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L’idealista realizza l’impossibile, lo speculatore lo distrugge
07/02/2001
Pubblico
& Privato
L’idealista
realizza l’impossibile, lo speculatore lo distrugge
di FRANCESCO
ALBERONI
Nel film La scoperta del Paradiso di Ridley Scott,
Cristoforo Colombo vecchio, sconfitto, incontra il Grande tesoriere che lo
rimprovera di essere un sognatore, un idealista. Allora il navigatore gli
mostra la città, i palazzi, le guglie svettanti verso il cielo e gli
domanda cosa vede. «La civiltà» risponde l’altro. «Ebbene - conclude
Colombo - tutto questo è stato creato da idealisti come me». In questi
ultimi tempi ho incontrato molta gente pratica, ambiziosa, capace di astute
operazioni finanziarie o di abili manovre per aumentare il proprio spazio di
potere. E, più di una volta, ho chiesto loro perché lo fanno, quale è il
significato ultimo della loro azione. Mi sono accorto che, di solito, non
capiscono nemmeno la domanda. Perché voglio diventare professore
universitario? Ma è ovvio, perché ci tengo, per realizzarmi, per sentirmi
chiamare professore, per avere prestigio. E per motivi analoghi voglio
diventare presidente, ministro, rettore o senatore, o sindaco. Solo in
pochissime persone ho percepito che quella meta, quel titolo, era solo lo
strumento per uno scopo più alto, per realizzare una finalità più
importante, una missione, una vocazione, un sogno, una visione. Le persone
che si muovono per amore della ricchezza e del prestigio personale possono
raggiungere risultati importanti. Però solo chi è mosso da una visione può
fare ciò che gli altri non riescono nemmeno a pensare, nemmeno a immaginare
e che giudicano una follia o una sciocchezza.
Quasi tutti ritengono Cristoforo Colombo un abile navigatore che voleva
raggiungere la Cina per arricchirsi e diventare Grande ammiraglio del Mare
Oceano. In realtà Colombo aveva una visione religiosa del suo compito.
Infatti scriveva «Dio ha fatto di me il messaggero dei nuovi cieli e della
nuova terra di cui Egli parlò nell’ Apocalisse di San Giovanni,
dopo aver parlato di ciò attraverso la bocca di Isaia; ed Egli mi ha
indicato il luogo in cui trovarla». E Isacco Newton, il creatore della
fisica e della astronomia moderna, era, oltre che un grandissimo scienziato,
anche un mistico e un alchimista che cercava nel cielo e nella natura il
misterioso piano di Dio.
Gli uomini e le donne che hanno questo tipo di visione sono completamente
diversi dagli ideologi e dai fanatici che vogliono imporre al mondo il loro
credo o il loro regime politico. Essi non vogliono dominare, vogliono
servire. Vogliono far sbocciare nuove possibilità, aprire strade che
nessuno riesce ancora a immaginare perché legato alle abitudini, agli
interessi quotidiani. Per questo le loro motivazioni non vengono capite e
devono avanzare fra incomprensione e ostacoli. Finché non hanno vinto,
finché non hanno dimostrato che si poteva fare l’impossibile, raggiungere
l’irraggiungibile.
Allora, quando tutti hanno capito, si compie l’ultimo atto della tragedia.
Ora che il risultato è a disposizione di ognuno, la gente lo considera un
fatto naturale, e si comporta come se ci fosse sempre stato. Arrivano i
saccheggiatori, i profittatori, i burocrati. Le stesse persone che avevano
ostacolato lo scopritore, adesso si gettano sul risultato, se ne
impadroniscono, se ne attribuiscono il merito, si spartiscono cariche e
guadagni. E poiché non hanno mai capito lo spirito dell’opera e il
misterioso disegno che la teneva in vita, con la loro avidità e
incompetenza in pochi anni la mandano in rovina.
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