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Che cosa aveva combinato? Si stava chiedendo Matt d dietro la porta della camera da letto, l’aveva fatta piangere di nuovo “Sono uno stupido” continuava a ripetersi, ma non cercava di risolvere la situazione, aveva paura dei suoi sentimenti, si stava innamorando di lei, ormai doveva ammetterlo, e non sapeva come affrontare la situazione, non si era mia innamorato prima. Doveva farsi forza ed entrare in camera, abbracciarla e scusarsi con lei, ma soprattutto dirgli che l’amava, forse lei avrebbe capito, anche se ne dubitava, non capiva nemmeno lui, come potevano capire gli altri.

Bussò alla porta sentì la voce di lei ordinargli di andarsene, bhe erano i suoi meriti in fondo. Entrò nella stanza, contro la volontà di lei, sapeva che era testarda e che anche se avesse continuato a bussare lei lo avrebbe sempre respinto o ignorato.

Lei era sdraiata di a pancia in giù con le mani sotto la testa

« Sara, guarda che sto per entrare » non aspettò nemmeno la risposta di lei, entrò.

« Sara, piccola mia, scusami, lo so che sono uno stupido, ti prego perdonami »

« Ti ho già perdonato troppe volte, e poi non hai niente di cui scusati se non ti piaccio non è mica colpa tua! »

« Oh, Sara, non dirlo nemmeno per scherzo, lo sai che mi piaci, sono pazzo di te » si avvicinò al letto e si sdraiò accanto a lei e allungò un braccio per abbracciarla.

« Guardami per favore, ti prego non piangere » “Oh, che cosa ho combinato, ma perché non riusciamo mai ad andare d’accordo per più di dieci minuti?”

Sara lentamente si voltò e lo guardò negli occhi.

“Oh, com’è bella, ma come posso far arrabbiare una donna come lei? Devo essere proprio pazzo, a meno che il mio scopo non sia consolarla!”. È vero gli piaceva consolarla stringerla dolcemente tra le braccia e coccolarla.

« Sara, ho scoperto perché ti faccio disperare tanto spesso, perché adoro consolarti, stringerti tra le breccia e coccolarti, lo so non è una cosa molto intelligente, ma con te niente di quello che faccio lo è! »

« Matt, non possiamo continuare in questo modo, te ne rendi conto anche tu no? »

« Si lo so Sara, ma cosa dobbiamo fare? » Matt pensò un momento, poi riprese « Per ora è meglio se andiamo a letto, domani cercheremo una soluzione, e chissà che la notte non porti consiglio! »

Matt si alzò ed andò in bagno per prepararsi per la notte, decise di fare una doccia fredda, almeno si sarebbe calmato un po’, come era tutto difficile con lei. Quando uscì non si sentiva più nemmeno le articolazioni, era tutto indolenzito, a questo punto poteva anche andare a dormire in mezzo alla neve, non se ne sarebbe nemmeno accorto! « Ora puoi andare tu se vuoi » quella doccia era l’idea più assurda che gli era venuta, perché aveva talmente tanto freddo che avrebbe voluto averla accanto a se per farsi scaldare. Trovò di nuovo sotto il cuscino di lei la camicia da notte e se la strinse al cuore. Rimase un attimo a pensare “Se la sua camicia da notte era lì, lei con cosa sarebbe uscita dal bagno?” oh no era di nuovo eccitato. Se la stava immaginando davanti alla porta dal bagno con un completino intimo succinto. Ancora no, non era possibile, era da quella mattina che aveva quella sensazione di eccitazione addosso, non ce la faceva più. Rimase in attesa del ritorno di lei, quando vide la porta aprirsi sentì che lei gli diceva: « Matt, chiudi gli occhi, ho dimenticato la camicia da notte »

Lui chiuse gli occhi ma sprigionò un sorriso malizioso « Gli occhi sono chiusi, ma la tua camicia è qui tra le mie mani, vieni a prenderla »

« Matt ridammi subito la mia camicia! »

« È qui Sara vieni da me, hai paura? »

« Io paura di te? Adesso ci penso io! »sentì che era molto decisa e aprì leggermente un occhio, era ancora vicino alla porta, con solo un semplicissimo completino di cotone rosa addosso, sembrava una caramella, tutta da gustare. Poi la vide muoversi, avvicinarsi a lui, chiuse gli occhi di nuovo per non farsi scoprire, sentì il letto piegarsi sotto il peso di lei, era salita dall’altro lato, la sentì muoversi sul letto, Matt iniziò a respirare affannosamente, “Questa è la volta buona che impazzisco!” strinse forte la camicia di lei più che altro per avere un qualcosa dove scaricare la tensione. Sentì il respiro di lei sul collo, sentì che allungava una mano verso la camicia, e la tirava leggermente, sembrava che non la volesse veramente, poi la sentì muoversi ancora, non capì bene quello che stava succedendo, ma sentì che qualcosa gli toccò una gamba. Poi se la trovo a seduta sopra di lui, in una posizione molto provocante, troppo. Aprì gli occhi, lei era lì seduta sopra di lui, proprio sopra la sua eccitazione, aveva il viso estasiato, sembrava in trance, poi iniziò a muoversi sopra di lui, ad ondeggiare il bacino in modo provocante. Non poteva sopportare oltre l’avrebbe fatta sua, ora, senza pensarci troppo, alle conseguenze ci avrebbe pensato l’indomani, ma non ora.

