Rassegna Stampa 2° Semestre 2000

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Gli ultimi articoli di questa sezione:

down.gif (90 byte) Il vento del Grande Fratello sospinge la web TV
down.gif (90 byte) Borsa, tempo di bilanci e di previsioni
down.gif (90 byte) Internet gratis? No grazie
down.gif (90 byte) Freedomland: bilancio in rosso per 54,4 miliardi
down.gif (90 byte) Al servizio del cittadino?
down.gif (90 byte) Freedomland, la Consob denuncia i sindaci
down.gif (90 byte) La flat di Wind si rinnova
down.gif (90 byte) INTERNET: GERMANIA; IN VENDITA MEIN KAMPF, DENUNCIATO YAHOO
down.gif (90 byte) INTERNET: UOMINI VOYEURISTI, DONNE MANIACHE DELLO SHOPPING
down.gif (90 byte) Piazza Affari: Wall Street Affonda Nuovo Mercato
down.gif (90 byte) Un sussulto per Freedomland
down.gif (90 byte) MEGLIO SANT'ANTONIO CHE SAN PAOLO!
down.gif (90 byte) Tv e internet: la rivoluzione mediatica comincia dagli Stati Uniti
down.gif (90 byte) LA RINVINCITA DELLA INTERNET-TV?
down.gif (90 byte) THE WALL STREET JOURNAL Discusso imprenditore italiano difende le sue tattiche di "Stile Americano"
down.gif (90 byte) ADDIO CANONE: L’«ULTIMO MIGLIO» E’ FINALMENTE LIBERO
down.gif (90 byte) Speciale Sci: Uno Sciatore Su Tre Si Organizza On Line
down.gif (90 byte) Trend: Il Turismo Al Terzo Posto Nell'e-commerce
down.gif (90 byte) Telecom si aggiudica un canone più alto
down.gif (90 byte) Clamorosa sentenza su Yahoo!
down.gif (90 byte) AUSTRALIA: DANNI A CAVO SOTTOMARINO, PROBLEMI PER INTERNET

 

 

 


 

Mercoledì 27 Dicembre 2000, 14:10

Il vento del Grande Fratello sospinge la web TV

di m.s.

Il Grande Fratello è stato per Jumpy.it, una spece di terno al lotto. Il portale targato Mediaset (Milano: MS.MI - notizie) dopo un lungo periodo di letargo grazie alle telecamere on line ed alle chat del Big Brother ha cominciato a correre macinando milioni di contatti. Una manna. In Tv la puntata finale si è accaparrata il 60% della platea televisiva. È stata la trasmissione dell'anno che ha salvato gli ascolti di Canale 5, ha aiutato Stream a far crescere gli abbonamenti al digitale (cavo e satellite), ha permesso all'ARAN titolare del format, di piazzare un prodotto televisivo sperimentato facendo toccare con mano al management di Mediaset cosa significhi saper usare la rete per amplificare il successo televisivo e creare nuove opportunità di business.

Insomma un successo, ma l'evento televisivo per eccellenza segna idealmente la fine della televisione per come noi la conosciamo. Vediamo perché. La prima riflessione riguarda il rapporto tra Internet e la TV affermatosi definitivamente proprio dietro le telecamere nascoste del Grande Fratello.

Per Jumpy.it, il portale Mediaset, i vantaggi sono stati enormi. Prima del Grande Fratello le cose non andavano bene e con la trasmissione on line gli accessi si sono moltiplicati. Non era mai accaduto che una trasmissione Tv trainasse in questo modo il traffico di rete ma anche che la rete divenisse protagonista dell'evento TV, almeno non nelle dimensioni con cui il Grande Fratello ha saputo mobilitare vecchi e nuovi utenti Internet.

Si tratta di un evento importante che finalmente chiarisce quali siano le reali potenzialità dell'elemento interattivo nella comunicazione televisiva.
Il mercato è ancora tutto da costruire. In Europa tutti i principali titoli legati alla Intenet TV hanno sofferto la difficile fase congiunturale e i più impegnati nella produzione dei set top box, che hanno creduto nell'integrazione immediata dei due media hanno subito forti ridimensionamenti. Tra queste la francese Netgem è l'unica che nelle ultime 52 settimane ha conservato un +5% dal prezzo di avvio delle contrattazioni pur avendo perso nei sei mesi circa il 47% del proprio valore. Ancora peggio sono andate Met@box e l' italiana Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) che dal 10 di novembre hanno perduto rispettivamente il 13% ed il 38%. La semplice somma TV + Internet alla luce dei normali standard di connessione (modem tradizionali) evidentemente non paga ed è la banda larga il principale terreno di sviluppo della internet tv. Ma anche la scommessa di e.Biscom sulle potenzialità della fibra ottica (indubbiamente la migliore soluzione ma anche la più costosa) non sembra aver entusiasmato gli investitori collocando il titolo milanese tra quelli più volatili rispetto al livello di capitalizzazione.

Gli incerti e deludenti risultati conseguiti dai titoli impegnati nello sviluppo della internet TV non devono però trarre in inganno. Il mercato è potenzialmente enorme. Ne sono convinti i capital venture di Piol che continuano ad investire nel settore, e sembra essersi convinta anche MedioBanca (Milano: MDBI.MI - notizie) visto che attraverso il proprio venture capital detiene il 21% di My-Tv la prima emittente nata su Internet, al cui business partecipa anche RCS con il 9%. Difficile pensare che i due colossi abbiano puntato sulla web TV per trarne utili in tempi brevi. L'obiettivo sembra piuttosto quello di posizionarsi in attesa che la banda larga permetta una fruizione completa delle potenzialità per prodotto web tv con lo sviluppo di servizi ad alto valore aggiunto.

La diffusione progressiva dell'ADSL e l'affermazione del digitale tv (ora satellitare ma presto con il digitale terrrestre) già oggi potrebbero garantire una sufficiente integrazione tra i due Media ma l'ADSL Telecom è caro e poco diffuso, la soluzione satellitare proposta da Netsystem.com è tutta da verificare (ed implica l'istallazione delle parabola per chi non ce l'ha) e la sperimentazione della interattività via cavo Stream o per i pochi utenti di Fast Web è decisamente inconsistente.

Insomma in pratica è tutto da fare e la latitanza dei grandi operatori nazionali nella sperimentazione è stata fin ora sconcertante. Per Telecom evidentemente non si è trattato di una opportunità di mercato interessante e almeno fino a quando non sarà operativo l' accordo Seat (Milano: SPG.MI - notizie) - TMC il principale fornitore di servizi di telefonia continuerà il proprio letargo. L'assenza dei grandi network televisivi si spiega invece solo con la difficoltà con la quale il duopolio affronta ogni fase di innovazione tecnologica, nel timore di alterare equilibri consolidati.

Solo di recente la Rai con alcune trasmissioni Educational (come Okkupati, o Mediamente) ha avviato una prima sperimentazione di integrazione complementare tra i due media ma il ritardo del servizio pubblico è grande. Dal canto suo Mediaset, che fin ora aveva fatto pochissimo sottovalutando le potenzialità di internet, si trova oggi a dover gestire un successo sperato ma sorprendente, come quando appunto si fa un terno al lotto con una giocata minima.

Il vento del Grande Fratello sembra aver spazzato via gli indugi offrendo finalmente l'occasione per investire nella web TV. Di questo, almeno, dobbiamo ringraziare Cristina, Pietro e Salvo.

 

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Ultime ore di calma, domani ripartono le contrattazioni. I titoli su cui puntare

Borsa, tempo di bilanci e di previsioni


MILANO - Ultime ore di calma a Piazza Affari prima della ripresa delle contrattazioni. Sta infatti per finire la lunga pausa per le festività natalizie e negli ambienti di Borsa, nell'attesa della riapertura, si tira qualche bilancio e si scommette su un'accelerazione durante gli ultimi tre giorni dell'anno.

Chi nel 2000 ha puntato tutto sulla "new economy" dovrà infatti fare i conti con una perdita dell'indice del Nuovo mercato del 33,49 per cento. L'indice Mibtel (+3,5 per cento) ha registrato invece la migliore performance in Europa, secondo solo all'indice della Borsa di Zurigo.
I titoli più bersagliati la scorsa settimana sono stati i telefonici mentre i tecnologici, già giovedì scorso, avevano accennato un recupero. "I telefonici sono i titoli in mano agli hedge fund - commenta un operatore - e quei fondi tendono a chiudere le loro posizioni entro l'anno. Venerdì si operava con valuta 29 dicembre, era quindi l'ultimo giorno utile per il 2000". In realtà le vendite hanno colpito Olivetti, Tecnost, Tim e Telecom durante tutta la settimana dopo l'annuncio di un aumento di capitale da parte della holding del gruppo Colaninno. E' andata meglio ai bancari che sullo sfondo di grandi manovre di riassetto tra istituti hanno raccolto consistenti guadagni anche a Piazza Affari.

Secondo un'indagine Prometeia, proprio questo potrebbe essere uno dei settori su cui puntare. "Ad ottobre c'è stata una flessione dei prezzi dei titoli bancari - ha detto infatti Antonio Rigon presentando il rapporto a dicembre 2000 - a causa di un momento di turbolenza nel settore bancario e di un generale calo del listino. Analizzando i fondamentali, la creazione di valore e il rapporto tra Roe teorico e reale, si è però visto che esistono spazi per una rivalutazione". La situazione rimane di generale incertezza. Negli ultimi tre giorni del del 2000 le contrattazioni avranno certo i ritmi rilassati delle feste come ci fa supporre il calo degli scambi nella seduta prefestiva di venerdì, pari a 2.436 milioni di euro, ma i timori non mancano e gli occhi restano puntati oltreoceano, su quello che è ormai diventato il mercato di riferimento per tutte le Piazze europee".
I "profit warning" lanciati dalle maggiori società tecnologiche americane lasciano temere nuove turbolenze sul Nasdaq e solo nelle previsioni a brevissimo termine gli operatori sono ottimisti. "Mercoledi, per il mercato siamo già nell'anno nuovo - commenta un altro operatore - mercoledì si lavora con valuta 2001 e potrebbero scattare di nuovo gli acquisti".

Nel frattempo, dai mercati aperti, arrivano buone notizie per l'euro. La moneta unica ha infatti proseguito la rimonta nei confronti del dollaro. Oggi infatti l'euro viene scambiato a 0,93 dollari circa. Era da luglio che non toccava questo livello. Il 26 ottobre scorso la divisa europea aveva raggiunto il record negativo: veniva infatti scambiato a 0,8230 dollari.

(26 dicembre 2000)
 

 

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Internet gratis? No grazie
Svolta di Altavista: dal 10 dicembre sospenderà per sempre il servizio negli Stati Uniti. La ragione? Ha portato ben pochi guadagni. Una rivoluzione che si diffonderà a macchia d'olio? Ora i ricavi tornano a essere i signori indiscussi degli analisti, alla faccia delle page view

SAN FRANCISCO, 6 DICEMBRE - Basta con l'offerta "free Internet", il collegamento gratuito alla Rete: da domenica 10 dicembre Altavista Usa sospenderà per sempre il servizio. Una rivoluzione che riguarda i suoi 3 milioni di utenti americani, che potranno iscriversi, sempre gratis, a MSN: l'Internet service di Microsoft consentirà loro di navigare gratis fino alla fine marzo. Dopo questo periodo, il servizio costerà 22 dollari al mese.

Il motore di ricerca di Palo Alto era stato fra i primi ad offrire la possibilità di navigare in Rete senza spendere un cent a metà del '99, per contrastare lo strapotere di Aol (che conta 22 milioni di abbonati USA). In cambio della connessione senza costi, gli utenti di Altavista si ritrovavano sullo schermo una finestra pubblicitaria per tutto il collegamento. Un "esperimento" che evidentemente non ha dato i risultati economici sperati: «L'Internet gratis è ormai sotto assedio» ha detto il portavoce di Altavista annunciando l'interruzione del servizio.

La motivazione ufficiale è che la società che forniva il servizio, la 1stUp (una start-up controllata dalla CMGI di Boston, la stessa società a cui appartiene Altavista), chiude i battenti per una pesante ristrutturazione. Anche altri portali come Lycos, Ecxcite e Ameritrade si appoggiano alla 1stUp per offrire la connessione gratuita: ma dalle tre società ancora non è giunto alcun avviso agli utenti nè sulla disconnessione nè sull'eventuale passaggio a un altro provider.

La verità è che a conti fatti, l'Internet free ha portato ben pochi guadagni "reali": il portavoce di Altavista ha ammesso che il servizio gratuito ha fatto crescere il traffico sui server della società, ma non gli introiti.
Negli ultimi mesi il mercato americano della pubblicità in Rete ha mostrato qualche segno di crisi. I ricavi sono ancora ben lontani dal coprire i costi, e oltretutto i banner del free internet hanno dimostrato una percentuale molto bassa di efficacia, risultando poco appetibili e quindi poco redditizi.

Ma è tutto il modello di business ad essere in crisi: ormai è evidente che una net company non può basarsi solo sulla raccolta pubblicitaria per sopravvivere, e le società non possono reggere ancora a lungo i bilanci in rosso. La CMGI sta rifocalizzando tutte le attività del gruppo cercando di aumentare i profitti: in questa ottica anche la stessa Altavista ha subìto a settembre un ridimensionamento, licenziando il 25% dei dipendenti.

La svolta di Altavista sull'Internet free costituirà un precedente di peso che potrebbe toccare presto anche l'Europa e l'Italia: dopo aver offerto sempre più servizi gratuiti cercando di aumentare il numero di iscritti, ora portali e provider cominciano a capire che quello che conta davvero sono i ricavi, e non le page view.

di Franca Ferri

 

 


 

Yahoo! Notizie Economia
Martedì 5 Dicembre 2000, 22:16

Freedomland: bilancio in rosso per 54,4 miliardi

Il consiglio damministrazione di Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) (FDL) ha redatto un nuovo bilancio al 30 giugno scorso, che modifica quello già approvato il 28 agosto scorso. Il nuovo prospetto contabile si chiude così con una perdita di 54,4 miliardi, contro i 44,3 che risultavano nel precedente bilancio. In base al nuovo bilancio la posizione finanziaria netta è positiva per 549,6 miliardi.

 

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Al servizio del cittadino?

Clicca per la fotogallery Quello che la Pubblica Amministrazione può fare per noi. Online

Un intero speciale dedicato alla Pubblica Amministrazione. Una scelta azzardata per un portale come Italia Online, considerato che su internet le page views si fanno con il sesso e forse un po’ con la musica, ma certo non con la politica. Scopo dichiarato di queste pagine è quello di informare, di fare sapere ai cittadini quali servizi il governo mette loro a disposizione attraverso la rete.

Un tour completo, a partire dall’Aipa, Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, per spiegare che cos’è, come funziona, quali progetti sta portando avanti e che conseguenze avranno sulla nostra vita di tutti i giorni.

Passando per i siti di Quirinale, Governo, Camera e Parlamento, analizzandone funzionalità, navigabilità, servizi, pecche e qualità. Un ritratto critico e fedele dello Stato italiano online, per capire se la presenza in rete è solo una questione di immagine o se uno scopo c’è: semplificare la vita dei cittadini e creare un contatto con loro.

Un breve viaggio tra firme digitali e carte d’identità elettroniche, per scoprire se il futuro è vicino o se si parla ancora di fantascienza. Per capire cosa sono, come funzionano, quando le useremo, quali saranno i risvolti legali. L’esperimento di Milano e i primi documenti elettronici, le difficoltà, i ritocchi, la tempistica. La firma digitale, i certificatori, le e-mail, il valore legale e quel che già si può fare con un identificativo elettronico.

Infine G-net, il punto G della Pubblica Amministrazione online. Ovvero la rete del Governo italiano: i costi, il progetto, i corsi sostenuti dagli impiegati ministeriali, i computer statali. La Pubblica Amministrazione è pronta per sopravvivere in un sistema globale?

 

E per concludere, «C’è posta per me»: cosa fanno i politici con le nostre e-mail. Abbiamo inviato un messaggio di posta elettronica a cinquanta parlamentari, metà del centrodestra e metà del centrosinistra. Quanti hanno risposto? Pochi. Vi diremo chi e che cosa ci hanno scritto e qual’era il contenuto della nostra e-mail. Globalizzazione e alfabetizzazione informatica per tutti, sì, ma anche per la politica? Scopritelo con noi.

Giorgia Camandona

 

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L’istituto di controllo sospetta «gravi irregolarità nell’esercizio dei doveri di vigilanza»

Freedomland, la Consob denuncia i sindaci

MILANO - La Consob ha denunciato alla magistratura i sindaci di Freedomland «per il fondato sospetto di gravi irregolarità commesse nell’esercizio dei loro doveri di vigilanza». Lo ha reso noto la stessa Consob in un comunicato. La Commissione - è scritto nella nota - in ragione della legittimazione conferitale dal Testo Unico della Finanza «ha presentato denuncia ai sensi dell’articolo 2409 del codice civile nei confronti dei sindaci della Freedomland Itn per il fondato sospetto di gravi irregolarità da essi commesse nell'esercizio dei loro doveri di vigilanza». L' articolo 2409 del codice civile prevede la denuncia, se vi è il fondato sospetto di gravi irregolarità nell’adempimento dei doveri sia degli amministratori sia dei sindaci. Il Tribunale, dopo aver ascoltato le parti, può ordinare ispezioni e, «se le irregolarità denunciate sussistono», disporre «gli opportuni provvedimenti cautelari e convocare l’assemblea per le conseguenti deliberazioni». Nei casi più gravi - è scritto nel testo dell’articolo - può anche revocare i sindaci.
Le presunte irregolarità si riferiscono, con ogni probabilità, all’assenza dei controlli relativi ai bilanci Freedomland messi sotto osservazione dalla magistratura e dalla stessa Consob. All’inizio di ottobre, infatti, l’inchiesta avviata dal pubblico ministero della Procura milanese, Luigi Orsi, diede uno scossone a Freedomland: il presidente, Virgilio Degiovanni, e l’amministratore delegato, Giovanni Romagnoni, erano (e sono) indagati in base alle ipotesi di aggiotaggio e falso in bilancio.
Il pm ipotizza che siano stati gonfiati i dati sulla clientela, cioè i titolari del decoder per accedere a Internet attraverso la televisione. In Borsa è un ulteriore tracollo per i titoli Freedomland che già avevano ceduto ben oltre il 50 per cento del loro valore dal giorno del collocamento sul mercato.
La società di revisione rinvia la certificazione del bilancio (l’esercizio chiude al 30 giugno) e l’assemblea di fine ottobre viene fatta slittare al 28 dicembre (15 gennaio in seconda convocazione).
Nel frattempo Degiovanni, che ha la maggioranza assoluta dell’azienda, lascia la presidenza della società, pur restando in consiglio di amministrazione. Freedomland viene di fatto commissariata con l’arrivo prima di Piero Gnudi nella veste tutta nuova di «garante super partes» ma esterno agli organi societari, poi di Luigi Guatri, l’ex rettore della Bocconi che accetta di assumere la carica di presidente.
L’inchiesta della Procura intanto prosegue e tra gli indagati risulta anche il revisore della Deloitte & Touche che segue i conti della web-tv.
Il pm ha anche effettuato a metà novembre una serie di perquisizioni nelle società collegate a Freedomland e che fanno capo a Degiovanni.


Economia

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La flat di Wind si rinnova
All'insaputa dei clienti la Wind ha deciso di modificare la flat. Dal 10 gennaio gli utenti avranno una tariffa non richiesta.
12/4/00, 11:47:08 AM

Quanti, avendo un collegamento ISDN avevano firmato un contrato per la flat di Wind , non hanno certo ricevuto una bella sorpresa natalizia dall'azienda dell'arancia.
A partire dal 10 gennaio si troveranno a poter utilizzare solo la connessione analogica a 56 K e non più quella digitale a 128 K.

Da ottobre l'azienda aveva escluso dalla flat gli utenti con connessione digitale, ma aveva rassicurato i vecchi clienti che per loro l'offerta sarebbe rimasta immutata. Ora, invece, in maniera del tutto unilaterale la Wind ha cambiato idea e lo ha comunicato ai suoi utenti via E-mail.
Si preannunciano nuovi malcontenti verso un'azienda che ha l'arroganza di un monopolista [EffeBi].

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 Internet

INTERNET: GERMANIA; IN VENDITA MEIN KAMPF, DENUNCIATO YAHOO

(ANSA-AFP) - BERLINO, 28 NOV - La procura di Monaco di Baviera ha aperto un'inchiesta contro il sito Internet Yahoo, accusato di aver posto in vendita il libro di Adolf Hitles 'Mein Kampf', che in Germania e' proibito. L'inchiesta, ha spiegato la procura, e' scattata su segnalazione di un cittadino, verificata poi dalle indagini. (ANSA-AFP). CC 28/11/2000 20:25


 Internet

INTERNET: UOMINI VOYEURISTI, DONNE MANIACHE DELLO SHOPPING

(ANSA) - ROMA, 3 DIC - Il 31% dei navigatori in Internet si definiscono voyeristi, il 22% convinti chattatori, il 18% giocatori, il 14% cercatori di news, e il 12% di shopper. Lo rileva una ricerca condotta dalla rivista ''Internet pratico'' su un campione di 887 italiani, uomini e donne in eta' compresa tra i 18 ed i 40 anni che si collegano regolarmente ad Internet. La ricerca ha individuato tutta una serie di categorie sociologiche degli appassionati di Internet, ed ha anche analizzato le varie categorie. I voyeristi sono gli amanti della trasgressione, esibizionisti, guardoni, sempre protesi alla ricerca di qualcosa di nuovo da scoprire, ed utilizzano il web come un grande buco della serratura per scrutare il mondo. I chatters, incurabili frequentatori di chat e newsgroup sono dei chiacchieroni instancabili, piu' o meno trasformisti a seconda dei casi, utilizzano le chat come luogo di socializzazione. Alla categoria dei giocatori appartengono persone piu' o meno incallite che talvolta si trasformano in scommettitori on line sfidando la dea bendata anche sul web. I ricercatori di news sono dei maniaci degli scoop e delle ultime notizie in anteprima: trascorrono ore ed ore alla ricerca dell'ultima nuova, e padroneggiano tutti i portali dell'informazione. Gli shoppers, hanno rinunciato al carrello della spesa ed alle code in cassa: per fare acquisti se ne stanno seduti davanti al proprio pc scegliendo qualunque articolo senza stress. Ci sono anche gli azionisti on-line (9%) che sono gli investitori del nuovo mercato, che anche restando legati alla tradizione, utilizzano le tecnologie di Internet per acquistare e scambiare azioni. Oggi le coppie si dividono anche davanti al computer, perche', secondo lo studio, il 34% delle donne appartiene alla categoria shoppers, che ha il vantaggio di poter agire autonomamente senza l'accompagnamento del marito, e di poter entrare liberamente nei negozi virtuali senza sentire l'obbligo di dover acquistare qualcosa. Il 26% delle navigatrici rientra nella categoria delle chattatrici, maniache del newsgroup, chat e forum della rete, il 21% sono ricercatrici di news, il 12% sono voyeriste e solo il 6% azioniste. Per gli uomini le cose cambiano notevolmente: i maniaci dello shopping scendono al 16%, e prevalgono i voyeristi ed i cercatori di news (50%). Ci sono poi i giocatori (23%), e gli azionisti (15%). Per la maggior parte dei navigatori intervistati (31%) la parola d'ordine e' spiare; per il 69% degli uomini sono piu' gettonati i siti dove si possono seguire 24 ore su 24 vicende di persone piu' o meno normali, in pratica in perfetto stile ''Grande fratello''. Le donne invece subiscono il fascino della telecamera, anzi della web-cam: il 18% confessa di possederne una per collegarsi con amici, parenti ed anchje colleghi di lavoro.(ANSA).

