Rassegna Stampa 12/2001

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Gli ultimi articoli di questa sezione:


Addio avvocato Prisco Il calcio ti ha voluto bene
Politicamente scorretto/ Sindaco-Babbo Natale cacciato da scuola: turba i piccoli musulmani
Diabetici curati attraverso la tv
Io, pentito della follia new economy
Asta web e cena benefica per Sara Ricci e Beppe Convertini

 

 


Addio avvocato Prisco
Il calcio ti ha voluto bene

12 dicembre 2001
Articolo messo in Rete alle 19:20 ora italiana (18:20 GMT)

"Alla morte chiedo 48 ore di preavviso". Non le ha avute

Prisco
Una foto recente dell'avvocato Prisco  

All'interno:

Moratti: "Ora ci seguirà da un posto privilegiato"

Milan: "Onore a un grande avversario

Domenica sarà ricordato in Duomo

L'ultima apparizione in tv

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CALCIO (CNN) -- E' morto per un infarto l'avvocato Giuseppe "Peppino" Prisco, vice presidente storico dell'Inter, decano degli avvocati di Milano e dell'Associazione Alpini. Aveva compiuto 80 anni lunedì scorso. Lo conoscevano un po' tutti, e tutti gli volevano bene per quel suo essere "vero", diretto, sincero nel suo tifare Inter al di sopra di tutto e di tutti. Era diventato ancor più personaggio dopo che Teo Teocoli, attore e intrattenitore tv, ne aveva fatto una delle sue più riuscite imitazioni.

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Il profilo: di origine campana, "Ma sono milanese al 100%"  
 

L'Inter ha sospeso in segno di lutto ogni attività pubblica della squadra.

Domenica scorsa, quindi alla vigilia del suo ottantesimo compleanno, Prisco era apparso in ottima forma in tv, ospite di "Controcampo" su Italia 1. Aveva parlato della guerra e della morte. La guerra era una ferita che Prisco si è portato per tutta la vita come tanti della sua generazione: "Sono rimasto solo io, perchè poi qualcuno era tornato ma il Padreterno li convoca senza preavviso. Il top sarebbe morire con un 48 ore di preavviso, almeno uno sistema le ultime cose... Sono illusioni".

Moratti: "Ora ci seguirà da un posto privilegiato"

"E il giorno seguente, sul sito di Ronaldo, era apparso un suo spiritoso messaggio in cui ringraziava il campione brasiliano per avergli fatto il più bel regalo di compleanno con il suo ritorno al gol dopo due anni di sofferenze. "Mi ricordi Peppino Meazza", aveva scritto Prisco a Ronaldo.

"Vedrà questa stagione dell'Inter da un posto privilegiato, e da lì spero ci aiuterà". Sono dolci le parole di Massimo Moratti, il presidente dell'Inter, in sua memoria. "Era un signore - aggiunge -, aveva tanta cultura, tanto spirito, sapeva essere autoironico e quindi sapeva sottoporre agli altri le sue battute, sempre molto spiritose. Le ha fatte fino all'altra sera".

"Anche chi non seguiva il calcio vedeva volentieri le trasmissioni a cui Prisco partecipava perchè era simpatico, spiritoso e colto, che è una bella cosa - ha chiuso Morati -. E' mancato in pochi secondi e fino all'ultimo è stato vivace e desideroso di progettare per il giorno dopo, senza un eccessivo ottimismo ma sempre con fiducia perchè sapeva che la vita è bella. Aveva capito anche che certe volte poteva non esserlo, durante la guerra".

Milan: "Onore a un grande avversario

Mentre il sito dell'Inter annuncia che "il grandissimo dolore del presidente Massimo Moratti è il sentimento che accomuna tutti i tifosi nerazzurri in questo momento", quello dei cugini rossoneri rende omaggio alla memoria del vicepresidente nerazzurro Peppino Prisco, il tifoso che più di tutti fece dell'antimilanismo una bandiera.

"Il mondo del calcio è in lutto - scrive il sito del Milan -. Si è spento nella notte, nella sua casa di Milano per un infarto, l'avvocato Giuseppe Prisco, inimitabile vicepresidente dell'Inter. Anche il Milan rende onore a questo grande avversario".

