Rassegna Stampa 01/2001

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down.gif (90 byte) «Freedomland? Ha un futuro»
down.gif (90 byte) Antitrust apre istruttoria su Enel/Infostrada /2
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down.gif (90 byte) Inflazione da new economy
down.gif (90 byte) PIAZZA AFFARI: FREEDOMLAND E' LA REGINA
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down.gif (90 byte) Degiovanni pronto a lasciare Freedomland
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down.gif (90 byte) Internet: Gdf Individua In Brasile Hackers Sito Treviso
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down.gif (90 byte) ANALISI PRELIMINARE ORGANIZZAZIONE I@T di Virgilio Degiovanni
down.gif (90 byte) Messaggio di Capodanno a tutti gli advisor e collaboratori I@T
down.gif (90 byte) Auguri di Natale 2000 alla grande famiglia I@T

 

 

 


31/01/2001

Preservativi detraibili

«Se verrò eletto – dichiara Cirillo - proporrò di detrarre dalla dichiarazione dei redditi i costi di preservativi e dei gel per la lubrificazione vaginale. Io, per esempio, già decurto questi costi, come forma di protesta. Mi sono fatto prescrivere i preservativi da una dottoressa, la quale mi ha certificato che girando il mondo ed essendo single, per il me il profilattico è una difesa, un’assicurazione sulla vita. Poi ho segnalato la cosa alla Finanza, esponendomi a una multa, che peraltro non ho mai ricevuto. Faccio tutto questo perché le statistiche sono agghiaccianti. Ma lo sa che solo il 18 per cento dei giovani sembra usare il preservativo? E questo anche perché costano cari. Questa è la ragione per cui io mi batto per i preservativi gratis».

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27/01/2001

Freedomland il consiglio è spaccato

La nomina di Aldo Iacono a consigliere delegato di Freedomland, ufficializzata ieri al termine del cda della Internet company di Virgilio Degiovanni, era prevedibile, dopo il suo ingresso nel consiglio avvenuto una ventina di giorni orsono. Ma non per questo il significato "politico" della scelta dell’ex amministratore delegato di Xerox Italia, manager di lungo corso e sperimentata affidabilità, è meno importante.
All’interno dell’organo di governo della società, completamente rinnovato dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’azionista di maggioranza Degiovanni e sul vecchio management, sta evidentemente prendendo il sopravvento il partito dei favorevoli alla soluzione "industriale" su quello dei venditori tout court. Il primo, guidato da Marco Vitale, punta alla ricerca di un partner interessato al business dell’azienda («da riconvertire, non da buttare»), disposto ad acquistare una partecipazione importante ma anche a convivere con Degiovanni. Il secondo, che annovera certamente il garante super partes Piero Gnudi e probabilmente anche il presidente Luigi Guatri con i suoi "fedelissimi", preferisce la cessione dell’intera partecipazione di Degiovanni a un nuovo azionista, senza sottilizzare troppo sulle sue intenzioni (i 450 miliardi di cassa, si sa, fanno gola a molti).
«Rilancio operativo dell’azienda», è il compito affidato dal cda a Iacono, il che lascia immaginare che il nuovo amministratore delegato lavorerà insieme ai futuri azionisti alla ridefinizione del business e al riassetto. E poi, il consiglio ha approvato un nuovo, piccolo slittamento dei termini per la presentazione delle offerte, dal 29 al 31 gennaio, facendo mettere a verbale la possibilità, per gli amministratori, di prendersi altro tempo per valutare al meglio le proposte e decidere con calma.
Dunque, i tempi si allungano.
E Degiovanni pare un po' meno fuori gioco di quanto non sembrasse qualche settimana fa.

 

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Sabato 27 Gennaio 2001, 10:15

Freedomland rivede le strategie partendo da Iacono

Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) continua nello sforzo di risollevarsi dal peso delle note vicende degli ultimi mesi, che hanno portato il fondatore Degiovanni a fare un passo indietro per consentire a Luigi Guatri di prendere in mano il timone della società e (pare) ad altri gruppi di rilevare parte o tutto il suo pacchetto azionario.
La quotazione borsistica di Freedmland ha beneficiato di questa decisione (grazie anche a voci insistenti dellingresso di nuovi soci), e Freedomland, tra alti e bassi clamorosi, ha recuperato nelle ultime quattro settimane oltre l80% della propria quotazione, nonostante il risultato settimanale sia stato negativo e pari a 7%.
Ieri, altra azione decisa per ricostruire una verginità a Freedomland: la nomina di un nuovo Consigliere delegato, Aldo Iacono, con compiti strategici.


