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Occhi sbarrati nella notte vedono
una tenda bianca; dietro di essa lampi di luce alternate: il via vai dei
giovani che vivono la notte, una notte di paura. Lei bloccata al letto,
gli occhi sbarrati a guardare il suo terrore. Il cuore ha fermato la sua
corsa al galoppo; si è svegliata come tante altre notti, in preda
all'ansia. I suoi sogni non sono incubi, ma film, scene di vita vera
girati in qualche parte del mondo vicina o lontana. Le sue paure non
sono fantasmi di una mente irrequieta, ma agende in cui sono
segnati inderogabili appuntamenti. E il sogno di lei che piange è lei
che domani piangerà. Il pensiero di un uomo che piange è un uomo che
domani piangerà. Il suo urlo disperato è l'urlo che nessuno sente, ma
che domani qualcuno urlerà.
Occhi sbarrati nella notte si chiudono su ricordi indelebili.
Scene che scorrono al rallentatore. Scene di vita vissuta, scene di
lacrime versate, scene di lacrime inghiottite. Vorrebbe cancellarle; se
la memoria fosse un nastro riavvolgibile! Lo getterebbe nel fuoco! Ma
non può dimenticare, non pensare, non sognare, dimenticare pensieri,
sogni, avveratisi tragicamente contro la sua volontà. E non può
dimenticare il suo ultimo pensiero, il suo ultimo sogno, quella voce nel
silenzio della sua mente, i pugni stretti attorno a un lembo di
lenzuolo. Vorrebbe piangere, ma non ci sono più lacrime in quegli occhi
che hanno visto troppo.
Un anno fa era come stanotte, come tante altre notti. Il freddo aveva
bloccato gli ingranaggi della mente ad un solo pensiero fisso. Lo stesso
di ora. Cerca di respirare, catturare un'aria che sa di chiuso, cerca di
inghiottire il niente. Cerca di credere che non sarà come allora. Che
non ha mai "visto" niente. Poi un tonfo esplode nel petto. Il
cuore riprende la sua corsa galoppante, un urlo esplode nel suo stomaco,
si gira e rigira nel letto senza sosta, un'angoscia si impadronisce di
tutti i suoi sensi, non le dà tregua.
No, non si può negare quello che è accaduto! Non si può rinnegare il
passato! Non si può evitare il presente né fermare il futuro! Ma lei
non ne può più di stare ferma e zitta a guardare! Troppe cose! Troppe!
Non ha mai fermato la ruota del tempo che reca legati ai lati gli
avvenimenti. Non l'hai mai fermata quando sapeva... Ma come faceva ad
esserne sicura? E come fa ora ad esserne sicura così da mettere una
mano avanti e cercare di fermare la ruota o ritardare il suo rotolare? I
suoi pensieri parlano di violenza e di morte, ed è violenza e morte. I
suoi sogni dipingono un grande incendio, lontanissimo, ed è un grande
incendio, oltre oceano. Le sue mani sentono tremare la scrivania ed è
terremoto, oltre gli Urali. La sua pelle parla di disgrazia ad uno dei
suoi cari e uno dei suoi cari cade in disgrazia. Come uccidere i
pensieri, i sogni, i sensi? Come uccidere il dolore? Come uccidere il
futuro che già sa? E' di nuovo bloccata, impaurita, atterrita, nel
letto.
Occhi sbarrati nella notte ripercorrono scene di dolore... il dolore di
ieri... il dolore di domani...
Sono due occhi rossi rivolti ad un finestrino, è una mano che asciuga
una lacrima fuggitiva, e quella voce stridula che racconta... Un ricordo
bloccato negli occhi, occhi sbarrati nella notte... occhi sbarrati su
quegli occhi che si chiudono... per sempre? |
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