Domenica sarà ricordato in Duomo

Domenica, alla tradizionale messa in Duomo in suffragio di tutti i soldati caduti in guerra, sarà ricordato anche l'avvocato Giuseppe Prisco, il vicepresidente dell'Inter, morto questa la notte scorsa. Era stato proprio Prisco, oltre 40 anni fa, ad organizzare per la prima volta la messa in ricordo dei caduti.

L'ultima apparizione in tv

Nella sua ultima partecipazione televisiva, domenica sera, a 'Controcampo' su Italia uno, Peppino Prisco aveva parlato anche della morte, e lo aveva fatto a modo suo, con ironia.

"Sono un alpino interista - aveva detto dopo aver ricevuto gli auguri dell'avvocato Chiusano - sono due sentimenti diversi, ma in questi giorni ho ricevuto tanti di quegli elogi che mi puzzavano di necro-elogi e facevo gli scongiuri... Dopo gli 80 anni bisogna fare attenzione anche ai raffreddori, basta uno starnuto in più e si complicano le cose".

Con il contributo di ANSA



SITO COLLEGATO:
Il sito ufficiale dell'Inter

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Lunedì 17 Dicembre 2001, 17:38

Politicamente scorretto/ Sindaco-Babbo Natale cacciato da scuola: turba i piccoli musulmani

, primo cittadino con barba bianca e pastrano rosso è imbufalito per l'accoglienza ricevuta, perché ritenere politicamente scorretto il suo travestimento natalizio è per lui davvero troppo. Inoltre Canepa è leghista, per cui a questo oltraggio personale si aggiunge quello politico, visto che il Carroccio è spesso identificato come anti-islamico per eccellenza. Per cui venir criticati per un gesto "di pace" suona intollerabilmente paradossale.
È già pronta un'interrogazione parlamentare per chiarire quanto accaduto, anche se forse, in questo caso, di tutto c'è bisogno tranne che di altro clamore.

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Mercoledì 12 Dicembre 2001, 11:51

 

Diabetici curati attraverso la tv

Di Lavinia Capritti

MILANO -  Telemedicina al servizio dei diabetici: i pazienti potranno ottenere tutte le informazioni neccessarie attraverso la televisione. Avverrà dal prossimo gennaio grazie ad un accordo tra l' Interactive Tv Freedomland e il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica (Cbim) di Pavia. Hanno aderito all'iniziativa l'università degli Studi di Pavia, il Policlinico San Matteo, la Fondazione Maugeri e l' Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma.

E' la prima iniziativa in Italia, finanziata dall'Unione Europea; l'obiettivo finale sarà di fornire ai pazienti diabetici e al personale addetto un servizio multi-accesso (internet e telefono) con lo scopo di migliorare la qualità della cura, attraverso la comunicazione tra paziente e medico.
Il tutto grazie a tecnologie a basso costo.  

La prima fase del progetto era stata avviata alla fine del  2000: un gruppo di quattro pazienti diabetici della provincia di Pavia, dotati di  Freedomland, aveva usufruito della telemedicina. Ottenuti risultati soddisfacenti,  l'iniziativa  viene ora estesa a un campione di 40 pazienti.

Sono circa 3 milioni i diabetici in Italia: fra questi pazienti, i soggetti insulino-dipendenti hanno bisogno di un continuo monitoraggio della malattia e di terapie mirate, sono infatti i pazienti più a rischio di coma diabetico e di altre complicanze.
Con il progetto-pilota  il paziente diabetico accede ai servizi di telemedicina dalla tv di casa: con un semplice telecomando e una tastiera a raggi infrarossi comunica giornalmente e in tempo reale con il medico curante aggiornandolo sulle proprie condizioni e ricevendo da quest' ultimo indicazioni sulla terapia e sulla dieta da seguire. La comunicazione avviene per t-mail, ovvero per posta elettronica gestita da tv, ma anche per v-mail, grazie alla quale ci si può scambiare messaggi vocali registrati sempre attraverso la televisione.

Per ulteriori informazioni consulta Il Nuovo
Articolo correlato su il Nuovo.it: Diabetici curati attraverso la tv

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3. Approfondimenti

3.1 Corriere della Sera - Domenica 9 Dicembre 2001
Vi riportiamo qui di seguito l'articolo su Virgilio Degiovanni uscito sul Corriere della Sera Domenica 9 scorsa.

