Biografia

 

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Biografia


Daniele Groff nasce a Trento il 7 giugno 1973. Appassionato di musica fin da bambino, a sette anni suo padre lo iscrive al conservatorio di Trento e lo avvia agli studi classici di pianoforte. A 16 anni si appassiona al brit-pop, ai Beatles e alla musica moderna. "Studiare musica classica mi ha aiutato molto a livello espressivo, però mi ha messo una benda sugli occhi per molto tempo sul panorama musicale contemporaneo. Ho scoperto il pop tardi rispetto ai miei coetanei: fino a 14/16 anni vivevo in un mondo mio fatto di Mozart e Bach! Certo questo fa sì che ancora oggi, in alcuni casi, per me la musica sia scoperta e ricerca dandomi un grande entusiasmo nel realizzare i miei lavori" dichiara Daniele. Terminati gli studi si mette in viaggio per l'Inghilterra, dove incontra quelli che diventeranno tre componenti della sua futura band: Fulvio Liberati, Bernhardt Hoetzl e Marco Bosco rispettivamente bassista, batterista e chitarrista. Nel frattempo Daniele firma con la Road House e incontra Marco Patrignani, produttore della BMG. In questo periodo le due case discografiche realizzano le canzoni di Daniele e si iniziano a girare i primi video che sono ambientati per metà a Londra e per metà in Italia. Nel novembre 1998 Daniele Groff decide di partecipare a Sanremo Famosi e vince con il singolo "Daisy". Nei giorni successivi viene lanciato il video di "Daisy" ambientato in una periferia di Londra e le radio di tutta Italia trasmettono il nuovo brano. Poco dopo esce l'album d'esordio, "Variatio 22". Tra dicembre dello stesso anno e gennaio viene lanciato il nuovo singolo "Io sono io" con il relativo video. Un mese più tardi, febbraio 1999, partecipa al Festival di Sanremo nella sezione giovani con "Adesso" e si classifica al quinto posto. Qualche mese più tardi partecipa all'edizione 1999 di "Un disco per l'estate" con il brano "Lamerica". A due anni di distanza, nel 2001, esce il nuovo album "Bit" che vanta illustri collaborazioni. Daniele ha dichiarato: "Tenevo molto ad avere delle collaborazioni per questo CD perché secondo me, se non ci si apre all'esterno, prima o poi si smette di crescere. Sono molto felice che Wil Malone, già arrangiatore per Skunk Anansie, Verve e Massive Attack abbia accettato di lavorare con me. Altrettanto felice sono stato dell'aiuto che mi ha dato Lucio Dalla (…) Con Mogol ci siamo incontrati per tre giorni con lo scopo di fare qualcosa insieme. Purtroppo però i tempi discografici non ci hanno permesso di realizzare esattamente quello che volevamo così ci siamo ripromessi di rimandare il progetto ad appena possibile". Dall'album sono stati estratti due singoli "If you don't like it" e "Anna Julia". Durante l'estate del 2001 partecipa al Festivalbar.                                    (Da Festival Bar.it)

 

 

 

Enciclopedico, forse è questa la prima parola che viene in mente ascoltando l'album
 di debutto di DANIELE GROFF, giovane trentino, venticinquenne musicista classico
 di nascita, compositore e cantante pop di adozione.
 Enciclopedico, ma non pedante; colto, questo sì, ma freschissimo. E poi
 enciclopedico lo è per chi sa riconoscere i "mondi" che stanno dentro la testa in
 fermento di Daniele, mondi qui rappresentati per fugaci citazioni, un gioco che diventa
 a dir poco stimolante quando senti che un brano come "Lamerica" si conclude con lo
 stesso accordo atonale e apocalittico di "A Day In The Life" di Mr. Lennon e Mr.
 McCartney all'apice creativo di "Sgt. Pepper's". O come quando le prime note di
 "Variatio 22" ti indirizzano precisamente a quelle "Variazioni Goldberg ", autentico
 capolavoro per clavicembalo composto da J.S.Bach nella prima metà del '700.
 Insomma si tratta di un lavoro semplicemente straordinario, di una ricchezza sonora
 che lascia interdetti, di un calore avvolgente che rimanda ad arrangiamenti di altri
 tempi, quando il missaggio si faceva sui banchi a valvole , gli archi si suonavano
 davvero e davvero erano scritti sugli spartiti (non erano "patterns" di programmi
 computerizzati), e l'energia era figlia dell'entusiasmo di inventare, di sperimentare.
 Per chi ha qualche anno, ascoltare il disco di Groff evoca le atmosfere dei vecchi
 filmati dei Beatles al lavoro in sala di incisione, magari proprio in quella degli Abbey
 Road Studios. Per chi invece è giovane come lui, e anche più giovane di lui, questo
 disco vuol dire posizionarsi sulle frequenze del pop più intelligente, creativo e
 moderno in circolazione che, non è colpa di nessuno, porta sempre la targhetta
 "made in U.K.". Con la differenza che stavolta si è forse davvero individuata una via
 tutta italiana al genere, una via che non prende le mosse dai superosannati Oasis, o
 da band di gran moda come Verve o Placebo, ma piuttosto da genialità più scontrose
 (e più stimolanti) come quelle dei Blur.

DANIELE GROFF è nato a Trento il 7 giugno del 1973. A ventuno anni si è diplomato
 in pianoforte presso il conservatorio Statale della sua cittè approfondendo, durante gli
 studi pianistici, la conoscenza dell'oboe e del violoncello. In precedenza, a soli 14
 anni, il suo talento pianistico aveva già ricevuto prestigiosi riconoscimenti come il
 "Premio Lioness" per la musica. Successivamente ha preso parte a diversi corsi di
 perfezionamento sotto la guida dei docenti del "Mozarteum" di Salisburgo e della
 University of Miami in Florida. A mutare il corso di una prevedibile carriera di
 concertista classico, arriva nella sua vita di adolescente la passione per il brit-pop
 che lo spinge all'età di 19 anni ad attraversare in lungo e largo il Regno Unito con la
 sua moto.

Alla sua formazione classica si aggiunge, ma meglio sarebbe dire si sovrappone, un
 diverso e solido background musicale; dalla risultante di queste due culture prendono
 vita le sue prime canzoni. Con la complicità di una band residente in Inghilterra
 (Marco Bosco, Bernard Hoetzle, Fulvio Liberati) si concretizza così tra Londra e
 Roma, il suo album di debutto prodotto da Marco Patrignani (già produttore artistico
 di Massimo di Cataldo)su etichetta Road House Music e arrangiato, oltre che dal
 titolare, da Romano Musumarra, il noto music maker romano che può vantare
 collaborazioni con Celine Dion, Ray Charles e la London Symphony Orchestra. Delle
 grandi potenzialità di DANIELE GROFF , e del suo stile elettro/acustico/orchestrale
 destinato ad una immediata riconoscibilità, si sono accorti i network radiofonici che
 nelle scorse settimane hanno programmato intensamente il primo singolo "Daisy",
 già dalla prima settimana tra i cinque brani più trasmessi, oggi apertura di questo
 eccellente lavoro. E con "Daisy", DANIELE GROFF vince l'edizione '98 di
 "SANREMO FAMOSI" (11 novembre).

