La Sfinge
Non
esiste al mondo monumento più enigmatico ed antico della Sfinge leonina. Come possiamo non emozionarci alla vista di
questa enorme statua lunga settantatre metri ed
alta circa 20 situata, insieme alle tre piramidi, nella piana di Giza. Da
secoli è oggetto di studio di storici, egittologi, archeologi; ma non solo:
geologi ed astronomi ne sono altrettanto
coinvolti nel decifrarne il messaggio che vuole mandarci. Dev'
esser veramente antica. Alta più di un
edificio di sei piani e lunga come un quartiere di palazzi a schiera, ha i
fianchi lisci e scavati dalle erosioni; il collo è puntellato con un
collare di cemento al fine di mantenere eretta la
testa. Le zampe, ricoperte da un moderno
rivestimento di mattoni, appaiono rovinate. Anche
il volto, non ben decifrabile, è rovinato e fissa da secoli l' Est, come stesse
custodendo un segreto... come stesse
aspettando un qualcosa.
La
geologia, non è in grado di fornirci una cronologia ben precisa, ma si
parla ormai da tempo della
possibilità che questa gigante di pietra possa avere oltre 10.500 anni. Alcuni
pensano possa risalire addirittura all' ultimo Periodo Glaciale, quando non
esistevano civiltà in grado di concepire
un' opera di questo tipo. Erosioni
Alla
fine degli anni settanta, John Antony West, un ricercatore americano, era
impegnato con lo studio di misteriosi ed
oscuri scritti del matematico francese R.A. Schwaller de Lubicz. Nel
suo testo Sacred Sciencevi erano commenti inerenti alle inondazioni che
colpirono la terra Egizia più di 12.000
anni or sono: "Una grande civiltà
deve aver preceduto i vasti movimenti di acque che sommersero l' Egitto, il che ci fà credere che la Sfinge esistesse
già, scolpita nella roccia della scogliera occidentale di Giza: quella
Sfinge, il cui corpo leonino, eccettuata la testa, mostra segni inevuocabili di erosione provocata dall'acqua"
Il problema stà nel fatto che la Sfinge appare
corrosa fino al collo, e questo implica un'inondazione di almeno 20 metri
minimo, sull' intera Valle del Nilo. E'
difficile credere a ciò perchè se la teoria fosse corretta, i blocchi interni
del nucleo di pietra calcarea del
cosidetto Tempio Mortuario, sarebbero corrosi a loro volta, e ciò significa che
l' acqua avrebbe corroso anchela base delle
piramidi per almeno 25-30 metri. Dal
momento che ciò non è riscontrabile, cos'è che ha corroso la sfinge?
Acqua piovana
Nel 1989 John West incontrò un geologo molto
stimato dell' Università di Boston: Robert Schoch. Schoch,
esperto paleontologo e stratigrafo stentò inizialmente nel credere che la
Sfinge fossepiù antica di 4.500 anni. Tuttavia
cambiò idea nel 1990 quando visitò Giza. Benché
gli fù vietato di entrare nel recinto, Schoch osservò con gran minuziosità e
rigorosa professionalità la Sfinge da
pochi metri più in là. Il suo responso
fù incredibile: la Sfinge era sì, erosa dall' acqua, ma non furono
inondazioni, bensì numerose
"precipitazioni atmosferiche". Schoch
notò che le erosioni sul corpo e sui fianchi erano formate da canali verticali
inconfondibili come quelli che provoca l'
acqua piovana nel corso degli anni. Zahi Hawass, direttore degli scavi di Giza, respinse senza pensarci due volte la
teoria dell'erosione da acqua piovana: "E' stato il vento a corroderla per
anni". Ma quale vento...le erosioni
del vento hanno un' impronta molto diversa...non formano stretti canali
verticali. Fattostà che l'accesso alla
Sfinge era privilegio soltanto di pochi egittologi dal 1978 in poi. Perché
fù vietatoa Schoch di visitare la Sfinge da vicino? Perché
soltanto pochi egittologi(come una setta) hanno il permesso d'accesso? Con
l'aiuto del rettore della Boston University, Schoch ebbe, dopo numerosi
tentativi andati a vuoto, ed insistenti proposte, l' autorizzazione per eseguire
un vero e proprio studio geologico sull'erosioni della Sfinge.
