che scopo ri-bloccare una cpu se prima la si è sbloccata? I motivi possono essere diversi: per rivenderla senza problemi o per ricorrere alla garanzia se fatte "errori" (il che comunque è illegale). Un altro svantaggio che si incontra sbloccando la cpu con i metodi "classici" e che se qualcosa vi va storto potreste rimanere fregati per sempre: supponiamo di non avere la mano ferma e sbavare con la colla o con l'inchiostro su altri contatti o all'interno dei solchi (dove sono esposti i bordi del piano di massa) oppure di scaldare eccessivamente i microscopici contatti e provocarne il distacco dal pcb. Il minimo che può capitarvi è l'essere costretti a usare sono determinati moltiplicatori e non è detto che vi capitino proprio quelli che vi fa piacere!Il metodo che propongo è reversibile: esso si basa sull'utilizzo di piccoli fili in rame smaltato da collegare tra i piedini del processore e determinate resistenze avvendo, quindi, la possibilità di rimuoverli all'occorrenza.

3) Come funziona il blocco del moltiplicatore.

Per capire come funziona la modifica proposta riassumo qui il funzionamento del moltiplicatore delle cpu con core Palomino. Lo schema elettrico del circuito di selezione è il seguente:

I bridge L1 vengono interrotti per isolare il circuito dai piedini del socket e quindi dal resto della scheda madre impedendo di fatto di settare il moltiplicatore dall'esterno. I bridge L3, L4 e L10 servono per settare il moltiplicatore: se L3_1 è chiuso il corrispondente L3_3 sarà aperto e così via per ogni coppia. Se tramite questi bridges uno dei segnali viene collegato al Vcore, allora il corrispondente incremento va aggiunto al moltiplicatore. Esempio: se L3_2 è aperto e L3_4 è chiuso mentre gli altri sono disposti come in figura, allora il moltiplicatore sarà settato a 1x. Attenzione però, perchè ciò non è proprio vero in quanto i moltiplicatori sono rimappati secondo la seguente tabella:

Moltiplicatore impostato Moltiplicatore ottenuto realmente
   
0x 11x
0.5x 11.5x
1x 12x
1.5x 12.5x
2x 5x
2.5x 5.5x
3x 6x
3.5x 6.5x
4x 7x
4.5x 7.5x
5x 8x
5.5x 8.5x
6x 9x
6.5x 9.5x
7x 10x
7.5x 10.5x
8x 3x
8.5x 3.5x (Riservato-non utilizzabile)
9x 4x
9.5x 4.5x (Riservato-non utilizzabile)
10x 13x
10.5x 13.5x
11x 14x
11.5x 14.5x (Riservato-non utilizzabile)
12x 15x
12.5x 15.5x (Riservato-non utilizzabile)
13x 16x
13.5x 16.5x
14x 17x
14.5x 17.5x (rimappato a 18x)
15x 18x (Riservato-non utilizzabile)
15.5x 18.5x (Riservato-non utilizzabile)

    Collegando gli L1 si collega il circuito di selezione alla circuiteria della scheda madre che provvede dall'esterno ad abilitare o meno gli incrementi permettendo, quindi, di variare il moltiplicatore. Un circuito simile permette la selezione del Vcore (L11)  e della memoria cache del processore (L2 - L9).

4) Come sbloccare il moltiplicatore.

    Per sbloccare il moltiplicatore bisogna richiudere gli L1. In realtà ciò può essere fatto senza aggire direttamente sugli L1 stessi ma bypassandoli creando collegamenti opportuni tra i piedini e i terminali delle resistenze che essendo più grandi degli L1 stessi danno la possibilità di eseguire più facilmente le saldature necessarie. Ciò che intendo dire è che bisogna creare per ogni segnale di selezione, i collegamenti in rosso della figura seguente:

    In questo modo i piedini di selezione vengono collegati al circuito tramite gli stessi bridges L3, L4 e L10 chiusi di fabbrica. Ciò significa che per ogni cpu bisognerà effettuare i collegamenti opportuni sfruttando i terminali giusti delle resistenze. A tale scopo bisogna consultare la mappa di come tali terminali sono connessi ai vari bridges ma purtroppo queste connessioni variano a seconda del pcb su cui è montato il core per cui avremo due mappe: una per i processori montati su pcb marrone e una per quelli montati su pcb verde (come quella nelle foto).

Mappa per processori su pcb MARRONE

<------>
Le resistenze sul retro della cpu.   Collegamenti relativi.

Mappa per processori su pcb VERDE

<------->
Le resistenze sul retro della cpu.   Collegamenti relativi.