Allungò le mani verso il seno di lei, quanto era bello, sembrava fatto a posta per stare nella sua mano. Lei si abbassò per farsi toccare meglio, ma non smise mai di dondolare il bacino sopra di lui « Ti voglio Sara, ora! »

« Anch’io ti voglio Matt, ti voglio! »

« Dirigi tu, tesoro, voglio che tu esprimi le tue fantasie »

« Come vuoi… »

Lei si abbassò ancora di più su di lui e lo baciò, era un bacio dolce, non pieno di erotismo, ma molto dolce, e forse era peggio, perché non sapeva come controllare la situazione, era meglio che fosse lei a dirigere, almeno alla fine si sarebbe sentito meno in colpa, almeno sperava, ma ora non c’era tempo per questi pensieri così insistenti. Lei passò le labbra sul suo collo all’attaccatura con la spalla poi salì a mordicchiargli l’orecchio, la sua eccitazione premeva talmente tanto sui pantaloni che stava soffrendo « Fermati un attimo ti prego, un attimo solo »

Lei si era spostata e stava scendendo dal letto « Dove vai? Rimani dove sei, devo solo… oh uffa… mi sto facendo male, devo sistemare i pantaloni! »

« Non importa, Matt, veramente non ha importanza » era triste e delusa.

« Non muoverti, dammi una mano » quando lei glie la allungò, lui la prese e dopo averla baciata la depositò sulla sua erezione, lei sobbalzò, ma non cercò di ritrarla.

« E ora… infilala nei pantaloni » vide un attimo di dubbio nei suoi occhi, « dai non c’è nulla di male » dopo qualche attimo lei si convinse e cercò di infilarla dal cinturone, ma non ci riuscì « hai capito perché ti ho detto di fermarti? Sono talmente stretto nei pantaloni che non riesco più a respirare, ora liberalo, ti prego… sto soffocando » voleva riprendere l’intimità con lei e quello gli sembrava il modo migliore. Lei era indecisa, era emozionata, ma non si tirò indietro, aprì il bottone e la lampo, era un movimento così lento che lo stava facendo impazzire, ma non disse niente perché aveva paura che lei smettesse. Alla fine ci riuscì e finalmente poté fare un sospiro di sollievo, sì ora stava decisamente meglio « Ma non porti gli slip! » disse lei.

« No Sara, non riesco a dormire con gli slip »

« Ma durante il giorno li porti vero? »

« Domani, tesoro, domani potrai controllare! »

« Allora domani mi aspetta una bella giornata! »

« Ora pensiamo a passare una bella serata, prometteva molto bene, ti rivoglio sopra di me, eri bellissima in quella posizione. » ci volle qualche attimo prima che lei si decidesse, ma poi prese una decisione, il suo sguardo era deciso.

« È meglio se i pantaloni li togliamo del tutto penso proprio che fra poco ti sentirai soffocare ancora di più! »

« Oh Sara che donna fantastica sei, fammi tuo, fammi tutto quello che vuoi! »

Lei gli salì di nuovo a cavalcioni e riiniziò a torturarlo con quel movimento di bacino che a lui faceva impazzire, era la prima volta che erano così vicini ma sembrava che lei lo conoscesse già a meraviglia, stuzzicava proprio quei punti che lui adorava, sfregava il suo corpo sopra di lui facendolo andare in estasi. Iniziò a sbottonargli la camicia, con molta lentezza, non ce la faceva più a resistere e cercò di aiutarla « Fermo, lascia fare a me! » lo ammonì lei

« Ti prego sbrigati, fra poco potrei iniziare ad urlare dalla disperazione e anche dalla gioia! »

« Aspetta, aspetta ancora un attimo e poi sarai tutto mio »

« Oh si, sarò tutto tuo, per sempre » nessuno in quel momento aveva badato a quelle ultime parole.

« Ecco fatto ora potrò baciarti qui… e qui… e qui… e… qui » aveva appena baciato la sua erezione, e se possibile, l’aveva fatta aumentare.

« Ora ti prego… fammi entrare… » aveva perso completamente la ragione non capiva e non sentiva più nulla a parte quella formidabile donna che era sopra di lui. Lei si svestì completamente e si impossessò di lui lentamente, troppo lentamente.

« Ti prego Sara, non farmi più soffrire » la voce di lui era un sussurro ma entro nel cuore de lei che si spinse più a fondo che poté. Poi iniziò a muoversi sempre più velocemente, sempre di più, finché in un urlo di gioia si sdraiò su di lui quasi svenuta, anche lui si liberò finalmente tutto quello che aveva trattenuto fina ad allora, e finalmente si sentiva bene, rilassato, tranquillo e completamente suo, non era preoccupato di questo si era accorto da un po’ di amarla, ma in quel momento la parola amore non bastava a descrivere tutto quello che provava. Era sereno, rilassato, tranquillo, e naturalmente felice, molto felice, perché gli era successo qualcosa che fino ad ora non aveva mai provato, il profondo legame emotivo, con le altre donne era sempre stata una cosa solo fisica, e non credeva che potesse esistere un unione tra uomo e donna di questo tipo, dove corpo e anima si incontravano dove la mente era dedicata solo alla persona amata. « Sei stata magnifica Sara, non so nemmeno descrivere tutto quello che ho provato. Ti amo » e si addormentò esausto.