 "Adesso" è il titolo del brano che Daniele Groff ha presentato al 49° festival
 della canzone italiana (febbraio 1999). "Adesso" (testo e musica di Groff) è stato inserito
 con un altro inedito - "Everyday", un'intensa ballad - nella nuova edizione dell'album
 "Variatio 22" uscito il 25 febbraio 1999. Il brano "Everyday" è stato scelto
 da Leonardo Pieraccioni a commento del suo ultimo film "Il pesce innamorato".
 Per "Everyday" è stato inoltre realizzato un video clip che unisce
  le immagini del film a Daniele Groff e sarà disponibile
  dalla metà di novembre su tutti i canali musicali.

 

ufficio stampa BMG / RoadHouse    ottobre '99

 

DANIELE GROFF
QUELLO DI DAISY VA AL FESTIVAL



[apparsa su TUTTO MUSICA di febbraio '99]



Immediatezza brit pop e tanta melodia: è la formula vincente. Ma non chiamatelo commerciale! E ve lo dimostrerà con il suo album.

Ebbene si, è lui l’uomo di Daisy, il tormentone che impazza da mesi nelle radio italiane e che ha trionfato a sanremo famosi. E tornerà in concorso al festival con il brano Adesso. Marchiato subito come l’inventore della via italiana al brit pop, il 25enne «Noel Gallagher di Trento» ( piccola nota personale: Daniele è Daniele e basta, non c’entra niente con quello stronzo degli oasis) no fa nulla per negare l’attrazione fatale verso Londra e dintorni, “la definizione di Oasis all’italiana non mi da fastidio, anche se mi sembra un po’ riduttiva. In realtà mi piacciono molto di più Blur o Radiohead.”
Te l’aspettavi un successo così? 2mentre registravamo l’album a Londra il nostro motto era «miriamo alla Luna, male che vada vagabonderemo tra le stelle». Ci è andate bene, e non credo per caso. Secondo me la gente ha percepito che Variatio 22 è un album sincero, non un prodotto studiato a tavolino. Per registrarlo ci abbiamo messo 15 mesi curando ogni minimo dettaglio. Merito anche dei musicisti, due italiani e un austriaco che vivono in Inghilterra da più di dieci anni”:
Chi è Daisy? La tua attuale fidanzata o una ex? O magari una semplice amica…   2è il nome di una persona fisica che non conosco e che ho voluto chiamare Daisy. Ero in una strada affollatissima di Londra, quando lo sguardo mi è caduto su una ragaza assorta nei suoi pensieri che si muoveva in un fiume di folla. In quel momento è nata l’ispirazione”
Come hai vissuto il passaggio dall’anonimato alle trasmissioni tv seguite da milioni di spettatori?
“ per ora sto vivendo tutto come un ragazzino che scopre un nuovo mondo. Una cosa però mi ha colpito molto: l’attenzione della gente alle parole delle canzoni. Pensavo che i testi venissero recepiti solo dopo molto tempo. Invece mi fermano per strada chiedendomi cosa volevo dire con una certa frase”.
Cosa rispondi a chi ti accusa di aver raggiunto la popolarità con un pezzo commerciale?
“L’immediatezza è un pregio .farsi capire subito non vuol dire essere commerciali. E’ questa la grande lezione che viene dai dischi dei Beatles. Alla fine vince chi sa far coincidere la qualità con a capacità di arrivare alla gente.
Qual è la canzone che ti ha spinto a diventare un musicista?
“senza dubbio you’ve got a friend di Carole King, poi rifatta da James Tylor ( che è un autentico capolavoro. n.d.r.). E tra i dischi Nevermind dei Nirvana.
 

PASSIONI A CASA DI DANIELE
GROFF



[apparsa su TUTTO MUSICA di maggio '99]


TUTTO MERITO DI DAISY...
Per anni si è diviso tra il grande amore per la musica classica e la passione per il pop:
poi è arrivata Daisy e gli ( e ci  n.d.r.) ha cambiato completamente la vita. Non si tratta di una ragazza,ma di una canzone: quella con cui Daniele Groff ha vinto lo scorso autunno Sanremo Famosi. Ammesso di diritto al festival'99, Daniele ha presentato Adesso.Il brano, tra i più programmati nelle radio, è sdtato inserito nella nuova versione del suo album d'esorsio, Variatio 22, che ha venduto fino a oggi circa 35.000 copie

«La mia felicità? Sogni, spaghetti e violoncello»
L'appuntamento è per mezzogiorno, ma Daniele sembra ancora un pò insonnolito. «Mi piace far tardi la sera, con gli amici» confessa. «Così al mattino faccio sempre fatica a ingranare..».Siamo in un angolo della vecchia Roma; casa Groff è all'ultimo piano di un palazzo d'epoca, senza ascensore. Un bilocale molto accogliente, con una terrazza mozzafiato dove Daniele si rilassa suonando la chitarra o le percussioni. «Abito qui da tre anni: avevo deciso di lasciare Trento, la mia città, in cerca di fortuna, e Roma mi sembrava la meta ideale». Uno sguardo alla posta appoggiata sulla scrivania, e poi Daniele si mette in posa sul letto: sopra la sua testa un curioso porta cd in plastica trasparente.
«Ci tengo i miei cd più cari, e un ricordo davvero speciale: una copia del mi primo singolo: Daisy . Quando l'ho visto per la prima volta in un negozio, mi si è fermato il cuore! Non ho resistito, e l'ho comprato:per fortuna non sono stato il solo!». Nella minuscola cucina, un fornelletto modello camping garantisce ...la sopravvivenza. «A casa ci sto veramente poco, ma ogni tanto mi piace cucinare per gli ospiti. Conosco tre o quattro ricette, e qualche volta riesco a fare la mia figura anche ai fornelli». Alle pareti qualche quadro, molte foto di amici e ricordi dei viaggi in moto. «Musica a parte, le mie più grandi passioni sono da sempre la vela e le motociclette: qualche anno fa ho girato l'Europa da solo con la mia vecchia bmw: Londra, Parigi...un'esperienza davvero indimenticabile. Oggi purtroppo non ho più tanto tempo libero, ma giuro che prima o poi un bel tour in moto non me lo leve nessuno!».

ecco i 4 cd consigliati da Daniele:

"harvest" Neil Young   ~ unico, imperdibile!
"Tapestry" Carol King ~ grazie a questo disco ho scoperto il pop
"The white album" The Beatles ~ è il loro cd più affascinante
"The Glenn Gould edition" Glenn Gould ~ strepitoso con le Variazioni Goldberg di Bach
 

