Eros e Civiltà

H.Marcuse

Piccola Biblioteca Einaudi

 

Questo famosissimo testo di H. Marcuse è stato una specie di vangelo per i giovani del sessantotto di tutto il mondo occidentale . Come tanti altri libri di allora potrebbe essere del tutto superato . Eppure i problemi che il testo sollevava non sono del tutto superati e la voce di Marcuse potrebbe essere riudita forse con maggiore utilità di allora , dato che molte illusioni sono ormai trascorse per sempre .
La psicoanalisi ha fatto indubbiamente passi da gigante e tante ipotesi sono ormai state smentite e superate , però come non riflettere ancora sul fatto che "dal momento che l'organizzazione sociale per esistere deve piegare ed utilizzare gli istinti erotici e distruttori del singolo, il prezzo della civiltà è la repressione e il suo disagio è la nevrosi ?"
Noi oggi, alle soglie del duemila, viviamo ancora in maniera repressiva: al di là della produttività e del lavoro, le scelte di vita in cui possiamo veramente identificarci sono poche. E la fantasia e il gioco non sono stati liberati, come suggeriva Marcuse: la sensualità e il piacere sono ancora mete fallaci da raggiungere teoricamente, miticamente, quando invece dovrebbero essere 'modi' di vita. Oggi non siamo felici: prima era colpa del capitalismo o del marxismo, dell'educazione repressiva o libertaria, del sesso o della mancanza di sesso ... E per chi crede che la felicità non sia di questa terra, tutto va bene: basta volgere lo sguardo in alto.
Ma noi crediamo che l'uomo sia stato creato dalla natura per essere felice, qui, in mezzo ai suoi simili, in mezzo ai boschi, alle acque, ai palazzi metropolitani. La felicità è un diritto e un dovere e davvero guai per chi si arrende ad aspettarla altrove.
Questo libro può essere riletto oggi con minore esaltazione e passione di ieri, ma forse con più profonda meditazione.

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