Le
considerazioni di Alice a proposito della nuova legge sull'immigrazione |
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Politica e poesia | 13/07/ 2002 | ||
Hanno approvato la nuova legge sull'immigrazione. Lo sapevamo, contro i numeri c'era poco da sperare. Quello che mi fa rabbia in questo momento non è né la destra al governo, né le restrizioni oggettive, le umiliazioni, la precarietà, a cui mia sorella e mia nipote "adottive", rumene, il mio ex-moroso, camerunense, le mie amiche, serbe, nigeriane, marocchine, andranno incontro. No, quello che mi fa rabbia è questa cultura, il tamtam che lasciamo passare, che ci mette in guardia perennemente da chi è diverso, questo nostro arroccarci fifone e razzista. Non eravamo noi il popolo cresciuto all'ombra della chiesa? E chi ha cancellato allora dalle nostre bibbie e dai nostri cuori "il Signore protegge lo straniero" e "Non opprimerai lo straniero: voi conoscete la vita dello straniero, perché foste stranieri in terra d'Egitto."? Non eravamo noi il popolo che mette l'ospitalità al di sopra di ogni cosa? Quello i cui proverbi recitano "l'ospite è sacro"?? Si, lo eravamo e lo siamo ancora, quando evitiamo di nascondere la testa sotto la sabbia. E ancora c'è in questo nostro popolo l'energia che ci può permettere di superare le difficoltà oggettive che l'immigrazione porta con sè, con fantasia, con creatività, con accoglienza. Ed è questo stesso nostro popolo che ora ci chiede un sorriso in più, uno sforzo in più, per non perdere nei cunicoli vischiosi della paura la nostra grande ricchezza. E farla percepire anche a chi entra nel nostro paese la prima volta, fargliela respirare insieme alla salsedine del nostro mare e alla brezza dei nostri monti, alle grida allegre dei nostri bimbi e alla saggezza dei nostri vecchi. |
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Alice
Notte "Cantava
il grillo, |
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ad Alice |
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La risposta di Palsai ad Alice | 21/07/2002 | ||
La costituzione italiana recita che lo straniero il quale viene discriminato per ragioni politiche
e sociali, e che non
può di fatto esprimere tutti quei diritti che
spettano agli esseri umani, ha il diritto di chiedere asilo politico al
nostro paese. Chi viene qui fugge dalla guerra, dalla miseria, quella che ti prende a morsi, i morsi della fame, fugge dal razzismo, dalla dittatura. Certo arrivano anche uomini e donne con scopi malvagi e per colpa di alcuni buttiamo al mare gli altri tradendo l'ideale su cui poggia lo stato italiano? Ho detto stato e non governo... Gli esseri umani sono tutti uguali, figli di questa Terra. Gesù per alcuni è Dio, per me un grande uomo di profonda intelligenza e umanità. Disse molte cose piene di buon senso riguardo al bene e al male, non ricordo le parole esatte. In pratica: " chi fa del male al più umile degli uomini è come se lo avesse fatto a me, chi fa del bene è come lo avesse fatto a me" Il bene e il male fatti nel mondo, si ripercuotono su tutti gli esseri umani. Fa riflettere come un ebreo di duemila anni fa non facesse distinzioni di appartenenza ad una cultura piuttosto che ad un'altra... Rispondi a Palsai |
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La risposta di Settimo ad Alice | 16/07/2002 | ||
Alice scrive:"quello che mi fa rabbia è questa cultura, il tamtam che lasciamo passare, che ci mette
in guardia perennemente da chi è diverso, questo nostro arroccarci fifone e razzista." Qui non si mette discrimina il diverso, ma il diverso cattivo, il nostro non è arroccarci, ma difenderci da quanti vedono l'Italia come terra di conquista per i loschi traffici. Alice: "Non eravamo noi il popolo cresciuto all'ombra della chiesa?" Ricordati che siamo uno Stato laico e da tale ci dovremmo comportare, la chiesa ha fatto fin troppi danni danni. Alice:"Non eravamo noi il popolo che mette l'ospitalità al di sopra di ogni cosa? Quello i cui proverbi recitano "l'ospite è sacro"??" Noi siamo quel Popolo e sempre lo saremo, ma davanti ad alcune situazioni incredibili al limite della follia o davanti alla sempre più enorme massa di illegali e di delinquenti che arrivano qui, anche l'ospitalità viene pian piano scemando. Ricordiamoci che ci sono Italiani che vivono ancora vicino alla soglia della povertà, ci sono Italiani che vivono ancora in prefabbricati, ci sono Italiani che emigrano per un lavoro. Questo non è razzismo o altro , questo è amore per il proprio popolo, per i proprio fratello da aiutare prima che aiutare chiunque altro. Rispondi a Settimo |
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