A CASA DI ... DANIELE GROFF



[apparsa su TV STELLE]




Da quanto tempo vivi solo?
ho vissuto a Trento, che è la città dove sono nato, fino a 21 anni e poi mi sono trasferito a Roma, in cerca di una persona che mi desse la possibilità e la fiducia per realizzare un disco. Da llora vivo solo.
come trascorri il tuo tempo libero?
in questo periodo in realtà di tempo non ne ho proprio, ma appena posso vado a farmi una corsetta nel parco più vicino a casa mia, che è quello di Villa Pamphili. Se potessi comunque fare subito un viaggio : adeso ho in mente il Messico.
Ti piace cucinare?
Non particolarmente però ogni tanto mi diverto a fare dei padelloni di verdure miste col cous-cous per gli amici.
A che ora ti svegli la mattina?
Questo è proprio un punto dolente! Se devo alzarmi prima delle 8 la notte non riesco a dormire dall'agitazione, Se non mi sveglia nessuno dormo tranquillamente fino alle 11.00, anche se ogni tanto mi dispiace perdere la magica luce e il silenzio delle prime ore del mattino.
In quale stanza ti piace stare di più?
Nel mio mini appartamento non ho molta scelta, però quello che mi fa felice e che me ne ha fatto innamorare è la terrazza inondata di sole con una bella vista sui tetti e le antenne del centro! Lì ho scritto vari pezzi di Variatio 22.
Quali sono i tuoi hobbies?
Anche se ho vissuto in montagna e ho sempre sciato, in realtà sono innamorato del mare e della vela. Una passione che, insieme a quella per i motori, mi deiva da mio padre che per molti anni ha fatto lo skipper. Un grande sogno è quello di avere una barca e navigare in giro per il mondo.
Cosa leggi?
il tempo è pco e riesco difficilmente a portare a termine un libro. Mi capita piuttosto di iniziarne molti, ma poi... beh, insomma, sono curioso però forse un pò pigro.
Qual è l'ultimo libro che hai letto?
"in Patagonia " di Bruce Chatwin.
Da cosa trai ispirazione quando scrivi una canzone?
quasi sempre dalla vita di tutti i giorni, dalle mie esperienze e dai miei sogni.
che tipo di musica ascolti?
essendo sempre in viaggio mi capita di sentire la musica che passano in radio e quindi tutto e niente, ma ultimamente quando sono a casa ascolto un pò di black music. L'ultimo disco che ho comprato è quello di Lauren Hill.
 

PICCOLO GRANDE GROFF



[apparsa su TV STELLE]
non completa


CI SONO VOLUTI SOLTANTO 5 MESI PER RAGGIUNGERE IL GRANDE SUCCESSO, CHE PERO' E' DESTINATO A DURARE A  LUNGO!

La prima cosa che viene da pensare quandi ci si trova davanti Daniele Groff è che sia un ragazzo davvero molto molto alto! E questo ai fini della musica c'entra ben poco, è vero, ma quando lo si sente parlare resta difficile pensare che da una figura così «imponente» si celi invece l'amico che tutte le ragazze vorrebbero avere ( oltre naturalmente al fidanzato!). Daniele è un tipo alla mano, è simpatico e per tutto i tempo che è rimasto in redazione non ha fatto altro che sorridere  scherzare... non assomiglia proprio al cantante famoso e lui del resto non nega di non sentircisi... "Mi hanno avvertito che l'avere successo, e soprattutto averlo in fretta, come è successo a me, può essere pericoloso, ma io cerco di non pensarci e soprattutto ancora sono molto bene cosciente di quello che mi sta capitando..."
Sanremo per te che tipo di esperienza è stata?
fantastica anche se Sanremo è un postpdavvero strano dove tutti sono agitati e nervosi, ma in definitiva è un'esperienza unica
come è  nata la tua voglia di diventare cantante?
diciamo che fin da piccolo io ho sempre avuto una forte attrazione per ilmondo dello spettacolo; nel mio picolo ero un'artista. Non sono mai stato un tipo che seguiva le mode, piuttosto ero io che creavo un mio look, un mio modo di vestire, e questo a volte mi faceva vedere dagli altri in manirea un pò strana. Poi ho iniziato a scrivere canzoni...
e come hai fatto a venire fuori, il mondo della canzone non è certamente un posto dove fai fortuna facilmente...
la fortuna te la devi procacciare in qualche modo, io ero sicuro di quello che facevo e di ciò che volevo e quindi andavo a rompere le scatole a chiunque fino a che non ho trovato qualcuno disposto ad ascoltarmi cinque minuti, e tutto è nato in questo modo.
.....

BRIT POP MANIA



[apparsa su TV STELLE]




il festival di Sanremo ti ha dato una grande opportunità, quella di diventare famoso! Te lo aspettavi?
sapevo che per chi vuole far musica è la vetrina più importante che c'è, ma non fino a questo punto. Da quando ho partecipato al festival la mia vita è cambiata!
parliamo un pò di te: Groff è un cognome che suona un pò straniero...
viene dal tedesco Graff, e significa conte. Non so esattamente come sia andata, ma credo che un mio trisnonno fosse conte di un paesino della Baviera. Da qui l'appellativo di Graff, poi tramutato in Groff
hai fratelli o sorelle?
sono figlio unico, convivo con la mia compagna e ho una gatta, cleopatra, a cui sono affezionatissimo!
il titolo del tuo album, variatio 22, rimanda subito al latino, agli autori classici...
si tratta del riferimento più preciso a quel tipo di musica, la classica, che ho studiato per molti anni. Più precisamente si riferisce alla 22esima Variazione Goldberg di Bach, la stessa che stavo strimpellando qualche tempo fa mentre pensavo "perchè non metterci su un arrangiamento di archi un pò particolare, magari con qualche fiato e il suono di un clavicembalo come nell'originale?"
e poi che è successo?
mi è venuto in aiuto il mio passato, gli anni trascorsi a studiare il pentagramma: l'ho orchestrato con tanto di fagotto, oboe e ,appunto, clavicembalo.
Daisy è un personaggio reale?
non proprio. E' una sorta di musa, di guida spirituale che mi fa vedere le cosein un certo modo; e mi piace associarla a una delle tante ragazze che ho frequentato negli ultimi tempi. Ho girato molto e di donne ne ho viste tante. Daisy le racchiude un pò tutte.
nel titolo di un brano citi addirittura Seneca, insieme a Bob Dylan e a Paul McCartney...
ero a casa di un amico e su uno scaffale c'era questo libricino, credo che fosse della collana da mille lire, intitolato il tempo di Seneca. l'ho sfogliato e leggendo le prime pagine mi sono ritrovato in ciò che diceva questo filosofo: in lui ho ritrovato il «mio» tempo.
che studi hai fatto?
ho frequentato il liceo musicale sperimentale di Trento. Andav piuttosto bene, ma non datemi del secchione...vi prego!
 

