Lascia un commento a questo racconto

Lascia un  messaggio a Daniela

             
             
             
             
     

Tramonto di Luna

     
             
             
     

Il pontile brulica di anime e corpi in cerca di qualcosa di speciale, perché sono in vacanza e in vacanza DEVE accadere qualcosa di speciale.
Sonia è in vacanza; passeggia sul pontile con i suoi amici, tra anime e corpi chiassosi; non si aspetta niente di speciale, da tanto tempo non si aspetta più niente di speciale, in vacanza come a casa. Vive  la sua vacanza con tranquillità, una parentesi di riposo in un anno che è stato frenetico, ricco di novità, e non sta ancora per terminare.
Sonia è sola con i suoi pensieri; cammina tra tanta gente, in silenzio, concentrata in un dialogo muto con se stessa. Si dice che è felice, felice delle sue scelte, felice della sua solitudine, felice del suo essere single per scelta: altrimenti non avrebbe “tutto questo”, tutto ciò che ha riempito la sua vita negli ultimi mesi; non puoi partire all’ultimo momento, con pochi soldi in tasca, mettendo in valigia i pochi indumenti lavati e stirati, per accettare l’invito di amici conosciuti tanto tempo fa e che abitano tanto lontano da te, che conosci appena, ma che forse conosci meglio di molti altri con cui hai condiviso sabati sera di follie e mai un sogno, mai una confidenza, mai una lacrima; non puoi accettare un invito a cena mentre sei già in pigiama, solo perché la tua amica, neanche quella più cara, ti chiede un consiglio intessendo un discorso che non puoi liquidare con poche battute; non puoi ascoltare le lacrime di chi è stato lasciato solo per sempre dal più grande amore della sua vita, non puoi piangere le tue lacrime nell’impotenza, nell’impossibilità di cancellare il suo dolore, nell’incapacità di trattenerlo dal parlare di morte come unico suo rifugio; non puoi uscire con amici che molti non vorrebbero mai come amici e andare a pranzo “dove ci porta l’auto”, per poi arrivare, come sempre, a Roma, a Trastevere, una zona che mai avevi conosciuto in 30 anni di vita, pur vivendo a soli 40 chilometri da lì.
Non puoi farle, queste cose, quando dividi la tua vita con qualcuno.
Non puoi decidere per te, per te sola, quando vuoi, come vuoi, con chi vuoi.
Non puoi tutto questo: non puoi essere felice.
Sonia è felice e se lo ripete, mentre si appoggia alla ringhiera del pontile ad osservare a lungo raggio il buio della notte, la linea nera in cui cielo e mare si fondono e abbracciano indistinti e indistinguibili. Sonia e i suoi amici sono in silenzio, accanto a pescatori in silenzio e a spettatori in silenzio. Lo spettacolo offerto dal mare rilucente di riflessi argentei li lascia senza parole. La commozione è quasi palpabile; in adorazione attendono il tramonto della luna.
Sonia si sente come avvolgere in una atmosfera ovattata… Sono 12 sere che viene qui con i suoi amici a osservare il tramonto della luna, uno spettacolo ogni sera ritardato di qualche minuto: la luna sa che il suo pubblico è numeroso a si atteggia a diva ritardando la sua uscita di scena sempre un po’ di più.
Sonia respira l’aria salmastra, si stringe sulle spalle un golfino preso in prestito, guarda il mare, estraniandosi da tutto e da tutti, guarda la luna, come un cucciolo di lupo le ulula silenziosamente le sue preghiere; le sue meditazioni solitarie hanno maturato le loro conclusioni, quelle conclusioni razionali che a volte non si accordano con i desideri del cuore. Per Sonia non è così. Sonia conclude: è felice.
Sonia è felice, ma agli occhi salgono improvvise due piccole lacrime: non sono lacrime di commozione, né di felicità.
E’ la presenza che avverte al suo fianco che la fa sentire strana, una presenza presente dall’inizio della vacanza, che aveva vagamente notato, che anche questa sera è qua, non la vede, ma ne avverte il calore. La presenza di un uomo… Un uomo che non ha niente di speciale. Ha solo gli occhi che sorridono, quando le labbra gli sorridono. Strano, gli occhi chiari non ridono mai… per questo a Sonia non piacciono. Ma questi occhi sono chiari e sorridono, occhi chiari che sorridono, è questa la cosa speciale. Una cosa speciale, quando niente si attendeva di speciale, e la fa sentire strana, quasi ansiosa, desiderosa di guardarli, immergersi in essi, ma timorosa, nel contempo, di farlo.
La luna, lentamente, è tramontata, ma Sonia non l’ha vista, solo ora si rende conto che è stata inghiottita nel buio, come la sua felicità, assorbita dai dubbi, dubbi che non si sarebbe mai aspettata, come da tanto tempo non si aspetta più niente; dubbi che scalfiscono le sue certezze costruite con tanta fatica. Assorbita dai suoi dubbi e dalle sue fantasticherie, in cui il protagonista è un uomo con gli occhi chiari.
La luna è tramontata per l’ultima sera. Domani sera né lei né i suoi amici penseranno alla luna che tramonta, offendo il suo spettacolo mai uguale a chi osserva dal pontile e si aspetta qualcosa di speciale, perché è in vacanza.

E’ domani sera, in un paese di collina; Sonia, dal balcone di casa di sua zia, guarda la luna ancora alta, e sorride nel ricordare i suoi amici che ha salutato questa mattina e che rivedrà chissà dove e chissà quando. Le vengono in mente due occhi chiari che sorridono, gli occhi di un uomo che non conosce nemmeno: non ricorda niente di lui, non sa niente di lui… ma quegli occhi chiari che sorridono… le mostrano che ha
ancora un cuore con le ali.

     
             
     

Daniela Troncacci

     
             
      Parole e colori Racconti Home