Nella figura di destra, dove c'è scritto, per esempio, L3_2 vuol dire che quel terminale di quella resistenza è collegato al bridge L3_2. Potremo bypassare L1_2 quindi, collegando tale terminale al piedino del socket AL27 (per la cpu in esempio che è un XP1700+). La nomenclatura dei piedini del socket che ci interessano è illustrata nella figura seguente:

Notate l'orientamento che è sempre quello con le resistenze allineate in alto.

Prima di vedere come realizzare i collegamenti, riassumiamo per le varie cpu quali sono i collegamenti da realizzare per sbloccare il moltiplicatore:

Piedini del socket XP1500+ (10x) XP1600+ (10.5x) XP1700+ (11x) XP1800+ (11.5x) XP1900+ (12x) XP2000+ (12.5x)
             
AN27 L3_1 L3_3 L3_1 L3_3 L3_1 L3_3
AL27 L3_4 L3_4 L3_2 L3_2 L3_4 L3_4
AJ27 L10_1 L10_1 L10_1 L10_1 L10_1 L10_1
AN25 L4_3 L4_3 L4_1 L4_1 L4_1 L4_1
AL25 L4_4 L4_4 L4_2 L4_2 L4_2 L4_2

Quindi per sbloccare il moltiplicatore di un XP2000+ si dovrà collegare il piedino AN25 con il terminale siglato L4_1 e così via per gli altri quattro piedini.

Importante: Quanto riportato in tabella funziona solo se gli L3, gli L4 e gli L10 non sono stati modificati.

5) Materiale necessario

    Il materiale che vi occorre per effettuare i collegamenti é il seguente:

Due aghi che utilizzerete per avvolgere il filo intorno ai piedini. Sembra difficile ma vi assicuro che una volta trovata la posizione giusta delle mani diventerà una operazione molto semplice.


Filo di rame smaltato sufficientemente sottile. Il filo deve necessariamente essere smaltato perchè il sottile strato di smalto isolante che lo ricopre impedisce che esso crei dei cortocircuiti tra i piedini del socket. Inoltre deve essere sottile perchè se non lo fosse la cpu rimarrebbe inclinata nel socket a causa dello spessore del filo con conseguenti danni da cattivo contatto termico col dissipatore. Io ho usato del filo prelevato da un trasformatore di media frequenza che potrete trovare in qualsiasi radio a transistor, anche la più economica. Quello che vedete nella foto è spesso un decimo di millimetro.

Stagno sottile e saldatore a punta. Quando effettuate saldature cercate di essere rapidi per non riscaldare eccessivamente le resistenze. Se ci tenete il saldatore a contatto per un periodo di tempo eccessivo potreste danneggiare il pcb. Se trovate un saldatore migliore del mio, meglio ancora: in realtà bisognerebbe avere un saldatore apposito ma in mancanza potete arrangiarvi come ho fatto io e con un pò di abilità si riesce lo stesso.

Multimetro (tester) con prova di continuità. Questa è l'unica caratteristica necessaria quindi non preoccupatevi della qualità o della precisione. Sappiate che la prova di continuità è quella prova che permette di controllare se tra due punti di un circuito circola corrente. Se circola corrente allora nel momento in cui collegate i due puntali del tester ai due punti del circuito, il tester vi segnalerà (di solito con un suono) che essi sono collegati tra loro.


Manualità e pazienza.


6) Come procedere

Una volta che avete individuato quali sono i collegamenti da effettuare nella tabella del paragrafo precedente, seguite esattamente i seguenti passi, passi che dovrete ripetere per 5 volte perchè 5 sono i fili da collegare. Preciso che si suppone che abbiate il saldatore già ben caldo e tutto a portata di mano.

  • Tagliate uno spezzone di filo della lunghezza opportuna misurandolo sulla cpu tenendo conto che una piccola parte dovrete avvolgerla intorno al piedino. Una misura di 3,5 cm dovrebbe andare bene.

  • Sciogliete una goccia di stagno sulla punta del saldatore e immergeteci dentro un capo del filo per 4~5 mm circa ovvero il necessario per avvolgerlo intorno al piedino. Noterete che inizialmente questo è restìo a penetrarvi, ciò è dovuto allo smalto che lo circonda. Quando tale smalto si sarà bruciato il filo entrerà nella goccia di stagno fuso e tirandolo fuori noterete che la parte che avete immerso è ora ricoperta di stagno ed è più lucente del resto del filo. Al limite potreste provare a bruciare lo smalto con un accendino ma è una pratica che vi sconsiglio perchè essendo il filo molto sottile si squaglierebbe subito.

  • Ripetete il passo precedente con l'altro capo del filo ma questa volta immergetelo per soli 1~2 mm perchè tanto basta per saldarlo sul terminale della resistenza. Fatto ciò pulite la punta del saldatore e liberatela dallo stagno in eccesso perchè è importante avere una punta pulita per questioni di precisione e pulizia del lavoro svolto.