Tempi remoti
Tornato a Boston, Schoch dopo qualche mese di
esami in laboratorio ebbe i risultati definitivi dei suoi
studi. Il suo responso, con l'appoggio
totale dei paleoclimatologi, si basa sul fatto che piogge insistenti come
quelle che avevano eroso la Sfinge, cessarono di cadere in Egitto migliaia di
anni prima del 2.500 a.C. Tuttavia
non s'allargò molto, ma le prove geologiche elargivano un'ipotesi molto cauta che faceva risalire la Sfinge in un periodo
collocabile tra il 7000 e 5000 a. C. Tutto
ciò apparve ridicolo alle orecchie degli egittologi più fedeli. "In
quel periodo l' Egitto era popolato da primitivi del Neolitico, abili
cacciatori, ma le loro capacità si limitavano esclusivamente all'affilazione di
pezzi di pietra e ciocchetti di legno. John
West, entusiasto dei risultati da laboratorio di Schoch, non si fece intimorire
dagli egittologi, e si spinse più avanti
con la convinzione che la Sfinge doveva esser stata concepita nell'ultimo
periodo dell'Era della Glaciazione, in un tempo dove arcani e misteriosi
paesaggi dimoravano la crosta
terrestre: il 15000 a.C. Tutto ciò
sembrerebbe il frutto di molte fantasie se non considerassimo una scoperta tra
le più importanti ed incredibili che sia stata mai fatta.
Una scienza molto importante, archeoastronomia,si
occupò di datare la Sfinge.
Dopo le "teorie" di West e Schoch, si mise in moto un certo interesse con vedute diverse da quelle
che gli egittologi hanno sempre sostenuto.
Dopo uno studio archeoastronomico, si
notò nella Sfinge un importante particolare: ella
si trova esattamente lungo l' asse orientale-occidentale della necropoli
di giza con il suo serafico ed eterno sguardo perfettamente rivolto ad
Est.
E' dunque un indicatore equinoziale
d' enorme importanza: il suo sguardo
fissa il punto preciso dell'alba all' equinozio di primavera.
Tutto ciò è veramente impressionante,
ma
per fondare ancor di più le
"teorie" che
questo enorme Essere di Pietra risalga a
tempi remotissimi, c'è bisogno di qualcosa di più preciso.
Nella nostra Era, il Sole sorge all' equinozio di primavera nel cielo che ha
come sfondo la Costellazione dei Pesci.
Tornando
indietro sequendo il processo dell' orologio precessionale, c'accorgiamo che
nell'equinozio primaverile del 2.500 a. C. , Era in cui gli storici e gli
egittologi suppongono sia
stata
costruita la Sfinge, il Sole aveva come sfondo il cielo della costellazione del
Toro.
Seguendo una
logica nel nostro discorso, ci si aspetterebbe di trovare a Giza un
monumento con l'aspetto di un Toro,
risalente all'età del Toro.
La
Sfinge, ha invece un aspetto inevuocabilmente felino.
Che
significato ha tutto ciò?
Sembrano
pezzi sconnessi di un puzzle.
Per
dare un senso alle prove che abbiamo, l'unico passo da fare è tornare in un
periodo molto remoto: il 10500 a. C.
Con
l'utilizzo di avanzati programmi per computer, inserendo tutti i dati relativi
alla
posizione della
Sfinge rispetto al Sole in quel periodo avremmo una risposta impressionante:
immagnando d' esser seduti nel mezzo
delle gambe della Sfinge, nel 10500 a. C. , guardando verso l'Est vero,
vedremmo, nel momento in cui il Sole stà per sorgere, la costellazione del
Leone.
Non è
incredibile?
Le prove
sono inconfutabili...un arcano mistero potrebbe essere svelato.
Soltanto
il tempo potrà indicarci la verità
In conclusione...