MIH 03/12/2000 14:03

 

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Yahoo! Notizie Economia
Giovedì 30 Novembre 2000, 16:13

Piazza Affari: Wall Street Affonda Nuovo Mercato

Lapertura di Wall Street, dove il Nasdq ha segnato 100 punti di ribasso con vendite concentrate sui titoli tecnologici, non sta aiutando il settore della New Economy in Italia.

A Piazza Affari il Nuovo Mercato segna infatti la perdita più ampia rispetto agli altri indici, con un calo settoriale del 2,60%. Su 36 titoli quotati, solo tre sono positivi. Si tratta di Prima Industrie (Milano: PRII.MI - notizie) (+1,43% a 101,4 euro), Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) (+1,03% a 29,45 euro) e Txt e-solutions (Milano: TXTS.MI - notizie) (+0,6% a 106,5 euro).

Per il resto è uninfilata di segni meno. Il peggior calo è di Cairo Communications, concessionaria di pubblicità. Il titolo cede il 6,29% a 56,5 euro nonostante abbia registrato un utile di 13,5 miliardi di lire nei primi nove mesi del 2000, contro una perdita di 3,2 miliardi di lire nello stesso periodo dello scorso anno. A spingere verso il basso sono anche le previsioni negative sulla raccolta pubblicitaria su Internet.

Senza rete, tra gli altri, anche ePlanet (-4,34% a 42,75 euro), Cdc (-2,62% a 34,95 euro), Aisoftware (-2,52% a 21,63 euro).

Tiscali (Milano: TIS.MI - notizie) lascia il 2,8% e si ritrova al di sotto dei 31 euro, a quota 30,85. E il titolo più scambiato del Nuovo Mercato, con oltre 969 mila pezzi passati di mano finora.


Yahoo! Notizie Economia

Giovedì 30 Novembre 2000, 18:27

 

Un sussulto per Freedomland.

La tribolata società di Virgilio De Giovanni, commissariata dai suoi stessi suoi soci, gode inaspettatamente di un sussulto di vitalità in una ennesima giornata nera per la borsa e pesantissima per le aziende del Nuovo Mercato. Il titolo della webTv nei giorni scorsi ha toccato il fondo, ma di questi tempi si sa il fondo non è mai abbastanza.
Perchè allora un risveglio dell'attenzione su Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) (+1,27%) ?

La risposta l'ha forse data indirettamente qualche giorno fa il presidente di World Online, James Kinsella, che sarà il nuovo Ad di Tiscali (Milano: TIS.MI - notizie) . Per il top manager della nuova società europea, frutto della fusione tra i due gruppi, il futuro nei prossimi mesi sarà nella vendita di servizi voce, intrattenimento digitale e Internet attraverso una sola set-top box.

Tiscali è pronta così a muoversi in questo mercato e inizierà a fornire set-top box ai clienti che utilizzano i servizi Internet ad alta velocità in Danimarca e Gran Bretagna nella prima metà del 2001. I box permetteranno l'accesso a Internet, telefonia vocale e video on demand ai 10.000 clienti Adsl (asymmetrical digital subscriber line, senza cioè larga banda ma utilizzando i normali cavi del telefono), in Danimarca.
Lo scenario che ha tracciato Kinsella pone in una nuova luce positiva Freedomland soprattutto ora che è giunta ad un livello di prezzo quasi di saldo tanto che la società potrebbe iniziare ad essere appetibile per un'acquisizione.

Dietro l'angolo di Freedomland i potenziali pretendenti italiani del resto non mancano. Occorrerà perciò seguire le mosse dei possibili acquirenti a partire dall'Internet Tv Italiana MyTv di RCS e Mediobanca (Milano: MDBI.MI - notizie) , del gruppo Seat (Milano: SPG.MI - notizie) -TMC, senza dimenticare Tiscali.

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MEGLIO SANT'ANTONIO CHE SAN PAOLO!
di Gianfranco Sajeva e Salvatore Gaziano - 30/11/2000 15.20.19

E' partita da alcune settimane un'iniziativa che premia gli utenti Internet che si registrano al sito www.richontheweb.com con soldi veri. Fino a 930 milioni di lire. Basta portare altri amici a registrarsi con un meccanismo di tipo piramidale. Basta cliccare sui siti convenzionati e aprire un conto on line (attualmente con Imiweb) per vedersi accreditati i compensi. C'è da fidarsi?

Vuoi diventare ricco senza fare niente e guadagnare fino a 930 milioni di lire? Abbiamo ricevuto su una casella di posta elettronica questo invitante appello. La solita catena di Sant'Antonio, abbiamo pensato. Ma la persona che ci ha inviato questa e-mail ci ha giurato della bontà dell'iniziativa. "Ci sono nomi grossi – ha spiegato – si tratta di web marketing: si è pagati per vedere la pubblicità sui siti Internet segnalati. E se apri un conto con una banca convenzionata ogni mese ricevi accreditati i tuoi quattrini". Per non apparire "old" abbiamo voluto approfondire l'argomento e indagare su un'iniziativa così allettante.

Per guadagnare 930 milioni di lire occorrerebbe "portare" poco più di 87.000 clienti…

Abbiamo così conosciuto il sito www.richontheweb.com, nome americano ma sede operativa con "workshop" in via della Consolata, nella "vecchia" Torino. Basta collegarsi al sito per avere tutte le informazioni su questa iniziativa." RICHONTHEWEB - recita l'home page di questo sito - ha reinventato la navigazione secondo uno schema etico che abbiamo chiamato "Internethic"; questo sistema, solo per iniziare (!), ti permette di guadagnare fino a 930 milioni di lire senza che tu, o i tuoi amici, dobbiate mai spendere nulla, se non un po' del vostro tempo". I requisiti richiesti per diventare quasi miliardari sono alla portata di molti italiani:
1. Devi essere motivato e determinato
2. Avere degli amici con i tuoi stessi requisiti che facciano "squadra" con te
3. Comunicarci il numero del tuo Conto Corrente on-line presso una delle Banche convenzionate con RichOnTheWeb

Le altre condizioni richieste (di "mantenimento" mensile in questa sorte di club) sono facili da realizzare. "Devi cliccare almeno due volte al mese – spiegano sul sito - sui pulsanti a fondo blu che sono presenti nel Rich Club (questo il nome abbreviato dell'iniziativa), che ti rimandano ai siti dei nostri sponsor; cosi' facendo accumulerai mensilmente due bandierine blu indispensabili per poter ricevere gli accrediti che maturerai". Cosa bisogna fare per guadagnare 930 milioni di lire? Iscriversi, aprire un conto bancario on line e trovare altre 4 persone che fanno altrettanto, che a loro volta fanno altrettanto e così via. Se questa catena "virtuale ma non troppo" funziona per 8 passaggi successivi (4,16,64,256,1.024,4.096,16.384,65.336 clienti generati così secondo una "matrice forzata" 4 per 4) si ottiene un compenso intorno alle 10 mila lire per ogni cliente apportato direttamente e indirettamente. In pratica per ottenere la somma reclamizzata di 930 milioni ogni cliente dovrebbe aiutare RICH (e in pratica anche le banche sulle quali è necessario aprire il conto) a trovare 87.380 clienti…
"Una circostanza possibile in effetti non facile da realizzare, calcolatrice alla mano – spiega Pier Antonio De Agostini, segretario di Assonema, un'associazione che vuole essere il punto di riferimento per gli operatori del settore del network/multilevel marketing - poiché la catena si può …spezzare e perché si arriverebbe inevitabilmente dopo pochi mesi con migliaia di persone sul campo "alla saturazione" del mercato. Mi riservo di analizzare meglio questa iniziativa e la serietà di chi la propone: chi entra deve comunque leggere attentamente il contratto e sapere che spesso non ha molte difese".


Come funziona? Un po' Greed, un po' Chi vuol esser miliardario….

Decidiamo di registrarci e scopriamo così che la Banca con la quale è necessario (condizione dettata da "esigenze" di economicità, rapidità e sicurezza delle transazioni" spiegano sul sito) aprire un conto on line è IMI WEB, il braccio "virtuale" nel trading on line del gruppo bancario San Paolo di Torino.
Telefoniamo anche al Servizio Clienti di RIC dove una gentilissima operatrice ci spiega che possiamo fare tutto on line, collegandoci al sito di www.imiweb.it , attualmente l'unica banca convenzionata, e selezionare il conto di Banking on line,. Aprire questo conto non costa nulla ("può versare anche giusto 1.000 o 2.000 lire ci spiega l'operatrice del call center) e grazie a Rich on the Web possiamo ricevere anche il Welcome Kit "zero costi, mille vantaggi": gratis una carta bancomat internazionale, l'American Express (ma solo fino al 31/12/2000) e l'accesso al trading on line di IMI WEB.
Una volta terminata la registrazione sul sito riceviamo un codice personale che ci servirà da segnalare a tutti gli amici come codice "capostipite" con l'avvertenza che nulla potremo ricevere come compenso per la nostra attività di procacciamento se non attiviamo anche fisicamente (e non solo virtualmente) il conto con IMI WEB recandoci presso la sede o versando dalla nostra banca un bonifico bancario dove così possiamo perfezionare il contratto, favorendo così, ai sensi di legge, il nostro riconoscimento.



Dietro Rich On the Web, il fondatore di una società quotata

Ma chi c'è dietro questa iniziativa che promette "soldi a palate", come già nei newsgroup i primi aderenti iniziano a pubblicizzare? Sul sito leggiamo che fra i componenti di RICH figurano gli "ideatori ed i realizzatori di sistemi premianti per gli utenti del World Wide Web, managers, docenti universitari e informatici".
Nella sezione "contattaci" del sito vengono pubblicati nomi, cognomi e e-mail del management team senza peraltro specificare in sintesi il loro curriculum. Ci viene in soccorso la memoria e qualche telefonata per ricollegare il nome del presidente e fondatore, Alberto Mori con quello di una società italiana quotata nel 1998 al Nouveau Marchè di Parigi: Union Technology.
Un'azienda nata nel 1984 per opera proprio di Mori, allora poco più che ventenne, come assemblatore di pc (nota anche con il marchio Videocomputer) che poi si è trasformata in una società distributrice di pc con oltre 150 punti vendita in Italia. Un' idea che aveva anticipato numerose altre importanti società su questo fronte (CDC, Vobis…) ma che si era poi scontrata con il pesante flop del casco tridimensionale Urgear per la realtà virtuale progettato per "portare un nuovo modo di interagire con i giochi per personal computer".
Le azioni di questa società sono così passate da 2 franchi agli attuali 20 centesimi.
Proprio a metà di quest'anno questa società è passata sotto il controllo della software house emiliana DS Data Systems che ne controlla il 51% mentre Mori ha mantenuto una quota intorno al 20% secondo i dati della Consob francese.


Ma è una cosa seria? Opinioni discordanti e perplesse sul "tot a clic"

"Mori è un imprenditore serio e dalle buone amicizie con voglia di riscatto – ci spiega un top manager di un'importante internet community – Ma se con Union Technology era partito troppo presto, se si considera il successivo boom delle azioni dei Nuovi Mercati oggi con RichOnTheWeb arriva troppo tardi…Pagare qualcuno perché guardi la pubblicità non è un business che convince e la tendenza va nella direzione contraria, verso l'estrema targettizzazione. La cosa più concreta di questa iniziativa mi sembra l'apertura dei conti on line".
Siccome si parla di web promotion e web marketing chiediamo anche l'opinione di Roberto Venturini, socio di CommStrategy, società di consulenza nei new media. Un vero esperto del settore e firma di Web Marketing Tools, la più importante rivista del settore. "Proprio questa mattina – spiega Venturini – ho letto di una società che pagava agli utenti un tot a clic che ha annunciato la sospensione dei pagamenti. Attualmente i siti internet stanno muovendosi tutti verso la ricerca di fidelizzazione con il proprio cliente. Ma per creare una relazione non basta pagare un utente solo perché schiaccia dei pulsanti con delle bandierine o accetta di ricevere delle e-mail. Occorre creare una vera relazione attiva con dei veri interessi condivisi. La tendenza crescente e più recente è proprio di premiare gli utenti per delle azioni concrete che compiono. Per esempio se acquistano dei prodotti o se compilano dei questionari. E' il modello di Beenz o dei frequent flyer. Ho insomma dei dubbi sul modello di Rich dal punto di vista del marketing virale. Non mi convince. Sarebbe come pagare le persone per fare zapping".


RISPONDE IMIWEB: " NULLA DI FIRMATO"
"Nulla di definitivo, non abbiamo firmato nulla – precisa Pasquale Casale, consigliere delegato di IMIWEB – ci è stato presentato come un'iniziativa di marketing via internet e abbiamo deciso di testarlo. Un modello, quello dell'affiliation program, che abbiamo utilizzato anche con altri siti e che prevede nel pieno rispetto della legge un normale compenso per chi ci segnala dei nominativi. Qualche perplessità francamente ci sta venendo anche a noi e non abbiamo ancora deciso se andremo avanti. Fino ad adesso i risultati sono stati molto bassi: qualche decina di nominativi ma forse nessuno che abbia ancora aperto effettivamente il conto".

 

"E' UN SISTEMA TECNICAMENTE PERFETTO"Intervista ad Alberto Mori, presidente di Richontheweb, che prevede la quotazione al Nuovo Mercato, ma non prima di 3 anni

"Quello che vedete oggi è solo un quarantesimo di quello che sarà – esordisce Alberto Mori, presidente e fondatore di Rich nell'intervista concessa –. Dietro a Rich On The Web ci sono due anni di lavoro e di focus test: stiamo per creare uno dei primi convogliatori di traffico al mondo. L'obiettivo è garantire la fidelizzazione degli utenti e per riuscire in questo abbiamo costruito un modello federato e flessibile. Come quello Mckinsey. Noi garantiamo il traffico e il click trough. Un sistema premiante dove lanceremo 12 modelli di business diversi: Rich on the Web fa il lavoro sporco: tira fuori i soldi ed è un potentissimo sistema di accelerazione. Paghiamo per il tempo che le persone dedicano al nostro progetto. E stiamo ottenendo un grande successo senza ancora pubblicizzare questa iniziativa in modo pesante: solo 50 milioni al mese".

Ma non trova che sia poco etico sbandierare guadagni di 930 milioni per persona?
"E non le sembra etico far guadagnare tutti questi soldi… Anch'io sono contrario ai sistemi multilivello gestiti tante volte da pirati. Noi siamo completamente diversi; nessuno qui deve tirare fuori i soldi o vendere i propri amici. E sul sito abbiamo messo proprio recentemente delle avvertenze perché ci sono dei professionisti del multi-livello che si stanno inserendo. Abbiamo creato un modellino tecnicamente perfetto. E' un sistema profondamente etico, per questo lo abbiamo chiamato Internethic. Noi non promettiamo risultati ma solo opportunità. E' un sistema federato ambizioso che poi verrà esportato fuori dall'Italia. Prima di lanciarlo ho studiato bene il mercato e capisco che possono esserci delle diffidenze. Ma qualsiasi cosa dipende da come la si fa.

Finora questi sistemi che premiano i clienti su Internet in molti casi non hanno funzionato o quando hanno funzionato sono stati sospesi…
Il nostro sistema è premiante perché noi ci siamo garantiti prima di tutto come pagare i compensi promessi ai nostri utenti. Alcuni sistemi come ALL ADVANTAGE hanno dimostrato di funzionare ma noi abbiamo inventato un sistema nuovo, completamente diverso, basato su 41 modelli differenti dopo due anni di focus test".

Qualche perplessità può suscitare il fatto che fra le condizioni previste c'è quella di aprire un conto con le banche convenzionate, ovvero in questo momento con Imiweb che promuovete anche con banner sul sito?
"Noi non obblighiamo nessuno ad aprire i conti con le banche convenzionate – ribatte il presidente di Rich On the Web - e chi dice questo lo querelo: non è una forzatura ma solo una condizione operativa".

Ma sul sito c'è scritto (e sul contratto) che se uno non apre il conto on line con le banche con voi convenzionate non riceve le provvigioni o i compensi previsti?
"E' solo un servizio: prevediamo a regime di gestire 12 milioni di bonifici bancari: come potremmo gestirlo in modo efficiente se non prevedendo da subito un sistema efficiente che lo regolarizzi? E oltretutto è una formula conveniente, senza costi per gli utenti che aprono il conto. E così aiutiamo il nostro back office a gestire i conti degli utenti registrati e forniamo il servizio migliore. Oggi c'è IMIWEB ma presto avremo altre 3 banche convenzionate con le quali sarà possibile aprire il conto on line".

Mi scusi la domanda ingenua? Ma come guadagna concretamente la sua società? E prevedete, visto il tipo di società costituita (spa) di quotarvi?
"Eh, eh …Il giorno in cui lo spiegassi chiaramente, altri si metterebbero a farlo. Si tratta come avrà capito di numerosi "modellini". Che garantiscono agli investitori risultati certi. Ma non mi faccia spiegare troppo. Agli investitori pubblicitari che cercano clienti gli offriamo la possibilità che gli utenti dedichino loro attenzione e tempo. Convogliamo traffico attivo e presto lanceremo thevillageofdreams.com una vera città virtuale dove sarà possibile tutto. Come andare a Venezia con la propria fidanzata. Alla Borsa certo che ci pensiamo e abbiamo studiato tutto, ma prevediamo di arrivare al Nuovo Mercato non prima di tre anni.

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Tv e internet: la rivoluzione mediatica
comincia dagli Stati Uniti

28 novembre 2000
Articolo messo in Rete alle 04:52 ora italiana (03:52 GMT)
tv interattiva


All'interno:

I primi esempi negli Usa

La proposta di Microsoft…

…e quella di Aol

Le novità della registrazione digitale

Non solo zapping

La supremazia della tv

Articoli precedenti e siti icon



(IDG) -- Tv interattiva. Tv integrata al web. Itv. Comunque la vogliate chiamare, è il sogno dei fanatici del computer e del piccolo schermo: una televisione che permetta di inviare comodamente dal divano di casa e-mail alla mamma, ordinare una pizza e guardare in contemporanea tutti gli episodi di "Friends" tutte le volte che se ne ha voglia, spendendo un numero esiguo di calorie nell'esecuzione di tutte queste operazioni.

Non solo. Destinata a scalzare l'ultracinquantennale dominio della "televisione passiva", la tv interattiva permetterà di interagire in continuazione con i programmi televisivi, trasformando lo spettatore-utente in spettatore-protagonista. Il nuovo homo interactivus potrà scegliere non solo il programma da guardare, ma anche i siti internet a questo collegati, o ridere delle battute del proprio programma preferito, mentre lo guarda insieme agli altri partecipanti di una chat.

Dopo anni di promesse e grossi strombazzamenti pubblicitari, la web tv è finalmente arrivata in prima serata negli Stati Uniti e c'è da scommettere che in un battito di ciglia solcherà l'oceano, per diffondersi anche in Europa e nel resto del mondo.

 

I primi esempi negli Usa

In America, alcune aziende - dai giganti informatici come Microsoft e America Online, ai fornitori di servizi televisivi via cavo, fino ai nuovi re dell'integrazione tra tv e web, come Tivo e Replay - si stanno azzuffando nella lotta per aggiudicarsi il diritto a far registrare le puntate preferite di "Beautiful" mentre si manda una e-mail agli amici sull'ultima asta di eBay.

I dettagli e l'enfasi variano a seconda delle aziende. Aoltv, ad esempio, aggiunge la tv interattiva alla sua messaggeria istantanea e alle altre caratteristiche dei suoi servizi online. Tivo e Replay faranno invece leva sui già esistenti servizi di registrazione digitale (Dvr) per permettere di guardare ciò si vuole, quando si vuole. In alcune zone d'America, tra poco si potranno persino guardare video su richiesta.

Ma qualunque siano le loro caratteristiche, i servizi non saranno a buon prezzo e la maggior parte di loro richiederano agli utenti americani di sborsare altri 300 dollari (quasi settecentomila lire) per il decoder e l'abbonamento mensile, che si aggiungeranno al costo abituale della tv via cavo.

La scelta dipenderà sopratutto dal tipo di pay-tv cui si è abbonati: la Ultimate Tv di Microsoft, per esempio, funzionerà con i servizi digitali. Al suo lancio negli Usa, tra pochi giorni, sarà disponibile soltanto tramite il servizio satellitare di Direct Tv. Ci sarà inoltre bisogno di un grosso schermo tv su cui vedere le diverse pagine web e il menu. Ma tutti i naviganti in rete cui piace ricorrere al potere della tecnologia digitale per rendere più piacevoli le ore davanti al televisore verranno affascinati all'istante dalla web tv.

 

La proposta di Microsoft…

Tra tutte le varie iniziative di tv interattive, quella forse più ambiziosa è l'idea dell'Ultimate tv di Microsoft, che sposa un sofisticato sistema di registrazione digitale a internet.

Ultimate tv – il cui lancio è previsto per la fine dell'anno – richiede un decoder da 399 dollari (920.000 lire), messo sul mercato da Thomson/Rca e Sony. Il decoder della Sony comprende una tastiera, mentre in quello della Rca è compresa l'antenna satellitare della Direct tv (ma non la tastiera). A questi costi si aggiunge quello dell'abbonamento mensile – dai 10 ai 15 dollari – e del pacchetto dei programmi della Direct tv (che parte da 30 dollari al mese).

Ma le spese sono ben ricompensate dalle meraviglie del servizio: Ultimate tv consente di registrare fino a 35 ore di programmi, scelti attraverso la navigazione su Internet o consultando il menu. Per guardare un programma già registrato, si clicca sull'opzione "My show", che appare non appena si accende il programma. Ultimate tv funziona soltanto con servizi digitali e come risultato – dice Microsoft – la qualità della registrazione è superiore a quella effettuata in analogico. Inoltre, con Ultimate tv si può registrare un programma mentre se ne sta guardando un altro, cosa non consentita dal servizio Dvr.

L'abbonamento mensile comprende anche tre ore di accesso a internet via tv, che consentirà agli utenti americani di scrivere e-mail o navigare sul web durante le interruzioni pubblicitarie. Se si è invece già abbonati a internet, per $5 al mese si può avere accesso illimitato a internet via tv.

 

…e quella di Aol

Il colosso Internet America Online è entrato da pochi mesi in gioco in diverse città americane con Aoltv, un programma che consente di chattare e inviare e-mail mentre si guarda la televisione. Aoltv ha in programma di aggiungere a questo servizio pagine web il cui contenuto sia collegato al programma televisivo su cui si è sintonizzati, insieme a una guida ai programmi, che raggruppi i diversi canali sotto categorie come film, notizie o sport.

Per usare Aoltv bisogna pagare 250 dollari per il decoder e un abbonamento mensile di 15 dollari per gli abbonati di Aol e 25 per chi non lo è. Uno dei vantaggi di questo sistema è che funziona con ogni tipo di servizio via cavo. Lo svantaggio è che non ha un sistema di registrazione digitale e ciò, ovviamente, influenza la qualità del materiale registrato. Aoltv sta inoltre pensando di offrire un decoder in cui siano compresi servizi di registrazione digitale già dall'inizio del prossimo anno. La fusione tra Aol e Time Warner permetterebbe gradualmente di aggiornare i decoder per la tv via cavo di Time Warner con una versione di Aoltv, eliminando quindi il bisogno di un decoder speciale per Aoltv (Time Warner è uno dei due gruppi editoriali che hanno dato vita a CNNItalia.it).

