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C i r c o l o  D i d a t t i c o  " G i o v a n n i  XXIII " - P a l e r m o

  P     N    I    R      E        A   O   L  
 E  S  E  I    P   R  E

Il mio futuro da veterinario.
Io, nel futuro, prevedo di studiare e di laurearmi in veterinaria, perché mi piacciono gli animali e mi piacerebbe tanto curarli.
Spero che questo desiderio si avveri.
Non sarà facile ma ce la metterò tutta per dare prima soddisfazione a me stesse e poi ai miei genitori
.
Gabriele
Io ho imparato a leggere soltanto quest'anno. L'anno scorso non ci riuscivo perché ero in difficoltà.
Ero triste e pensavo che non avrei mai imparato a leggere.
I compagni mi dicevano che dovevo impegnarmi lo stesso.
La mamma mi diceva che dovevo avere coraggio.
La nonna mi diceva sempre che mi dovevo sforzare.
Avevo paura di essere bocciata.
Io pensavo che volevo essere promossa.
Così è stato.
Quest'anno mi hanno aiutata tutti a turno. Più di tutti Hèlene.
L'altro giorno ho letto da sola senza l'aiuto di nessuno.
Allora il maestro mi ha detto:-Benvenuta tra i bambini che sanno leggere!
Allora i miei compagni mi hanno fatto l'applauso.
Ed Hèlene si è messa a piangere.

GUIDARE LA ROSSA

Da grande già mi vedo alto,
biondo e con una bella tuta rossa da pilota.
Il mio sogno è proprio questo: potere guidare una macchina da corsa.
Davide

 

 


SALVARE TANTI BAMBINI
Io, quando sarò grande, farò il medico chirurgo e mi specializzerò in cardiologia per bambini così potrò aiutarli.
Spero di riuscirci perché io voglio e vorrò aiutare il prossimo.
Io mi vedo, nel futuro, con un camice verde, pronto a salvare la vita degli altri.
 Paolo
Un brutto sogno
Di Hélène
Ho sognato che dormivo con un orsetto.
Ad un certo punto l'orsetto si mise sul tappeto e si riscaldò più del fuoco e si mise a correre per tutta la casa. La mamma si era svegliata ed anch'io.
 

Al buio completo, l'orsetto mi stava graffiando. Era mezzanotte e siamo rimaste sveglie fino alle cinque del mattino.
Così l'abbiamo portato al negozio deve l'avevamo comprato.
Lì c'erano serpenti che mi ipnotizzavano e uno era scappato dalla sua gabbia per attaccarmi.
Era un pitone reale!
 
FARE LA MAESTRA
Da grande sarò bionda, alta, occhi
verdi come adesso, sarò single e
avrò un cane dalmata dal carattere
buono.
Farò la maestra di informatica.
I miei alunni saranno buoni perché
io sarò molto severa.
Ginevra
MAESTRO ANCH'IO
Sarò alto, magro, occhi e capelli
come adesso.
Sposato con due figli che si comportano
bene.
Farò il maestro di italiano e sarò
anch’io molto severo. 
Davide

La vera storia di Cappuccetto Rosso
Di Salvatore

C'era una volta in un castello una bambina chiamata Cappuccetto Bianco.
Un giorno sua madre le chiese di andare a trovare la nonna che era malata e che viveva nella foresta, con un cestino pieno di mangiare.
Cappuccetto Bianco si incamminò, si fermò a prendere un mazzo di fiori ma arrivò un lupo che le disse di prendere un'altra scorciatoia.
Arrivarono tutti e due.
All'improvviso il lupo mangiò Cappuccetto Bianco.
Entrò in casa della nonna e la mangiò pure. Poi, si fece un pisolino.
L'indomani arrivò un cacciatore cattivo che si chiamava Alessandro: era magro e alto, aveva gli occhi piccoli, il naso grande e la bocca sorridente.
Era sempre triste perché era figlio unico e gli piaceva il calcio.
Questo cacciatore impazzì, allora uccise il lupo, aprì la sua pancia, sparò alla nonna e Cappuccetto Bianco la buttò a mare.
L'indomani il cacciatore si sparò.

Anche quest'anno che sono in II E, stiamo facendo il giornalino assieme ai compagni, i genitori e le Maestre ed i Maestri.
Il primo giornalino l'abbiamo fatto l'anno scorso.
Fare il giornale è una cosa divertente. Il giornalino è come scrivere un libro con tanti disegni e poche scritte e fatto da molte persone.
Ogni bambino scrive quello che vuole per il giornalino.
Poi ci mettiamo tante foto e raccontiamo tutto quello che facciamo e vogliamo fare.
È molto importante scrivere quello che si vuole fare assieme agli altri.
Nel giornale dell'anno scorso abbiamo scritto: i nomi di tutti i compagni con una bella foto davanti alla nostra Scuola; le nostre emozioni quando facciamo delle cose particolari come andare al cinema, il primo giorno di scuola, la foto della festa di carnevale e altre cose.
Secondo me fare un giornalino è un po' difficile e si può perdere un po' di tempo perché sono tante le cosa da scrivere, e come se si scrivesse un solo libro con tante materie.
Alcune cose del nostro giornalino della prima classe sono state copiate nel giornale vero, quello importante che compra il mio papà. Anche il mio maestro ci ha fatto vedere il giornale vero con alcune foto e cose scritte da noi bambini.
Quest'anno nel giornale metteremo la foto di Babbo Natale che è venuto a scuola con la barba bianca lunga lunga e la fisarmonica.
Ci ha fatto giocare e ha suonato diverse canzoni di Natale, ci siamo divertiti tanto, io all'inizio ero un po' emozionato ma poi ho capito che la barba e il vestito rosso c'era mio zio Giuseppe.
Fare il giornalino è stato bello perché abbiamo parlato e fatto diverse cose.
Artur

 

 Testo degli interventi del dibattito "Perché i grandi non si accorgono che è primavera" nato in occasione della lettura di una filastrocca di Gianni Rodari.
Marina - I grandi non si accorgono che è primavera perché sono troppo impegnati nel lavoro.
Anoushka - I grandi non se ne accorgono perché vanno sempre di qua e di là.
Irene - I grandi non se ne accorgono perché stanno attenti al traffico
Gabriele L.- Gli adulti non ascoltano la natura perché corrono sempre
Andrea - secondo me i grandi sono troppo occupati nelle loro cose
Giulia T. - Secondo me la causa é la vita frenetica
Guido - La mancanza di amore verso la stessa natura
Helene - Mia madre e mio padre si accorgono che é primavera
Gabriele F. - I grandi sono distratti dagli impegni di lavoro
Eugenio - I grandi sono troppo presi dai problemi quotidiani
 

 

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