degli spezzoni di
filo,
posizionate i due
integrati con la
piccola U incisa
sul corpo rivolta
a sinistra, e
stagnateli in
posizione. Non
usate pasta salda,
ma lo stagno da 1mm che
contiene il disossidante
all'interno
(si
acquista nei negozi di elettronica).
Inserite i due condensatori che possono essere ceramici o
in poliestere e stagnateli. Questi
condensatori non hanno polarità quindi potete inserirli come capita.
Il circuito è stato realizzato con 2 integrati perché io utilizzo
alianti con quattro servi nelle ali più un servo in coda, se però avete la necessità di filtrare 3 servi potete tagliare
lo stampato lungo la linea A ed eseguire un ponticello con uno spezzone di filo tra le piste contrassegnate in B
come visibile in fig 2 e realizzare una versione ridotta.
In ogni caso collegate il numero di prolunghe che utilizzerete
veramente, non realizzate il circuito
completamente con tutti i fili se poi ne utilizzate solo alcuni perché
ho notato che i fili non collegati al ricevitore in alcuni casi creano instabilità al circuito probabilmente
causata dalle diverse sensibilità di costruzione degli integrati.
Ora vi spiego come procedo io però nulla vieta di procedere in altri
modi:
1. Preparo le spine da inserire nel ricevitore (è consigliabile non
superare i 20 cm di lunghezza) e le saldo sull'IN dello stampato.
2. Per ragioni di sicurezza utilizzo gli ingressi in modo incrociato,
cioè per esempio IN 1 alettone DX, IN 4 alettone SX, IN 2 flap SX, IN 5 flap DX, IN 3 cabra, IN 6 direzionale.
In caso di malfunzionamento di un integrato (sperando che non sia quello collegato al profondità)
riesco comunque ad avere tramite un alettone ed un flap (che io uso miscelati) il controllo sull'asse
trasversale. Io utilizzo questi filtri dal 1994 e non ho mai riscontrato malfunzionamenti, però non si sa mai !
3. All'OUT saldo una piattina trifilare della lunghezza che mi serve per
arrivare ad uscire dalla fusoliera dove si attacca l'ala e a cui saldo un connettore di 9 poli (tipo quello
del mouse del computer) maschio senza il supporto metallico (si toglie con una pinza e un paio di
tronchesine).
4. Nella centina di attacco dell'ala annego in resina il corrispondente
connettore femmina (ovviamente dopo avere saldato tutti fili ed averli contrassegnati. L'operazione si
può eseguire anche ad ala finita ).
Questo permette di ottenere un cablaggio molto pulito; la connessione
delle due spine è assicurata
dall'effetto molla che hanno i piedini e in caso di urto se l'ala si
stacca, anche la spina si stacca senza massacrare fili, circuito e quant'altro.
5. Se non siete disposti a sobbarcarvi questo lavoro potete saldare
all'OUT del circuito dei connettori a pettine (tipo quelli che si intravedono sul ricevitore ) a cui
collegarsi con le normali spinette dei servi, oppure utilizzare le prolunghe commerciali per servi maschio-femmina
(che però costano molto !!!)
A questo punto prendete un tester e controllate che esista continuità
tra il filo positivo delle spine collegate all'IN con i fili collegati all' OUT, ripetete l'operazione per il filo
negativo, controllate che non ci siano cortocircuiti tra il filo positivo, negativo e quello del segnale.
Terminato il circuito ritaglio un pezzo di cartoncino delle dimensioni dello stampato lo posiziono dalla parte
delle saldature infilo il tutto in un pezzo di termoretraibile e ho finito.
Questo tipo di filtro è stato costruito in circa una
ventina di esemplari, utilizzato con frequenze di 35 e 40 MHz con radio JR e Futaba sia in modulazione FM che PCM, ed in quattro
modelli elettrici senza avere mai riscontrato problemi.
Nel file MASTER.PDF ho riportato la mascherina per
realizzare lo stampato col metodo della fotoincisione che è più
difficile a dirsi che a farsi. Il circuito si può realizzare anche con
metodi tradizionali (trasferibili e pennarello per stampati) ma con la
fotoincisione si ottiene un risultato più professionale.
Procedimento per
la realizzazione di PCB con la fotoincisione
1. Si acquista presso un negozio di elettronica la basetta di rame
già ricoperta con la vernice fotosensibile.
Per le dimensioni del master il costo è circa 6-8 mila lire.
2. Con una stampante laser o a getto d'inchiostro stampate la
maschera su un foglio di acetato
trasparente (esistono tipi specifici per le stampanti).
3. Togliete la pellicola protettiva dalla basetta (niente paura, non
succede nulla) posizionate la stampa che avete fatto (in modo che si riesca a leggere la scritta) sulla basetta,
metteci sopra un pezzo di vetro, preventivamente pulito, spesso 3-4 mm in modo che la stampa aderisca
perfettamente alla basetta.
4. Mettete il tutto sotto una normale lampadina da 100 Watt tenendola
distanziata dalla basetta circa 20cm e lasciatela in quella posizione senza toccare nulla per 20 minuti ( se
non avete tempo potete acquistare la lampada specifica, io ne utilizzo una della Philips marchiata FOTOLITA
220VOLT 250 WATT con la quale mantenendo invariata la distanza riduco l'esposizione a 4 minuti).
5. Prendete un contenitore di plastica di qualche centimetro più
grande della basetta, versateci dentro mezzo litro di acqua e 2 cucchiaini da caffè di soda caustica (si
compra dal droghiere).
6. Dopo l'esposizione alla luce immergetevi la basetta, questa è la
soluzione di sviluppo, in pratica dove la vernice è stata colpita dalla luce ha modificato le proprie
caratteristiche e l'ha resa solubile alla soda caustica che come potrete notare la scioglie, lasciando scoperto il
rame. Aiutatevi con un pennello morbido a togliere i residui di vernice sempre con la basetta immersa
nella soluzione . Se vi accorgete che si scioglie anche il disegno dello stampato avete commesso qualche
errore: troppa esposizione alla luce o mancanza di perfetta aderenza tra la
stampa in acetato e la basetta.
7. Ora la basetta contiene il disegno, e bisogna immergerla nella
soluzione di cloruro ferrico (soluzione per circuiti stampati, si acquista sempre nei negozi di elettronica),
questa corroderà tutto il rame non ricoperto dalla vernice ottenendo cosi le piste di rame come sulla
stampa in acetato, non vi resta che forare la basetta con una punta da 1 mm e montare i componenti.
Il master in acetato è stato realizzato per ottenere 8 circuiti in una
volta, ma se non siete esperti vi conviene provare con piccoli pezzi di rame prima di fare quello definitivo.
Essendo un processo fotografico ricordatevi
che la luce si propaga con il quadrato della distanza (cioè,
considerando una superficie illuminata ad un valore X ad un metro di distanza, spostando la stessa superficie a 2
metri e volendo che la stessa abbia l'intensità luminosa iniziale bisogna quadruplicare la potenza
luminosa) per cui la differenza di qualche centimetro nella distanza tra la basetta e la fonte luminosa darà luogo
a fenomeni di sotto o sovraesposizione che si evidenzieranno durante la fase di sviluppo.