 

Le novità della registrazione digitale

Dall'inizio di gennaio, il concorrente principale di Direct Tv – EchoStar – presenterà negli Stati Uniti una nuova linea di registratori digitali di video, basata sul sistema operativo di Open Tv. Il decoder di EchoStar non offrirà e-mail o servizi internet ma si affiderà a un altro servizio Internet, Wink, che richiederà l'ausilio di un modem.

Tivo, pioniere della registrazione digitale, ha fatto coppia con Direct Tv per costruire un decoder che consenta di registrare 35 ore di programmi via satellite. Grazie a un'opzione particolare, questo servizio consente di effettuare una ricerca tra i programmi delle due settimane successive, a seconda del genere della trasmissione, degli attori e dei registi.

Nel frattempo, Replay Tv – acerrimo concorrente di Tivo – ha aggiunto ai propri servizi MyReplayTv, grazie al quale si potrà programmare la registrazione digitale attraverso qualsiasi sistema collegato a internet. Gli utenti inoltreranno le richieste sulla pagina internet di MyReplayTv.com e il decoder di ReplayTv, dotato di monitor, recupererà il programma desiderato.

La tv digitale, che promette una qualità superiore rispetto a quella via cavo e vanta ancora una percentuale di utenti molto piccola negli Stati Uniti, promette grossi vantaggi, come la possibilità di accedere a video su richiesta, al servizio di posta elettronica, alla navigazione in rete, il tutto senza dover essere collegamento alla linea telefonica.

 

Non solo zapping

Ma la tv digitale non è soltanto videoregistratori, e-mail e Internet. Questo servizio consentirà sempre più di partecipare alle chat, controllare fatti, giocare, e il suo contenuto dipenderà dal tipo di servizio internet offerto. Nbc, ad esempio, insieme al Web Tv Network della Microsoft, ha aggiunto ai programmi via cavo di Cnbc e Msnbc un ipertesto relativo, ad esempio, ai mercati finanziari. I clienti di WebTv, invece, che guardano il programma di rock "Friday Night" sulla Nbc, possono votare i loro video preferiti, leggere le biografie degli artisti e partecipare a chat dal vivo durante il programma.

Televisioni via cavo come il Game Show Network, inoltre, permettono agli spettatori di partecipare a programmi come "Il prezzo è giusto" o "La ruota della fortuna". Da casa, ad esempio, gli utenti possono indovinare la frase prima dei concorrenti in studio. Non vincono premi, ma rimane loro la soddisfazione di aver battuto gli altri partecipanti alla gara online.

 

La supremazia della tv

Aoltv riduce la grandezza delle immagini a circa un quinto di quella originale, le sposta sull'angolo a destra dello schermo televisivo e le circonda di chat room e pagine web relative al programma che si sta guardando. Aol, inoltre, sta lavorando con Time Warner per studiare una serie di servizi che permettano agli utenti di compiere altre operazione, dalla partecipazione a quiz, a indagini statistiche, all'acquisto dell'abito indossato da Jennifer Aniston in "Friends".

Sfortunatamente gli utenti di Web Tv e Ultimate Tv non potranno accedere al contenuto di Aol o viceversa. Questo perché i formati in cui è presentato il contenuto sono diversi, e la situazione non sembra destinata a cambiare. Ma Aol e Web Tv non sono i soli. Wink, un servizio offerto da alcune tv via cavo, manda in sovrimpressione la lettera "i" sullo schermo per identificare i programmi cui è collegato altro contenuto. Basta premere il bottone corrispondente sul telecomando per vedere testi e grafica in sovrimpressione, su cui poi cliccare per richiedere informazioni o ordinare dei prodotti. Ad esempio, se avete sentito suonare un gruppo su "The Tonight Show", potete cliccare sul telecomando e ordinare il cd della band.

Nonostante la tv interattiva fonda in un unico corpo televisione, tecnologia digitale e Internet, il vero protagonista di questa rivoluzione mediatica rimane ancora il piccolo schermo, il cui servizio viene migliorato e reso più attraente dall'aggiunta delle altre funzioni. Si può discutere quale sia il miglior servizio di tv interattiva e sceglierla a seconda dei propri gusti e delle esigenze personali, ma non si può certo mettere in dubbio che la web tv sia destinata a rendere la televisione "passiva" sempre più un oggetto del lontano passato.

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LA RINVINCITA DELLA INTERNET-TV?
di Salvatore Gaziano - 28/11/2000 17.48.11

Salvatore Gaziano, direttore di Blu-invest.com, risponde a un lettore che gli chiede la sua opinione su Freedomland e altro..

Oggi è arrivata una e mail in redazione su Virgilio Degiovanni e il futuro della internet tv

"Ho letto la sua opinione su Soru, ma mi piacerebbe leggere la sua opinione anche su Degiovanni e soprattutto FREEDOMLAND. Per carità ho apprezzato il fatto che questo titolo non sia mai stato inserito nei vostri portafogli consigliati e che prima del "fattaccio", in base al bilancio al 30 giugno avevate rivisto il vostro giudizio, non convinti della "free philosophy" seguita anche da questa società. Come abbonato vi seguo e devo ammettere che siete stati molto bravi in questi mesi a far dimenticare questo errore di valutazione con positivi consigli su numerosi titoli che mi hanno fatto quasi raddoppiare il capitale in poco più di un anno. Certo non siete infallibili e apprezzo la vostra trasparenza nel segnalare le performance non solo positive sui titoli consigliati. Ma tornando a Freedomland mi piacerebbe sapere il vostro giudizio poiché in occasione del collocamento ne avevate parlato bene e so che nel passato Degiovanni è stato fra i finanziatori della vostra iniziativa. Pensa sempre che ci sia un futuro per la Internet Tv?"
Andrea C. di Milano


Risponde Salvatore Gaziano. Direttore di BLU-INVEST.COM:

Domanda complessa a cui cercherò di rispondere nel modo più semplice possibile, punto per punto.
1) Esiste un futuro per la Internet Tv?

Leggendo tutto quello che viene pubblicato sui giornali finanziari nelle ultime settimane la convergenza fra Internet e Televisione è più che mai sotto il mirino di numerosi gruppi. Tutti stanno studiando iniziative in questo senso e in Italia sono sulla rampa di lancia iniziative di ogni tipo.
In alcune si pensa di utilizzare Internet per far vedere la Tv, in altre si pensa di utilizzare la televisione per far vedere Internet.
Da My Tv a Net System, da Stream a e.Biscom, da Doris (Alboran) al gruppo Class (solo per citare alcune società), tutti stanno cercando la propria ricetta per coniugare la Rete con la televisione. Proprio oggi sul sito italiano della CNN è stato pubblicato un articolo che fa lo stato dell'arte sul settore della Internet Tv (http://www.cnnitalia.it/2000/TECNOLOGIA/11/28/tvinterattiva/index.html) descrivendone tutte le potenzialità mentre diverse voci vedono anche nel gruppo SEAT dopo l'acquisizione di Telemontecarlo un potenziale attore interessato a questo settore. Mentre soprattutto in Inghilterra si moltiplicano le iniziative positive di integrazione con i primi risultati interessanti anche sul fronte dell'e-commerce..
Credo insomma che la formula Internet + Televisione possa avere un futuro e l'esempio del successo di Jumpy con la trasmissione tv "Il grande fratello" ha dato le dimensione di come questa accoppiata possa essere esplosiva e allargare l'utenza. Certo per lei e per me che siamo abituati a utilizzare il Pc non credo che ci esalteremo a navigare sulla televisione, ma per molte persone quella della Internet Tv potrà essere il primo passo. Molto più facile da iniziare rispetto a un personal computer.

2) Come sono nate le motivazioni positive sul report FREEDOMLAND in occasione del collocamento?

Lo scenario che le ho descritto lo avevamo tratteggiato in occasione del collocamento di FREEDOMLAND dove avevamo immaginato la possibilità di una convergenza crescente fra il mondo di Internet e quello della Tv. E avevamo reputato che il management di FREEDOMLAND fosse in grado di giocare la propria partita grazie anche al vantaggio di una rete di vendita capillare in grado di garantire la distribuzione del "decoder" e anche della capacità di farsi pagare dagli utenti abbonati. L'analista che aveva redatto il report aveva così misurato questa matricola in base alle valutazioni di società comparabili ed emesso un giudizio in piena indipendenza. Prima della messa on line del sito (16 marzo 2000) la proprietà del sito (è giusto ribadirlo) era, infatti cambiata, avendo Degiovanni ceduto tutte le sue quote al sottoscritto e ai suoi partner, come già aveva comunicato l'intenzione a febbraio anche pubblicamente nel prospetto informativo di Freedomland. Nessun conflitto di interesse come qualcuno (talvolta in modo non completamente disinteressato) ha voluto far credere potendo BLU-INVEST.COM vantare una totale libertà di giudizio visto che i proventi e i ricavi di questa società dipendono soprattutto dalle performance dei propri clienti, ovvero dall'abbonamento ai propri servizi di analisi e consulenza.
Ma devo dire che questa esperienza, che come diceva Oscar Wilde, "è il nome che diamo ai nostri errori", è stata particolarmente utile. Primo perché ci ha fatto rivedere in senso fortemente critico al di là degli scenari i criteri di valutazione basati sui "comparable" o sul confronto dei multipli (le segnalo questo articolo che abbiamo pubblicato recentemente http://www2.bluinvest.com/blue03.nsf/WebControCorrente/D66BD4DBA565E9E7C1256992005F2874?openDocument);
secondo, è stato per tutti i noi un segnale anticipatore di una crisi di sfiducia sulla New Economy da valutare con molta maggior senso critico. E che ci ha permesso di staccarci (appena in tempo) dal coro dei cantori della nuova trinità TMT, rivalutando molte aziende della old economy con un occhio più disincantato. Sbagliare è umano, perseverare sarebbe stato diabolico…. Un atteggiamento che ha premiato chi ci ha seguito come Lei in questi mesi giudicandoci sui risultati e concedendoci la buona fede.
Venendo al personaggio Degiovanni, a cui peraltro venerdì scorso il Wall Street Journal ha dedicato un articolo descrivendolo come l'uomo "che ha aiutato a distruggere il monopolio di Telecom e che ha segnato la fortuna del gruppo Daimler Chrysler, levandoli dai guai della Smart" ma anche come l'uomo "al centro della più grande e sospetta frode azionaria sul Nuovo Mercato italiano" penso (e spero) che quello che è accaduto non fosse nei suoi piani.
Le "scorciatoie" (soprattutto di questo tipo) per il successo non si addicono a un personaggio sicuramente che potrà non piacere a tutti ma che qualche dimostrazione di capacità e fiuto imprenditoriale l'ha dimostrata. Se ha voluto per "bruciare le tappe" rifilare ai risparmiatori una sola, inventandosi la Web Tv come specchietto per le allodole, mi associo ai giudizi più negativi sul personaggio. Ma credo che la sua intuizione un qualche valore ce l'ha e che della Web Tv se ne sentirà ancora parlare.


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THE WALL STREET JOURNAL

24 Novembre 2000

 

Discusso imprenditore italiano difende le sue tattiche di " Stile Americano"

Scritto da:

YAROSLAV TROFIMOV

Reporter del WALL STREET JOURNAL

Tradotto da:

PENELOPE MUSOLINO

Advisor di I@T

 

 

MILANO—Quando Virgilio Degiovanni incontra i suoi collaboratori, il trentacinquenne, impeccabilmente vestito, affitta uno stadio e lo riempie di folle ondeggianti, che lo presiedono come un’entità in movimento

Dal ritorno dagli Stati Uniti, dove è andato all’università e dove ha venduto i futuri finanziari, dodici anni fa, il soave imprenditore italiano, è riuscito a creare da zero, anche se discusse, una serie di imprese. La sua reputazione si è sviluppata come il guru del marketing italiano che ha contribuito a distruggere il monopolio di Telecom Italia S.P.A. ed ha invertito le fortune della Daimler-Chrysler AG, con il modello SMART.

Ma questa reputazione ha preso un colpo. L’ Internet Television Company del Sig. Degiovanni, Freedomland-ITN Spa (www.freedomland.net) è al centro di attenzione per quanto riguarda la sicurezza, contro la frode, che colpiscono lo scambio di titoli tecnologici, sul Nuovo Mercato. I procuratori di Milano dicono che il Sig. Degiovanni potrebbe aver gonfiato il numero dei clienti Freedomland, di almeno il 20%, per la relativa offerta pubblica, nell’aprile scorso, cha ha stimato l’azienda a 1,5 miliardi di Euro ( ($1.27 billion).

Il Sig. Degiovanni nega e non è stato incriminato di alcuna colpa. Ma il caso, mette in evidenza un disaccordo fra la cultura dell’ Italia tradizionalista, quella abituata a fare il commercio in modo calmo, dritto e merlettato e che considerano male il modo di fare i soldi che il sig. Degiovanni ha imparato nell’America a go-go degli anni ’80.

"Ho smesso di difendere Degiovanni davanti ai miei amici perché è inutile. La gente ha dato per buono che è un truffatore, ha detto Luca Podestà, amico del Sig. Degiovanni e capo editore di Eko, la rivista per fare impresa, fondata dal Sig. Degiovanni, il cui titolo originario era Millionaire.

Il sig. Degiovanni, filosoficamente dice: " Ho provato ad essere appena ad essere innovatore, a comportarmi come nel modo americano, e, nella società italiana, sei punito, per questo," il Sig. Degiovanni lo ha detto durante un’intervista nel suo ufficio di Milano, le cui pareti sono decorate con una panoramica di Manhattan e una copia finta del Time magazine che lo rappresenta.

 

Una Pop Star

Per essere certi, i cosiddetti modi americani del Sig. Degiovanni, presentano alcuni elementi poco ortodossi.

La vera, reale potenza dell’imprenditore, è la sua rete di vendita, rappresentata da 30.000 collaboratori, in Italia, in Spagna, in Germania e nel Regno Unito, costruita sul cosiddetto metodo del Network Marketing. L’idea principale: i consumatori diventano degli agenti di vendita, part-time e percepiscono delle provvigioni

Sulle vendite dei prodotti consigliati ai loro amici e conoscenti.

"E’ uno schema piramidale, ma serio, " insiste il Sig. Degiovanni, questi agenti, chiamati ufficialmente advisors, sono molto di più di semplici impiegati ed il rapporto fra loro ed il Sig. Degiovanni è molto più profondo di quanto si possa prevedere.

Si prenda, per esempio, le centinaia di messaggi, inviati sul sito aziendale, dagli advisors, in occasione del compleanno del presidente, nel luglio scorso.

Achille Mojoli ha scritto riguardo al Sig. Degiovanni:
" Una parte del sole è certamente all’interno di te: tempeste, tuoni, tendono ad oscurarlo e forse ci riescono per pochi giorni od ore, ma ritorna sempre, più forte che mai, con la sua potenza ed energia, di calore e di vita, perché così è scritto nell’universo".

Giovanni Ascione da Napoli:
" Desidero avere un figlio che assomigli a te. Lavorerò per quello, rinforzato dagli insegnamenti della vita del Network Marketing.

Massimo Grimaldi dice:
"Per la fine dell’anno ti faremo diventare il presidente del gruppo più potente d’Italia e, negli anni a venire, sarai il presidente dell’Italia che si è fatta da se!"

Queste cose, rendono alcuni investitori italiani, scettici.

"Degiovanni ha, essenzialmente generato un movimento di culto che gli dà grande popolarità e un’alta contropartita economica", ha detto Patrizio Pazzaglia, un gestore di un fondo monetario, la Nusa SIM, che ha rifiutato di partecipare all’IPO di Freedomland. "E’ un grande venditore di idee che riesce a radunare le masse, con sogni proseliti di diventare ricchi".

La maggior parte di questi fedeli advisors, realmente lavorano, nel Network di Degiovanni, part-time, guadagnando delle piccole commissioni, circa 100 Euro al mese. Soltanto alcuni diventano realmente ricchi.

Due volte l’anno, il Sig. Degiovanni, tiene dei convegni con la rete vendita e , a suo dire, sono simili ai convegni dei partiti dei democratici o dei repubblicani, in America.

"E’ qualcosa molto americana, con tanto divertimento, le bandierine, gli aerostati, i jingles" dice, "a meno che, non si voglia minimizzare, non tutti portano il cappellino o fanno fluttuare la bandierina".

Il Sig. Pazzaglia, che ha assistito ad una di queste conventions, le paragona ad un concerto di pop star "e Degiovanni", ha detto, "è trattato come una pop star".

 

Poveri Millionaire

L’intera carriera del Sig. Degiovanni ha fatto sempre un gran discutere. L’uomo d’affari che ha smosso le acque degli investitori italiani, introducendo, per primo l’analisi tecnica, comincia la sua scalata al successo, dieci anni fa, lanciando la rivista Millionaire.

La rivista era piena di consigli su come abbandonare il lavoro tradizionale e cominciare ad essere degli imprenditori indipendenti, ma è stato criticato da molti, per glorificare il greed. Il nome, di per se,era una calamita per gli attacchi, "nessuno era interessato al fatto che in Italia, un milionario è una persona piuttosto povera", dice il Sig. Degiovanni. Un milione di lire l’anno, sono l’equivalente di 516 Euro, ecco perché, recentemente, Millionaire si è trasformato in Eko.

Allora, il Sig. Degiovanni, ha impiegato, alcuni dei suoi lettori, nelle sue aziende.

Ad un pranzo con il direttivo di SPRINT, negli stati uniti, il Sig. Degiovanni ha appreso il concetto del Network Marketing. Ha gradito l’idea e, nella metà degli anni ’90, ha sviluppato la rete del Millionaire Network.

Ma per le compagnie di distribuzione con il sistema piramidale, non era facile trovare un prodotto da distribuire. " Nessuno concedeva a Degiovanni, il beneficio del dubbio". Protesta Podestà.

Era soltanto il 1998 che ha inizio un nuovo start-up per l’azienda del Sig. Degiovanni, ora chiamata I@T Spa.

Infostrada Spa, un’azienda di telefonia fissa, allora posseduta dal gruppo Olivetti, gli chiede aiuto per combattere il monopolio della Telecom Italia. La rete di distributori del Sig. Degiovanni, balza rapidamente in azione e, nello spazio di tempo di 16 mesi, porta ad Infostrada, più di un milione di clienti. I@T e gli advisors hanno guadagnato delle provvigioni sulle attivazioni ed una parte di provvigioni sul traffico telefonico.

"Degiovanni ha fatto un lavoro veramente ottimo e ci ha dato un grande aiuto durante la fase di decollo, nel nostro primo anno di attività", ha detto un portavoce di Infostrada.

Il successo con Infostrada ha contribuito ad attrarre nuovi clienti. Il più importante fra questi: Daimler-Chrysler, che affrontava il flop commerciale, sul mercato italiano dell’autovettura SMART.

Il Sig. Degiovanni, vanta che la sua rete di distributori è riuscita a vendere, fra il giugno del ’99 e giugno del ‘2000, 12.000 macchine SMART, portando il mercato italiano, ad essere il migliore, per questo modello di auto.

Un portavoce della Daimler-Chrysler ha affermato che la casa automobilistica è soddisfatta del lavoro fatto.

Con la rete di distributori pronta all’azione, il Sig. Degiovanni si è mosso dalla distribuzione per conto terzi, alla distribuzione del suo prodotto, l’anno scorso: l’accesso ad internet, con un set-top box, attraverso il televisore.

Come molti altri all’estero, il Sig. Degiovanni, crede che i televisori, piuttosto che i PC, saranno il modo principale per accedere ad internet, considerando che, in paesi come l’Italia, la maggior parte delle famiglie non possiede un PC e non ne ha mai usato uno.

Mentre alcuni analisti erano apertamente scettici, dicendo che l’accesso al web, attraverso il televisore, è obsoleto e lento, il Sig. Degiovanni, è riuscito a convincere molti investitori a comprare azioni nello start-up di Freedomland , all’IPO, ad aprile.

Le azioni sono in ribasso, da allora, e sono crollate ad ottobre, alla notizia di un’indagine sulla presunta falsificazione della lista dei clienti. La Deloitte & Touche, il revisore dei conti che ha certificato il prospetto IPO, ha rifiutato di certificare l’ultimo bilancio dell’azienda, dicendo che era difficile tracciare una linea fra Freedomland, di cui il Sig. Degiovanni possiede il 65% e l’azienda commerciale I@T.

Il Sig. Degiovanni si dichiara innocente ed indica un avviso, nel prospetto informativo IPO, dove si evince che l’azienda non veniva valutata in base ai clienti acquisiti. Eppure, recentemente, ha acconsentito a dimettersi, dalla carica di presidente di Freedomland, chiamando un consulente esterno. Ora si impegna a prendere delle misure supplementari che soddisfino gli investitori.

"L’azienda non dovrebbe essere massacrata nel modo in cui lo è ora", ha detto il Sig. Degiovanni, "sono pronto a fare tutto il sacrificio personale per creare il valore di Freedomland".

Allora, il Sig. Degiovanni guarda la sua foto sulla copia finta del Time. C’è scritto: "Il grande ritorna"

 

P.S. L'articolo lo trovate,in inglese, su www.wallstreetjournal.com , andate su cerca, digitate freedomland e poi, per leggere il testo, dovete registrarvi.

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ADDIO CANONE: L’«ULTIMO MIGLIO» E’ FINALMENTE LIBERO
24 Novembre 2000

E’ fatta. L’Authority per le telecomunicazioni ha varato la trasformazione della concessione per la telefonia vocale di Telecom Italia in licenza. Si gettano così le basi per la tanto attesa liberalizzazione del settore della telefonia vocale. I vari operatori di telefonia fissa potranno quindi acquistare dalla Telecom il tratto finale del cavo telefonico e dare la possibilità ai propri abbonati di utilizzarlo, senza che debbano comporre un prefisso e potendo mantenere il proprio numero telefonico.
L’ex monopolista dovrà adesso operare ad armi pari con i suoi concorrenti. Addio canone: 37.400 lire più Iva risparmiate ogni bimestre sulla bolletta telefonica di casa. Infostrada ha subito colto la palla al balzo, ed è già partita con la sperimentazione dell’ultimo miglio, o il cosiddetto “unbundling del local loop”. Per ultimo miglio si intende la gestione dell’ultimo tratto di rete, ovvero il prezioso “doppino” che connette il domicilio o l'ufficio dell'utente alla rete telefonica vera e propria.

Circa 300 persone abbonate a Infostrada hanno dato la disponibilità a partecipare subito alla sperimentazione, che a regime coinvolgerà 2000 clienti, e quindi a recidere i rapporti con Telecom Italia. Tutti coloro che sceglieranno di cambiare operatore, anche per le chiamate urgenti e quelle ai numeri verdi, potranno comunque mantenere il proprio numero telefonico.
Non sarà però più necessario digitare il codice 1055 prima del numero prescelto. «Per me questo è davvero un momento storico nel processo di liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni; è paragonabile al primo squillo di un telefono cellulare nel 1990 - ha sottolineato Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Infostrada - Ci avviamo così alla definizione di un quadro competitivo libero da vincoli ed ostacoli».
Il servizio di accesso diretto con Infostrada si potrà richiedere su linee di tipo analogico o digitale (Isdn, Adsl, Hdsl) con i numeri aggiuntivi offerti dall'operatore.