DANIELE GROFF
INVIATO DI RADIO 105 A SANREMO



[apparsa su MAGAZINE]


Diario di un giovane a Santo Remo
di Daniele Groff

LUNEDI 22 (VARIATIO22) FEBBRAIO
Arrivo nella città dei fiori intorno alle 17:00.Sono in ritardo ( tanto per cambiare): sull'autostrada della riviera tirava un vento pazzesco quasi a preannunciare il clima "agitato" del festival di Sanremo. Il tempo di buttare la valigia e le chitarre in stanza, una doccia al volo e via con i capelli bagnati (e raffreddore annesso!) verso la passerella: la passerella ovvero la pantomima registrata. Ci ammucchiano tutti nel baretto dell'Ariston ognuno in attesa del proprio turno: battute e risate con Max (Gazzè) accanto a me mi dice: "andiamo uniti dritti parlando del più e del meno..." ma al richiamo della folla lo prendo di peso e lo spingo in pasto ai suoi innumerevoli fans: Per quanto mi riguarda mi sono divertito un mondo mentre giocavo a fare la "star hollywoodiana da oscar!"Diciamo che questo è stato il delirio principale di questa prima giornata, che come preludio non è niente male!
MARTEDI 23 FEBBRAIO 1999
risveglio stupendo: il sole filtra attraverso le persiane: le apro e scopro una giornata bellissima; visibilità infinita, mare blu infinito, sole e brezza primaverile. E penso: mattino, m'illumino d'immenso. Oggi ho un pò di interviste, un pò di stampa, qualche tv. Sarà la giornata ma oggi tutto mi sembra più tranquillo. La febbredel festival oggi non mi prende; la mia fronte e il mio pensiero sono al sole, vera gioia sanremese, grande miracolo di Santo Remo. Love
MERCOLEDI' 24 FEBBRAIO 1999
ore 10,00: risveglio traumatico grazie ad una fan accanita che è riuscita a raggiungermi fino in camera!Ritento inutilmente di addormentarmi e sul più bello mi bussa alla porta la colazione mai ordinata! Per il giorno del debutto a questo festival non è male vero?
Dal poggiolo finalmente ritrovo il mio sole e canticchio nella mia mente "Adesso..."
ripercorro nella mia mente la prima serata del festival.
Emozioni: Daniele Silvestri, la Casta che canta e i Blur:
Perplessità: come da copione del sanremone, mi sono visto proiettato ad oggi, nelle luci blu... del palco.Mentre sto scrivendo sto aspettando dietro al palco il mio turno di prove ed è divertente constatare che sembra che tut-to galleggi nel caos, ma per la diretta, come per magia, tutto sembra rico-mporsi. Come in un film della Disney appaiono e scorrono ad un metro da me c'è Roger Moore 007: surreale come il festival. Sto cercando di capire come può essere il mio stato d'animo. E' incredibilmente sereno, ho voglia di cantare e l'unica preoccupa-zione (ve lo giuro!) è quella di sentire sul palco quell'equi-librio magico dei suoni che ho voluto nella canzone "Adesso".
Daniele! (e me lo dico) : "Emozionati ed  emoziona!". Love
GIOVEDI 25 FEBBRAIO 1999
ci siamo lasciati con il desiderio di emozionare: io mi sono emozionato perchè sentivo che "Adesso" stava entrando dentro quegli occhi in sala e quei cuori nelle case, nella gente. Sapevo non sarebbe stato facile rompere il gjiaccio con una ballata d'atmosfera, ma dopo le prime note, dopo le prime parole cantate, ho cominciato a sentirmi avvolto d'immenso in quel mare di luci e di suoni. Ah, dimenticavo; grande brivido quando Letitia mi ha chiamato Daniela...dolcissima. Poi via di corsa, le telefonate degli amici, i messaggi, i telegrammi; ringrazio davvero tutti: Fuori dal retro del teatro Ariston le ragazze chiedono autografi. Poi vado a cena dove c'è un piccolo televisore e distrattamente seguo il festival; bello lo show degli Skunk e intensissimo Fossati: dietro un grande artista un grande uomo.
Oggi, giovedì, è per me la giornata topica per quanto riguarda i contatti con i media radiofonci e televisivi. La sto vivendo bene, aiutato moltissimo dal mio amico sole del quale sembro proprio aver bisogno a livello chimico; ne stavo infatti parlando con Camila ed anche lei mi diceva di sentire un fortissimo bisogno fisico di sole, cieli blu, aria e magari delle palme. Ora vi saluto e proseguo la mia giornata di incontri con persone, visi e sorrisi, in attesa di domani. Spero che questo nostro rapporto "virtuale" possa contribuire a far si che "adesso" diventi sempre più vostro.Ascoltatemi domani; ho voglia di cantare e ho voglia di sentirvi addosso, "adesso". Many Kisses...
VENERDI': LA FINALE GIOVANI
il fatto che io debba cantare stasera ha comportato che ieri notte, nel bel mezzo del festone "Match Music", fossi portato via a forza e mandato a nanna come i bambini; "domani devi cantare" mi sento dire dai miei discografici, "prima il dovere e poi...". Altro che artisti! Siamo costretti ad una disciplina militare! Poi la giornata di oggi, non troppo piena, non troppo vuota: si discute sempre sulla questione se sia meglio riposare prima di cantare ed affrontare una grande platea oppure lavorare e fare interviste per caricarsi: chi lo sa? Comunque, siccome finora ho corso come una trottola, "Adesso" mi riposo e vi saluto! Ci internettiamo tomorrow quando i giochi saranno fatti.
GOODNIGHT EVERYBODY! Dal vostro super inviato
SABATO 27 FEBBRAIO 1999
Eccomi qua amici a 105, il vostro inviato speciale ha finito la sua avventura a Santo Remo. Questo sarà il mio ultimo messaggio scritto di questi giorni. Ieri mi sono ritrovato a cantare di nuovo "Adesso" e ho sentito veramente, ancora più della volta prima, la grande emozione e gioia che mi da questa canzone. L'unico inconveniente della serata è stata la mancata presentazione di Laetitia! Non mi ero mai sentito così bene nei panni di "Daniela"!!! Beh ragazzi, in altro modo, anche l'assist di Del Piero è stato grande! Ieri sono riuscito a canalizzare tutta la mia emozione e spero che la canzone sia arrivata a Voi tutti a casa.
C'è stata poi l'attesa dei risultati, emozionante, anche se più o meno immaginavamo... un applauso ad Alex che ha presentato una grande canzone e se lo è meritato.
Oggi vanno avanti alla grande le interviste, ho la meravigliosa conferma che "Adesso" ha davvero colpito tutti i ragazzi e le ragazze che continuo a conoscere per strada.
Obiettivo di oggi comunque... reincontrare la Casta! In conclusione di questa avventura Vi ringrazio, Voi e radio 105, per l'opportunità che mi avete dato di esprimervi i miei sentimenti, le mie emozioni, minuto per minuto. Spero che sia servito anche a Voi per sentirvi più vicini al mondo che circonda noi cantanti in una tale kermesse.
Alla grande ragazzi!
il vostro inviato più affezionato

Daniele Groff

LA MIA RIVOLUZIONE? MUTANDE SEXY
E MUSICA ROCK.SOLO PER AMOR SUO.