«Io, pentito della follia new economy»

Degiovanni: «Dopo l' incidente sono diventato un altro. Freedomland? Non la venderò» 

De Rosa Federico

«Io, pentito della follia new economy» Degiovanni: «Dopo l' incidente sono diventato un altro. Freedomland? Non la venderò» MILANO - Non ha voglia di parlare di Freedomland, la società emblema della bolla speculativa creata dalla new economy e finita sotto inchiesta per presunte irregolarità contabili. Da dieci giorni è tornato a casa, a Milano, e adesso Virgilio Degiovanni vorrebbe raccontare solo della sua «rinascita». E' passato un anno da quando i magistrati milanesi l' hanno messo sotto inc hiesta per falso in bilancio, abusivismo finanziario e false comunicazioni, sequestrando il 65% del capitale di Freedomland di cui era titolare e fondatore. Un anno che nella sua mente è stato cancellato di colpo quattro mesi fa da un incidente strad ale in cui ha rischiato la vita. «E' stato in coma per tre settimane e sembrava non ci fosse nulla da fare. Poi ha aperto gli occhi e ha iniziato un lento recupero». A parlare è la moglie Consuelo. Vuole raccontare lei cosa è successo il 12 agosto, m entre lo aspettava in Corsica con i due figli per le vacanze. Preferisce che il marito adesso non si affatichi. O forse è solo un modo per proteggerlo da altre intrusioni. 

LA SECONDA VITA - Ma l' imprenditore interrompe, prende la parola per racconta re, sebbene non ricordi nulla, se non di essere sceso alle 7 di sera da un traghetto. Dello schianto non ha ricordi. La moglie, invece, non ha dimenticato la telefonata della polizia, la corsa in ospedale, la sala rianimazione dove per la prima volta ha rivisto il marito, in coma. E poi il ricordo dei medici, che volevano amputare un braccio, e forse anche la gamba destra, per evitare che il corpo del marito andasse in necrosi. Per fortuna, un medico francese in vacanza in Corsica, chiamato d' u rgenza da un amico ha evitato l' amputazione inserendo negli arti placche al titanio e tutori al posto delle articolazioni compromesse. «Non sono ancora un uomo libero - ammette Degiovanni - la mia giornata è scandita dai medici e dalle terapie». Ma non importa. «Sono rinato: mi hanno regalato una seconda vita - racconta -. Cosa mi pesa di più adesso? Non poter ancora lavorare a tempo pieno. Però è anche vero che voglio una vita diversa, più tranquilla». Di Freedomland, delle inchieste della mag istratura, si disinteressa: «Preferirei evitare questo argomento, anche per via dell' inchiesta in corso - commenta -, e poi è esattamente un anno che non metto piede in azienda e quindi non ho molto da dire. Vuole comunque la verità? Beh, di questa storia adesso mi importa poco. Ora voglio dedicarmi ad altro, a questa nuova vita e alla mia azienda, la I&T. Alle altre questioni ci stanno pensando gli avvocati». Non rimpiange ciò che ha fatto per lanciare Freedomland verso un successo che si è tr asformato in una rovina, per lui e per migliaia di investitori che avevano creduto nell' idea di portare Internet nelle case via tv comprando a 105 euro azioni Freedomland che oggi valgono un decimo di quel prezzo. «Se ho fatto degli errori - ammette - so perché li ho fatti e perché non potevano essere evitati. Se tornassi indietro, oggi forse non porterei Freedomland in Borsa. Mi farei condizionare meno». 

LA VICENDA GIUDIZIARIA - Una cosa non gli va giù: il modo in cui è stata gestita la societ à dopo la sua uscita. «Ho il sospetto che ci sia stato più interesse per i 400 miliardi che ci sono in cassa che non per la società. Erano in tanti a volerci mettere le mani sopra». E lei, no? «Francamente di quei soldi non mi importa: Freedomland ha un futuro anche senza i 400 miliardi. La prossima settimana - spiega Degiovanni - la Cassazione potrebbe decidere il dissequestro delle azioni. Se così fosse stia pur certo che non ne venderò nemmeno una, così come non ho venduto prima il 20% libero da vincoli. Io credo in Freedomland. Se me lo chiedessero tornerei anche a gestirla, e non di certo per la cassa». 