La sperimentazione partirà da Milano e quindi Roma e Torino, e poi si estenderà a macchia d’olio, consentendo a milioni di italiani di dire finalmente addio all’odiatissimo canone. Ma fin a quando gli altri gestori non avranno le proprie reti in alternativa di quelle Telecom, saranno loro a doversi accollare i canoni al posto dei clienti a cui offriranno i propri servizi.
Per la società amministrata da Ruggiero la fase sperimentale è particolarmente costosa. Per ogni cliente, infatti, è costretta a versare a Telecom un affitto mensile stratosferico: 26.400 lire, cioè molto più di quanto la stessa Telecom fa pagare ai suoi utenti finali. Ma, in prospettiva, sarà l’Authority per le Comunicazioni a doversi pronunciare sulle tariffe.

Per evitare di pagare il dazio di viaggiare sui doppini della rete Telecom i gestori concorrenti potrebbero avvantaggiarsi del wireless local loop. Questa tecnologia permette di trasmettere il segnale telefonico nella abitazioni senza il tradizionale cavo ma attraverso onde radio. Non solo: lo spettro di frequenze usate è molto alto (di parte da una banda da 26-28 gigahertz) e questo consentirà di offrire servizi voce e Internet ad altissima velocità. Sarà un sistema “punto-multipunto” e con meno di dieci ripetitori sarà possibile coprire una città come Roma.
Il prossimo mese di marzo, secondo quanto annunciato dall’Authority per le tlc, dovrebbe tenersi l’asta, simile a quella per l’Umts, per l’assegnazione delle frequenze e delle licenze di trasmissione. A differenza dell’asta multimiliardaria per l’Umts, le gare però si terranno regione per regione, con valori differenziali per le offerte minime e un numero variabile di licenze.

Infine, per quel che riguarda il ribilanciamento delle tariffe Telecom (che per il momento rimangono ancora amministrate per favorire la creazione di un mercato competitivo) il lavoro di verifica sul cosiddetto "deficit di accesso" lamentato dalla Telecom verrà concluso a breve sulla base dello schema già emerso nei giorni scorsi. Schema che prevede il riconoscimento a Telecom di un deficit di 2mila miliardi per l’anno in corso.
Resta ancora da verificare se a fronte di questo deficit sarà consentito a Telecom di ritoccare ulteriormente il canone. Oggi è pari a 18.700 lire al mese più Iva. L’ex monopolista vorrebbe aumentarlo del 3 - 4% per compenserà il cosiddetto “deficit d'accesso”.


Autore: Andrea Corti

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Yahoo! Notizie Hi-tech
Domenica 26 Novembre 2000, 18:49

Speciale Sci: Uno Sciatore Su Tre Si Organizza On Line

SPECIALE SCI: UNO SCIATORE SU TRE SI ORGANIZZA ON LINE - ROMA - Amanti della montagna sedotti dalla rete. Ben uno sciatore su 3 (il 33%) sceglie ormai di organizzare on line la sua settimana bianca e, addirittura, 7 appassionati della montagna su 10 (72%) utilizzano internet come fonte di informazioni: su localita' sciistiche, piste e condizioni meteo. E' quanto emerge da un'indagine realizzata dall'osservatorio permanente sul web Eta Meta. Secondo la ricerca sono almeno 500 i siti dedicati agli amanti degli sport invernali dotati di web cam puntate sulle piste, descrizioni dettagliate dei comprensori sciistici e della possibilita' di praticare sport estremi. Il 53% di quelli che decidono di andare in montagna si affida a internet anche per la scelta di attrezzature e abbigliamento sportivo. Ma c'e' pure chi conta sulla rete per procurarsi il pacchetto completo: prenotazione dell'albergo, acquisto di sci e scarponi e reclutamento dei compagni di vacanza. (ANSA).


Yahoo! Notizie Hi-tech
Domenica 26 Novembre 2000, 18:49

Trend: Il Turismo Al Terzo Posto Nell'e-commerce

TREND: IL TURISMO AL TERZO POSTO NELL'E-COMMERCE - ROMA - Il settore del turismo occupa il terzo posto nel totale delle transazioni eseguite con sistemi elettronici ed e' in pieno sviluppo: si prevede che entro il 2004 il 15 per cento di tutte le transazioni turistiche al mondo saranno eseguite con sistemi telematici. E' quanto e' emerso a Roma, al convegno su 'e-commerce e turismo'. I sistemi di transazione telematica nel settore turistico stanno inoltre consentendo una espansione delle offerte a favore del cliente. Non ci si limita piu' alle prenotazioni via Internet, ma si arriva ad inviare via e-mail al cliente una miniguida turistica basata sulle sua esigenze particolari, cartine, foto degli alberghi, ecc. Un esempio significativo di quanto gia' avviene nel settore, ma anche di quanto sara' possibile a breve, e' stato tracciato dal responsabile del settore e-commerce dell' Alitalia, Roberto De Blasi. 'Puntato essenzialmente a migliorare il servizio offerto al cliente - ha detto De Blasi - il sistema totalizza 20-30 mila prenotazioni al mese via Internet'. Gia' da oggi per alcune tratte nazionali (e dai primi mesi del 2001 per tutte le altre) e' inoltre possibile l'acquisto di 'biglietti elettronici', pagabili con carta di credito o bancomat e ritiro del biglietto agli sportelli bancomat. Altri servizi vanno oltre Internet e sono disponibili dai telefonini Gsm o Wap come, ad esempio, la prenotazione e l'acquisto di biglietti, cosi' come il check-in. (ANSA).

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Telecom si aggiudica un canone più alto

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Ma aumenterà meno di quanto l'azienda aveva chiesto. Servirà a coprire il deficit d'accesso e ad impegnare l'ex monopolista ad una riduzione delle tariffe telefoniche

21/11/00 - News - Roma - Tempi duri per la concorrenza a Telecom Italia. L'azienda ha infatti "spuntato" dall'Autorità per le telecomunicazioni un aumento del canone telefonico a partire da gennaio. Un aumento che non dovrà superare il 5 per cento (contro il 18 per cento chiesto da Telecom Italia) e che è stato legato dall'Authority all'impegno da parte di Telecom di abbassare le tariffe per le urbane e le interurbane.

Le ragioni dell'ok dell'Autorità vanno ricercate nell'analisi che è stata fatta del cosiddetto "deficit di accesso", una perdita che viene riconosciuta a Telecom Italia in qualità di gestore della rete infrastrutturale sulla quale viene veicolata la stragrande maggioranza del traffico telefonico. L'aumento del canone corrisponderebbe, in quest'ottica, alla copertura di quel deficit che per il 2000 è stimato in 2mila miliardi e che per l'anno prossimo dovrebbe scendere a 1.130 miliardi.

Va detto che Telecom Italia, come ha ripetutamente affermato l'amministratore delegato dell'azienda, Roberto Colaninno, valuta il deficit d'accesso in 4.400 miliardi. Da qui la differenza tra l'aumento concesso dall'Autorità (5 per cento) e quello che Telecom ha chiesto (18 per cento). Nonostante questa situazione, come ha sottolineato il commissario dell'Autorità Alessandro Luciano, oggi le tariffe di Telecom "per urbane ed interurbane sono nettamente superiori ai costi che deve sostenere; il canone mensile di 18.700 lire più Iva potrà anche aumentare, a patto che scendano in modo visibile i prezzi per le telefonate".

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Clamorosa sentenza su Yahoo!

Una decisione senza precedenti quella di un tribunale di Parigi che intende imporre sanzioni ad un'azienda americana per quanto avviene su un server che si trova negli USA. Una questione così pesante che probabilmente non finirà qui.

21/11/00 - News - Roma - Come temuto il caso delle aste di oggetti nazisti disponibili sul sito americano di Yahoo! hanno portato ad una sentenza che non ha precedenti: un tribunale francese ha intimato all'azienda statunitense di impedire che gli utenti Internet francesi possano accedere a certe aste del sito ospitato da server USA.

Si tratta di un fatto assolutamente nuovo che crea non poca maretta nel campo del diritto internazionale. E ci si chiede cosa accadrebbe se Yahoo si rifiutasse di ottemperare alle richieste di Parigi, cosa che comunque appare assai improbabile che accada.

A Yahoo, che dovrà ottemperare alla sentenza entro tre mesi, secondo il tribunale, verrebbero addebitati 30 milioni di lire in sanzioni per ogni giorno di ritardo. Il portalone dovrebbe individuare con sistemi automatici il 70 per cento dei navigatori provenienti dalla Francia, per inibire loro l'accesso a quelle pagine e per il rimanente 30 per cento dovrebbe provvedere mediante l'uso di filtri sulla cui efficacia gli esperti nutrono seri dubbi.

In realtà la decisione del tribunale parigino era nell'aria da tempo, vista anche la prima sentenza del tribunale, decisamente a favore delle tesi dell'Unione degli studenti ebrei di Francia secondo cui era inammissibile che i cittadini francesi, a cui è vietato il commercio di oggetti di derivazione nazista, potessero partecipare alle aste in cui questi oggetti venivano scambiati. Una posizione che aveva trascinato Yahoo in tribunale.

Sulla questione è intervenuto ieri il presidente dell'ADUC, Vincenzo Donvito, secondo cui "si è toccato il ridicolo e l'assurdo. Saremo ben lieti di vedere cosa faranno i tecnici di Yahoo per mettere in pratica l'imposizione giudiziale francese". Internet è libertà e responsabilità, sostiene Donvito, "e la sentenza di Parigi è la sua negazione: in modo goffo, con leggi che non potranno mai essere applicate e che mettono a nudo solo l'incapacità degli amministratori di questa giustizia di sentenziare la fine del loro potere lì dove si sviluppa conoscenza e futuro, in Internet".

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AUSTRALIA: DANNI A CAVO SOTTOMARINO, PROBLEMI PER INTERNET

(ANSA-AFP) - SYDNEY, 21 NOV - Milioni di appassionati di Internet rischiano oggi di trovarsi in difficolta' nei collegamenti con i siti per un problema riguardante un cavo sottomarino che collega ben tre continenti. Secondo quanto ha reso noto la piu' importante compagnia di telecomunicazioni australiana, la Telstra, il cavo, della lunghezza record di 39 mila chilometri ed entrato in funzione da circa un anno, ha subito gravi danni sul fondo dell' Oceano dove corre, circa cento chilometri al largo di Singapore. Costruito appositamente per accelerare le connessioni in rete su Internet, il cavo si trova ad una profondita' sconosciuta e proprio questa circostanza comporta l' impossibilita' di prevedere tempi e modalita' di un'eventuale riparazione. Stando alla Telstra, il problema potrebbe provocare quantomeno un forte rallentamento nelle connessioni per milioni di 'navigatori'. Ancora poco chiare le cause del danno subito dal cavo, costato oltre 900 milioni di dollari. Stuart Gray, portavoce della Telstra, ha ipotizzato l' aggancio con l' ancora di una nave o un forte sisma sottomarino. Il cavo ha 40 ramificazioni terrestri per il collegamento con 34 diversi Paesi, dall' Europa, all' Asia ed all' Australia. (ANSA-AFP). MN

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Yahoo! Notizie Economia
Lunedì 20 Novembre 2000, 10:28

A.Magagnoli (FTAOnline): analisi di Tod's, Freedomland e Datamat

A cura di Gerardo Annunziata

TOD'S (Milano: TOD.MI - notizie) : la società ha ancora una storia troppo breve per poter effettuare un'analisi di medio-lungo periodo. Ciò premesso possono essere messe in luce un paio di cose. Innanzitutto il grafico evidenzia una linea di tendenza rialzista che vale oggi 46.80 e che rappresenta a livello intraday il supporto del trend in atto. Il 14 novembre vi è stato un rialzo molto significativo cui sono seguite tre sedute in correzione nel corso delle quali si è toccato un minimo di 47.80. Se la linea di tendenza è in grado di sostenere i corsi, il target di medio è in area 52 euro. Da seguire attentamente il comportamento delle quotazioni, in fase discendente, qualora si avvicinassero a 45.50, la cui rottura confermerebbe il trend ribassista.

FREEDOMLAND (Milano: FDL.MI - notizie) : si rileva una linea di tendenza ribassista che parte dai massimi del 12 di settembre e che ha un valore oggi di 36 euro, coincidendo a tale quota con la media mobile a 40 giorni. La rottura di tale livello inserirebbe le quotazioni all'interno di un canale rialzista con target di lungo periodo in area 55 euro. Segnali negativi su rottura di zona 30 euro al di sotto della quale l'eventuale conferma della fase ribassista incontrerebbe un forte supporto, facilmente individuabile sul grafico, in area 25.

DATAMAT (Milano: DAM.MI - notizie) : anche in questo caso l'analisi risente del fatto che il titolo ha alle spalle una storia piuttosto recente. Si evidenzia tuttavia un supporto molto forte a 20.50. La prima resistenza è posta in area 21.50, il cui taglio porterebbe ad individuare un primo target in area 22.20. Viceversa, uno scenario ribassista caratterizzato dalla rottura netta di area 20.25-20.50 implicherebbe un andamento negativo il cui primo obiettivo è posto a 19.80.


Yahoo! Notizie Economia
Mercoledì 15 Novembre 2000, 19:38

Freedomland: Gdf Perquisisce Tre Societa' Collegate

NEL POMERIGGIO Milano, 15 nov. - (Adnkronos) - Perquisizioni e sequestri in tre societa' milanesi, la I&T spa, la Editrend srl e la I@T Italia spa, legate in diversa misura a Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) . Si allarga a macchia d'olio l'inchiesta avviata dalla Procura di Milano (Milano: ADMI.MI - notizie) sulla societa' della Net Economy il cui ex presidente Virgilio De Giovanni e' indagato per false comunicazioni al mercato. Nel pomeriggio, con provvedimento d'urgenza chiesto dal pm milanese Luigi Orsi, i militari delle Fiamme Gialle hanno perquisito in particolare la I&T spa, dalla quale, con una cessione di ramo d'azienda, nacque la nuova societa' di De Giovanni, e che ora viene ribattezzata dagli investigatori come "la mamma di Freedomland". NNNN


Freedomland, presentata a Consob memoria Deloitte

MILANO (Milano: ADMI.MI - notizie) , 15 nov (Reuters) - La società Deloitte & Touche, incaricata della revisione del bilancio Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) chiuso al 30 giugno, ha presentato la memoria alla Consob nei tempi previsti.

Sia Deloitte sia Consob hanno confermato a Reuters la presentazione della memoria sui conti, senza aggiungere dettagli sul contenuto.

In seguito alla mancata certificazione del bilancio Freedomland, dopo aver riscontrato alcune problematiche nell'esame dei saldi creditori verso i clienti, la Deloitte aveva detto il 17 ottobre di essersi impegnata a fornire entro il 15 novembre alla Consob una specifica memoria sui conti relativa a considerazioni preliminari.

Ieri il Cda Freedomland, che ha esaminato la trimestrale, ha convocato per il 28 dicembre in prima, e per il 15 gennaio in seconda, l'assemblea che dovrà approvare il bilancio chiuso il 30 giugno.

Il socio di Deloitte, Michele Milano, è indagato nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolto anche il fondatore ed ex presidente Freedomland Virgilio Degiovanni, accusato dalla procura di Milano di falso in bilancio e violazione delle norme che regolano il collocamento in borsa. /CCA

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Internet e Tv, il futuro è già qui
MILANO, 14 NOVEMBRE - Una recente ricerca lo ha già sentenziato: la tv interattiva cambierà il volto di Internet, e con questo la vita dei navigatori. Il futuro ha i connotati di un universo multipiattaforma e multidevice, dove l'utente potrà spaziare tra canali tematici e diretta sul web, tra intrattenimento e t-commerce, usando il computer come una tv e il televisore come un pc. Di certo, la tv digitale è già oggi al centro del più grande processo di convergenza in atto sul mercato: trasmettendo via satellite, via terrestre o via cavo, la tv interattiva sarà in grado di generare a livello mondiale - secondo uno studio Forrester Research - entrate per 29.000 miliardi di dollari (60.000 miliardi di lire) entro il 2004.In Italia lo sbarco della tv digitale è atteso per il 2006. Ma la rete ha già iniziato a cambiare pelle. L'ultimo esperimento, quello della milanese My-tv, parte domani con una formula ispirata alle city tv e alle cable tv americane, ma in gran parte ancora da costruire.Organizzata in 12 canali, www.my-tv.it offre contenuti di servizio e intrattenimento, per meglio navigare all'interno della metropoli: Milano, ma anche Roma, prime teste di ponte di un network di web tv che dovrà svilupparsi nell'arco di tre anni e conservare un radicamento territoriale.

Continua

 

 


 

 

Internet e Tv, il futuro è già qui
Dall'unione sempre più stretta della rete e della televisione nasceranno nuovi strumenti mediatici e informativi. Le esperienze di My-tv, Monrif Net, Agus

MILANO, 14 NOVEMBRE - Una recente ricerca lo ha già sentenziato: la tv interattiva cambierà il volto di Internet, e con questo la vita dei navigatori. Il futuro ha i connotati di un universo multipiattaforma e multidevice, dove l'utente potrà spaziare tra canali tematici e diretta sul web, tra intrattenimento e t-commerce, usando il computer come una tv e il televisore come un pc. Di certo, la tv digitale è già oggi al centro del più grande processo di convergenza in atto sul mercato: trasmettendo via satellite, via terrestre o via cavo, la tv interattiva sarà in grado di generare a livello mondiale - secondo uno studio Forrester Research - entrate per 29.000 miliardi di dollari (60.000 miliardi di lire) entro il 2004.

In Italia lo sbarco della tv digitale è atteso per il 2006. Ma la rete ha già iniziato a cambiare pelle. L'ultimo esperimento, quello della milanese My-tv, parte domani con una formula ispirata alle city tv e alle cable tv americane, ma in gran parte ancora da costruire.

Organizzata in 12 canali, www.my-tv.it offre contenuti di servizio e intrattenimento, per meglio navigare all'interno della metropoli: Milano, ma anche Roma, prime teste di ponte di un network di web tv che dovrà svilupparsi nell'arco di tre anni e conservare un radicamento territoriale.

"Il progetto è di costruire nel mezzo più globalizzante che esiste, cioè Internet, una forma di informazione e intrattenimento a carattere locale - spiega Salvo Mizzi, fondatore e direttore di My-tv - una contraddizione solo apparente: ci rivolgiamo a una community, che è quella metropolitana, che qui può ritrovarsi e scoprire tutto quanto la città può offrire". Dalla programmazione cinematografica ai ristoranti, dalla vita notturna allo shopping, tutto ruota intorno a un palinsesto ideato e prodotto per il canale Internet.

Società per azioni con un capitale di 2,3 milioni di euro, My-tv ha tra i suoi azionisti Mediobanca, Hdp, Rcs e il siciliano Gruppo Ciancio. Di 30 miliardi l'investimento previsto nel triennio 2000-2003, con un break-even da raggiungere entro il secondo anno. "Una volta a regime - annuncia Benedetto Habib, fondatore e responsabile operativo del progetto - la programmazione sarà coperta al 35 per cento da pubblicità, al 45 da contenuti informativi e di intrattenimento e il resto da iniziative di e-commerce. L'idea è di poterci accreditare come service provider, di offrire in futuro cioè questi servizi ad altri portali che devono dare contenuti".

Trenta i professionisti che lavorano nella struttura, tra Roma e Milano (solo due i giornalisti), ma la diretta comparirà solo a febbraio-marzo: "Attualmente siamo al 30 per cento delle nostre effettive potenzialità", ammette Mizzi. L'obiettivo è di raggiungere "alcune decine di migliaia" di contatti il primo anno, per poi toccare i 200.000 tra Roma e Milano nel 2003.

C'è anche chi punta espressamente sull'informazione: "L'integrazione con la web tv, cioè l'utilizzo di diversi linguaggi in uno stesso ambiente, è il vero sbocco di Internet: ma la web tv dovrà consentire la visione dei fatti quando realmente accadono", osserva Marco Pratellesi, direttore di Quotidiano.net e delle testate on line della Poligrafici Editoriale. Il Gruppo ha in progetto una web tv da inserire nel portale della Monrif Net, ma la produzione video è già stata sperimentata con gli speciali di Quotidiano.net (dalla diretta dal Festival di Venezia alla Maratona di New York) e l'inchiesta sui terremotati delle Marche.
"Un grande peso, nel futuro di Internet, spetterà alle cronache locali - sottolinea Pratellesi - Bolognacity, il primo dei portali cittadini del Gruppo, segue i fatti di cronaca con la web cam, per raccontarli in video. Non c'è dubbio, infatti, che la Rete sarà sempre più libertà di scelta. Scelta, cioè, tra testi e video".

Di tutt'altro tenore la proposta delle perugina Agus Tv, che il 16 e 17 novembre parteciperà al quinto Forum mondiale dell'informazione radiotelevisiva organizzato dalle Nazioni Unite a New York e quest'anno dedicato alle tecnologie digitali. Tv digitale via cavo, Agus (che sta per Agenzia giornalistica umbra) trasmette già da sei mesi, con 12 ore di programmazione 'streaming live' quotidiana e oltre 16.000 connessioni giornaliere. News, musica, cultura e tg locale i contenuti predominanti. Due ore al giorno di programmazione sono inoltre in diretta. "La redazione? Due persone fisse in studio, e il resto tutti free-lance: giornalisti pubblicisti e professionisti che collaborano dall'esterno - spiega Francesco Gori, direttore di Agus Tv - Questo è infatti lo spirito che ci ha visti nascere, quasi 7 anni fa, come agenzia di informazione locale. Lo scopo era quello di colmare i vuoti dell'informazione televisiva, offrendo alle emittenti locali contenuti raccolti e confezionati all'esterno, da un pool di liberi professionisti".

Agus Tv trasmette un telegiornale settimanale gestito in collaborazione con la Provincia di Perugia e rivolto in particolare agli umbri che vivono all'estero. Trasmesso in diretta alle 13 del martedì, va in onda in replica alle 18 e poi di nuovo il venerdì, agli stessi orari. "Dopo sei mesi di sperimentazione, stiamo stilando un primo bilancio - dice Gori - lo strumento funziona, resta però da decidere il taglio dell'iniziativa. L'intento è di creare un canale di informazione puro, senza pubblicità".








di Sandro Neri

Accordo Mp3.com-Universal

Onu, forum su Internet e Tv


 

Onu, via al forum su Internet e Tv

NEW YORK, 15 NOVEMBRE - Il rapporto tra mezzo televisivo e nuove tecnologie informatiche e il loro possibile contributo all' attenuazione del 'gap' di tecnologia digitale e quindi anche di sviluppo tra i nord e il sud del mondo saranno al centro del foro mondiale delle televisioni domani e dopodomani alle Nazioni Unite.

La maggior parte dell' umanità ha accesso alla radio e alla televisione ma, agli albori del terzo millennio, solo il cinque per cento della popolazione del mondo accede ad Internet.

Il foro mondiale dell' Onu sulle televisioni propone dunque quest' anno una sfida all' industria della tv: di utilizzare la sua sfera di influenza per colmare il gap digitale non solo sul fronte tecnologico, ma aiutando a equilibrare sul fronte dei contenuti medium e messaggio.

