Fab sixties favolosi sessanta:
Semplicemente "Fab", favolosi Sessanta. Da allora il mondo non è stato più lo stesso: e in chiusura di millennio i '90 ringraziano, magari saccheggiando con il telecomando, per passare da un video-clip in stile neoSixties a una sit-com di quegli anni (la "modernista" The Avengers). con i colori vitaminici e plastificati tipici di quegli anni dallo scenario artificiale che diventava arte quotidiana secondo il guru Andy Warhol. II tutto a comporre un immaginario - o estetica - esagerato, perchè da allora la cultura sl 'a di massa, il consumo diventa pop. "Fab", "Pop", "Rave": aggettivi che ormai fanno parte del linguaggio contemporaneo ma in realtà sono stati rubati ai giovani Beat di allora, cantati in poesia e versi ribelli dall'eroe Jack Kerouac (la sua biografia diventerà film).
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Dietro quegli anni c'è il terremoto dei costumi (e consumi) di una società. Al di là o al di qua dell'Oceano (oppure oltremanica), le regole si spezzavano, per tutta la decade di ribellione alla noia e molto di più giovani contro i genitori, neri contro il razzismo, pacifisti contro la guerra.
Compresa la rivolta nello stile: rilassato. Anticonformista, unisex... Giovani si è, oppure si prova ad imitarli... II gioco o febbre dell'imitazione continua a distanza di tempo: dai jeans ai sandali beat al parka allo scooter del giovani Mod (la banda giovanile simbolo)e tutta una serie di anti-uniformi che adesso, nei pieni '90, continuano ad essere le preferite del guardaroba contemporaneo. In versione aggiornata. Come succede nella musica: impossibile ascoltare una canzone di una band di oggi come gli Oasis senza scoprirci tracce di pop originale '60's, quello dei Beatles, o dei meno noti Small Faces e tutti i gruppi musicali Mod. Stesso percorso per i rivali Blur, e per la stampa I'opportunità di rispolverare vecchi titoli da capertina salo cambiando di nomi, erano Beatles vs. Rolling Stones, ora sono Blur vs. Oasis.
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Tra nostalgia e suoni contemporanei: nascita del britpop '90, e nuova anglomania . Sulle copertine dei CD o su T-shirt e pullover è stato un proliferare di simboli Modernisti - con il geometrismo del design - e pullover con la Union-Jack, la bandiera del Regno Unito, mocassini "anni '60": in nome della British Renaissance urlata dalle copertine dei giornali internazionali. Ma I'America non sta certo a guarda!e L'aggettivo "cool", ultramoderno e al ritmo del tempo, al posto giusto nel momento giusto insomma. si diffonde in massa proprio dallo stile di vita americano.
Gioventù liberata, soprattutto nel tempo da passare a divertirsi che è quasi una invenzione della decade (e della fabbbrica dei consumo 14-19, età "teen"). Basta dire delle passioni dei loro coetanei di oggi per gli sport estremi: eredità del surf, quello praticato sulle rive dell'Oceano da folle di teen-ager. con le ragazze in bikini (altro scenario tipo della memoria) come si vede nei fiim generazionali dell'epoca. Erano Surfisti sull'onda anche delle nuove mode, quelli di allora.... Adesso tocca a figli e nipoti dei baby boomers (come li avevano ribattezzati) fare surf su acqua, neve, asfalto. Internet: basta rimanere fedeli ai massimo divertimento. E in massima libertà: se nei ;60 erano stile casual e unisex. adesso c'è chi preferisce dire che segno dei tempi sono il nuovo cool e lo streetstyle …. Ma tanto è iniziato tutto da lì i ’60.
Da http://www.itasmatteoricci.sinp.net/lascuola/didattica/Progetti/Giovani/fab.html