Rassegna Stampa 05/2001

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29/05/2001

Freedomland, cessione rinviata Divisi i tre «cavalieri bianchi»

Cuneo si sfila, Cairo e Benatti restano in corsa Le perplessità di Borsa spa. Il nodo e-Seed
MILANO - I cavalieri bianchi di Freedomland hanno girato i tacchi. Sembrava tutto pronto, infatti, per il felice epilogo della travagliata storia della Internet tv: una cordata di imprenditori e investitori (Onetone di Marco Benatti, Angel Venturese e Cuneo e Associati di Gianfilippo Cuneo, Urbano Cairo) era ad un passo dall’acquisto del 29,8% del capitale. Virgilio Degiovanni avrebbe venduto parte della sua quota (circa 60%) alla cordata e un altro 10% alla rete di vendita. Ma sulla trasferibilità dei titoli di Degiovanni, soggetti al vincolo di lock up, doveva arrivare l’autorizzazione di Borsa Italiana. Non è arrivata e sabato a mezzanotte il contratto tra Benatti & c. è decaduto e Gianfilippo Cuneo ha deciso di sfilarsi. Colpa di Borsa spa? A quanto pare il «no» della società di gestione dei mercati è scaturito, dopo una lunga istruttoria, da tre considerazioni: scarsa coesione all’interno della cordata, poche garanzie sulla condivisione del piano industriale e sulla stabilità nel capitale dei nuovi partner. Tant’è che le condizioni poste per il via libera erano: due anni di lock up (non trasferibilità) sulle azioni, titoli depositati in una banca ritenuta idonea dalla Borsa, piano industriale condiviso da tutti. Tra l’altro venerdì scorso, prima della decisione, la situazione di Freedomland era stata al centro di un incontro tra il capo dell’ufficio legale della Borsa e il pm Luigi Orsi, che indaga sulla società per falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza della Consob.
Ciò che è successo ieri avalla, senza dubbio, i sospetti (o le certezze) di Borsa spa. Basta leggere le dichiarazioni di Marco Benatti e quelle di Cuneo. Il primo, che dovrebbe rilevare il 16%, convinto ad andare avanti nel piano, il secondo che invece saluta la cordata e lascia libero il suo 9%.
«Sabato - ha detto Benatti - il fondo Angel Ventures ha posto, senza preavviso, alcune condizioni e alcuni vincoli che rendevano incompatibile la presenza nella cordata. Cairo ed io andiamo avanti, ci incontreremo con Degiovanni, troveremo un terzo partner ma il contratto d’acquisto è da rifare». Dunque, è chiaro: al di là della decisione della Borsa, Cuneo e Benatti si sono scontrati. Su cosa? Secondo fonti vicine alla Onetone di Benatti, Cuneo avrebbe voluto utilizzare parte della liquidità di Freedomland per acquistare la società e-Seed, partecipata da Angel Ventures.
Cuneo da parte sua si limita a dire che «le condizioni di maggior vincolo poste dalla Borsa richiedono un momento di riflessione». In pratica Angel Ventures, in quanto investitore finanziario, non avrebbe accettato di accollarsi un lock up biennale. Quanto a e-Seed (una società che ha sviluppato la tecnologia per un canale tv interattivo), l’operazione sembra rientrasse nel piano industriale e che ci fossero già stati contatti diretti tra Benatti e il management dell’azienda. Ora la palla torna al consulente di Freedomland Piero Gnudi, che riprenderà le trattative con i potenziali acquirenti, compresi Benatti e Cairo.
Mario Gerevini

 

 

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Lunedì 28 Maggio 2001, 11:24

Nasdaq: TiVo, settimana da leone (+155%)

Uno dei migliori titoli della passata settimana sul Nasdaq è stato senza ombra di dubbio TiVo. Il titolo (TIVO) che si aggirava ai minimi poco sopra i 4 dollari è cresciuto fino a 11,21 $ con una prestazione su base settimanale del 155%. Nella sola ultima seduta ha messo a segno un aumento del 31,88% con volumi altissimi (oltre 18 milioni) tanto da essere uno dei 10 titoli più negoziati dell'ultima seduta.

La società, che sviluppa particolari software per la TV interattiva (un business simile a quello dell'italiana Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) ), dopo questo rally capitalizza 490 milioni di dollari il 41% rispetto al valore di un anno fa.

TiVo ha comunicato i risultati trimestrali con perdite nette di 50,2 milioni (1,2 $ per azione) contro i 23,4 mln. $ dello stesso periodo dello scorso anno (0,66$ per azione). Questi dati comunque sono stati migliori delle previsioni: infatti gli analisti si attendevano perdite per 1,23 $ per azione.
Le vendite sono aumentate del 18% a 3,2 milioni di dollari con oltre 200 mila clienti che possiedono lo speciale set top box prodotto dalla società.
Hanno contribuito al rally anche due analisti che hanno rivisto al rialzo il proprio giudizio e la notizia del brevetto di una innovativa applicazione.

Titolo liquido discreto strumento per il trading con un'oscillazione giornaliera del 4,4%. Non eccessivamente rischioso ma si trova in posizione di ipercomprato dopo lo strepitoso andamento della scorsa settimana.

 

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