Il foro, che è arrivato alla sua quinta edizione e anche quest' anno vede le emittenti italiane Rai e Mediaset in prima fila tra gli sponsors, si articola in sessioni generali di apertura e di chiusura alla presenza del segretario generale Kofi Annan. Sono inoltre in programma tavole rotonde e seminari.
Al foro parteciperanno un migliaio di delegati. La Rai sarà rappresentata dal presidente Roberto Zaccaria mentre il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri invierà un messaggio registrato in video.




http://bolognacity.monrif.net/groups/2/112/artI1261.html

 


BILANCI: FREEDOMLAND, FATTURATO 2,7 MLD DI LIRE

15 NOVEMBRE 2000 8:08 ROMA (WSI)

Freedomland nel terzo trimestre 2000 ha realizzato un fatturato consolidato di 2,7 miliardi di lire, dei quali 2,4 miliardi derivanti dagli abbonamenti.

Il margine operativo lordo risulta negativo per 18,2 miliardi di lire.

La situazione finanziaria netta presenta una posizione di cassa positiva pari a 480,4 miliardi di lire.

A Piazza Affari il titolo, quotato sul Nuovo Mercato, è in ribasso dell’1,99% a 34,05 euro.

notizia letta su http://www.wallstreetitalia.com


Notizia del giorno: 13/11/2000

15:42 INTERNET: LA CIA SCOPRE UNA CHAT SEGRETA NEI PROPRI SISTEMI

(Asca-Internazionale) - 13 nov - La Cia (i servizi segreti statunitensi) ha aperto un'indagine su una chat room segreta scoperta a maggio durante alcuni controlli di sicurezza sui computer usati per le informazioni riservate. La chat funzionava da almeno cinque anni ed era usata da circa 160 dipendenti di tutte le sezioni per fare scherzi, scambiarsi battute pesanti e altri divertimenti. Gli indagati sono stati costretti a rispondere con una dichiarazione scritta alle accuse. La maggior parte di loro ha continuato a lavorare regolarmente, mentre almeno cinque dipendenti sono stati sospesi dal servizio e privati dello stipendio per sei

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Notizia del giorno: 13/11/2000

14:37 INTERNET:WORLD ONLINE,INDAGINE SU INSIDER TRADING QUOTAZIONE

(ANSA) - ROTTERDAM, 13 NOV - Il procuratore del Dipartimento di giustizia olandese di Amsterdam ha avviato oggi un' investigazione negli uffici della World Online relativa a presunte attivita' di insider trading durante la procedura di quotazione in Borsa della societa', avvenuta il 17 marzo scorso. Lo annuncia la stessa World Online, sottolineando di collaborare ''pienamente'' all'indagine. ''World Online - afferma la nota - accoglie positivamente l'opportunita' di porre fine alle voci ed alle accuse che sono circolate dopo il collocamento. La societa' fornita' alle autorita' tutto l'aiuto e le informazioni in suo possesso, cosi' da rendere possibile un'inchiesta rapida e completa''. Sull'internet-provider olandese e' stata lanciata una settimana fa un'OPA da parte di Tiscali. (ANSA)

notizia letta su www.iol.it/


Yahoo! Notizie Economia
Lunedì 13 Novembre 2000, 10:46

Vendite PC: il calo della domanda in Italia può arrivare in anticipo

di Mauro Di Giacomo

Quanti Pc si continueranno a vendere nei prossimi anni e soprattutto con quali tassi di crescita? La domanda se la stanno ponendo gli analisti di mezzo mondo nel valutare la "crisi" di Dell che giovedì sera ha dovuto annunciare una riduzione del tasso di crescita atteso delle vendite di computer nel 2001 che scenderanno al + 20% rispetto al + 30% ritenuto valido sino ad allora.

Il giorno dopo l'annuncio il titolo ha perso il 19% e quindi ha trascinato verso il basso tutto il Nasdaq allargando i suoi effetti sulle quotazioni di tutte le società di computer Usa. Alla fine della giornata di venerdì il valore del titolo è sceso a 23 dollari ad un prezzo inferiore del 61% rispetto ai massimi degli ultimi 12 mesi.

Il fatto è che Dell sta continuamente ritoccando al ribasso i propri tassi di crescita attesi nel 2001. All' inizio dell'anno le previsioni di sviluppo indicavano un + 40% il doppio di quanto atteso oggi. Dopo l'ultimo annuncio, Dell si trova così a prevedere per il prossimo anno la più bassa crescita degli ultimi 6 anni.

Negli Usa il mercato dei Pc sembra avviarsi a saturazione. Le aziende in particolare sembrano aver fatto il pieno di desktop mentre è ancora elevata la domanda di computer con funzioni di server di rete o per lo stoccaggio di masse crescenti di dati, aree in cui Dell sembra più in ritardo rispetto agli altri suoi concorrenti. Il quadro che appare evidenziarsi soprattutto negli Usa è dunque quello di una progressiva riduzione di spazi di crescita nel mercato dei Pc.

Se è vero che gli Usa hanno sino ad oggi anticipato di circa 2 o 3 anni anni le dinamiche di crescita dei mercati tecnologici italiani, non è detto che qui da noi occorrerà attendere lo stesso lasso di tempo per arrivare a vedere un raffreddamento della domanda di Information technology e di pc in particolare. Nel nostro paese, certamente, non si può parlare di saturazione del mercato dei Pc: basti pensare che i personal computer sono presenti solo in una famiglia su 3. Analogamente anche il mondo delle imprese appare in ritardo. Va osservato tuttavia come in Italia vi sia un limite molto stringente alle prospettive di crescita del mercato dell'information technology, e dei pc in particolare, che si sostanzia nella bassa alfabetizzazione informatica della popolazione.

Una recente indagine del Censis individua quale causa principale che ostacola la diffusione delle nuove tecnologie tra i 28 milioni di Italiani adulti fino ad oggi esclusi ma potenzialmente interessati ad esse, proprio le scarse competenze informatiche e telematiche.


Appare chiaro perciò che qui da noi la penetrazione di Pc non potrà conoscere la stessa dinamica degli Usa che hanno beneficiato di 6 anni di tassi di crescita sostenuti prima di prevedere nel 2001 il primo rallentamento. Chl, Opengate, Tecnodiffusione, Cdc e tutte le altre imprese che vendono pc e beni e servizi legati alle nuove tecnologie dell'informazione della comunicazione potrebbero rischiare di assistere ad una decelerazione della domanda in tempi molto più rapidi degli Stati Uniti se non si inizierà a colmare sin da oggi il gap di conoscenze informatiche che tiene lontana la gente dai computer.
Ma non vi sono ancora segnali di azioni forti intraprese in questa direzione, nè dal governo centrale nè dalle regioni italiane.


Yahoo! Notizie Economia
Venerdì 10 Novembre 2000, 20:02

La settimana al Nuovo Mercato: guadagnano solo Freedomland e Gandalf

Settimana all'insegna del pasticcio per le presidenziali degli Stati Uniti ovvero della più grande potenza economica mondiale. Un presidente atteso da tutti per iniziare un rally borsistico che però a causa delle inefficienze del sistema elettorale americano è stato non solo rinviato ma addirittura sostituito da una flessione tremenda. I riflessi non si sono fatti attendere sui mercati tecnologici e quindi anche sul nuovo listino italiano che ha vissuto due giorni consecutivi di perdita.

La conseguenza è che tre soli titoli questa settimana sono riusciti a guadagnare terreno. Il migliore è risultato Freedomland grazie al rialzo odierno (+11,9%) dovuto alla comunicazione da parte dell'ex rettore della Bocconi, Luigi Guatri, di aver accettato l'incarico di presidente della società al posto di Virgilio De Giovanni,Guatri. La rivalorizzazione del titolo su base settimanale è stata del 6,23%. Gli altri due titoli che non hanno ottenuto perdite sono stati Gandalf Airlines (+1,9%) e Dada (+0,38%).

Sono stati invece 32 (il 91%) le società che hanno registrato perdite nel loro valore azionario.
Fra queste troviamo anche la matricola Novuspharma. La biotech stock che ha debuttato giovedi non ha brillato, complice il "fattaccio" della Florida, però ha inn parte ridotto i danni (-2,08%) a discapito di chi ha comprato il titolo al collocamento.

Fra i peggiori troviamo TC Sistema (-12,21%) e Cad.it (-10,32%). Seguono a ruota i due big del listino Tiscali ed E.Biscom, la società di Renato Soru ha accumulato una perdita del 7,92% ed ora si aggira a quota 33,81 euro mentre l'azienda di Scaglia e Micheli scende molto vicino ai limiti minimi. Il titolo (-9% negli ultimi 5 giorni) ora naviga su bassi fondali sotto i 139 euro.


Yahoo! Notizie Economia
Venerdì 10 Novembre 2000, 16:34

Freedomland a +11,2% dopo sospensioni rialzo

MILANO, 10 nov (Reuters) - Dopo alcune sospensioni per eccesso di rialzo, Freedomland è stato regolarmente riammesso alle contrattazioni del Nuovo Mercato. Il titolo, rientrato da poco più di mezz'ora, è scambiato alle 16,00 a 35,70 euro con un rialzo dell'11,25%. Un trader segnala l'allargamento dei parametri di oscillazione fino al 20%.

Nel corso della seduta Freedomland ha toccato un massimo a 38 euro con volumi scambiati per oltre 131.600 pezzi (87.500 la media 30 giorni sull'intera seduta).

Il titolo è schizzato dopo che Luigi Guatri ha comunicato di aver accettato la carica di presidente della società al posto di Virgilio Degiovanni, indagato per falso in bilancio e violazione delle norme sul collocamento in Borsa. /GSE


Yahoo! Notizie Hi-tech
Venerdì 10 Novembre 2000, 13:28

Freedomland: Guatri Accetta Presidenza e Prospetta Alleanze

- MILANO, 10 NOV - Luigi Guatri, designato dall' assemblea dei soci di Freedomland del 26 ottobre scorso alla carica di presidente della societa', ha sciolto la propria riserva ed ha accettato oggi l' incarico non escludendo peraltro processi di integrazione con altre societa'. ''Il compito professionale che in collegamento con Piero Gnudi ci proponiamo di svolgere - sono state le sue prime parole da presidente - prevede in primo luogo una necessaria analisi del progetto di Freedomland, al fine di riformulare un piano strategico alla luce dei nuovi scenari dei mercati tecnologici. Questo - ha continuato - comprende l' esame dei prodotti e servizi offerti e dei loro possibili sviluppi, l' analisi della concorrenza effettiva e potenziale, delle capacita' di merketing e vendita, dei flussi economici e finanziari. Tutto questo lavoro - ha preannunciato - sara' svolto con l' ausilio di collaboratori specializzati''. Poi, ha detto che ''non sono ovviamente da escludere processi di integrazione con terzi. E tutto cio' secondo i nostri intendimenti - ha aggiunto - dovra' concludersi entro il prossimo febbraio. Dominante - ha concluso - sara' l' obiettivo del raggiungimento del break-even finanziario nel piu' breve tempo possibile''. (ANSA).


Yahoo! Notizie Notizie sulle Società Quotate
Venerdì 10 Novembre 2000, 14:00

Freedomland sospesa rialzo dopo annuncio Guatri

MILANO, 10 nov (Reuters) - Freedomland vola in Borsa dopo che Luigi Guatri ha comunicato di aver accettato l'incarico di presidente della società.

Il titolo è stato dapprima congelato per eccesso di rialzo a 35,10 e poi definitivamente sospeso. La validazione comincerà alle 14,11, mentre l'eventuale riammissione alle contrattazioni continue avverrà dopo cinque minuti. Alle 13,45 il titolo segna un progresso teorico del 10% a 35,3 euro. Un trader segnala l'allargamento dei parametri fino al 15%.

Guatri era stato nominato presidente dall'assemblea di Freedomland del 26 ottobre al posto di Virgilio Degiovanni, indagato dalla magistratura per falso in bilancio e violazione delle norme che regolano il collocamento in Borsa.

Nel comunicato in cui annuncia l'accettazione della carica, Guatri aggiunge che non esclude l'ingresso di nuovi soci, alleanze o partnership per Freedomland e che verrà formulato entro febbraio un nuovo piano strategico della società./GSE

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Venerdì 10 Novembre 2000 finanza & mercati
Freedomland, Guatri presidente? Solo oggi la risposta del professore

MILANOÈ arrivato il giorno della risposta. Dopo quindici giorni trascorsi a pensare, studiare, valutare, Luigi Guatri dovrà dire sì o no all’offerta che gli ha formulato il 26 ottobre scorso l’assemblea di Freedomland: accettare la carica di presidente in sostituzione di Virgilio Degiovanni, indagato dalla procura di Milano insieme all’amministratore delegato Giovanni Romagnoni per i reati di falso in bilancio e aggiotaggio.

Al quartier generale della Freedomland, l’internet-tv quotata a Piazza Affari, si dicono «molto ottimisti sulla risposta affermativa di Guatri». «In questi quindici giorni ci siamo tenuti in contatto continuamente — fanno sapere — e Guatri ha esaminato carte societarie, analizzato il suo settroe di business e discusso sugli sviluppi futuri che Freedomland può avere. Quindi, siamo ottimisti».

Lui, la personalità chiamata a ridare fiducia agli azionisti della società, finora si è negato. Non ha rilasciato dichiarazioni, facendo solo sapere che la risposta l’avrebbe data questa mattina, comunque entro la giornata di oggi.

E se da una parte c’è molta attesa per la decisione di Guatri, dall’altra Luigi Orsi, il pm della Procura milanese che ha avviato l’inchiesta, continua nella sua indagine per stabilire se il numero dei clienti è stato gonfiato oppure no. La prima ipotesi, quella che ha fatto partire l’inchiesta giudiziaria (sembra scaturita anche dalle denunce di alcuni cittadini che risultavano clienti senza che l’avesso richiesto), aveva creato un vero e proprio tracollo dei titoli dell’Internet-tv dopo quattro giorni consecutivi di sospensione a Piazza Affari con conseguente terremoto ai vertici di Freedomland. Infatti, Degiovanni decideva di lasciare la carica di presidente e, prima ancora, di nominare Piero Gnudi garante super partes dei soci. Il professore bolognese nelle scorse settimane ha accettato, oggi si spera che anche Guatri dica "sì".

V.D.G.

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Notizia del giorno: 10/11/2000

13:18 BRIONVEGA: DOPO 38 ANNI TORNA TV COLOR 'ALGOL'

(ASCA) - Roma, 10 nov - Un classico, invariato nel design ma totalmente rinnovato nell'elettronica che sara' nuovamente in vendita dalla fine di novembre. E' Algol, il Tv color portatile creato nel 1962 dai designer Marco Zanuso e Richard Sapper per Brionvega, il marchio italiano del Gruppo Formenti, principale produttore di Tv in Italia (700 dipendenti e 310 mld di fatturato nel 1999). Il Tv color dallo schermo inclinato e la maniglia cromata ed estraibile (esposto ancora oggi al ''Museum of modern art'' di New York), sara' riprodotto nei classici colori arancione sole, nero notte e grigio luna ma adottera' - si legge in una nota - tecnologie di ultima generazione.


11:30 DADA: DIEGO MORTILLARO DG DI SUPEREVA

(ASCA) - Roma, 10 nov - Proveniente da Andersen Consulting, una new entry nello staff di Dada Internet Company quotata al Nuovo Mercato: e' Diego Mortillaro, nuovo direttore generale della Business Unit Application Portal di Dada superEva. Mortillaro - informa un comunicato - avra' il compito di far crescere ulteriormente il portale superEva, sia attraverso la capitalizzazione dei numerosi asset di cui il portale dispone (brand, fidelizzazione della clientela, elevata qualita' dei contenuti) sia sviluppando nuove funzionalita' e nuovi servizi per gli utenti. (mmm)it;da


10:47 FIAT ANNUNCIA ESUBERI A TORINO; PER CIRCA MILLE IMPIEGATI

TORINO-La Fiat ha annunciato ai sindacati di avere esuberi negli uffici degli enti centrali dell'Auto,prevalentemente a Torino. Secondo i sindacali,convocati dall'azienda a Roma,le eccedenze di personale sarebberro un migliaio.Si tratta in gran parte di impiegati che hanno i requisiti per utilizzare la mobilita'verso la pensione.Fim,Fiom,Uilm e Fismic hanno chiesto di riaprire il negoziato sul contratto integrativo,interrotto il 24 ottobre scorso (ANSA)

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Consumatori contro Milan e Inter

Il Codacons chiede il risarcimento del biglietto per gli abbonati al primo anello blu di San Siro. Gli spettatori non hanno potuto sedersi durante le partite contro Roma e Atalanta
 
MILANO- Formale diffida a Milan e Inter da parte dell'associazione di consumatori Codacons che ha chiesto alle due squadre milanesi ''l'immediato risarcimento del prezzo del biglietto'' agli abbonati al primo anello blu dello stadio Meazza. Costoro, denuncia l'associazione, in occasione di Inter-Roma e Milan-Atalanta, non hanno potuto sedersi ai loro posti.
Secondo il Codacons le due società milanesi sarebbero colpevoli di aver venduto troppi biglietti ai tifosi delle squadre ospiti senza poi poter garantire sia l'incolumità delle persone (per la mancanza di spazi a dividere le due tifoserie) che i diritti degli abbonati.
Il Codacons, sottolineando anche che gli abbonati ''obbligati a cercare un altro posto a sedere hanno perso, nella ricerca, parte dell'incontro", si è detto intenzionato a rivolgersi al Tribunale Civile di Milano qualora Inter e Milan non
provvedessero al risarcimento.

(9 NOVEMBRE 2000, ORE 8:40)

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Yahoo! Notizie Hi-tech
Giovedì 9 Novembre 2000, 14:25

Il mercato del pc è in salute

I recenti timori che l'era del pc volgesse al termine non sono giustificati, anzi il mercato crescerà notevolmente nei prossimi cinque anni. L'ottimismo è di Kevin Knox, analista senior di Gartner: "Il pc non è morto e continueremo a registrare una crescita del mercato tra il 10% e il 15% tra i prossimi tre, cinque anni.
Ma la crescita non arriverà dai mercati già conosciuti; governi, amministrazioni, scuole e nazioni come la Cina offrono le migliori prospettive in questo senso". Parlando a Cannes all'European Symposium/ITXpo di Gartner, Knox prevede una buona crescita nelle vendite di desktop e laptop: "Un quarto delle vendite attuali riguarda i laptop. La ragione dell'aumento sta nei prezzi sempre più bassi applicati dai produttori. Ci sono laptop venduti a 999$ e così anche chi prima non se lo poteva permettere, ora lo compra". La velocità e la memoria non saranno più le caratteristiche essenziali per assicurare il successo a un prodotto: dimensioni, customer care del produttore, funzioni per la sicurezza e prezzi bassi, diventeranno le caratteristiche più importanti nella scelta del pc. Knox osserva anche come le industrie del software e dell'hardware non sempre procedano allo stesso passo e attualmente il 70% degli utenti non hanno bisogno di processori più veloci di 600-650 Mhz.
L'analista si sofferma anche sul cambiamento radicale che interesserà il modo di agire sul mercato dei vendor: "Ci saranno sempre più "vendor aggregati". Due, tre, quattro vendor lavoreranno assieme, ma senza necessariamente una fusione o un'acquisizione, collaboreranno per produrre i nuovi pc assieme. Produttori come Acer nell'America Latina, Fujitsu in Europa e Gateway negli Stati Uniti, lavoreranno sulle stesse linee di prodotti e i consumatori potranno trovare assistenza localmente in ogni nazione". Il cambiamento porterà però anche innovazioni radicali rispetto gli assetti attuali. "Entro il 2005 almeno tre dei dieci vendor più importanti al momento, non saranno più competitivi sul mercato", conclude Knox.


Yahoo! Notizie Economia

Mercoledì 8 Novembre 2000, 14:29

 

Linea dura di Borsa Italia nei confronti delle future matricole del N. Mercato

Il Nuovo Mercato ha detto stop alle matricole dalle prospettive di reddito incerte irrigidendo i parametri di valutazione delle aziende. Con la stretta di fine anno le escluse dalla quotazione saliranno in tutto a 20. Per le aziende Internet si è passati, ad esempio, dal criterio del numero di visitatori di un portale a quello dei ricavi medi per cliente che è molto più stringente perché misura la redditività reale e non quella potenziale e si terrà conto anche della diversificazione dei canali di offerta dei contenuti.

Con le ultime esclusioni quasi un terzo, quindi, delle 66 pretendenti che hanno presentato nel 2000 il Business Plan a Borsa Italia Spa sono state estromesse, almeno temporaneamente, dal Nuovo Mercato.

La linea dura della Borsa ci sembra quanto mai opportuna, non tanto e non solo per limitare i danni di immagine e di credibilità arrecati dai casi più eclatanti (come quello che ha coinvolto Freedomland, oggetto addirittura di indagini da parte del tribunale per presunti reati di bilancio) quanto per la generalizzata difficoltà mostrata dalle imprese collocate da Borsa Italia fino ad oggi nel nuovo mercato, nel creare valore per i loro azionisti che le hanno acquistate, appunto, in borsa.

Secondo una nuova classifica che abbiamo stilato sulla base dei risultati riportati dalle 542 aziende europee collocate nei circuiti del nuovo mercato rispetto al prezzo di apertura nel primo giorno di contrattazione sul mercato, le performance delle imprese italiane se confrontate con quelle delle altre imprese europee sono, infatti, decisamente deludenti.

Solo 6 aziende risultano tra le prime 100, mentre ben 13 hanno riportato variazioni negative collocandosi oltre la duecentesima posizione. Non tutte le imprese italiane ovviamente sono andate a velocità ridotta rispetto all'Europa, vi sono eccezioni come Tiscali che addirittura risulta tra le prime 10, precisamente nona, con un incremento di oltre il 400% rispetto al prezzo di apertura nel primo giorno di contrattazione. Per trovare la seconda delle italiane occorre scendere, tuttavia, al 23° posto dove si incontra Opengate, quindi si rilevano Tecnodiffusione e Prima Industrie al 28° e 29° posto, tutte comunque con performance di tutto rispetto. Chiudono il sestetto Poligrafica S.Faustino che è al 70° posto e Cto posizionata al 97-esimo.

Tra le numerose maglie nere italiane in fondo alla classifica del circuito Euro.NM (tutte con andamenti in rosso rispetto al primo prezzo di borsa), si individua Cad.It che si trova al 228° posto, quindi seguono in ordine decrescente Aisoftware, Gandalf, Digitalbros, Dada, On Banca, Eplanet, E.Biscom, I.Net (Milano: INE.MI - notizie) , Art'è, Chl, Freedomlnad che è addirittura in quattrocentesima posizione, ma non è l'ultima perché al 511° posto c'è CDB Web Tech.

Per i prossimi collocamenti in borsa (a partire dai dieci previsti entro fine anno), sarà bene, dunque, che gli investitori liberi prima di parteciparvi a prezzi impossibili, assumano la stessa nuova rigidità e cautela che oggi Borsa Italia Spa sostiene di aver introdotto, rispetto ai criteri di ammissione al Nuovo Mercato delle aspiranti matricole. Goa continuerà come sempre a darvi una mano nelle vostre scelte.