[apparsa su 100 COSE di Aprile]


Daniele Groff, 25 anni, cantante. Con il singolo "Daisy" ha vinto Sanremo Famosi, il suo primo album si intitola"Variatio 22"(BMG). Dopo il Festival di Sanremo , ha iniziato il suo primo tour italiano. Single, è nato a Trento e vive a Roma.  "Ho studiato al conservatorio per diplomarmi in pianoforte. Ero immerso in un ambiente tradizionale,che influenzava anche i miei hobby. Forse per timidezza, assecondavo la mia natura un pò introversa: mi nascondevo dietro un'aria snob e giocavo a fare l'intellettuale. Mi piaceva considerarmi più maturo dei miei coetanei. Poi un giorno, mi sono innamorato di una compagna di corso: bella, spregiudicata, agli antipodi del mio stile. Nonostante gli studi classici, era una ribelle: sempre in discoteca, vestita in maniera eccentrica, invece di passare i pomeriggi a studiare si divertiva a vagabondare per la città con la sua compagnia. Il mio approccio è stato, forse per difesa, rigido: sto con te, ma non condivido certo i tuoi gusti superficiali. Poi, quando ho capito che facendo così rischiavo di perderla, non ho neanche avuto bisogno di pressioni: per amore ho fatto il grande passo, capovolgendo le mie abitudini. Con molto scetticismo, mi sono fatto trascinare in discoteca: pensavo di annoiarmi e invece mi sono divertito. Ho passato piacevoli pomeriggi a chiacchierare nella gelateria del gruppo, proprio io, da sempre convinto che solo leggendo un libro non si sprecava il tempo libero. E alla fine, lanciatissimo nella mia nuova vita, per non sembrarle out nei momenti più intimi, ho rivoluzionato anche il mio look intimo: boxer e t-shirt invece che slip e canottiera. Lei non ha mai fatto commenti sulla mia "rivoluzione", forse dava per scontato che l'avrei seguita in tutto. Nonostante il mio impegno, però, la nostra storia è finita. Ma non ho rimpianti: le sarò sempre grato per avermi insegnato a comportarmi come un ragazzo della mia età
 
 

DANIELE GROFF: VARIAZIONI SUL TEMA



[apparsa su DIPPIU']


ABBIAMO INTERVISTATO DANIELE GROFF, FRESCO VINCITORE DI SANREMO FAMOSI. L’USCITA DEL SUO ALBUM, “VARIATIO 22” E’ L’OOCASIONE PER PARLARE DEL PRESENTE E DEL PASSATO, TUTTO SOTTO L’INFLUENZA DEL BRIT-POP.  (di Marco Bonfiglio)

E’ il personaggio del momento: il suo singolo, “Daisy”, è gettonatissimo in tutte le radio; ha sbaragliato la concorrenza di gente come Alex Britti e Leda Battisti nell’ultimo “Sanremo famosi”: parliamo di lui, Daniele Groff, e della sua storia che vale la pena di raccontare.
“La prima contaminazione musicale che ho avuto- inizia Daniele – è stata quella con la musica classica: ho imparato fin da bambino a suonare il pianoforte, nel quale sono diplomato in conservatorio, e poi ho studiato l’oboe ed il violoncello. Ma a 16 anni, ho riscoperto il valore della musica attuale, ed ho pensato che era questa che poteva consentirmi di esprimermi liberamente. Se vogliamo, la musica classica è archeologica. Il mio iter musicale è andato da Neil Young a James Taylor, ma più di tutti, ha influito sulla mia formazione il disco dei Nirvana “Nevermind”: dopo quello, ho ripercorso la storia del rock all’indietro, fino ai Beatles.”
I Beatles. Nel disco si fa spesso riferimento a loro. Quanto ti hanno condizionato?
“Sicuramente tantissimo. Di loro ho sempre apprezzato che cercassero costantemente nuove sonorità, nel mio disco ho cercato di fare un po’ la stessa cosa.”
Ci sono altri artisti che ti hanno influenzato?
“Sono un grande amante del brit-pop: pensa che a 18 anni ho girato in lungo e in largo la Gran Bretagna con la mia moto per sentire i miei idoli suonare dal vivo. Quindi nel disco si sente l’influenza di gente come gli Oasis, i Verve, i Blur…”
parlaci delle canzoni del tuo disco “Variatio 22”. Sei legato a qualcuna in particolare?
“Difficile dire a quale sono più legato: l’album è stato finito da poco ed ancora sono un po’ confuso. Comunque “Daisy”, che è una specie di portafortuna, poi “Lamerica” e inoltre “ Green in the park”: una canzone in inglese fine anni ’70 che ho scoperto con il mio produttore Marco Patrignani”.
E’ un disco in cui si suona dal vivo. Come mai questa scelta, mentre la musica è sempre più indirizzata verso i computer?
“Non è che io avversi la musica digitale. Anzi, non è detto che fra 3 anni non farò un disco di musica computerizzata… Ma il mio produttore mi ha concesso un’orchestra di 50 elementi e non si poteva perdere una simile occasione.”
A livello umano, cosa cambia quando si comincia ad avere una certa notorietà?
“Dal punto di vista umano, cambia poco. Forse cambia il tuo modo di affrontare il mondo, quando sai di essere un “personaggio”. Comunque, cerco di rimanere tranquillo e godermi il successo in modo positivo.”
Mi hai parlato del pianoforte, ma ultimamente ti vediamo spesso con la chitarra in mano: qual è il tuo rapporto con questi due strumenti?
“Con il pianoforte è conflittuale. Intendiamoci, è bellissimo suonarlo, ma i conservatori italiani sono tutti da bruciare: non ti fanno amare veramente uno strumento, danno una visione negativa della musica. Sono stato a Miami qualche anno fa, e lì c’è un’apertura ed una gioia nel fare musica che in Italia purtroppo manca. La chitarra invece, credo sia l’espressione della musica attuale. Rispetto al piano, è facilissima da suonare ed anche la semplicità della sua melodia si adatta maggiormente ad una musica moderna.”
In effetti l’album merita di essere ascoltato. L’influenza brit-pop si sente, quando troviamo l’unione tra chitarre acustiche e distorte che regalano sensazioni ed emozioni, le stesse che Daniele ha provato nel suo viaggio in moto. Daniele Groff: segnatevi questo nome perché ne sentiremo parlare molto…
 