Se vuoi approfondire questo argomento, vieni su Goa (www.goa.it).


26/01/2001

«Freedomland? Ha un futuro»

L'interesse per la società di De Giovanni. La gara per i telefoni della terza generazione. I rapporti con Soru. Le critiche alla borsa. L'ex numero uno della Telecom e dell'Eni inaugura la nuova sede della sua azienda. E rivela le prossime mosse.


di   
ANGELO PERGOLINI
26/1/2001


  All'ex numero uno di Telecom fanno capo la Franco Bernabé & C. e la Kelyan.
 
 

Mille metri quadrati imbiancati di fresco, a due passi da via Veneto a Roma. Scatoloni nei corridoi. Quadri appoggiati al pavimento. E lui, Franco Bernabé, ex potentissimo numero uno di colossi come Eni e Telecom, che rimira compiaciuto la sua nuova sede di lavoro, il quartier generale della Franco Bernabé & C., una sorta di ibrido fra una banca d'affari («Piccola, piccolissima, ma molto specializzata») e un incubatore per aziende della new economy. «Beh, che ne dice?». Poi si affretta a prevenire una possibile osservazione: «L'ambiente è ancora un po' freddino. Perché mancano le piante. Ma arriveranno». Dopo essere stato scalzato dalla guida della Telecom, in seguito alla vittoriosa scalata guidata da Roberto Colaninno, il manager Bernabé si è reinventato una nuova carriera: come imprenditore. In questa intervista parla dei suoi progetti internettiani, dei guai della telefonia, dei rischi della borsa. Ma anche del potere, di Renato Soru e di Cesare Romiti. E della Freedomland, la società fondata da Virgilio De Giovanni che dopo la quotazione in borsa è finita al centro di un'indagine della magistratura. Ed è divenuta oggetto di molti appetiti. Compreso quello di Bernabé.

De Giovanni è stato costretto a farsi da parte. Il modello di business dell'azienda, imperniato sulla convergenza fra Internet e tv, lascia perplessi molti esperti. Ma nella cassaforte di Freedomland ci sono più di 450 miliardi, frutto del collocamento. È per questa montagna di soldi che lei si è interessato alla società?
No, assolutamente. A me la cassa non è mai interessata. E lo dimostra il fatto che non ho proposto alcuna fusione, per comprare dando in cambio carta cioè azioni di qualche mia società.
Scusi, ma chi glielo ha fatto fare di aprire un dossier sulla Freedomland?
La spiegazione è al primo punto dello statuto della Franco Bernabé & C.: la società che ho fondato ha come missione di aiutare le imprese a crescere o a riorganizzarsi. Freedomland è un bel caso.
Insomma, fa il filantropo.
Non scherziamo: la Freedomland ha un modello di business, la fruizione di Internet tramite la tv, che lascia molti dubbi. A dirla tutta: non credo che possa funzionare. Secondo me andrebbe rovesciato, puntando all'utilizzo di Internet per potenziare la tv. Qui ritengo che ci sia una domanda potenziale da parte del mercato. Ecco perché ci siamo interessati a Freedomland: per riposizionare l'azienda, per rilanciarla dandole un progetto credibile. È con questo obiettivo che mi sono proposto come socio d'opera, non finanziario. I soldi del resto non li ho.
Più o meno quello che ha fatto con l'Andala, il consorzio che poi ha vinto una delle licenze Umts.
Sì, più o meno. All'inizio, quando ho costituito la società, avevo il 10 per cento. Ora la mia quota è del 2 per cento.