 

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Sfila il tricolore più lungo del mondo

Sorretta da 3000 italo-argentini, viene esposta a Buenos Aires una mega-bandiera lunga 1500 metri. Simbolo di unità nazionale per la più folta comunità italiana del mondo.
  di Emiliano Guanella
BUENOS AIRES - La bandiera italiana più grande del mondo sfila a Buenos Aires. E' la terza volta che il mega-vessillo, lungo 1500 metri e largo 6 viene esibito pubblicamente. La prima fu nel luglio del 1999 in Campidoglio a Roma. Poi fu la volta di New York, il 12 ottobre dello stesso anno per festeggiare il Columbus Day", l'anniversario della scoperta dell'America. A sorreggerlo allora furono gli italoamericani di Little Italy. Domenica a Buenos Aires sono stati invece gli italo-argentini che rappresentano, insieme ai discendenti degli spagnoli, la comunita etnica più numerosa d'Argentina.
La bandiera, che è stata trasportata a bordo di un velivolo dell'aeronautica militare, ha sfilato per gli ampi viali del quartiere della Recoleta, uno dei più esclusivi della città. Simbolici i luoghi di partenza e d'arrivo del corteo, rispettivamente la sede dell'ambasciata italiana e la Piazza Italia, sotto la statua che ritrae Giuseppe Garibaldi.
Il console italiano di Buenos Aires, Francesco Genuardi, si aspettava piu di 3000 persone, quante ci vogliono materialmente per trasportare il supertricolore: "Da settimane riceviamo fax e messaggi di adesione da parte dei nostri connazionali. Si stanno organizzando con pullman e comitive per venire ad un appuntamento che sentono molto dal punto di vista emotivo". E, infatti erano in diecimila a mantenera il vessillo. Nella sola città di Buenos Aires i cittadini con passaporto italiano sono 260.000, una cifra in crescita a giudicare dalle lunghe file di persone che ogni giorno fanno la fila davanti al consolato per chiedere la cittadinanza.
Molti di più, anche se è praticamente impossibile indovinare la cifra esatta, sono gli argentini con almeno un lontano parente italiano. "La sfilata della bandiera - afferma Genuardi - è un evento importante, attraverso il quale lo Stato rende omaggio alla comunità italiana di Buenos Aires, che è la piu numerosa del mondo". Proprio nella capitale argentina è custodita poi una delle bandiere italiane più antiche al mondo: la portò qui nel 1852 il genovese Virginio Bianchi, patriota delle V giornate di Milano, che scappò in Argentina per sfuggire alla repressione austriaca.
Dopo aver lottato nelle legioni garibaldine, Bianchi fondo insieme ad altri connazionali la Società di mutua accoglienza "Unione e Benevolenza". Due anni fa, in occasione del centocinquatesimo anniversario dei moti del 1848, il vessillo fu portato a Milano. Ora tocca invece al suo giovane ma imponente "collega" ricambiare la visita.

(5 NOVEMBRE 2000, ORE 20:10)


Internet

TLC: IN ARRIVO IL TELEFONINO ''USA E GETTA''

(ANSA) - PARIGI, 02 NOV - Il telefonino 'usa e getta' potrebbe diventare tra breve l'ultimo grido in materia di cellulari. Ricercatori di Motorola e del prestigioso MIT stanno infatti mettendo a punto negli Usa un cellulare da buttare via non appena consumate tutte le unita' prepagate all'acquisto, come rivela oggi il quotidiano parigino 'Le Figaro'. Il prototipo allo studio e' delle dimensioni di una carta telefonica dotata di una tastiera simile a quella di una piccola calcolatrice, di un'antenna microscopica, di un auricolare e di un minuscolo microfono. Prima di potere essere commercializzato il telefonino ''usa e getta'' deve pero' risolvere alcuni problemi tecnici, legati soprattutto al fatto che non puo', alemno per il momento, contare su una batteria con forte autonomia. (SEGUE) XGT 02/11/2000 15:02


Su Internet sbarca l'e-commerce profumato


L'idea è nata al cinema nel 1981

Dopo le immagini e il suono, arrivano anche i profumi a stimolare i sensi degli utenti di internet. E visto che favoriscono gli acquisti nei negozi, perché non provare anche con l’e-commerce? Alcuni esperimenti sono stati effettuati in California e Francia, ma ci vorrà ancora del tempo prima di poter annusare dal nostro computer o televisore il profumo dei prodotti acquistabili in Rete, l’odore di gomme bruciate durante una corsa automobilistica o quello della terra bagnata se le previsioni del tempo indicano pioggia.

L’idea di stimolare l’olfatto, insieme all’udito e alla vista non è nuova. Nel 1981 il regista John Waters aveva proposto agli spettatori del suo film di grattare una cartina in alcuni momenti della proiezione contenente dieci odori diversi: rosa, pizza, interno di una macchina nuova.

All’inizio del ’99 è stata creata la Digiscents, una start up con l’obiettivo di diffondere via internet odori e profumi. Ma la società californiana continua a ritardare il lancio dei propri prodotti. Il suo progetto, forse eccessivamente ambizioso, è quello di creare un sistema con un infinità di fragranze componibili tra loro per mezzo della tastiera. Si tratterebbe di collegare attraverso un porta Usb una scatola, l'iSmell, capace di diffondere oltre 200 odori, che possono essere mescolati tra loro per comporre profumi inediti, il tutto attivato attraverso algoritmi appropriati.

L’altra società che sta effettuando esperimenti in questo senso è France Telecom, le cui ambizioni sono invece più modeste, ma forse più realiste. Si tratterebbe infatti di diffondere profumi preordinati, e non componibili a casa dell’utente. Il colosso di Tlc francese sta sperimentando due diversi diffusori. Il primo, chiamato Olfacom, funziona attraverso un piccolo ventilatore e offre solo una dozzina di fragranze, piuttosto stereotipate.

Il secondo, lo Sniffman della società tedesca Ruetz Technologie deve ancora essere messo a punto ma è capace di produrre attraverso la vaporizzazione di gocce microscopiche 64 aromi diversi, che diventeranno duecento entro un anno. Anche in questo caso, il tutto viene attivato attraverso degli algoritmi che costituiscono l’oggetto della domanda di brevetto France Telecom. Il prezzo al pubblico di uno Sniffman è stimato in un centinaio di euro (circa 200 mila lire) mentre la ricarica, contenente duemila dosi di profumo dovrebbe costare invece circa 0,25 euro, 500 lire.

Ma ricreare le fragranze non sembra essere così facile. I profumi sono prodotti dall’alchimia complessa, composti da liquidi e oli essenziali la cui armonia non è facilmente riproducibile. Un’altra complicazione che contribuisce nel rallentare la messa a punto di questa nuova tecnologia.


Fuori legge un contratto d’affitto su due

Tempi d’attesa molto lunghi per mettersi in regola

Un contratto d’affitto su due è fuori legge, sfuggendo così al fisco. Niente registrazione, niente tasse dunque per la metà dei proprietari che concedono i loro immobili in affitto.

La segnalazione arriva dal Sunia, il Sindacato degli inquilini e assegnatari. I dati sono emersi da un’indagine dell’associazione: il 53% degli intervistato ha dichiarato di essere in regola, il 47% ha ammesso di non avere registrato regolarmente il suo contratto. L’indagine ha messo in luce anche i tempi molto lunghi che di solito occorrono per la registrazione, che di norma è immediata soltanto a Venezia, Genova e Bari.

Va molto peggio a Milano, Roma e Napoli, dove i tempi di attesa sono compresi fra uno e due anni. A Torino si aspettano circa sette, otto mesi, a Bologna tra i venti e i quaranta giorni, a Firenze tra i sessanta e i novanta, a Roma circa sei mesi.

"Per eliminare queste situazioni assurde” dice il segretario generale del Sunia, Luigi Pallotta, “è indispensabile estendere a tutti la possibilità di registrare il contratto per via telematica. Grazie alle nuove tecnologie è poi possibile scovare velocemente chi non si mette in regola. Basta incrociare i dati delle utenze della luce, del gas e dell’acqua per individuare tutti quelli che sfuggono all'obbligo della registrazione".


 Internet

INTERNET: E-COMMERCE,ENTRO 2003 AFFARI PER 650MILA MILIARDI

(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Soltanto il 3% della popolazione mondiale naviga oggi in Internet, ma questo non sta impedendo lo sviluppo del commercio elettronico, al punto che da qui al 2003, secondo una stima resa nota oggi dall'Acu (associazione consumatori-utenti), l'e-commerce raccogliera' un ''volume globale di affari valutabile in 3mila miliardi di dollari (oltre 650mila miliardi di lire), superiore quindi al Pil di molti paesi europei tra i quali l'Italia e il regno Unito''. Da tenere presente, ha fatto notare il presidente dell'Acu, Giuseppe D'Ippolito - che parlava a margine di un seminario organizzato a Roma dal Consiglio Nazionale dei consumatori e degli utenti - anche il fatto che la stragrande maggioranza dei navigatori di Internet (l'81% di quel 3% di popolazione mondiale) vive in Europa o nell'America del Nord (5 milioni in Italia). Per le associazioni dei consumatori, ha commentato il segretario dell'Adiconsum Paolo Landi, ''questo significa anche che bisogna cercare di dare al piu' presto delle regole anche a questa forma di commercio, arrivando per esempio ad una certificazione dei siti, ma anche a stabilire un label ovvero un marchio a livello europeo. A livello italiano - ha concluso - e' importante che il ministero dell'Industria possa svolgere un ruolo perche' non si arrivi alla giungla''. (ANSA). LB 30/10/2000 19:24

articolo tratto da www.ansa.it


 


 

FISCO: INTERNET; A GIORNI ALTRA 'RAFFICA' DI NOVITA'
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - A giorni, gia' dalla prossima settimana, arriveranno altre numerose novita' sul versante del cosiddetto 'Fisco facile', vale a dire gli adempimenti tributari che possono essere svolti per via telematica ed in particolare attraverso Internet. Le ulteriori iniziative dell' amministrazione finanziaria per facilitare i compiti del contribuente da questo punto di vista sono state illustrate questa mattina in una conferenza stampa svoltasi alla Sogei. Gia' la settimana prossima, innanzitutto, sara' possibile utilizzare Internet per il secondo acconto Irpef e per l' acconto sulle maggiorazioni comunali e regionali, a valere sempre sull' imposta sul reddito delle persone fisiche. Dal 15 novembre, inoltre, questo strumento potra' essere utilizzato dalle imprese nell' ambito dell' intero 'F24', quindi anche per l' Iva e per i contributi previdenziali. L' illustrazione di queste novita' e' stata corredata da una serie di dati, dai quali risulta in particolare che alla data di ieri, 29 ottobre, sono state trasmesse all' Amministrazione oltre 73 milioni di dichiarazioni per via telematica. Le sole dichiarazioni via Internet sono state pari invece a 85.819, mentre i pagamenti effettuati attraverso questo stesso strumento ammontano a 4.105, a partire dallo scorso maggio, per un totale di 5,1 miliardi di lire. Queste, in sintesi, le principali novita' relative al 'Fisco facile', illustrate oggi: - RIMBORSI: sara' possibile a partire dal 2001 imporre una netta accelerazione alle pratiche di rimborso dei contribuenti, al punto che chi avesse fatto ricorso a 'Unico on line' potra' aver definita la pratica in 2-3 mesi. ''Oggi come oggi - ha ricordato il direttore generale delle Entrate, Massimo Romano, intervenuto alla conferenza stampa - ci vogliono invece anche cinque anni''. - IMMOBILI: tutti gli atti relativi alle trascrizioni immobiliari potranno essere trasmessi per via telematica al Ministero, con il pagamento sempre telematico delle relative imposte. - IVA: da questo punto di vista andra' a regime un' iniziativa che e' gia' stata avviata sperimentalmente, riguardante l' inoltro per via telematica delle dichiarazioni di inizio e cessazione dell' attivita' tramite intermediari abilitati. - NUOVO SITO DEL MINISTERO DELLE FINANZE: dall' anno prossimo l' attuale sito si trasformera' in un portale, attraverso cui sara' possibile accedere ai siti autonomi delle quattro Agenzie. Il sito del ministero sara' inoltre modificato rispetto all' attuale, recependo le indicazioni provenienti da un apposito referendum. PAGAMENTI: i versamenti via Internet potranno avvenire attraverso un 'bonifico virutale', vale a dire tramite un conto corrente bancario o postale, mentre rimane escluso il ricorso alle carte di credito. Le banche convenzionate gia' adesso sono tutti gli istituti di medio-grande dimensione. - PIN: le persone fisiche che intendessero utilizzare Internet nei rapporti con il Fisco dovranno dotarsi appunto di questo codice, cosi' come le societa' non obbligate al Fisco telematico (fra queste, le aziende con meno di 50 dipendenti). - MESSAGGINI SMS: l' Amminstrazione sta lavorando ad un progetto in base al quale, dal prossimo anno, gli abbonati al servizio potranno ricevere comunicazioni sulle diverse scadenze fiscali. Fin qui le novita' nel dettaglio. Piu' in generale, lo stesso Romano ha sottolineato che con queste iniziative ''si pongono le basi per un servizio efficiente ed agevolato, in grado di eliminare gli errori e di garantire un rapporto piu' trasparente e amichevole fra contribuente e Fisco''. Le innovazioni - e' stato detto nella conferenza stampa - possono essere inoltre definite 'rivoluzionarie', al punto inoltre che ''nel 2001 e' possibile che tutte le procedure vengano espletate via Internet, superando del tutto la trafila presso gli uffici''. (ANSA). MOD

articolo tratto da www.ansa.it

 



29/06/2000

Le parole di un vero guru
Lesther Thurow è uno di più grandi economisti del mondo (è professore al mitico "Mit"). E nel suo ultimo libro ci ricorda un concetto semplice ma potente: "per diventare ricchi non occorre essere ricchi ma occorre saper riempire gli spazi vuoti dell'economia e prendere iniziative adeguate". Ovvero scoprire prima di altri mercati inesplorati dove nessuno prima si era spinto.
Pensate al signor Berlusconi o al signor Soru o anche al signor Scaglia. I loro capolavori imprenditoriali si chiamano rispettivamente televisione commerciale (Mediaset), internet (Tiscali) e telefonia mobile (Omnitel). Quando si sono buttati nei loro rispettivi mercati i loro concorrenti hanno capito dopo mesi o anni quello che stavano facendo. Avevano individuato dei mercati inesplorati e avevano messo, solitari o quasi, nella loro cieca fede e tenacia, tutta la propria azienda oltre quel confine.
Certo non per tutti è stata la stessa cosa. Il signor Berlusconi ha avuto poi bisogno dell'"aiutino" del signor Craxi e il signor Scaglia, all'inzio, di quello del signor De Benedetti e dei suoi amici politici. Ma non siamo in America.
La creazione di ricchezza e di valore è stata eccezionale.
E per questo stesso motivo ci viene qualche dubbio su dei mercati in cui tutti si tuffano, sicuri di fare incetta di profitti, convinti che ci sia spazio per tutti. E l'Umts, "costi quel che costi", così come è stato dipinto fino a oggi, ci fa venire questo sospetto. Con questo sistema si passerà ai telefonini della terza generazione (dopo Tacs e Gsm) che permetteranno una maggiore multimedialità. Si potrà navigare più seriamente su Internet, vedere dei filmati a colori, videocomunicare e altre cose inanerrabili. E anche telefonare… I tempi di questa rivoluzione non saranno velocissimi e i dipartimenti marketing delle varie società dovranno essere molto aggressivi (tutti soldi sicuri per MEDIASET e HDP in termini di raccolta pubblicitaria). Per convincere gradualmente tutti gli utenti degli attuali telefonini a migrare verso l'Umts. Che significherà anche, naturalmente, cambiare di nuovo telefonino (anche per questo motivo abbiamo sempre mantenuto la nostra posizione positiva su ERICSSON Italia che produce e distribuisce proprio telefonini e apparati per le società di Tlc e che quindi potrebbe godere di un mercato in crescita con multipli scontati rispetto alle altre società).
Questo cambiamento non sarà crediamo facile e immediato, al di là delle profezie ottimistiche che circolano in alcuni uffici studi e che fanno valutare start up company per migliaia di miliardi di lire solo perché …partecipano alla gara per l'Umts! Conquistare clienti e poi guadagnare non è facile, soprattutto quando ci sono concorrenti agguerriti in campo.
Provate a chiedere in queste settimane alle varie società di trading on line appena lanciate, convinte di fare incetta di clienti, come sta andando…
Ricordiamo che anche il Wap, il telefonino mobile che permette già oggi di collegarsi in forma embrionale a Internet, sta avendo un andamento molto al di sotto delle attese. Si vadano a leggere le previsioni di un anno fa sulla penetrazione del Wap e la situazione attuale… E si scoprirà quante bufale sono state scritte. E provate a comprare un telefonino Wap e navigare su Internet. Il 90% delle persone ci rinuncia, aprendo il libretto delle istruzioni. L'euforia per la tecnologia può fare brutti scherzi...

articolo tratto da www.bluinvest.com



 

Yahoo! Notizie Economia
Venerdì 27 Ottobre 2000, 10:34

G.Romagnoni (Freedomland): miglioreremo la comunicazione con il mercato (intervista)

A cura di Gerardo Annunziata

Dott. Romagnoni, quale è il suo giudizio sull'andamento in borsa di Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) a sei mesi dal collocamento?
Dobbiamo ammettere che nel nostro caso l'andamento in borsa è stato molto sofferto sin dall'inizio. Sicuramente c'è stata una scarsa comprensione da parte degli operatori e degli analisti nei confronti del settore di attività in cui opera Freedomland. Da parte della società c'è stata sicuramente una mancanza, ossia quella di non riuscire a migliorare il canale comunicativo con gli interlocutori esterni anche se va detto che non c'è stato nessuno sforzo da parte del mercato di comprendere la nostra realtà ed il nostro business. A livello commerciale va rilevato che il mercato non si è ancora dimostrato pronto a recepire le potenzialità della interactive Tv per cui impegneremo le nostre risorse ad illustrare e spiegare agli investitori, soprattutto istituzionali, le reali potenzialità del nostro mercato di riferimento.
Oggi c'è stata l'assemblea che doveva approvare il bilancio, il quale è ancora privo della certificazione del vostro revisore. Avete accordi con Deloitte & Touche per definire la situazione?
C'è già un accordo di massima con Deloitte & Touche nel fornire alla Consob le informazioni necessarie. L'approvazione del bilancio è comunque cosa distinta dalla certificazione dello stesso. Il nostro obiettivo è di arrivare ad una buona certificazione del bilancio.
Il titolo è stato collocato su valori decisamente molto elevati su cui, dopo un breve tentennamento, ha iniziato a correggere fortemente. In prossimità del range compreso tra 40 e 50 euro sembrava aver trovato un buon supporto cui appoggiarsi. In seguito alle recenti vicende i corsi hanno proseguito nuovamente al ribasso per rimbalzare e dirigersi nuovamente verso zona 40 euro. Ritiene che il vero valore di Freedomland sia proprio 40 euro?
La valutazione iniziale fu fatta da banche d'affari molto importanti che avevano apprezzato il nostro business ritenendolo estremamente interessate e con un potenziale enorme. Freedomland pertanto conferma di disporre di un modello di business prospetticamente molto redditizio e concreto. In questo siamo molto diversi da altre società che basano le proprie valutazioni su un controllo dell'utente molto meno stringente. L'andamento negativo del titolo ha inoltre risentito della tendenza generale del mercato cui, nelle ultime settimane, si sono sovrapposte le vicende interne delle quali si parla molto in questi giorni.

Quale è il vostro cliente-target di riferimento e come cercherete di raggiungerlo?
Il nostro mercato è rappresentato dalle famiglie che non dispongono di un pc e di un decoder per cui stimiamo che in Italia vi sia un bacino di utenti valutabile attorno a 10 milioni di famiglie. Ciò conferma la presenza di una base clienti molto ampia che la nostra società è ora impegnata a raggiungere. Freedomland, in tale direzione, sta curando molto l'aspetto del canale distributivo attraverso il quale far percepire, nella misura massima, l'elevato valore del nostro portale, attirando il maggior numero possibile di clienti. Fatto questo step contiamo su un effetto domino che dovrebbe portarci ad elevare sensibilmente la nostra quota di mercato.
Quali sono le ragioni che vi hanno indotto a nominare il prof. Luigi Guatri quale nuovo presidente della società?
Avevamo bisogno di un grande esperto con grandi competenze in campo aziendale. Alla luce della situazione che si era creata necessitavamo di una persona di grande spessore come il prof. Guatri, il quale dispone inoltre, di una capacità valutativa che pochi possono vantare.
Come si presenta la situazione attualmente in Freedomland?
La società è sotto pressione e dobbiamo valutare l'evolversi dei fatti riconsiderando le variabili a sostegno del business. Avevamo degli accordi sulla banda larga con operatori italiani che ora potrebbero subire rallentamenti. Siamo tuttavia presenti in Spagna, Inghilterra e Germania e nella nostra strategia rientra sicuramente la possibilità di espandersi ulteriormente all'estero.

