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“Ma che fa lì impalata?” pensò Matt “perché non fa qualcosa?” era imbarazzato, non sapeva cosa fare, e non era la prima volta che si spogliava davanti a una donna, ma sapeva che lei non era come le altre. Slacciò il bottone dei pantaloni, e sentiva che lei era ancora là sulle scale, fece scendere la lampo, oh Dio non era mai stato così difficile spogliarsi, che cosa doveva fare? Continuava pensare ma non gli veniva in mente niente di buono, non poteva uscire così non avrebbe resistito al freddo per più di dieci minuti. Ok, aveva deciso, si tolse i pantaloni e restò con i boxer neri, prese l'altro paio di pantaloni, che fortunatamente aveva preparato su una sedia. Era una pazzia lo sapeva ma non gli importava « Scusa Sara » disse Matt « puoi venire un secondo? Metti questi pantaloni nella cesta dei panni sporchi? » non doveva lavarli erano puliti, ma doveva fare qualcosa. Lei non rispose subito e pensò che fosse scappata, invece, quando si girò era ancora lì, bella come il sole, con un maglione immenso, con due immensi gatti sul davanti, era dolcissima. Lei si riscosse « Ok, arrivo subito » la vide scendere le scale di corsa e avvicinarsi a lui, ma cosa gli era venuto in mente? Ora era anche eccitato, e senza pantaloni se ne sarebbe sicuramente accorta. Quando arrivò davanti a lui e allungò una mano per ricevere i pantaloni, avrebbe voluto tirarla a se, ma sapeva che si sarebbe spaventata. Quindi a malincuore gli tese i pantaloni, le loro mani si toccarono e in un istante l’eccitazione si fece ben visibile, stava quasi tremando, un po’ per il freddo, ma soprattutto per la sua vicinanza, aveva anche notato che lei non portava il reggiseno, ma forse era solo una sua fantasia. « Ora vai, ti prego Sara » disse con voce roca.
«
Torno subito » rispose lei.
Ma
non lo sapeva che gli sarebbe servito molto tempo per riprendersi? « Fai pure
con calma… » ma perché doveva essere tutto così difficile, non potevano
infilarsi in un letto, e risolvere i loro problemi? No, non era una buona
soluzione, però, forse, poteva risolvere i suoi di problemi. Forse, fare
l’amore con lei sarebbe servito a spegnere quell’attrazione tanto
fastidiosa, e se non sarebbe bastato? “Uff, ma che vado a pensare, tanto lei
non mi vuole e poi ha paura degli uomini, forse l’unica soluzione è tornare a
casa e continuare a scappare da tutte le donne.”
Quando
lei fu di ritorno aveva finito di vestirsi e stava indossando la giacca a vento.
Erano
già partiti da dieci minuti quando lui decise che era arrivato il momento di
chiarire con lei alcune cose.
«
Senti Sara… riguardo a quello che è successo prima… » iniziò Matt un
po’ incerto
«
Non preoccuparti e anzi scusami tu, sono stata una stupida » Matt non sapeva
bene a cosa lei si riferisse, ma ormai aveva deciso che era ora di chiarire.
«
Non interrompermi ti prego, non è molto semplice, e non vorrei che avessimo
altri litigi. Insomma, come te ne sarai accorta sono molto attratto da te, non
ne capisco il motivo, non mi succede spesso… ho deciso di tornare a casa,
ritornerò fra qualche giorno quando tu te ne sarai andata, non voglio che pensi
male, non ce l’ho con te, ma qui non resisto più, finirò per impazzire, sei
una tentazione continua, e ogni volta che mi avvicino a te succede qualcosa di
disastroso, quindi ho deciso, me né torno a casa. Quando ritorneremo da questa
passeggiata, farò le valige, parto appena sono pronte. » Ecco ora stava bene
gli aveva detto tutto.
«
Ok, lo so che è colpa mia quindi me ne vado io, è inutile che tu te ne vada
oggi per poi ritornate tra quattro giorni, farò io le valige, e… scusami per
tutti i problemi che ti ho creato. »
“Oh
no, sono riuscito anche a farla sentire in colpa, che stupido che sono!”
«
No, non voglio che te ne vada tu, non sarebbe giusto, è un problema mio e dovrò
risolverlo » “Facile a dirsi ma come?” Matt si sedette su un masso, appena
sporgente dalla terra, doveva pensare.