 

DANIELE GROFF



Prendete un 25enne musicista classico, aggiungete un amore giovanile per i Beatles, una spruzzata di Verve, una buona dose di Oasis, mescolate e …ecco a voi il tenerissimo Daniele Groff.             ( di Augusto Rosa)

Daniele Groff, 25enne trentino musicista classico per nascita ( è diplomato in pianoforte), ma compositore pop per adozione, ha mescolato gli amori giovanili, i Beatles su tutti, insieme ai fratellini Gallagher e Richard Ashcroft con i suoi Verve. Risultato: il singolo “Daisy” è entrato immediatamente in orbita, trascinando l’albun “Variatio 22” nelle zone alte delle classifiche. Così Daniele, dopo aver sbaragliato il campo di Sanremo Giovani, si prepara ad affrontare la ribalta ben più impegnativa del teatro Ariston: “Certo il Festival vero e proprio è un’altra cosa, ma lo spirito è sempre quello: mi piace far musica e trasmettere delle cose, delle emozioni”, confessa. E aggiunge subito: “Fino a vent’anni consideravo il pop in modo superficiale, poi però ho girato l’Inghilterra e mi sono accorto che la realtà è ben diversa. Impressionato è dir poco. La mia è stata una conversione in piena regola.” Il tuo amore per i Beatles appare chiaro nell’ultimo video “io sono io”..
“L’abbiamo girato a Liverpool, città natale dei Fab Four, visitando luoghi più o meno collegati alla loro vita, soprattutto la sequenza finale girata all’interno del Cavern, il locale dove nacque e prese forma il mito dei Beatles.”
Il brano che ti ha spalancato le porte della popolarità è stato “Daisy”. Ma chi è Daisy, se poi esiste davvero?
“Si tratta di una mia idealizzazione femminile. Un’ispiratrice che mi prende per mano e mi conduce nei luoghi della poesia. Senza esagerare, un volto di donna che racchiude tutte quelle che ho avuto il piacere di conoscere in questi anni. Daisy è una e tutte.”
Come sarà, secondo te, la musica del terzo millennio?
“La parola chiave sarà, ed è già, contaminazione. I vari generi si fonderanno dando vita a qualcosa di nuovo ed originale.”
Cerchiamo di conoscerti meglio…
“Sono nato a Trento il 7 giugno 1973, ho frequentato il liceo musicale sperimentale diplomandomi in pianoforte per poi perfezionarmi in oboe e violoncello. Mi attendeva dunque una carriera concertistica, se non mi fosse venuto in mente di girare l’Inghilterra. Già qualche tempo prima una ragazza mi aveva fatti conoscere un disco di James Taylor, ma quel “tour” mi ha sconvolto la vita.”
I tuoi idoli, i punti di riferimento?
Bach su tutti, adoro il maestro anche se i miei insegnanti dicevano che il mio stile era più beethoveniano, seguito dai Beatles e alcuni gruppi del britpop come gli Oasis e i Verve. Le somiglianze però finiscono qui.”
Come ti definiresti, caratterialmente?
“Un timido, introverso ed istintivo. Soprattutto istintivo, anche se da ragazzino pensavo molto e agivo poco. Oggi vivo alla giornata.”
Se non fossi stato cantante?
“Adoro il mare e la barca a vela, dunque il navigatore solitario. Poi mi piace il cinema, Isabelle Huppert e Robert De Niro in pole position”
E chiudiamo con la vita privata.
“ Vivo con la mia compagna e una gattina di nome Cleopatra. Siamo molto affiatati.”
 

ADESSO O MAI PIU’



[apparsa su MAGAZINE]


Si, è proprio Adesso (titolo del pezzo che presenterà a Sanremo) il momento di fare il grande salto. Daniele Groff, autore di “Variatio 22”, è fiducioso: “Il mio album sperimentale e fuori dalle righe è stato capito. Questo per me è molto importante.”
Libero. Finalmente libero da quelle noiosissime lenti a contatto. Ma vi immaginate perdere la lente durante un concerto? Daniele Groff ha preso una decisione e ha corretto la sua miopia. Potenza del laser… E’ soddisfatto. Dell’operazione…ma ancor più delle vendite del suo disco “Variatio 22”. Ha conquistato il cuore della gente e con la sua semplicità e con quel dichiarato amore per il brit pop vuole ricambiare il suo già numeroso pubblico con una sorpresa. Subito la parola a Daniele: “Faremo cinque show-case durante la settimana del Festival di Sanremo e tutti i ragazzi che hanno acquistati il mio lp prima della manifestazione verranno invitati al mini concerto tramite un tam tam radiofonico. A loro verrà punzonato il libretto del cd e regalata la copia del singolo di Sanremo “Adesso”.
Un’idea davvero originale! Ma parliamo, invece, della canzone del Festival di Sanremo.
“Adesso”, la canzone che canterò al festival, è un brano che sentimentalmente mi sta molto a cuore. Le sonorità ricordano lo stile musicale dei Verve. Il testo tratta il tema del “carpe diem”, la capacità, cioè, di “cogliere l’attimo”.
È una canzone d’amore?
Potrebbe essere letta anche in chiave sentimentale. È la ballata più bella che ho scritto fino a oggi e non è stata assolutamente concepita per il Festival. Era già nel cassetto da un po’. È dolce, riflessiva, trasmette grande serenità.”
Tutte le persone che hanno acquistato il tuo primo disco hanno capito giù tutto del tuo mondo?
Sono stato sicuramente apprezzato per la mia sincerità stilistica. Mi sono giunte via e-mail giudizi molto positivi e qualche critica che, comunque, non mi ha disturbato affatto. Il bello è che i ragazzi o mi amano o mi odiano! Non ci sono vie di mezzo. Ma anche chi apprezza il brit pop e storceva il naso ascoltando un mio pezzo si è ricreduto e ha capito che la mia è una vera passione, rielaborata in chiave personale.
Come definisci il tuo album “Variatio 22”?
Un album sperimentale, diverso, fuori dalle righe. Se non fosse cantato in italiano potrebbe sicuramente trovare spazio sul mercato internazionale. Ma la nostra lingua è bella e mi ha gratificato il fatto che i contenuti siano molto piaciuti.
Come ti senti psicologicamente, con il Festival alle porte?
Tutti mi dicono che sarà una faticaccia, che mi troverò davanti un piccolo esercito di giornalisti, molti fotografi ma tutto questo mi fa solo sorridere. Mi hanno confessato che la selezione dello scorso autunno, in confronto, non era nulla! Sono comunque tranquillo.
Non ti emoziona minimamente l’idea di dover affrontare una settimana così intensa come quella del Festival?
Mi preoccupa l’idea di emozionarmi, ma se devo essere onesto, mi piacerebbe riuscire soprattutto ad emozionare. Voglio far arrivare la mia canzone a chi mi starà davanti, voglio riuscire a trasmettere le mie sensazioni al momento dell’esecuzione del pezzo. Ce la metterò tutta.
Il tuo cognome è balzato subito sulle pagine di molti giornali grazie alla grande vittoria alla manifestazione Sanremo giovani. Ma esattamente che origine ha ?
Se non sbaglio dovrebbe essere un cognome austriaco. Dopo assidue ricerche ho saputo che Groff, che in verità è una derivazione di “Graf, in tedesco significa “conte”.
Tra i vari “conti” hai anche scovato parenti musicisti?
Certamente: il nonno suonava il violino, il papà la chitarra. È stato lui a trasmettermi l’amore per la musica e indirizzarmi allo studio del pianoforte. Il babbo studiava chitarra classica in camera mia, di sera, e io mi addormentavo mentre suonava.
E il tuo grande amore per i  mitici Beatles è sempre opera sua?
No, è stata una passione del tutto casuale: da piccolo cantavo in un coro e interpretavo le loro canzoni più famose. Poi cominciai a dedicarmi totalmente alla musica classica.
Allora chi ti ha convertito al pop?
È stata una ragazza! Mi portò una cassetta di James Taylor. Subito dopo mi avvicinai al grunge americano, andando a ritroso nel tempo, verso il rock. Un grandissimo amore, una passione che non mi ha più abbandonato!
 