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Ulteriori notizie e quotazioni :

 


25 ott 2000 17:51
(FIN) Freedomland: Infostrada, regolari contratti raccolti

(FIN) Freedomland: Infostrada, regolari contratti raccolti Lo precisa il chief technical officer dell'operatore di Tlc Radiocor - Milano, 26 ott - "I contratti acquisiti tramite Freedomland sono regolari e i clienti pagano regolarmente". Lo ha dichiarato Alberto De Petris, chief technical officer di Infostrada, riferendosi agli accordi commerciali con la societa' fondata da Virgilio Degiovanni. "Freedomland - ha ricordato - raccoglieva contratti per noi sulla base di un accordo di outsourcing". bli-pa- (RADIOCOR) 26-10-00 17:51:44 (330) NNNN

 


RAPPORTO : COMUNICAZIONI SATELLITARI

lunedi 23 Ottobre 2000

pag. 68 Tv via satellite e Internet, un matrimonio al futuro
STEFANO CARLI

A legare Internet alla tv satellitare, nella sua versione digitale, ovviamente, sono sostanzialmente tre fattori. L’ampiezza del bacino di utenti che un singolo «trasponder» satellitare può raggiungere; la velocità di trasmissione dei dati e, infine, il cosiddetto «decoder». Il primo è immediatamente evidente: ogni satellite geostazionario copre quasi tutta l’Europa. La velocità di trasmissione, che raggiunge i 20 megabit al secondo, rappresenta un vero e proprio miraggio non solo per i modem attuali, ma anche per tecnologie come l’Adsl che, oggi, raggiunge, nei suoi picchi massimi (e rari) un decimo di questo livello.
Infine il decoder: i settopbox che supportano la visione della tv digitale via satellite sono sempre più prossimi, come caratteristiche operative, all’hard disk di un personal computer. Contengono memorie operative, programmi residenti che possono anche essere aggiornati on line (via satellite ovviamente) e anche un modem che li collega alla linea telefonica. In conclusione, un abbonato alla tv digitale ha in casa un potenziale collegamento a larga banda: è proprio quanto cercano i content provider ai quali, per ora, non resta che attendere i tempi, lunghi, del diffondersi della fibra ottica.
Sembrerebbe un matrimonio pronto per la celebrazione, quello tra il Web e la tv satellitare. E invece è un fidanzamento che sembra andare per le lunghe. Anche se nel frattempo qualcosa si sta già muovendo. La tecnologia cosiddetta «push», quella che consente di scaricare sul personal computer in pochi attimi i contenuti di diversi siti Internet sta iniziando a diffondersi, attraverso le iniziative di due operatori come Netsystem e Alboran. Il funzionamento è abbastanza semplice. Gli utenti che si abbonano a questi provider affidano loro una lista di siti. Queste pagine Web vengono scaricate in pochi attimi e immagazzinate in memoria. Aprendo il computer si possono leggere «fuori linea», quindi senza pagare telefonate. Solo che non si può navigare: è una rete chiusa. Per aprire un link bisogna connettersi con la vecchia linea telefonica e con i modi e i tempi tradizionali.
A questo handicap va aggiunto che la diffusione della tv satellitare digitale non è alta (siamo qualcosa sotto i 2,5 milioni), che non è ancora altissima la penetrazione dei pc nelle case (il 37% a giugno scorso) e che di queste solo una su 5 ha anche l’abbonamento alla tv digitale via satellite. I due insiemi degli utilizzatori dei due elettrodomestici più innovativi presenti nelle case degli italiani, insomma, non coincidono più di tanto.
Resta da vedere il perché della ancora scarsa penetrazione di queste nuove tecnologie tra gli utenti business, specie per chi ha bisogno di spedire dati dal centro verso le sedi periferiche: una casa automobilistica verso i suoi concessionari o la sua rete di assistenza, le case farmaceutiche verso le farmacie, le banche verso le filiali territoriali. Eppure i casi sono ancora pochi.
La Renault, per esempio, ha un contratto con Astra per l’aggiornamento dei listini di prezzo di modelli e parti di ricambio. Ma gli altri grandi del settore, da Daimler a Fiat a Vw non sono su questa strada e si affidano ancora a reti dedicate tradizionali. Qualcosa si muove tra le banche. E stavolta anche in Italia, dove Netsystem e Alboran hanno appena concluso accordi con, rispettivamente, Fineco e Mediolanum. All’estero il modello è la BskyB di Rupert Murdoch che ha appena stretto un accordo con la Hong Kong Banking Corporation e con la Matsushita per ospitare iniziative di ecommerce.
I grandi assenti, in Italia, e per il momento, sono proprio i gestori di tv satellitare, Tele+ e Stream. «E’ questione di grado di evoluzione dei mercati spiega Giancarlo Lizzeri, che da anni segue gli sviluppi del settore tlc (è stato tra i fondatori di Reseau e oggi guida la Niche Consulting) Il caso più eclatante è quello di Canal+: in Francia e in Spagna stanno lanciando piattaforme interattive che offrono la possibilità di scaricare, per esempio, film da una lista giornaliera, immagazzinandoli nella memoria di un decoder di nuova generazione (è una versione più aggiornata dell’odierno near video on demand), in Italia, pur controllando Tele+ ancora no. Questo accade perché in Francia e Spagna, come pure in Gran Bretagna, negli anni 80, quando iniziò a diffondersi il satellite, la tv generalista si articolava in pochissime reti. In Italia e Germania, invece, l’offerta di tv generalista in chiaro e gratis era molto ricca e questo ha bloccato il satellite. In Germania, per esempio, il satellite è più diffuso che da noi. Ma la domanda è di canali in chiaro, di cui c’è forte richiesta soprattutto dai paesi di lingua tedesca dell’Est Europa».
Astra sta infatti spostando su altre frequenze molti canali occupati finora da trasmissioni crittate in lingua inglese per far posto a nuovi canali in lingua tedesca. Ma per i canali gratuiti basta la vecchia tecnologia analogica, che quindi ostacola lo sviluppo del sistema digitale e blocca tutti i nuovi servizi che funzionano solo su questa seconda. E in un mercato ristretto a mancare sono le risorse per finanziare investimenti sui nuovi servizi.

 

HP compra il suo garage di una volta

La casa di computer Hewlett-Packard ha acquistato per 1,7 milioni di dollari il garage originale dove la società venne fondata nel lontano 1939. L'edificio, che negli anni aveva ospitato varie altre attività, compreso un negozio di fiori, era stato messo in vendita in agosto dall'immobiliare Restored Properties. I due soci fondatori aprirono le loro attività in quel garage, situato al 367 Addison Ave. in San Francisco, con alle spalle un capitale sociale di 538 dollari. Per decidere se la società dovesse chiamarsi Hewlett-Packard oppure Packard-Hewlett fecero ricorso al tradizionale lancio della monetina. La leggenda del primo garage californiano si è propagata nel tempo ed è divenuta una sorta di metafora della Silicon Valley: giovani, squattrinati, ma tanto geniali. Anche la Apple computer, verrà aperta da Jobs e Wozniack, alla fine degli anni '70, in un garage.

16/10/2000

 


  Gli Approfondimenti di InvestireOggi

E-TV: Esiste un futuro?

Luigi Rondanini
10 Ottobre

C’e’ da chiedersi se gonfiare del 20% il numero di utenti di una societa’ abbia valenza maggiore di un’idea che da altre parti del mondo raccoglie successi.
A meno che non ci siano altri comportamenti fraudolenti, sembrerebbe quasi che il mercato si sia scagliato contro Freedomland perche' innovativa.
Ho letto, una sola volta Millionaire e ne sono rimasto estremamente deluso, pertanto non posso reputarmi un estimatore od un fan di De Giovanni ma mi sembrerebbe che questa innovazione abbia calpestato qualche piede di qualche grossa compagnia distributrice di PC.

Non voglio entrare, ulteriormenti, nei dettagli della faccenda Freedomland ma mi sembrerebbe che l’idea del fondatore di quella societa’ sia tutt’altro che stupida.

La vendita dei PC diminuisce (Financial Times, venerdi 7 Ottobre) mentre il costo aumenta, si’ anche se sembrano meno costosi di una volta, i PC continuano ad essere troppo cari per le famiglie medie per via dei nuovi software che impongono dei processori sempre piu’ veloci e delle risoluzioni crescenti.
Gli imbonitori cercano di vendere il Computer della Nasa ad una famiglia di 4 persone con il figlio maggiore impegnato in una ricerca su Giulio Cesare in terza elementare. Questa e’ truffa.

Non so voi, ma risulta che la maggior parte della popolazione usi internet per navigare sul Web, scrivere qualche lettera, molti emails, e per effettuare transazioni finanziarie online.
Insomma il computer oggi viene usato principalmente per Internet e per mandare una lettera di protesta all’assicuratore, se non si preferisce usare un Email anche in questo caso.
Infatti negli ultimi anni c’e’ stata una riscoperta del Word-Processor a scapito del PC
Dall’altra parte nessuno guarda un film sul PC, o ci collega il cavo della parabolica, i PC sono normalmente alloggiati in stanze adibite ad ufficio e non nel salotto di fronte al camino anche perche’, con eccezion fatta degli i-Mac, queste macchine sono brutte esteticamente, grazie anche ai grovigli di cavi e cavetti, ed hanno uno schermo non proprio delle misure adatte per godersi Matrix.
Sembra dunque che la TV viene ancora utilizzata come compagna di salotto e che potrebbe ben rimpiazzare il PC nelle famiglie italiane, visto le possibilita’ che una E-TV puo’ offrire e le poche pretese delle famiglie medie.

L’americana Scientific Atlanta ha visto il titolo salire del 500% nell’ultimo anno, a meno che non sia fallita in questi giorni e lo stesso dicasi per Metabox al nuovo Mercato Tedesco.
Secondo la societa’ di ricerche Forrester, nel 2004 negli USA ci saranno 24 milioni di abitazioni dotate di TV interattiva e second la Idc, in Italia, entro il 2003, ce ne saranno 6 di milioni.

Sara’ da vedere, ora, se dopo questo affaraccio di De Giovanni le prospettive cambieranno ma, essendo l’Italia il nano della tecnologia dei Paesi Industrializzati, molto probabilmente tra un anno od anche meno qualche societa’ straniera arrivera’ e ci vendera’ lo stesso prodotto e stavolta sara’ un successo, a patto che non si faccia quotare al Nuovo Mercato...

 


 

Le Notizie di InvestireOggi

Ultimi Comunicati Stampa da FREEDOMLAND-ITN

18 Ottobre

COMUNICATO STAMPA



DEGIOVANNI FA POSTO A GUATRI
PER IL BENE DI FREEDOMLAND


Milano, 18 ottobre 2000

“Da quando questa vicenda ha avuto inizio – dichiara Virgilio Degiovanni, presidente dimissionario di Freedomland – ho dimostrato la mia volontà di assumere un atteggiamento di assoluta trasparenza nei confronti del mercato e delle istituzioni, a prescindere da qualunque mio interesse personale. A dimostrazione di ciò, ho già proposto di nominare un garante super partes – poi individuato nella figura del Dr. Piero Gnudi – e ho deciso, oggi, di mettere a disposizione la mia carica di Presidente non operativo; carica proposta dal Consiglio ad una persona d'assoluto prestigio, capacità ed esperienza, qual’è il Prof. Luigi Guatri.

“La mia decisione deriva innanzi tutto dal rispetto che ho sempre avuto per il mercato e per i risparmiatori ed è volta ad impedire che accuse inverosimili, che toccano la mia persona, possano in qualsiasi modo danneggiare una società solida e sana come Freedomland”, continua Degiovanni. “Pur nella consapevolezza di avere sempre operato nel pieno rispetto della legge, oggi preferisco cedere il posto ad una grande personalità che possa, agli occhi del mercato, assicurare una realtà aziendale che pure oggi esiste, ma non appare tale.”

“Per quanto mi riguarda – conclude Degiovanni- le dimissioni da presidente di Freedomland rappresentano un passo doloroso che mi permettono però di essere ancora più impegnato a favore della verità e a tutela della mia imprenditorialità.”



LUIGI GUATRI PRESIDENTE DI FREEDOMLAND



In data odierna si è riunito il consiglio di amministrazione di Freedomland-ITN S.p.A. nell’ambito del quale il dr. Virgilio Degiovanni ha ritenuto, nell’interesse della Società, di rassegnare le proprie dimissioni da Presidente.

Al suo posto il Consiglio ha nominato il Professor Luigi Guatri.

Il Consiglio unanimemente ha preso atto della decisione irrevocabile di Virgilio Degiovanni ed ha espresso il proprio apprezzamento per l’opera svolta pregandolo di continuare ad operare come Consigliere di Amministrazione.

FREEDOMLAND-ITN è la prima Società in Europa ad offrire un servizio di Interactive Television e di Internet TV costituito dall’offerta integrata di un terminale di accesso a Internet (Set Top Box) e di un portale costruito totalmente in lingua locale ed adattato alle esigenze di una clientela che non ha dimestichezza né con la lingua inglese né con la navigazione in Internet. La caratteristica fondamentale dell’offerta di FREEDOMLAND-ITN è la proposta di una forma di accesso a Internet alternativa all’uso del personal computer che pertanto conta su un elevatissimo bacino di utenza potenziale.

 


 

  Le Notizie di InvestireOggi

Nuovo Comunicato Freedomland ITN

Luigi Rondanini
18 Ottobre

COMUNICATO STAMPA

In relazione a quanto richiesto da Borsa Italiana con lettera datata 16 ottobre 2000, si precisa quanto segue:

1) Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 12 ottobre 2000 ha deliberato di conferire al Dr. Piero Gnudi “l’incarico di «Garante super partes» con il compito di consigliare le procedure che dovranno essere attivate per assicurare la trasparenza nel rapporto con le autorità garanti del mercato e nella gestione sociale.” L’incarico non prevede il conferimento di alcun potere operativo ed è a tempo indeterminato.

2) Con lettera datata 17 ottobre 2000 la società Deloitte & Touche ha comunicato la propria necessità di svolgere verifiche ulteriori al fine di sciogliere le incertezze già evidenziate nella precedente lettera di relazione al bilancio Freedomland al 30 giugno 2000, impegnandosi a fornire entro il 15 novembre 2000 a CONSOB, in relazione alle richieste dalla stessa avanzate, specifica memoria, anche se relativa a considerazioni preliminari.

3) La società correlata I@T, come parimenti richiesto dalla stessa Deloitte, si è formalmente impegnata con lettera datata 17 ottobre 2000, a fornire “ogni collaborazione utile per l’espletamento di procedure di verifica aggiuntive”.

4) Come pubblicato con avviso sulla Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2000, la convocazione dell’assemblea di bilancio è stata fissata per i giorni 26 e 27 ottobre 2000. In tale sede, al fine di una migliore completezza informativa ed alla luce delle ulteriori verifiche di Deloitte, la società auspica che gli azionisti deliberino di rinviare la discussione ed approvazione del bilancio al momento in cui sia disponibile la certificazione della società di revisione e comunque nei termini di legge.

5) Il Collegio Sindacale ha verificato che la situazione delle disponibilità liquide e dei titoli al 10 ottobre 2000, data di riferimento della procedura di circolarizzazione effettuata da Deloitte, consiste in lire 488.669.665.493, come da comunicazione in corso agli organi istituzionali.



FREEDOMLAND-ITN è la prima Società in Europa ad offrire un servizio di Interactive Television e di Internet TV costituito dall’offerta integrata di un terminale di accesso a Internet (Set Top Box) e di un portale costruito totalmente in lingua locale ed adattato alle esigenze di una clientela che non ha dimestichezza né con la lingua inglese né con la navigazione in Internet. La caratteristica fondamentale dell’offerta di FREEDOMLAND-ITN è la proposta di una forma di accesso a Internet alternativa all’uso del personal computer che pertanto conta su un elevatissimo bacino di utenza potenziale.

 


 

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Il Web del futuro/ E se Degiovanni avesse ragione?

Analisi della Web-tv di Peter Misek, senior research analyst della Chase Manhattan

"Pensare che nel futuro i navigatori europei accederanno alla Rete attraverso dispositivi wireless è una pia illusione. La vera rivoluzione sarà nella web-tv". Questo non è il pensiero di un azionista di Freedomland ma l'analisi di Peter Misek, senior research analyst della Chase Manhattan.

La diffusione capillare della tv (che ormai è posseduta dal 95% delle famiglie europee) legata anche all'avvento delle nuove tecnologie di larga banda, saranno il volano del successo di questo medium rispetto all'Umts. "La tv interattiva unisce due mezzi indispensabili, l'alto numero di utenti già raggiungibili e la facilità di utilizzo. La Web tv non è infatti legata alla difficoltà di imparare un mezzo complesso come un computer o un cellulare, ma ad un semplice telecomando".

Secondo Misek "sicurezza, semplicità e qualità del servizio sono le principali ragioni per cui la televisione si imporrà nella guerra dei fornitori di accesso a Internet". Già oggi in Gran Bretagna ci sono oltre 2,5 milioni di potenziali utenti collegati alle tv digitali come BSkyB, NTL, Canal + e UPC i quali si stanno azzuffando per garantirsi i vantaggi che l'avvento della Web tv porterà. Ma non solo navigazione, il futuro che questo nuovo medium porterà sarà il t-commerce, ovvero una nuova branca dell'e-commerce che permetterà agli utenti di fare acquisti con il telecomando.

 


qui sotto pubblico alcune delle e.mail che sono state scritte in seguito all'articolo di Giuseppe Turani  Affari&Finanza inserto La Repubblica del 9/10/2000
ne puoi leggere altre anche al sito CNA  ( www.cna-world.com )
(se vuoi mandane una anche tu)
larepubblica@repubblica.it   (redazione)
e.mauro@repubblica.it  (Ezio Mauro direttore La Repubblica)
g.turani@repubblica.it (Giuseppe Turani direttore Affari&Finanza)

Indirizzi, tel, fax, e.mail delle redazioni

se desideri che venga pubblicata in questa sezione metti in copia (cc) daniele@altavista.net

 


 

Egregio Sig. Direttore,

il mio nome è Alberto Zeppieri e sono orgoglioso di essere il Presidente di un'associazione di volontariato che, seppur giovanissima, conta già più di 3.000 iscritti e che ha
finalità di solidarietà ed utilità sociale, tutelando i diritti delle persone disabili, i disagiati, gli anziani, l¹infanzia, i portatori di handicap sia fisici che psichici, sensoriali ed economici, favorendone la loro attiva partecipazione alla vita sociale del Paese.
La nostra associazione si chiama Mission Team ed opera in tutto il territorio italiano ed internazionale. Si propone, tramite i suoi aderenti, scopi sociali ed etici, tra i quali:
la difesa ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini svantaggiati;
la rimozione, od almeno il parziale superamento, dei fattori oggettivi di impedimento alla comunicazione, che limitano le espressioni vitali dei cittadini svantaggiati;
la promozione e lo sviluppo di una cultura della solidarietà di nuove forme di partecipazione ed integrazione sociale tra gli individui;
l¹elaborazione, la promozione e la diffusione di contributi culturali, educativi e scientifici sul tema della solidarietà e dei servizi sociali, con particolare riguardo ai fenomeni della emarginazione e del disagio sociale;
la promozione , l¹incoraggiamento ed il sostegno al volontariato in ogni sua forma.

Tra le varie operazioni benefiche sin qui svolte segnalo una donazione a favore degli Anziani ed Invalidi della Provincia di Gorizia di un mini-bus attrezzato al trasporto dei loro assistiti e la donazione di un pullmino per gli orfanelli della "Piccola Casetta di Nazaret" in prov. di Caserta..

Ma oltre a questo la nostra opera sul territorio è vasta e capillare grazie alla sensibilità di una Azienda Commerciale, che si è dimostrata particolarmente toccata dalla nostra missione e che ha voluto contribuire tangibilmente, non con denaro ma con qualcosa di più importante e di utile per la nostra causa: ci ha messo a disposizione ben 1.000 (mille) apparecchi per permettere alle Associazioni, agli Ospedali, ai Centri di Recupero, alle Case di Riposo, alle Scuole... di comunicare meglio tra loro ed in maniera adeguata ai tempi. In particolare le varie associazioni di Sordomunti hanno scoperto che, grazie a questa semplice strumentazione davvero facile da utilizzare, si possono sentire meno emarginati e riscoprire così una valenza sociale e psicologica di indubbia efficacia.
Questo strumento si chiama Fredoimland e questa azienda, Freedomland-ITN SpA è colei che ci ha permesso e che ci sta permettendo tutto questo.

Dispiace oggi leggere sul Suo illustre quotidiano notizie che minano la moralità di questa Azienda e che turbano la serenità dei nostri 3.000 ed oltre iscritti e di tutti quei bambini, anziani, invalidi, portatori di handicap (o persone che vivono comunque nel disagio) che stiamo assistendo.

Mi permetto di allegarLe, oltre allo statuto della mission Team, alcune liste parziali (marzo, aprile e maggio 2000) di tali Istituti ed Enti che hanno da noi ricevuto conforto ed assistenza.
Il prossimo 22.10.00 è prevista una consegna di altri 200 decoder di Freedomland.
A meno che le Sue pubblicazioni impediscano a Freedomland di proseguire in queste opere di bene che, seppur semplici, sono di fondamentale importanza per migliaia e migliaia di persone.... italiani ai quali lo Stato, quello che dovrebbe pensarci, sta dando davvero poco.

Grato per la Sua attenzione Le porgo distinti saluti,

Alberto Zeppieri
zeppieri@tin.it
tel. 0348-2204513
Presidente associazione di volontariato Mission Team
www.missionteam.org <http://www.missionteam.org>


 

EGREGIO DIRETTORE E SIG. TURANI...

 

Egregio Direttore,

in riferimento all'articolo pubblicato dal Suo giornale, in data odierna, " Sogni da Millionaire e indagini per truffa" scritto da uno dei Suoi giornalisti, un certo Sig. Giuseppe Turani, ho qualcosa da dire in proposito...

Desidero esprimere le mie rimostranze pubbliche,personalmente questo individuo che si spaccia per giornalista, diffondendo, attraverso una testata autorevole, come la Sua, delle notizie, oltremodo FALSE e DENIGRATORIE.

 

Sig. Turani, adesso mi rivolgo a Lei,

 ho il piacere di presentarmi, visto che sono stata chiamata in causa, nel Suo articolo.

Sono Penelope Musolino, ho 30 anni,sono di Taormina e sono estremamente OFFESA ed INDIGNATA, oltre che SCANDALIZZATA, dal Suo modo di guadagnarsi da vivere.

Collaboro con le aziende del Dott. Virgilio Degiovanni, da oltre 4 (quattro) anni e da 2 (due) sono una collaboratrice della I@T, la società di NETWORK MARKETING, che distribuisce sul mercato italiano ed europeo, il DECODER FREEDOMLAND ed altri prodotti e servizi di cui parlerò in seguito.

Vista la sua totale ignoranza, nel senso etimologico della parola, mi permetto di darLe alcune nozioni di base, così, quando avrà capito che cosa si è permesso di scrivere, mi auguro per Lei, che faccia ammenda dei suoi peccati e dia subito le sue dimissioni dal quotidiano La Repubblica.

 

1) Che Lei paragoni Virgilio Degiovanni a Silvio Berlusconi ( a cui va tutta la mia stima ed il mio rispetto), sono SOLO SUE CONSIDERAZIONI PERSONALI e da giornalista, quale si spaccia di essere, Lei è tenuto solo a dare informazione, non a giocare al gioco del "se fosse"...

 

1a) Lei, caro Sig. giornalista, il Dott. Degiovanni, non lo conosce nemmeno, se non per averlo visto in qualche foto, altrimenti, saprebbe che il suddetto, non è né lungo come la fame ( l'ha mai provata Lei, la fame, che ne parla con tanta sicurezza?),ne tantomeno magro e totalmente privo di capelli. Ma cosa più importante, non è un "diffusore di verbi"  (La prego, mi dica chi era la Sua maestra delle elementari...) e non ha alcun "popolo" a cui incitare a vendere un bel niente o ad aderire a qualche cosca "commercialfilosoficoreligioso" dove basta fare come dice il capo...CREDERE NELL'ORGANIZZAZIONE E DARSI MOLTO DA FARE, diventando così milionari... forse Lei sarà abituato a guadagnare facendo poco o assecondando i voleri di qualche politico, ma io ho sempre saputo, prima dai miei genitori e poi dal " messia" Degiovanni, che se non avessi lavorato, non avrei  mai guadagnato nulla, quindi, apprezzi, e prenda insegnamento, da chi il pane se lo suda ONESTAMENTE.

 

2) Durante i suoi "raduni di massa", come elegantemente li chiama Lei, si riuniscono migliaia di persone, di tutti i ceti sociali e culturali ( si, anche la massaia di Melzo ed il geometra di Parma, che Lei, volontariamente sta ghettizzando), ed in queste CONVENTION, così si chiamano, si apprendono nuove opportunità di lavoro.

Migliaia di persone, (i "seguaci" sono aderenti a delle sette, gli e lo hanno insegnato a scuola, questo, vero?), in quelle occasioni, hanno il modo di conoscere, in maniera più approfondita, il NETWORK MARKETING ( e non catene di vendita, o come diavolo si chiamano..... Che faccia Lei parte di qualche setta? Il diavolo sembra essere il suo punto di forza quando non trova frasi concrete da scrivere, cosa che avviene in tutto il Suo articolo...), volgarmente detto, in italiano, Passaparola. Viste le Sue alquanto limitate capacità di apprendimento, Le faccio un esempio banale, così anche Lei potrà capirlo. Le è mai capitato di andare a cena in un ristorante, trovarsi bene e poi, il giorno dopo consigliarlo ad un amico? Bene, questo si chiama Passaparola ed è su questo principio che le aziende del Dott. Degiovanni si ispirano per distribuire i loro prodotti, con la differenza che, con il N.M. si guadagnano delle percentuali sui prodotti consigliati.

Li conosce, Lei, i prodotti che distribuisce I@T? NO!!!!!!

Conosce Lei, i nostri Partner?

NO!!!!! Lei non  conosce un bel nulla!

 

INFOSTRADA:

Proposta di abbonamento al PRONTO 1055, con il quale, gli utenti, hanno possibilità di risparmio sulle loro telefonate, fino a ben oltre il 50% rispetto all'ex gestore monopolista.

