8
Che cosa aveva combinato? Si stava chiedendo Matt d dietro la porta della camera da letto, l’aveva fatta piangere di nuovo “Sono uno stupido” continuava a ripetersi, ma non cercava di risolvere la situazione, aveva paura dei suoi sentimenti, si stava innamorando di lei, ormai doveva ammetterlo, e non sapeva come affrontare la situazione, non si era mia innamorato prima. Doveva farsi forza ed entrare in camera, abbracciarla e scusarsi con lei, ma soprattutto dirgli che l’amava, forse lei avrebbe capito, anche se ne dubitava, non capiva nemmeno lui, come potevano capire gli altri.
Bussò
alla porta sentì la voce di lei ordinargli di andarsene, bhe erano i suoi
meriti in fondo. Entrò nella stanza, contro la volontà di lei, sapeva che era
testarda e che anche se avesse continuato a bussare lei lo avrebbe sempre
respinto o ignorato.
Lei
era sdraiata di a pancia in giù con le mani sotto la testa
«
Sara, guarda che sto per entrare » non aspettò nemmeno la risposta di lei,
entrò.
«
Sara, piccola mia, scusami, lo so che sono uno stupido, ti prego perdonami »
«
Ti ho già perdonato troppe volte, e poi non hai niente di cui scusati se non ti
piaccio non è mica colpa tua! »
«
Oh, Sara, non dirlo nemmeno per scherzo, lo sai che mi piaci, sono pazzo di te
» si avvicinò al letto e si sdraiò accanto a lei e allungò un braccio per
abbracciarla.
«
Guardami per favore, ti prego non piangere » “Oh, che cosa ho combinato, ma
perché non riusciamo mai ad andare d’accordo per più di dieci minuti?”
Sara
lentamente si voltò e lo guardò negli occhi.
“Oh,
com’è bella, ma come posso far arrabbiare una donna come lei? Devo essere
proprio pazzo, a meno che il mio scopo non sia consolarla!”. È vero gli
piaceva consolarla stringerla dolcemente tra le braccia e coccolarla.
«
Sara, ho scoperto perché ti faccio disperare tanto spesso, perché adoro
consolarti, stringerti tra le breccia e coccolarti, lo so non è una cosa molto
intelligente, ma con te niente di quello che faccio lo è! »
«
Matt, non possiamo continuare in questo modo, te ne rendi conto anche tu no? »
«
Si lo so Sara, ma cosa dobbiamo fare? » Matt pensò un momento, poi riprese «
Per ora è meglio se andiamo a letto, domani cercheremo una soluzione, e chissà
che la notte non porti consiglio! »
Matt
si alzò ed andò in bagno per prepararsi per la notte, decise di fare una
doccia fredda, almeno si sarebbe calmato un po’, come era tutto difficile con
lei. Quando uscì non si sentiva più nemmeno le articolazioni, era tutto
indolenzito, a questo punto poteva anche andare a dormire in mezzo alla neve,
non se ne sarebbe nemmeno accorto! « Ora puoi andare tu se vuoi » quella
doccia era l’idea più assurda che gli era venuta, perché aveva talmente
tanto freddo che avrebbe voluto averla accanto a se per farsi scaldare. Trovò
di nuovo sotto il cuscino di lei la camicia da notte e se la strinse al cuore.
Rimase un attimo a pensare “Se la sua camicia da notte era lì, lei con cosa
sarebbe uscita dal bagno?” oh no era di nuovo eccitato. Se la stava
immaginando davanti alla porta dal bagno con un completino intimo succinto.
Ancora no, non era possibile, era da quella mattina che aveva quella sensazione
di eccitazione addosso, non ce la faceva più. Rimase in attesa del ritorno di
lei, quando vide la porta aprirsi sentì che lei gli diceva: « Matt, chiudi gli
occhi, ho dimenticato la camicia da notte »
Lui
chiuse gli occhi ma sprigionò un sorriso malizioso « Gli occhi sono chiusi, ma
la tua camicia è qui tra le mie mani, vieni a prenderla »
«
Matt ridammi subito la mia camicia! »
«
È qui Sara vieni da me, hai paura? »
«
Io paura di te? Adesso ci penso io! »sentì che era molto decisa e aprì
leggermente un occhio, era ancora vicino alla porta, con solo un semplicissimo
completino di cotone rosa addosso, sembrava una caramella, tutta da gustare. Poi
la vide muoversi, avvicinarsi a lui, chiuse gli occhi di nuovo per non farsi
scoprire, sentì il letto piegarsi sotto il peso di lei, era salita dall’altro
lato, la sentì muoversi sul letto, Matt iniziò a respirare affannosamente,
“Questa è la volta buona che impazzisco!” strinse forte la camicia di lei
più che altro per avere un qualcosa dove scaricare la tensione. Sentì il
respiro di lei sul collo, sentì che allungava una mano verso la camicia, e la
tirava leggermente, sembrava che non la volesse veramente, poi la sentì
muoversi ancora, non capì bene quello che stava succedendo, ma sentì che
qualcosa gli toccò una gamba. Poi se la trovo a seduta sopra di lui, in una
posizione molto provocante, troppo. Aprì gli occhi, lei era lì seduta sopra di
lui, proprio sopra la sua eccitazione, aveva il viso estasiato, sembrava in
trance, poi iniziò a muoversi sopra di lui, ad ondeggiare il bacino in modo
provocante. Non poteva sopportare oltre l’avrebbe fatta sua, ora, senza
pensarci troppo, alle conseguenze ci avrebbe pensato l’indomani, ma non ora.