  • Controllate con il tester che i capi che avete così liberato dallo smalto effettivamente conducano e assicuratevi che il resto del filo sia coperto dallo smalto e non conduca. Questo è un passo importante perchè il filo deve necessariamente essere ricoperto di smalto su tutta la sua lunghezza escluso i terminali che abbiamo creato.

  • Aiutandovi con i due aghi avvolgete il primo capo del filo attorno al piedino tenedo cura di avvolgere tutta la parte che avete stagnato perchè altrimenti potrebbe cortocircuitare altri piedini. Cercate di avvolgerlo quanto più stretto ma senza preoccuparvi troppo perchè tanto una volta inserita la cpu nel socket il filo rimarrà bloccato tra cpu e socket. Un metodo per procedere potrebbe essere questo: con le dita di una mano tenete il filo in posizione vicino al piedino. Con l'altra mano prendete un ago e con la punta dell'ago avvolgete il filo intorno al piedino cominciando non dalla punta del filo ma più giù e avvolgetelo in modo che salga il piedino, cioè in modo che si trovi avvolto dalla base verso la punta del piedino. Se infilate il filo nella cruna dell'ago potrebbe diventare più facile. In alternativa potete usare il metodo suggerito da M@: Avvolgete prima il filo su uno spillo per avere la forma a spirale, poi lo infilate su un pin all'angolo del processore e lo stringete bene tirandone le estremita, poi sfilatelo da questo pin e infilatelo su quello desiderato.

  • Saldate l'altro capo al terminale della resistenza in questo modo: sciogliete una piccola goccia di stagno sul saldatore e aspettate che si sia bruciato tutto il dissossidante: ciò avviene quando la punta del saldatore smette di fumare. Questo passaggio è importante perchè se applicate lo stagno direttamente al terminale il fumo si deposita sul processore e si capisce che lo avete manomesso. Appoggiate il filo al terminale e dopo appoggiate anche la punta del saldatore quanto basta per saldarlo con un poco di stagno (meno è meglio è).

  • Ripetete il tutto per ogni filo.

Una volta che avrete completato l'opera dovete assicurarvi con il tester che i collegamenti tra terminale e piedino corrispondente funzionino per bene. Al limite potete anche controllare da sopra facendo un test di continuità tra i capi di ognuno degli L1. Se tutto funziona rimontate la cpu e provate a cambiare il moltiplicatore: Se alcuni moltiplicatori funzionano e altri no significa che non siete riusciti a collegare tutti gli L1 per cui smontate il processore e ricontrollate. A volte il sistema si rifiuta di riavviarsi per cui resettate il bios e riprovate ma se neanche funziona provate ad usare i jumpers (se la vostra scheda madre li ha). Se non ottenete niente o avete effettuato male la modifica oppure avete usato la mappa delle resistenze errata per cui armatevi di pasienza e riprovate con l'altra mappa.

7) Eliminare la modifica

    Per eliminare la modifica dovete semplicemente rimuovere i fili e tutto tornerà come prima. Se, però, volete lasciare le minime traccie possibili, dovete necessariamente usare la pompa succhia stagno mostrata nella figura seguente:

Pompa succhia-stagno.

    Essa funziona così: se spingete il pistone che vedete a sinistra della foto fino in fondo, esso si bloccherà e quando schiacciate il pulsante rotondo al centro esso tornerà in posizione molto velocemente. Questo movimento provoca l'aspirazione di aria dal beccuccio bianco a destra. In pratica è come se fosse un aspirapolvere in miniatura: quando sciogliete lo stagno su uno dei terminali delle resistenze per staccare i fili che avete saldato, potete rimuoverlo aspirandolo con la pompa. In questo modo rimarrà solo una minima quantità di stagno a collegare la resistenza perchè la pompa non riesce mai a eliminarlo del tutto.

    Se quando avete effettuato lo sblocco avete sporcato il processore con dissosodante o col fumo bianco che esso emette bruciando, potrete ripulirlo con acetone, quella sostanza che le donne usano per pulire lo smalto dalle unghie. Usatene il meno possibile perchè puzza.

8) Conclusioni.

    Dopo avervi riempito di chiacchiere l'unica cosa che posso dire è che effettuare questa modifica non è tanto facile perchè bisogna avere manualità e pazienza. Considerate però, che contrariamente agli altri metodi non avrete a che fare con le dimensioni microscopiche dei bridge L1 ma con le dimensioni (seppur piccole) dei terminali delle resistenze e dei piedini del socket. L'unico neo potrebbe essere procurarsi l'occorrente ma, a parte la spesa, trovare un saldatore è più facile che trovare la pittura conduttiva o riempire con precisione i solchi con l'attack (che non va più via!).
    In ultimo, devo ringraziare M@ per la preziosa collaborazione e augurarvi buon lavoro!