 

IL MIO VIAGGIO ATTRAVERSO L’ITALIA
Intervista telefonica al simpatico cantautore Daniele Groff.


Reduce dal successo sanremese grazie al fortunato brano “Adesso”, Daniele si prepara a girare l’Italia per portare la sua musica in tutte la piazze e i locali del nostro paese. Una puntatina anche al Festivalbar e al Disco per l’Esate, poi finalmente a casa, dove lo aspetta un duro lavoro per la preparazionedel suo secondo album.

Telefono a Daniele sperando che abbia voglia di fare due, al massimo quattro chiacchiere in mia compagnia, ma subito mi sorge un terribile dubbio…e se stesse dormendo? Il suo flebile “pronto” conferma la mia teoria. Mi scuso e gli chiedo se non sia meglio sentirci in un altro momento, ma Daniele insiste, “tanto prima o poi avrei dovuto svegliarmi..”. E io mi sento più sollevata, rischiavo di essere perseguitata dai sensi di colpa.
Il successo ti ha letteralmente divorato, come stai?
“Bene, un po’ confuso, soprattutto incasinato, perché gli impegni sono veramente tanti e riuscire a stare dietro a tutto non è sempre facile, comunque sono felice, non mi aspettavo tanto affetto da parte della gente e invece mi sono dovuto ricredere. Recentemente abbiamo girato i negozi di dischi di tutta Italia per regalare il singolo sanremese “Adesso”, e anche se è stata un’operazione per la quale abbiamo dovuto compiere degli sforzi economici non indifferenti, ne è sicuramente valsa la pena per il calore che il pubblico ha dimostrato nei miei confronti. A Bari una ragazza mi si è praticamente appiccicata addosso e quelli della sicurezza ci hanno messo un po’ per levarmela di dosso. Per andare via ci abbiamo impiegato un bel po’ di tempo, le ragazza bloccavano la strada e picchiavano i pugni sul finestrino della macchina su cui mi trovavo. Non nego di aver provato un po’ di paura, ma poi passa…”
l’8 maggio, invece, inizierai il tour estivo in giro per l’Italia.
“Vero. Partirà proprio l’8 maggio da Trento, la mia città natale. Mi esibirò nella Piazza del Duomo e verrò accompagnato dall’intera orchestra del conservatorio; non solo, il pubblico potrà seguirmi in diretta su tmc. E’ una data importante, perché verranno ad ascoltarmi i miei genitori, gli amici e tutti i miei compaesani. Dopodiché girerò per tutte le piazza d’Italia e alcuni locali molto carini, in tutto una quarantina di date. Credo che finirò di esibirmi alla fine di settembre, poi dovrò pensare alla realizzazione del mio secondo album, anche se in fondo mi piacerebbe partire per una lunghissima vacanza. Ah! Parteciperò inoltre al Disco per l’Estate e al Festivalbar.”
Hai già qualche testo pronto da registrare?
“Ma si, qualche idea ce l’ho, e anche qualche testo, nulla di concreto. Sicuramente il mio prossimo disco sarà diverso da “Variatio 22”, seguirà la sua scia, ma conterrà degli elementi nuovi, non mi piace pensare di creare un disco clone del precedente. Credo che mi lascerò influenzare da tutto ciò che sto ascoltando ora, come ad esempio Lauryn Hill, TLC, Skunk Anansie, dalla musica jungle, black e soul.”
C’è qualcosa che riesci ancora a combinare, nonostante gli impegni di lavoro?
“Se ti riferisci a qualche hobby in particolare credo proprio di doverti deludere, in questo momento riesco solo a pensare al lavoro e nient’altro, ma cerco di godermi le città in cui i esibisco pensando che in fondo ho l’opportunità di visitarle gratis. Appena posso, impegni permettendo, ritorno a Trento dai miei genitori e dai vecchi amici, di loro sento spesso la mancanza.”
Come hanno reagito i tuoi genitori di fronte all’enorme successo che hai riscosso e che ancora riscuoti?
“Sono contenti, ora si rendono conto che gli sforzi compiuti per mantenermi a Roma, quando studiavo musica e aspettavo la mia occasione, non sono stati inutili.”
Ti hanno mai intimato di mollare tutto e trovarti un lavoro con più garanzie per il futuro?
“Certo qualche pressione l’ho subita, ma non mi hanno mai chiesto di rinunciare ai miei sogni, anche perché conoscono la mia caparbietà e sanno che ogniqualvolta mi metto in testa qualcosa riesco ad ottenerla. È un lato positivo del mio carattere. Ancora oggi, comunque, i miei genitori sono più interessati al mio benessere interiore che al mio successo nel mondo dello spettacolo.”
È da poco uscito il singolo “L’America”, cosa ci racconti a proposito di questo brano?
“E’ un testo a cui tengo tantissimo, ascoltatelo, è davvero molto bello..”
Saluto Daniele e lo lascio tornare alle sue faccende domestiche, infatti deve ancora rifare il suo letto e preparare la colazione. Che ore sono? Mezzogiorno. Ok, non è prestissimo, ma Daniele ha un’attenuante: ieri sera ha lavorato fino a tardi. E per pranzo o cena che dir si voglia, cosa mangerà il nostro Daniele? “Mi piace stare leggero”, confessa il cantante trentino, “ quindi stasera mi accontenterò di un frutto e un po’ di verdura. Se poi dovessi avere una gran fame potrebbe pure scapparci un piatto di spaghetti, perché no?”. Se invece vuole mangiar bene, Daniele torna a Trento dalla mamma, che gli prepara le Canedole, piatto tipico tentino che consiste in un piatto di gnocchi con ripieno di carne macinata, formaggio e altri ingredienti di cui lo stesso Daniele stenta a ricordarsi, ma che consiglia a tutti quanti di assaggiare al più presto.
 