Per dovere di cronaca, ci tengo ad informarLa che l'abbonamento Infostrada, NON COSTA NULLA, (fossi nel direttivo di Infostrada, La citerei a giudizio solo per aver diffuso una notizia falsa ed ingannevole nei confronti dei consumatori) e quindi, gli ADVISOR o, se Le viene più facile da capire, i collaboratori, dell'azienda del Dott. Degiovanni, NON VENDONO questo servizio, ma lo offrono gratuitamente, guadagnandoci sopra una percentuale sul traffico telefonico generato. Così facendo, sono stati REGALATI DA I@T, ben oltre 1.000.000 (un milione) di Abbonamenti Infostrada, la quale, fra le altre cose, ci è parecchio riconoscente

 

MERCEDES: Smart.

 Da persona informata (?) quale è Lei, credo che sia a conoscenza che, per quanto gradevole sia, questa macchina, con la distribuzione tradizionale non ha ottenuto il consenso che ci si aspettava, e la stessa Mercedes e varie riviste del settore, l'avevano definita un flop, dal punto di vista delle vendite. Faccia una bella cosa, chiami la Mercedes e chieda loro quante vetture sono state distribuite dai POVERACCI di I@T. E faccia anche questo... Chieda loro, come mai, visto che Degiovanni è paragonato alla stregua di un truffatore, di un millantatore, di un incantatore di folle, chieda e si faccia rispondere, COME MAI UN'AZIENDA SERIA COME LA MERCEDES, abbia deciso di affidare nelle mani di questo "ladro", non solo la distribuzione della SMART, ma anche della CLASSE A. 

E visto che fra poco non avrà altro da fare, si faccia un giro anche alla BMW, e domandi come mai, l'ultimo gioiello a due ruote, la C1, sia stata  data in pasto a questa setta di poveri morti di fame, che, a suo dire,hanno in mente solo il Dio denaro, tanto, subito e abbastanza facile ( ma come, il "guru", sul palco, non grida di crederci e darsi da fare per ottenere guadagni?????). Le faccia queste domande e poi, SI VERGOGNI, per aver permesso,  alla sua stupida ignoranza e arroganza, di mettere in difficoltà centinaia di famiglie italiane che, al contrario Suo, sanno cosa significa guadagnarsi da vivere in maniera onesta!

 

WE@BANK (Banca Popolare di Milano)

Una fra le banche più antiche  d'Italia, mette a disposizione degli utenti Freedomland e degli advisor, dei conti correnti, on line, a condizioni assolutamente concorrenziali, rispetto agli altri istituti di credito, e affida la sua credibilità in mano a me e a tante persone, e Lei, MILLANTATORE, non solo si è permesso di mettere in dubbio la moralità e la serietà di questa nostra Partner, ma si è permesso di mettere in discussione la mia persona, in qualità di collaboratore, dell'azienda rappresentata dal Dott. Degiovanni.

 

FREEDOMLAND

Lo "scatoletto" o "marchingegno", come lo chiama Lei, quella cosa che non serve a nessuno, visto che tutti gli italiani, a casa, hanno un pc, visto che tutti lo sanno usare e visto che tutti gli italiani, come madrelingua, hanno l'inglese. IGNORANTE! Se solo si fosse letto il quotidiano, che con i suoi articoli sta rovinando, si sarebbe accorto che le persone che hanno un pc e le altre caratteristiche, non sono poi così tante, in Italia.  E non ne abbiamo distribuito poche migliaia, di queste scatolette, che fungono anche da fax e segreteria telefonica, ma abbiamo abbondantemente superato le 140.000 unità. Tutto questo per la gioia delle tenelovela-dipendenti, che possono navigare su internet continuando a guardarsi le soap opera...

 

Tralascio ulteriori commenti, ma ci tengo a precisarLe una cosa: Il suo operato, lede la mia immagine,il mio lavoro, l'immagine dell'azienda che rappresento (I@T, ndr..) e l'immagine di tutte le altre aziende nostre partners e per questo motivo, inoltro richiesta ai miei legali, affinché Lei e la testata che rappresenta, siate querelati per una serie di motivi che Le verranno portati a conoscenza nella sede competente.

Ribadisco, inoltre, in qualità di azionista Freedomland, che le Sue accuse e illazioni nei confronti di Freedomland stessa  e degli organi competenti che hanno permesso il collocamento in Borsa, non fanno altro che aumentare la mia acredine, per il danno subito, nei Suoi confronti e verso di chi, come Lei, non ha l'autorità, di poter emettere giudizi o sentenze.

Mi rammarico soltanto di non poterLa vedere in faccia. Mi piace guardare negli occhi uno che vuole distruggere, gratuitamente (?) la vita di tante persone.

Sappia però che, per quanto mi riguarda, non Le sarà facile farlo.

Che Dio e la sua Professionalità, l'accompagnino sempre...

Penelope Musolino

 

 


qui sopra pubblico alcune delle e.mail che sono state scritte in seguito questo articolo
ne puoi leggere altre anche al sito CNA 
( www.cna-world.com )
(se vuoi mandane una anche tu)
larepubblica@repubblica.it   (redazione)
e.mauro@repubblica.it  (Ezio Mauro direttore La Repubblica)
g.turani@repubblica.it (Giuseppe Turani direttore Affari&Finanza)

Indirizzi, tel, fax, e.mail delle redazioni

se desideri che venga pubblicata in questa sezione metti in copia (cc) daniele@altavista.net

 

IL PERSONAGGIO

lunedi 09 Ottobre 2000

pag. 7 VIRGILIO DEGIOVANNI
Sogni da Millionaire e indagini per truffa
GIUSEPPE TURANI

Il suo mito è certamente Silvio Berlusconi. Certi, da piccoli, sognavano di essere Sylverster Stallone, lui sognava di essere come il Berlusca. E, per la verità, un po’ gli somiglia. In almeno un paio di cose. Ha la stessa pelata in testa. E la stessa, se non superiore, a volte, parlantina sciolta. Virgilio Degiovanni, come il Berlusconi, è veramente uno che potrebbe vendere gelati al polo nord e termocoperte in Africa. O automobili all’Avvocato Agnelli.
Sono dei tipi fatti così: venditori nati, tipi ai quali la massaia di Melzo o il geometra di Parma non sanno resistere. Incontrarli e mettere mano al portafoglio per comprare qualcosa è la stessa cosa.
Infine, se vogliamo, del capo di Forza Italia ha anche la determinazione, la voglia di successo, la grinta che spiana tutto e che lo porta comunque avanti, avanti, sempre più avanti. E, se proprio vogliamo abbondare, di Berlusconi ha anche lo stesso atteggiamento nei confronti dei magistrati. Di fronte alle prime contestazioni è andato in televisione e, fermo, deciso, spavaldo, ha detto: tutte bugie, equivoci, qui tutto è a posto, temo che qualcuno voglia sollevare un polverone per portarmi via l’azienda, ma non sarà così facile.
Il ritratto di Virgilio Degiovanni, capo di Freedomland (terra della libertà, che adesso però in piazza Affari cominciano a chiamare Galeraland), potrebbe fermarsi qui. Magari con la precisazione che è comunque ancora lontano dall’aver fatto nemmeno un centesimo di quello che Berlusconi invece ha fatto.
Quest’ultimo è uno degli uomini più ricchi del mondo e forse sarà anche, di nuovo, capo del governo italiano. Degiovanni, per ora, rema un po’ in periferia, corre, suda, ha messo le mani su qualche centinaio di miliardi (che però sono di una società quotata, e quindi per definizione dei sociazionisti).
Ma il personaggio è assai più complicato e l’avventura nella quale si è imbarcato (e sulla quale la procura di Milano sta sollevando pesanti dubbi) è molto grossa: in ballo ci sono 600 miliardi di lire, di cui almeno 500 riposano ancora nelle casse della sua società.
La carriera pubblica di Degiovanni comincia qualche anno fa. Il ragazzo è sveglio, ha girato per il mondo e soprattutto è stato negli Stati Uniti e si è guardato intorno molto bene. Lì ha scoperto le vendite a catena (o come diavolo si chiamano).
In sostanza: io assegno a te una cosa da vendere, e ti riconoscono una percentuale, ma tu, a tua volta, puoi assumere altri venditori (ai quali riconoscerai una percentuale), solo che continuerai a prendere anche tu una percentuale sul loro lavoro. Insomma, puoi diventare ricco senza fare quasi niente, a patto che riesca a convincere molti altri a lavorare per te, a andare in giro a vendere al posto tuo.
Su questo sistema, Degiovanni costruisce un piccolo impero commercialfisoloficoreligioso. All’organizzazione accompagna una rivista, Millionaire, che insegna come si fa a diventare miliardari.
E, soprattutto, Degiovanni tiene periodicamente dei gran raduni di massa del suo popolo, dove li motiva a vendere sempre di più, ma dove soprattutto diffonde il suo verbo: tutti possono diventare milionari, forse anche miliardari, e anche senza lavorare moltissimo.
Basta fare come lui, credere nell’organizzazione e darsi molto da fare.
I seguaci crescono. Degiovanni, magro, lungo come la fame, senza un capello in testa ma per niente imbarazzato, durante questi raduni vaga sul palcoscenico (attrezzato con il microfonoradio a cuffia, come i cantanti rock) e arringa.
Ha la parlantina sciolta, sa assumere toni da messia, e in realtà vende più che pentole o rubinetti, proprio una sorta di nuova religione: il denaro, tanto, subito e abbastanza facile.
Si sa dove questi affari rischiano di inciampare. Prima o poi i seguaci finiscono perché di poveracci disposti a stare in fondo a una piramide e a trottare tutto il giorno per vendere qualcosa non sono una quantità infinita. E, di solito, non si trova nemmeno più che cosa vendere.
Degiovanni, che è intelligente (forse fin troppo intelligente), prima se la cava con Infostrada, nel senso che si mette a vendere abbonamenti al quel servizio di telefonia alternativa. E i capi di Infostrada dicono, ancora oggi, che ha lavorato bene. Ha effettivamente portato nuovi abbonati e a un costo tollerabile, buono.
Dopo questo prima assaggio di new economy, Degiovanni capisce che la strada da battere non è più quella della vendita porta a porta di abbonamenti a Infostrada: la strada maestra è quella della new economy, appunto, di Internet e quindi della Borsa.
Poiché su Internet fanno già tutto, trovare un buco, un settore dimenticato nel quale infilarsi, è difficile. Ma lui lo trova: quello di Internet che, grazie a uno scatolotto, si può vedere direttamente in Tv.
Sull’utilità di questo marchingegno ci sono ancora oggi molti dubbi, visto che quasi tutti ormai hanno in casa almeno un Pc (così il piccolino va su Internet e la mamma si guarda le sue telenovele in Tv, senza conflitti).
Ma Degiovanni tiene duro.
Per la verità giungono anche voci contrastanti su quel che si riesce a vedere grazie a questo scatolotto. Qualcuno vede malissimo, si dice, altri vedono benissimo. Vai a sapere …
La cosa importante è che è proprio questo scatolotto che porta Degiovanni davanti alla porta della procura, sotto indagine per falso in bilancio e violazione delle norme sul collocamento dei titoli. Ma, prima, è lo stesso scatolotto che fa fare a Degiovanni un salto di qualità. Vediamo come.
Alla base di tutto c’è sempre la vecchia organizzazione commercialreligiosa, il popolo dei seguaci, quelli determinati a diventare miliardari.
Degiovanni li convoca e spiega loro che ormai esiste Freedomland, con tanto di sito su Internet, e che quello che bisogna vendere è lo scatolotto per entrarci e l’abbonamento. I seguaci corrono in giro per l’Italia e portano a casa alcune decine di migliaia di abbonati.
Degiovanni impacchetta il tutto: Internet, gli scatolotti, gli abbonati, Freedomland e punta sulla Borsa. Insomma, fa quella che oggi si chiama una starup. Un modo sicuro per fare i soldi.
Trova come sponsorcollocatore la Banca Leonardo, che è come dire il meglio della tradizione milanese in fatto di finanza. Gente tranquilla, per bene, assennata, mai chiacchierata nemmeno una volta. Sa il cielo come (ma in questo lui è un diavolo, si sa) li convince a portarlo in Borsa.
Loro guardano i conti del gruppo, li riguardano, ma sembra davvero tutto a posto. Stimano che le azioni della start up Freedomland, grazie agli sviluppi prevedibili del settore, possano essere piazzate al ragionevole prezzo di 105 euro l’una.
Si fanno tutte le domande di rito, si riempiono alcuni quintali di carte e di moduli, e finalmente arriva il giorno per Degiovanni e la sua schiera di affamati venditori porta a porta per debuttare a piazza Affari, accanto all’Ifi e alla Fiat degli Agnelli, alla Pirelli di Tronchetti Provera, all’Intesa, all’Unicredit.
Insomma, insieme a tutti gli altri.
Basta con l’etichetta di capitalismo minore (e un po’ così così), adesso si va sul listino, come i grandi e con i grandi. Oplà, è fatta.
Il debutto sul listino avviene il 19 aprile scorso. A rovinare la festa è la Intersim, una delle più forti (se non la più forte) organizzazione finanziaria di Milano. Esce un rapportino della Intersim dove si dice che Freedomland, a essere generosi, varrà si e no 5 euro, altroché 105. Apriti cielo.
Degiovanni dà fuori di matto, i signori di Banca Leonardo pure. E’ un incidente diplomatico serio che per qualche ora scuote la comunità finanziaria milanese.
Poi, Intersim accetta di fare un po’ retromarcia. Quel rapportino, dice, era di un nostro analista, ma era una sua iniziativa personale. Noi non ci occupiamo di Freedomland. Insomma, fate quello che volete.
Freedomland, comunque, scivola presto verso i 50 euro, e anche sotto. Come debutto, insomma, è veramente scarso. Poi, scoppia l’inchiesta della procura: il 20 per cento degli abbonati a Freedomland sarebbero fasulli. E quindi il valore del titolo sare

 

Comunicazione n. 127 (5/10/2000)


Gentili Advisor,

al fine di chiarire e tranquillizzare la rete, in merito a tutte le notizie diffuse sul titolo Freedomland (sospeso) Vi alleghiamo comunicato stampa del Presidente Virgilio Degiovanni e la risposta data dall'Amministratore Delegato di Freedomland, Giovanni Romagnoni, riportata su "www.il sole 24ore.com".

Radiocor Milano, 04 ott
"Abbiamo avuto richieste di spiegazioni da parte della Guardia di Finanza, alle quali abbiamo risposto in maniera approfondita ed esaustiva, relative a normali verifiche di carattere tributario della societa' ". Lo ha affermato a Radiocor Giovanni Romagnoni,  amministratore delegato di Freedomland, in merito alle notizie di stampa su un'indagine per falso in bilancio nei confronti del presidente della societa', Virgilio De Giovanni. "Non sono a conoscenza di avvisi di garanzia", ha aggiunto Romagnoni.


Cordiali saluti


I@T Italia Spa
Area Comunicazioni



 

 

 COMUNICATO STAMPA


Secondo quanto anticipato da alcune agenzie di stampa sarei indagato per falso in Bilancio in relazione al collocamento in Borsa di Freedomland.

 

Sono allibito e preoccupato di fronte a simili notizie.

 

Allibito perche’ i miei collaboratori mi hanno informato che presso Freedomland e’ in corso da marzo una normale verifica tributaria, come certamente in molte altre aziende anche quotate in Borsa.
Ho verificato con puntualita’, anche con l’ausilio di autorevoli e competenti consulenti esterni, che la societa’ ha dimostrato l’assoluta correttezza e linearita’ del proprio operato.

 

Preoccupato perche’ le notizie diffuse con enfasi irresponsabile potrebbero avere riflessi negativi sul corso del titolo in Borsa. Riflessi che sarebbero del tutto ingiustificati essendo  Freedomland una societa’ sana, e proiettata ad un grande futuro.

 

NON VORREI che fossero in corso strumentalizzazioni di una normale attivita’ di accertamento tese a favorire manovre speculative su un’azienda che oggi ha una posizione di leadership assoluta nel suo mercato e consistenti disponibilita’ finanziarie liquide.

 

Ovviamente reagiremo con forza e in tutte le sedi competenti contro simili strumentalizzazioni.

 

Nutro grande fiducia sul lavoro della magistratura  che non potra’ che confermare l’assoluta trasparenza e legittimita’ della condotta di Freedomland.

 


 Virgilio Degiovanni


 

 

COMUNICAZIONE N. 129 (6/10/2000)
 
 
 Gentili Advisor,
 
 riceviamo da Freedomland-Itn Spa il seguente comunicato che e' stato
divulgato a tutti gli organi di stampa.
 
 
 In relazione alle notizie pubblicate sulla stampa si precisa quanto segue:
 
 In data 28/3/u.s. e' iniziata una verifica del Nucleo Regionale della
Guardia di Finanza per eseguire, come recitava il mandato "un controllo
fiscale ai fini dell'IVA, delle imposte sui redditi e degli altri tributi";
alla data odierna nessuna contestazione e' stata ancora formalizzata alla
societa'.
Per quanto riguarda in numero dei clienti, Freedomland ha evidenziato al
31/12/99 la conclusione di 67.332 contratti di vendita e che, alla stessa
data, erano pervenuti 4.918 recessi. Il numero di clienti al netto dei
recessi a tale data, ossia 62.414, e' quanto correttamente rappresentato
nella semestrale al 31/12/99.
Alla data dal 30/6/2000, come indicato nel bilancio di esercizio, risultano
139.000 clienti con circa 11.000 recessi che portano ad un dato netto di
n.128.000 clienti.
La societa' ha adeguatamente riportato a livello contabile sia i minori
ricavi derivanti dai recessi gia'   pervenuti, sia il rischio di ulteriori
perdite derivanti da altri recessi non ancora pervenuti alla data di
redazione delle comunicazioni sociali. I primi hanno direttamente diminuito
i ricavi della societa', mentre per i secondi si era provveduto ad
accantonare in bilancio uno specifico fondo rischi.
Pertanto la situazione economica e patrimoniale della societa' e' stata
sempre correttamente rappresentata, considerato che si e' sempre provveduto
ad annullare gli eventuali rapporti con la clientela non rispondenti a
corretti presupposti giuridici.
Nel prospetto informativo, inoltre, il valore della societa' non e' stato
parametrato al numero di clienti gia' acquisiti, bensi' alle sue
prospettive di crescita (metodo DCF), secondo la prassi comunemente
adottata per le start up Internet. Pertanto sarebbe stato privo di senso
gonfiare artificiosamente il numero di clienti in funzione di una
"supervalutazione" del titolo in Borsa.
Le notizie giornalistiche relative alla dichiarazione pre-collocamento di
un numero di clienti inesistenti sono quindi da considerarsi prive di
qualsiasi fondamento.
E' davvero fantasiosa e grossolana l'illazione secondo la quale il 20% dei
clienti dichiarati da Freedomland nel prospetto informativo sarebbero
inesistenti.
Al 30 settembre 2000 Freedomland conta oltre 158.000 clienti al netto dei
recessi di cui 142.000 in Italia e 16.000 nei mercati inglese e spagnolo in
cui la societa' ha avviato le operazioni di recente.
La crescita rispetto ai dati del 31.12.99 e' quindi ben superiore al 100%.
Questo dato e' ulteriormente supportato dall'andamento di alcuni parametri
quali:
- Minuti on line: cresciuti da 12 milioni nel dicembre 1999 ad oltre 24
milioni nel settembre 2000;
- Accessi mensili al portale: da 60.000 (12/99) ad oltre 210.000 (09/00)
- E mail scambiate: 7 milioni nel solo mese di settembre 2000 (non rilevate
precedentemente)
La consistenza delle riserve finanziarie detenute da Freedomland alla fine
del mese di settembre ammonta a oltre 250 Milioni di Euro, al netto degli
investimenti effettuati nelle 2 filiali estere (a cui si aggiunge la
Germania, nel corrente mese di ottobre) ed al netto di acquisto e sviluppo
dei contenuti proprietari che ad oggi consistono in oltre 30.000 pagine
navigabili all'interno  dei Portali Italiano ed esteri.
La societa' agira' in ogni sede competente per tutelarsi contro simili
gratuite e persino inverosimili  denigrazioni.
Quanto evidenziato sara' all'esame del consiglio di amministrazione di
Freedomland-ITN S.p.A. che si riunira' entro la fine della prossima
settimana.
 
FREEDOMLAND-ITN e' la prima Societa' in Europa ad offrire un servizio di
 Interactive Television e di Internet TV costituito dall'offerta integrata
 di un terminale di accesso a Internet (Set Top Box) e di un portale
 costruito totalmente in lingua locale ed adattato alle esigenze di una
 clientela che non ha dimestichezza ne' con la lingua inglese ne' con la
 navigazione in Internet.
 La caratteristica fondamentale dell'offerta di FREEDOMLAND-ITN e' la
 proposta di una forma di accesso a Internet alternativa all'uso del
 personal computer che pertanto conta su un elevatissimo bacino di utenza
 potenziale.
 
 Cordiali saluti
 
 I@T Italia Spa
 Area Comunicazioni

 



 

 

 


 I FATTI DEL GIORNO



 

BORSA MILANO: FREEDOMLAND SOSPESA, INCHIESTA PROCURA MILANO
(ANSA) - MILANO, 5 OTT - Sono gli sviluppi di un'inchiesta su presunti falsi contratti ai clienti, che hanno portato alla sospensione del titolo della new economy, Freedomland, societa' guidata da Virgilio Degiovanni e quotata al Nuovo Mercato in Piazza Affari. L'indagine e' condotta dal sostituto procuratore milanese, Luigi Orsi.

L'indagine della Procura di Milano ipotizza che una parte delle decine di migliaia di clienti di Freedomland - societa' che commercializza un apparecchio per il collegamento a Internet dalla tv - in realta' non esiste. Secondo quanto emergerebbe dalle prime indagini, si tratterebbe di una percentuale intorno al 20% della clientela complessivamente dichiarata al mercato. Attraverso una presunta alterazione del numero dei clienti, la societa' avrebbe cosi' ottenuto una supervalutazione del titolo in Borsa. I reati ipotizzati vanno dal falso in bilancio alla violazione delle norme che regolano il collocamento dei titoli in Borsa. I militari della Gdf stanno acquisendo documenti in alcuni uffici milanesi.(ANSA). GUA



 05-10-2000 10:22BORSA MILANO: FREEDOMLAND, INDAGATO PRESIDENTE DE GIOVANNI

 


 Economia


BORSA MILANO: FREEDOMLAND, INDAGATO PRESIDENTE DE GIOVANNI 

(ANSA) - MILANO, 5 OTT - Virgilio De Giovanni, presidente di Freedomland, e' indagato per falso in bilancio e aggiotaggio. Secondo la Procura di Milano, i bilanci della societa' sarebbero inveritieri e ci sono dei sospetti che il valore del titolo di Borsa sia stato manipolato: sarebbe stato gonfiato del 20% il portafoglio di 60.000 clienti dichiarato a gennaio. Dalle indagini risulta che sarebbero stati registrati contratti per un valore complessivo di circa 9 miliardi a clienti fantasma e ad altri che avevano aderito a un'iniziativa promozionale sottoscrivendo un contratto poi annullato. La Guardia di Finanza ha acquisito documenti anche presso la sede milanese della Consob, presso la societa' di revisione Deloitte & Touche e presso la Banca Leonardo, sponsor della quotazione.(ANSA). XBR




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