«
Sei stanco? Vuoi che ci fermiamo? » chiese Sara
«
No, non preoccuparti io resto qui a pensare tu vai pure avanti, ti aspetto qui,
ma mi raccomando fai attenzione »
«Allora
io proseguo un altro po’, non mi allontanerò molto. »
Forse
anche Sara aveva bisogno di pensare da sola, pensò Matt, com’era difficile
prendere una decisione.
Che
cosa poteva fare? Forse andarsene era una soluzione, ma non era sicuro che
risolvesse veramente il problema, sapeva che alla fine gli sarebbe mancata e
avrebbe finito per cercarla, “Forse è meglio se resto, e cerco di togliermela
dalla testa finché sono qui. Ma come faccio a vederla tutti i giorni se ogni
volta, qualcosa in me protesta per averla vicina?”. Si alzò da dove era
seduto, la voleva, voleva il suo corpo, ma non solo voleva vederla sorridere,
voleva passeggiare con lei, voleva cucinare per lei, e questa era una novità
perché aveva sempre odiato cucinare. Aveva preso una decisione voleva renderla
felice, avrebbe fatto tutto quello che lei desiderava, erano solo quattro
giorni, era bello pensare che lei avesse un buon ricordo di quella vacanza con
lui.
Finalmente
poteva rilassarsi e godersi quello che restava della vacanza.
Ritornò
a sedersi sul masso in attesa di Sara, “Chissà a cosa starà pensando lei.
Speriamo che non abbia intenzione di mandarmi via, altrimenti tutti i miei
progetti non serviranno più a nulla.”
La
vide tornare poco dopo, sembrava serena. « Ben tornata, com’è andatala
passeggiata? È stata istruttiva? » disse Matt in tono scherzoso.
«
Molto bene grazie, ed è stata molto istruttiva. E la tua sosta? »
«
Anche lei è stata istruttiva. » non sapeva come iniziare il discorso, o forse
aveva paura della sua decisione. « Vieni qui, siediti vicino a me » lei si
sedette « ho deciso di lasciare a te l’ultima parola, io però vorrei restare
qui con te, fino alla fine della tua vacanza, mi piaci e voglio godermi questi
bei momenti. In ogni caso desidero che sia tu a decidere. » aveva finito il suo
discorso, aveva spiegato in poche parole quello che desiderava, cioè lei.
«
Non so se sia una soluzione saggia, ma anche io sto bene con te, resteremo qui,
speriamo bene. »
Matt
sentiva che era un po’ agitata, quindi cercò di rassicurarla dicendo: « Qua
la mano coinquilina! » gli tese la mano, e lei la strinse sorridendo.
Quando
ripresero il cammino avevano ancora le mani unite, a Matt sembrava una cosa
normale, una cosa che faceva da anni.
«
Senti Sara, ti fidi di me? » disse Matt pensieroso.
«
Sì, credo di sì, perché? » rispose Sara stupita.
«
Che ne dici di dividere il letto con me? Lo so che l’idea non ti piace molto,
ma abbiamo pochissimo cherosene, non ce la faremo certamente se lo teniamo
acceso tutta la notte » lo sapeva che era una proposta azzardata, e che forse
avrebbe rovinato quella serenità che si era creata a fatica, ma il cherosene
stava diventando un vero problema, era praticamente finito, e avevano costatato
che non era possibile dormire in soggiorno senza la stufa.
«
Lo so ci pensavo anch’io, ma vedi di notte spesso ho degli incubi e non vorrei
svegliarti. » Matt non credeva che fosse solo quello il problema.
«
Non preoccuparti, l’ho deciso io e hai tutto il diritto di svegliarmi. »
stava pensando a ben altri risvegli, ma era meglio non pensarci.
«
Facciamo una prova questa notte, poi vedremo, che ne dici? »
«
Splendido! Tu non hai fame? Io da morire! Che si mangia questa sera? » doveva
assolutamente portare la conversazione su temi più neutri, altrimenti lei si
sarebbe spaventata, e poi lui era già eccitato al solo pensiero di restargli
vicino per tutta la notte, doveva stare calmo, altrimenti lei sarebbe fuggita
ancora.
«
A dire il vero, adesso che ci penso ho una fame da lupi, non so che cosa
potremmo cucinare, appena a casa do un’occhiata in dispensa… Una cosa però
mi devi promettere… che questa notte non dormirai nudo… » era arrossita,
sembrava un bellissimo pomodoro maturo.