Allungò
le mani verso il seno di lei, quanto era bello, sembrava fatto a posta per stare
nella sua mano. Lei si abbassò per farsi toccare meglio, ma non smise mai di
dondolare il bacino sopra di lui « Ti voglio Sara, ora! »
«
Anch’io ti voglio Matt, ti voglio! »
«
Dirigi tu, tesoro, voglio che tu esprimi le tue fantasie »
«
Come vuoi… »
Lei
si abbassò ancora di più su di lui e lo baciò, era un bacio dolce, non pieno
di erotismo, ma molto dolce, e forse era peggio, perché non sapeva come
controllare la situazione, era meglio che fosse lei a dirigere, almeno alla fine
si sarebbe sentito meno in colpa, almeno sperava, ma ora non c’era tempo per
questi pensieri così insistenti. Lei passò le labbra sul suo collo
all’attaccatura con la spalla poi salì a mordicchiargli l’orecchio, la sua
eccitazione premeva talmente tanto sui pantaloni che stava soffrendo « Fermati
un attimo ti prego, un attimo solo »
Lei
si era spostata e stava scendendo dal letto « Dove vai? Rimani dove sei, devo
solo… oh uffa… mi sto facendo male, devo sistemare i pantaloni! »
«
Non importa, Matt, veramente non ha importanza » era triste e delusa.
«
Non muoverti, dammi una mano » quando lei glie la allungò, lui la prese e dopo
averla baciata la depositò sulla sua erezione, lei sobbalzò, ma non cercò di
ritrarla.
«
E ora… infilala nei pantaloni » vide un attimo di dubbio nei suoi occhi, «
dai non c’è nulla di male » dopo qualche attimo lei si convinse e cercò di
infilarla dal cinturone, ma non ci riuscì « hai capito perché ti ho detto di
fermarti? Sono talmente stretto nei pantaloni che non riesco più a respirare,
ora liberalo, ti prego… sto soffocando » voleva riprendere l’intimità con
lei e quello gli sembrava il modo migliore. Lei era indecisa, era emozionata, ma
non si tirò indietro, aprì il bottone e la lampo, era un movimento così lento
che lo stava facendo impazzire, ma non disse niente perché aveva paura che lei
smettesse. Alla fine ci riuscì e finalmente poté fare un sospiro di sollievo,
sì ora stava decisamente meglio « Ma non porti gli slip! » disse lei.
«
No Sara, non riesco a dormire con gli slip »
«
Ma durante il giorno li porti vero? »
«
Domani, tesoro, domani potrai controllare! »
«
Allora domani mi aspetta una bella giornata! »
«
Ora pensiamo a passare una bella serata, prometteva molto bene, ti rivoglio
sopra di me, eri bellissima in quella posizione. » ci volle qualche attimo
prima che lei si decidesse, ma poi prese una decisione, il suo sguardo era
deciso.
«
È meglio se i pantaloni li togliamo del tutto penso proprio che fra poco ti
sentirai soffocare ancora di più! »
«
Oh Sara che donna fantastica sei, fammi tuo, fammi tutto quello che vuoi! »
Lei
gli salì di nuovo a cavalcioni e riiniziò a torturarlo con quel movimento di
bacino che a lui faceva impazzire, era la prima volta che erano così vicini ma
sembrava che lei lo conoscesse già a meraviglia, stuzzicava proprio quei punti
che lui adorava, sfregava il suo corpo sopra di lui facendolo andare in estasi.
Iniziò a sbottonargli la camicia, con molta lentezza, non ce la faceva più a
resistere e cercò di aiutarla « Fermo, lascia fare a me! » lo ammonì lei
«
Ti prego sbrigati, fra poco potrei iniziare ad urlare dalla disperazione e anche
dalla gioia! »
«
Aspetta, aspetta ancora un attimo e poi sarai tutto mio »
«
Oh si, sarò tutto tuo, per sempre » nessuno in quel momento aveva badato a
quelle ultime parole.
«
Ecco fatto ora potrò baciarti qui… e qui… e qui… e… qui » aveva appena
baciato la sua erezione, e se possibile, l’aveva fatta aumentare.
«
Ora ti prego… fammi entrare… » aveva perso completamente la ragione non
capiva e non sentiva più nulla a parte quella formidabile donna che era sopra
di lui. Lei si svestì completamente e si impossessò di lui lentamente, troppo
lentamente.