I PROGETTI - Da questa vicenda, Degiovanni prende spunto per raccontare cosa è cambiato in lui dopo l' incidente. «Vede, io non sono r icco, e non mi interessa più diventarlo. Non mi importa più apparire, inseguire il successo a tutti i costi e cercare l' innovazione per essere sempre all' avanguardia. L' azienda adesso è un' altra cosa. Io mi occuperò di altro: della gestione, cert o, ma anche e soprattutto della qualità del lavoro». Nonostante le terapie e le quotidiane visite di accertamento, Degiovanni ha ripreso comunque a lavorare «un paio d' ore la sera e nei weekend». I&T, il suo network di 25 mila venditori di servizi d i telecomunicazioni, è l' arma del riscatto. E' pronto a tornare in sella per «chiudere alcuni accordi a cui stavo lavorando e che i miei collaboratori hanno portato avanti». Il prossimo weekend ci sarà la convention annuale di I&T: uno di quelli eve nti che hanno reso famoso Degiovanni, che parlando dal centro di uno stadio riusciva a catturare per ore l' attenzione di migliaia di venditori e clienti. Stavolta resterà a Milano. «Certo che mi pesa non esserci - ammette -, è difficile perdere cert e abitudini. Questa però è una vita nuova. E va bene così». 

Federico De Rosa 

Il protagonista 
IL PERSONAGGIO Virgilio Degiovanni, 36 anni, sposato, 2 figli è salito alla ribalta delle cronache per aver fondato «Millionaire», un mensile da cui ha creat o un network di venditori attraverso la tecnica del multilevel
FREEDOMLAND E' la società fondata nel 1999 da Degiovanni per portare Internet nelle case degli italiani attraverso la televisione. E' stata quotata in Borsa il 19 aprile 2000 a 105 euro 
LA VICENDA Nel marzo 2000 un accertamento fiscale porta la magistratura ad aprire un' indagine contro i vertici di Freedomland per falso in bilancio, aggiotaggio e false comunicazioni sociali. Degiovanni si dimette dalla presidenza della società il 9 gennaio 2001. Il 10 luglio i giudici sequestrano il 65% del capitale che detiene. Fallisce intanto il tentativo di acquisizione da parte della cordata costituita da Cuneo, Cairo e Benatti
L' INCIDENTE Degiovanni è stato coinvolto in un grave incident e in moto il 12 agosto di quest' anno in Corsica

 

tratto dalla Newsletter n.41 del 12 Dicembre 2001i@t 

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Asta web e cena benefica per Sara Ricci e Beppe Convertini

Di Emanuela Doano per GossipNews.it

E'sempre bello vedere personaggi famosi partecipare a iniziative benefiche... Sara Ricci e Beppe Convertini, i due attori che nella soap "Vivere" interpretano rispettivamente Adriana Gherardi e Giulio Stocchi, martedì 20 novembre hanno cenato al "Four Seasons" di Milano insieme ai vincitori dell'asta benefica organizzata dalla prima Interactive Tv italiana: Daniela D'Amore, 28 anni, di Cesena, e Francesco Giurato, 35 anni, di Torino. I due milioni di lire raccolti con questa iniziativa (in parte offerti dai vincitori e in parte destinati da Freedomland per i bonus del gioco) sono stati devoluti all'ANGSA Lombardia (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), l'associazione che promuove l'educazione, l'assistenza e la ricerca a favore dei bambini e degli adulti affetti da autismo. I due attori hanno dimostrato simpatia e grande senso di solidarietà. Hanno commentato la loro partecipazione a questa iniziativa benefica con queste parole: "Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Freedomland che ha saputo unire competitività e beneficenza per uno scopo umanitario di grande respiro. Ci sentiamo solo un po' a disagio nell'essere definiti VIP di fronte agli amici della Associazione ANGSA Lombardia che con il loro lavoro si meritano più di noi questo 'titolo'".

Per leggere altri gossip visita GossipNews.it

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