DANIELE GROFF




Le sue passioni: dalla musica classica alla formula uno passando per il brit-pop.
A conoscerlo di persona è davvero carino: gentile, timido, un po’ vecchio stampo, di quelli che arrivano con un mazzo di fiori al primo appuntamento. Eppure nel video di “Daisy” sembrava diverso, metropolitano e un po’ vagabondo. “Di vagabondaggi ne ho fatti tanti con la mia moto, soprattutto in Inghilterra, dove ho preso l’ispirazione per la mia musica”, conferma Daniele. Che, nonostante il successo di questi mesi e la buona accoglienza riservata al suo disco “Variatio 22”, si sente un ragazzo di provincia. Di Trento, per la precisione, dove ha studiato al conservatorio diplomandosi in pianoforte. A 19 anni ha scoperto la chitarra e il brit-pop. “E il disco è arrivato con naturalezza. Niente computer, ma solo musicisti veri! E sentimenti veri, come in “Adesso”, che ho voluto illustrare con un video molto intimo, bellissimo. Spero vi piacerà”.
26 anni il 7 giugno, ha un hobby “spericolato”: guidare una vecchia Formula Uno riadattata da papà. E per la gioia delle fan, si diverte a fare il….modello: qui a fianco posa per Levi’s Sta-Prest.
[mi dispiace , ma la foto manca!]
 
 

TUTTI ALL’OPERA!



[di Giuseppe Bergamini - apparsa su TRIBE GENERATION di luglio]


Mozart come i Beatles? Perché no. Almeno a sentire Daniele Groff, che di pop e di musica classica se ne intende. Eccovi infatti le sue istruzioni per gustarvi la musica del passato e le grandi opere liriche. Come se fossero le hit di oggi

WOLFGANG AMADEUS MOZART
Prima bimbo prodigio, portato in giro di corte dal papà manager (insomma, una specie di famiglia Hanson del ‘700). Poi supermusicista, coccolato dai principi, pazzerello e assolutamente geniale. Un tipo decisamente simpatico.

“Mozart rappresenta la semplicità fatta arte, e da questa caratteristica nasce la sua genialità. La sua musica è fresca, leggera, molto pulita, ma assolutamente perfetta, impeccabile. Come primo ascolto consiglierei una qualsiasi delle sue sinfonie, ma anche il <<Don Giovanni>>, una gustosa opera teatrale che può testimoniare quanto la lirica non sia affatto noiosa se concepita a questi livelli. Mozart mi ricorda un po’ i Beatles, e ancor di più Paul Mc Cartney, proprio per questa comune caratteristica di <<genialità leggera>>”.

LUDWIG VAN BEETHOVEN
Quanto Mozart era monello e dalla creatività zampillante, tanto Beethoven era chiuso, malinconico e roccioso. Anche sordo, per di più… Questo non gli ha però impedito di comporre musica romantica e drammatica. Consigliato a caratteri passionali.

“Beh, se Mozart mi ricorda i Beatles, sicuramente Beethoven può essere accostato ai Rolling Stones! La sua musica era molto più pesante di quella di Mozart, ma forse anche più sentita, sofferta, passionale, come il rock’n’roll più sanguigno. La <<Nona sinfonia>> è il paradigma di Beethoven: consigliatissima”.

JOHANN SEBASTIAN BACH
Il padre fondatore della musica classica. Serio, rigoroso ed estremamente creativo. Mattone dopo mattone (musicale) ha edificato la struttura di riferimento dei suoni e delle composizioni per i tempi a venire.

“Bach è il mio preferito, un compositore assolutamente inarrivabile. Direi che rappresenta davvero l’abc della musica classica ma anche quello che nella musica si troverà nei secoli a venire, dal pop al jazz. Lo definirei un genio costruttore e in certi versi mi ricorda Bob Dylan, che a sua volta ebbe prima il periodo acustico, poi quello elettrico, quello religioso. Un vero caposcuola. Vorrei consigliarvi le <<Variazioni Goldberg>>, opere minori ma piacevolissime, facili da ascoltare anche per un orecchio profano.

FRYDERICK CHOPIN
Un uomo, un pianoforte. Ma anche un diluvio di dolci melodie, per la gioia di ogni animo romantico. Il sottofondo ideale allo smangiucchiamento dei Baci Perugina

“Su Chopin ci sono spesso stati dei fraintendimenti, e vi assicuro che come autore non è assolutamente facile come la sua fama di autore romantico lascia credere. E’ anche molto difficile da suonare… Le sua ballate al pianoforte mi ricordano il primo Elton John, e questa impressione è forte per i suoi <<Notturni>>, splendidi, che vi consiglio”.

RICHARD WAGNER
Con Wagner non si scherza. Roccioso, fluviale e teutonico fino al midollo, ha fatto conoscere al mondo l’epica germanica. Un personaggio che non ama le mezze misure. A suo modo, un rivoluzionario.

“Wagner fu artista imponente, massiccio, ma lo trovo a volte pesante. Scrisse opere ciclopiche lunghissime, che sfiancherebbero chiunque! Forse la più fruibile è il <<Parsifal>>. Mi ricorda molto certi gruppi prog-rock degli anni Settanta come i King Crimson, ma anche i primi Queen”.

JOHANN STRAUSS
Il mattacchione della musica classica. Specializzato in valzer e occasioni festose condite da gran balli. Oltre a spassarsela, ha sistemato tutta la famiglia: infatti ha dato vita a tutta una stirpe di musicisti devoti alla danza.

“Strauss è sicuramente un autore molto popolare e nel valzer rimane un maestro, ma lo trovo spesso mieloso. Mi ricorda una torta glassata e… Venditti!”.

GIUSEPPE VERDI
Tanto è famoso che è raffigurato pure sulle mille lire… Insomma, una gloria nazionale, anzi nazional-popolare (e infatti non è mica effigiato sulle centomila lire). Ai suoi tempi, le opere che componeva erano più seguite e amate delle fiction odierne.

“Di Verdi adoro il <<Requiem>>, che vi consiglio assolutamente. Penso che le sue opere siano eccellenti a rappresentare un certo made in Italy e questo suo perfetto ruolo da esportatore della nostra cultura mi fa venire in mente Bocelli, che tra l’altro è un valido esempio di contaminazione tra pop e musica classica”.

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