Facendo
un po’ di attenzione al tariffario ed alle vicende storiche, rileveremo
che il “fermo posta” è uno dei pochi servizi postali speciali nati
e direttamente collegati alle vicende belliche.
Difatti venne istituito
dal 1 novembre 1915, tramite il R.D. 1510 (allegato E) del 2.10.15, al
fine di contribuire per i bisogni straordinari dello Stato a causa della
guerra.
Prima del novembre 1915, la consegna delle corrispondenze “ferme in
posta” veniva effettuata gratuitamente. In seguito , la prestazione particolare
venne erogata solo dopo il pagamento di una tassa aggiuntiva, più
economica se elargita dal mittente anziché dal destinatario.
Chiarito l’allaccio storico alle contingenze militari, cercherò
di esplicitare il collegamento di tale servizio alla Posta Militare italiana.
Ad esclusione della guerra di Libia con i suoi prodromi fino al 1915,
potremo trovare tracce di questo servizio: nella 1° Guerra Mondiale
e le sue sequele fino al 1923, nell’Intervento Militare Italiano in Spagna,
nella Guerra d’Etiopia, nella 2° Guerra Mondiale.
Incominciamo col dire che tale servizio non venne mai previsto, e nemmeno
eccezionalmente espletato, dagli uffici di Posta Militare per le corrispondenze
in arrivo: difatti la normativa, come anche per gli espressi, non poteva
prevederlo in considerazione delle variabili contingenze belliche. La consegna
della corrispondenza veniva fatta come si poteva e variava a seconda il
fronte ed il reparto interessato. Nei casi più benevoli, il militare
ritirava la posta direttamente all’ufficio postale mobile di solito rappresentato
da una baracca o una tenda, ma nella maggior parte dei casi, la posta veniva
consegnata ai soldati sul posto, portata dai portalettere militari.
Al contrario, ai combattenti, gli uffici di Posta Militare davano la
facoltà di spedire le loro corrispondenze indirizzandole anche al
“fermo posta”, assoggettando le stesse alle norme ed alle tariffe che regolavano
la posta civile.
Dalla mia casistica con dati acquisiti da circa 20 anni, oltre che
direttamente dalle mie collezioni, dalle varie vendite e da una copiosa
letteratura filatelica, mi sento di poter tranquillamente affermare
che le corrispondenze spedite da militari in tutte le guerre (specialmente
Spagna ed Etiopia) dirette al “fermo posta” non sono per niente comuni,
anche se ancora, sostanzialmente sottovalutate e trascurate da molti collezionisti
nonostante che la loro frequenza, rapportata alle similari del servizio
civile, sia di almeno di 1:1000.
A tal proposito non si può trascurare di rilevare l’assoluta
inusualità delle tariffe possibili nei vari periodi anche per l’eventuale
presenza di possibili ed ulteriori servizi accessori, in special modo quando
il porto è pagato dal mittente. Difatti, a prescindere dall'oggetto
postale, le missive fermo posta con tassa pagata dal destinatario, anche
se sempre pregiate, credo debbano essere stimate il 50% in meno di quelle
ove la stessa è stata pagata dal militare in partenza.
Di seguito cito, in ordine di rarità, quali sono gli oggetti
postali e le tariffe più pregiate le quali dovranno essere differenziati
nei diversi periodi tariffari, anche in rapporto ai servizi accessori presenti.
Nell’esame di tali documenti bisogna tener presente che quelli provenienti
da forze italiane all’estero sono notevolmente più interessanti
di quelle spedite dai militari operanti nel territorio metropolitano a
cui possiamo equiparare anche la Libia, l’Egeo ed i territori austriaci
e slavi annessi a partire dalla prima guerra mondiale.
Le corrispondenze via aerea da prendere correttamente in considerazione,
saranno solo quelle spedite dal 1935 in poi in quanto, quelle precedenti,
salvo qualche raro caso, sono da considerare corrispondenze amatoriali.
In ordine di rarità gli oggetti postali diretti al “fermo posta”
ammessi alla spedizione dalla Posta Militare sono: Biglietti Postali e
Partecipazioni, Cartoline Illustrate data e firma e fino a 5 parole di
convenevoli, Cartoline e Biglietti Postali in Franchigia per le Forze Armate,
Cartoline e Biglietti privati o di Stato, Lettere Pluriporto, Lettere semplici.
In rapporto ai servizi aggiuntivi presenti, oltre al “fermo posta”
s’intende, in ordine sono più rare le missive spedite per: Aereoespresso,
Via Aerea Espresso Raccomandata, Raccomandata Espresso, Via Aerea Espresso,
Via Aerea Raccomandata, Raccomandata semplice, Espresso semplice, Via Aerea
semplice.
Rimarcando la rarità degli oggetti e delle tariffe suesposte,
è bene ricordare che molti di essi sono da considerare rarissimi
tanto che per contarli bastano le dita di una mano.
Devo ammettere inoltre che alcuni di essi non li ho mai visti nemmeno
citati (esempio più classico l’aereoespresso fermo posta).
Per gli invii per espresso deve essere considerato il fatto che non
è proprio vero quanto alcuni autori hanno affermato a riguardo che
dopo un certo periodo , la tassa fermoposta per gli espressi non venne
sempre riscossa (alcuni dicono abolita): ma quando pagata dal mittente
…..
Continuando la nostra carrellata sugli invii fermoposta, rari sono
i casi di tassa riscossa in arrivo su corrispondenza spedita da prigionieri
o internati, o soddisfatta con l’applicazione di francobolli ordinari o
di altri servizi, ed ancor più, quando riscossa in contante direttamente
dagli uffici postali.
Nelle colonie e nei Possedimenti, com’è noto, venivano applicate
le tariffe interne italiane per cui le missive fermo posta, come prima
accennato, sono da considerare un tantino più pregiate di quelle
spedite dal territorio metropolitano, eccezion fatta per quelle dall’Africa
Orientale Italiana, più rare, avendo tale colonia delle tariffe
differenziate.
Concludendo, reputo la collezione generale sul “fermo posta” una tra
le più interessanti e caratteristiche che si potrebbero assemblare
sulla storia postale, spaziando anche sul servizio di posta militare che
ne rappresenta solo una piccola parte, anche se, forse, è uno dei
più difficili capitoli da mettere assieme.
In generale non è una collezione facile ed economica, conscio
che, anche avendo i soldi, sarà duro e ci vorrà del tempo
per renderla idonea e rappresentativa dei vari settori.
Ma la pazienza e l’impegno, associato alla competenza, premiano sempre,
e colui che prima o poi sicuramente riuscirà nell’impresa, potrà
dire di avere in mano un qualcosa di irripetibile. Auguri al potenziale
collezionista.
Franco Napoli