E dovrà metterci un bel po' di soldi se vorrà mantenerla: l'Umts costa.
Costa moltissimo: ai 6.500 miliardi per la licenza ne andranno aggiunti più di altrettanti per realizzare la rete. Ma a sostenere l'onere maggiore sarà l'operatore telefonico, la Hutchison Wampoa. Quanto alla mia quota, quel 2 per cento è detenuto da una società che ha azioni di serie A, nostre, e di serie B che invece fanno capo al San Paolo... È un meccanismo complesso. Ma il risultato è che dal punto di vista dell'impegno finanziario il socio di riferimento è il San Paolo. Io non ho certo i soldi. E poi, non voglio fare l'operatore telefonico.
Ma se si è alleato con Renato Soru...
Alt. Al di là della stima e dell'amicizia che ci lega, io di Soru non sono socio. Ho solo fatto con lui un affare specifico: Andala.
Riuscendo a mettere insieme Carlo De Benedetti e Cesare Romiti. È una vita che se le danno di santa ragione, come fa a farli andare d'accordo?
Litigano? Mah... comunque di Andala si occupano i rispettivi figli, Rodolfo e Maurizio. E le faide dei padri, se ci sono, non ricadono sui figli.
Per l'Umts le spese, colossali, sono certe. Meno il ritorno. Sarà un affare?
Sì, però intendiamoci: quello dell'Umts non è un gioco per piccoli, ma per colossi. I player devono avere una prospettiva di permanenza in questo business di lunghissimo periodo. E spalle molto robuste, per sopportare investimenti che solo tra qualche anno daranno ritorno.
Le principali società di telecomunicazioni europee sembrano avere il fiato grosso.
Hanno tutte problemi non piccoli: sono piene di debiti e sono esposte in termini di impegni.
Ciò potrebbe spingere verso fusioni, aggregazioni.
Potrebbe, ma solo in teoria. In realtà, penso che i prossimi 12-18 mesi li passeranno cercando di risolvere i colossali problemi che hanno in casa. Il fatto è che sono tutte nella stessa condizione, e nessuna ha la forza di prendere l'iniziativa. E allora tutti quanti aspettano che qualcuno tracolli, o si indebolisca al punto che...
In questo quadro, la Telecom Italia come sta?
No comment, qualsiasi cosa dicessi sarebbe male interpretata. Magari qualcuno si inventerebbe che sono orfano del potere o cose del genere.
E non le manca?
No, davvero. E poi, se avessi mirato al potere non sarei andato alla Telecom, sarei rimasto all'Eni.
Si dice che la poltrona di amministratore delegato dell'Eni conti quanto quella di ministro degli Esteri.
Si dice...

Torniamo alle telecomunicazioni: Soru ha sostenuto che in un prossimo futuro le telefonate saranno gratis. Lo pensa anche lei?
Non so se saranno gratis. Di certo scenderanno al costo di Internet. E se Internet sarà gratis... Finora le società telefoniche hanno campato grazie al canone o con trucchetti per rosicchiare qualche scatto. Ora devono cambiare radicalmente il modello di business. E questo è davvero un bel problema. Perciò sono tutte preoccupate.
L'effetto Internet sta cambiando radicalmente l'economia. Ma si registrano anche i primi passi falsi, i primi fallimenti della new economy: chi saranno, alla fine, i vincitori?
Il ciclo di Internet è ancora troppo corto per potere valutare. I vincenti emergeranno solo in un periodo di tempo relativamente lungo. Basta pensare a quello che è accaduto nel campo della televisione commerciale: c'erano tanti player, ne è rimasto di fatto uno.
Condivide la caccia ai contenuti?
I contenuti saranno decisivi. Tuttavia, credo che il problema sia quali contenuti. Per esempio, non penso che la trasmissione di informazioni, quelle per intenderci che sono in un giornale, possa essere ciò che caratterizza Internet. Mi pare piuttosto che sia la possibilità di fare comunità, di rapportarsi con gli altri, l'interattività. E da questo punto di vista la questione contenuti è tutta da studiare. E i rischi da esplorare.
C'è il rischio di omologazione...
Ma quale omologazione! Internet fa l'esatto contrario, non unifica ma divide; non appiattisce ma segmenta. E aggrega. Un pazzo può non essere un problema, ma una comunità di cento pazzi può diventarlo.
Pazzi a parte, può diventare un problema anche far quadrare i conti.
Certo. Per esempio, c'è chi ha scambiato Internet per una rete di distribuzione. Così ha puntato a creare un brand a suon di milioni di dollari di investimenti pubblicitari, pensando che questo fosse sufficiente per avere una rete commerciale. Un modello di business che non sta in piedi. Basta pensare al caso di eToys negli Stati Uniti. Un anno fa i giornali scrivevano che avrebbe spazzato via le vecchie strutture distributive. A 12 mesi di distanza tutte hanno aggiunto Internet ai canali di vendita tradizionali, mentre eToys è probabilmente arrivata al capolinea. Alla fine ha vinto chi sapeva fare il mestiere di vendere giocattoli.
L'euforia di Internet ha contagiato anche i mercati finanziari, non solo negli Usa. Pure il Nuovo mercato, nel suo piccolo, è stato usato come fosse una società di venture capital.
Ed è un fatto molto negativo, che spero non abbia conseguenze. Andare in borsa con alle spalle un semplice sponsor è troppo poco. Io non dico che debbano essere obbligatori tre anni di utili, ma almeno un po' di storia e un conto economico sì. Serve più attenzione a come viene gestito questo mercato. E un'autoregolamentazione seria da parte delle banche d'affari.
Ma con le provvigioni per il collocamento delle start-up hanno fatto fior di miliardi: non è utopistico pensare che si autoregolamentino?
No, se capiscono che l'eccesso di avidità può prosciugare il ruscello al quale si abbeverano. E se il mercato si secca, addio collocamenti e relative provvigioni. Quindi serve l'autoregolamentazione, magari anche una legislazione più convincente, che però tuteli l'obiettivo di fondo del Nuovo mercato: che è quello di mettere risorse finanziarie a disposizione delle aziende innovative.

