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"Il Capitalismo e' la singolare credenza secondo la quale i peggiori tra gli uomini spinti dalle peggiori motivazioni in qualche modo si adopereranno per il bene di noi tutti"
J.M. Keynes
Fino alla fine degli anni settanta, dopo decenni di dure lotte operaie e sindacali, si dava per scontato che il "progresso" scientifico e tecnologico avrebbe permesso all'uomo di affrancarsi gradualmente dalla fatica del lavoro ripetitivo e alienante per avere sempre piu' tempo libero da dedicare alla propria crescita culturale ed intellettuale ed in generale al proprio benessere psicofisico. Oggi giorno appare ormai evidente che questa sta divenendo sempre piu' una lontana utopia anche per quella minoranza di esseri umani che fa' parte della ristretta cerchia dei paesi cosiddetti "sviluppati".
L'aumento di efficienza dei processi produttivi infatti, non dona all'uomo piu' tempo libero e migliore qualita' della vita per esempio attraverso la riduzione dell'orario ed il miglioramento delle condizioni di lavoro, ma si traduce unicamente in sempre maggiori profitti per le aziende, le quali ce ne elargiscono le briciole dimodoche noi possiamo consumare. Vi e' in sostanza una sempre minore redistribuzione della ricchezza prodotta. E cio' con il sostanziale beneplacito dei sindacati e della Sinistra che, ormai in stato di soggezione culturale ed intellettuale nei confronti dei "moderati" e della destra, e ritiratasi nell'angolo dopo la caduta dei regimi del comunismo reale ed il dilagare del mito del "libero mercato globale" ma anche e soprattutto con il venir meno delle ideologie umanistiche, socialiste e progressiste, non ha piu' la capacita' di contrastare questa offensiva a tutto campo da parte del capitale e dei poteri forti.
Il processo di Globalizzazione dell'economia ed il dilagare del "libero mercato" imposto e governato dal W.T.O (World Trade Organization o Organizzazione Mondiale per il Commercio) e dal F.M.I (Fondo Monetario Internazionale), attraverso il condizionamento delle politiche economiche e di bilancio dei governi, oltre ad accrescere sempre piu' il divario tra ricchi e poveri, tra nord e sud, di fatto limita la sovranita nazionale dei singoli stati e con essa, la stessa democrazia.
Uno dei fenomeni piu' preoccupanti dei nostri giorni e' l'affermarsi in tutto il mondo di quello che va sotto il nome di "Pensiero Unico", ossia della tendenza a considerare le teorie economiche dominanti ed il modello di sviluppo capitalistico-consumistico occidentale come l'unico possibile.