Tutto quello che ho scritto
è documentato da prove inconfutabili, degne di esser prese in considerazione da
tutti noi e soprattutto da persone competenti nel ramo, al fine di poterci
guidare verso la via che potrebbe svelarci l' arcano mistero custodito nei
secoli nella Valle di Giza. Perché
gli egittologi e gli storici ritengono eresie la maggiorparte di queste teorie,
sostenendo le loro, basate su incertezze, casualità, e nulla di fondato? Come si può dar così per scontato trasportare
blocchi di quaranta e più tonnellate da una regione distante mille miglia da
Giza e portarli fino a centocinquanta metri d' altezza innalzando i
monumenti più imponenti del mondo? E per
scontato, o addirittura per coincidenze, il fatto di riprodurre in terra
la mappa stellare del cielo com' era nel 10.500 a.C., gli allineamenti
perfetti con i quattro punti cardinali, l' incredibile prova
che la Sfinge guardava il sorgere del sole, all' EST vero, soltanto nel 10.500
a.C. quando iniziava l' "Era del
Leone". E vorrei inoltre citare
alcune prove che gli egittologi rifiutano come tali, scartandole a priori con frasi come "fantasie, falsità,
storielle per ingenui": Il
sacerdote egiziano Maneto, affermò che la civiltà egizia esisteva già 36.525
anni prima della fine della XXX dinastia e nella sua Storia dell' Egitto vi
sono documenti e prove. L' opera si perse intorno al IX secolo d.C. ma è
giunta , in compendio, fino a noi tramite gli scritti Eusebio di Cesarea(IV
sec.), Sesto Giulio Africano(II-III sec.), e Giorgio Sincello(IX sec.).L' antico
Papiro di Torino(XIII sec. a.C.) presenta dati molto più
sconvolgenti, e sembra che una gran parte dei dati di Maneto sia contenuta
nelle dimensioni della Grande Piramide. Un'
iscrizione attribuita a Cheope, sulla Stele dell' Inventario della XXI
dinastia(custodita nel Museo del Cairo) dice che la Grande Piramide e la Sfinge
esistevano da molto prima che egli salisse al trono. Il
celebre medium e chiaroveggente americano Edcar Cayce(1877-1945)sosteneva che la
Grande Piramide fù costruita dagli Atlantidei nell'arco di tempo di 100 anni
tra il 10490 e il 10390 a.C. Gli stessi
riferimenti ci provengono dagli scritti di Platone. Tra
le altre prove che testimoniano che le piramidi non erano tombe dei Faraoni :
In nessuna delle piramidi è mai stato trovato
il cadavere di un faraone. I
sacerdoti egizi dissero apertamente allo storico greco Erodoto che Cheope (o
Khufu) non era mai stato seppellito nella
Grande Piramide. Quando nel 1954 fù
aperta per la prima volta la piramide di Sekhemkhet a Saqqara furono ritrovati
molti vasi, gioielli, ma nella "camera del Re" fù trovato un
sarcofago in alabastro ancora intatto e inviolato, con i resti di una ghirlanda
di fiori. Alla sua apertura, una sorpresa inaspetata: era completamente vuoto. Una
netta differenza distingue i tre colossi di Giza, dalle successive piccole
piramidi: non hanno il minimo canone di
precisione riscontrato nelle precedenti...sono molto piccole ed imprecise. Le prove sono con noi e ci testimoniano, senza
incertezze e casualità, che le Piramidi di Giza non erano tombe. Gli
egittologi tuttavia s' impuntano sostenendo il contrario non avendo la minima
prova in favore. Stiamo parlando di un
lavoro colossale, padre di una precisione irraggiungibile ai nostri giorni con
tutti gli strumenti necessari e tecnologie all' avanguardia. Un
lavoro ancor oggi non databile, non attribuibile a nessuno con certezza...Giza
custodisce un enigma che forse è lì dai primordi della nascita della civiltà
umana. Spero di aver suscitato in voi l'
interesse che potrà darvi l' input per continuare da soli lo
studio e la ricerca più approfondita dell' argomento. Buon
Viaggio !!