Una volta, quando ero a casa, mia madre mi stava vestendo e appena sono sceso, mio padre mi guardava, ma io non ci facevo caso. Quando sono arrivato a scuola, esattamente in classe, tutti mi guardavano. Allora il prato disegnato sul muro mi è sembrato nero e il trenino fulminante perché mi ero accorto che avevo le ciabatte e il pigiama e tutti mi ridevano in faccia.
La classe era grande, ma a me sembrava piccola e i miei compagni mi sembravano tigri che mi volevano mangiare. Io sono stato calmo anche se tutti continuavano a ridere. Spero che ciò non capiti a nessuno perché è molto brutto sentirsi a disagio, ci si vorrebbe nascondere e non è bello essere derisi.

Lo Coco Enrico 5D

Io mi sono sentito fuori posto solo una volta.
Un giorno, mentre stavo male e avevo la febbre, mia madre parlò con la dottoressa di fiducia. La dottoressa le disse che dovevo fare un esame di sangue. Mia mamma all'inizio non mi raccontò niente, ma ormai era troppo tardi per fermarle, perché aveva preso la decisione.
Il giorno seguente, con mia zia e mia madre, abbiamo preso la macchina e siamo andati dalla dottoressa, abbiamo preso l'ascensore e siamo saliti. Abbiamo bussato e ci hanno aperto: siamo entrati. La dottoressa non era arrivata, più volte era squillato il telefono. Il campanello suonò: ecco la dottoressa: Io avrei voluto nascondermi sotto la sedia ma era impossibile perché era troppo piccola. Non volevo entrare dentro la stanza perché mi spavento facilmente delle siringhe. Con tutta la loro forza tiravano e tiravano ed alla fine ci sono riusciti.
Mirko Scimone. 5D