La canzone d’autore italiana

La moderna canzone d’autore nasce sul principio degli anni Sessanta - la stagione più felice e culturalmente creativa del nostro secolo - tra Torino e Milano, in un momento maturo per rinnovare dalle fondamenta l’insulso romanticismo conzonettistico sanremese, anche sulla spinta di scrittori come Calvino e Fortini, che proprio nella Torino di Pavese danno inizio con altri all’esperimento del Cantacronache, poi confluito nell’esperienza milanese del Nuovo Canzoniere italiano. La Milano di quegli anni vede attivi Gaber, Iannacci, i genovesi Tenco, Paoli, De André. I testi di quelli che vengono chiamati con il neologismo "cantautori" si distinguono per l’originalità delle tematiche, spesso audacemente antiborghesi, fortemente critiche verso le convenzioni e l’ipocrisia di un mondo di benpensanti, nella linea di una rifondazione delle coscienze che prepara la contestazione del ‘68. Sul versante stilistico, la raffinatezza espressiva, la ricerca ritmica, lo sperimentalismo verbale contribuiscono a distanziare queste canzoni dalla vuota ripetitività dei prodotti di consumo, nei cui confronti segna un taglio netto nel 1967 il suicidio di Tenco eliminato dal festival di Sanremo. Da quel momento la canzone d’autore seguirà strade proprie, facendosi interprete della grande protesta degli anni Settanta e delle sue istanze culturali.

Un percorso attraverso la canzone d'autore italiana

La canzone d'autore angloamericana

Un percorso attraverso la canzone d'autore angloamericana

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