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Venerdì 26 Gennaio 2001, 18:24

Antitrust apre istruttoria su Enel/Infostrada /2

L'ufficio stampa dell'Antitrust ha precisato che l'istruttoria sara' conclusa entro il 10 marzo.
Enel (Milano: ENEI.MI - notizie) , spiega Antitrust, occupa una "posizione dominante" sul mercato liberalizzato dell'energia elettrica. La quota di Enel sull'insieme dei consumi elettrici e' stimabile infatti nel 2000 in circa il 60% e quella totale della produzione e importazione dell'energia nell'87,4%.
L'acquisizione di Infostrada, "consentirebbe ad Enel di offrire congiuntamente servizi di pubblica utilita' a un grandissimo numero di utenti di servizi di tlc offerti dal gruppo [...]. La fidelizzazione di una parte sostanziale di questi clienti limiterebbe di fatto l'impatto di liberalizzazione sul mercato elettrico", ritardando l'ingresso dei concorrenti. Inoltre, sottolinea l'Antitrust, ci sarebbe un innalzamento dei costi d'ingresso determinanta dalla necessita' "della concorrenza potenziale di misurarsi con un'offerta congiunta di almeno due servizi di pubblica utilita' [energia elettrica e tlc, ndr) anziche' limitarsi a competere solo sul mercato della fornitura dell'energia elettrica".
Il processo di diversificazione delle attivita' Enel, preoccupa anche Monti. Il commissario, rinviando l'istruttoria all'antitrust italiano ha infatti detto che "l'aspetto che va valutato [nell'operazione Enel/Infostrada] e' il riflesso sulla concorrenza della possibilita' che avrebbe Enel di offrire piu' servizi di pubblica utilita'. Cio' puo' avere un effetto di ritorno sulla posizione dominante di Enel nel mercato elettrico".
La preoccupazione nasce dalle diverse velocita' con cui si stanno aprendo in Italia i mercati delle utilities.
Se nelle tlc la liberalizzazione e' completata, per il gas bisognera' aspettare il 2003, mentre nel settore elettrico la scadenza e' nel 2030. /PIF

 

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Mercoledì 24 Gennaio 2001, 16:27

Freedomland nel regno di Urbano

Cairo Communication è pronta ad acquisire una partecipazione di Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie), insieme ad altri tre partner italiani.
"Freedomland non ci interessa come acquisizione soltanto da parte nostra, ma stiamo pensando di presentare una manifestazione di interesse insieme a tre partner italiani molto importanti con cui stiamo parlando", ha detto Urbano Cairo, presidente di Cairo a margine di un incontro con gli analisti.
Lo slittamento del termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per Freedomland dal 25 al 29 gennaio "è un dato di fatto oggettivo". Lo ha dichiarato Marco Vitale, membro del consiglio di amministrazione della società, a margine di un convegno a Milano. Secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, anche Franco Bernabè e Gianfilippo Cuneo sarebbero pronti a entrare nel capitale di Freedomland, ma nelle scorse settimane sono state numerose le voci riguardanti società interessate all'Internet-tv di Degiovanni, da Netsystem a Netfraternity, da Seat (Milano: SPG.MI - notizie) -Tin.it a Mediaset (Milano: MS.MI - notizie).
Il presidente della società, Luigi Guatri, ha recentemente confermato che il nuovo socio dell'Internet-tv aquisterà la maggioranza del capitale.
E sulla scia di queste ipotesi negli ultimi giorni il titolo Freedomland aveva ripreso a correre, con rialzi a due cifre per diverse sedute.
Quest'oggi al Nuovo Mercato il titolo risulta in leggero rialzo, mentre Cairo guadagna il 4% circa.

(24 gennaio 2001 - 15:06)

 

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23/10/2001

Dalle stalle alle stelle.

La volatilità non da tregua al Nuovo Mercato dove VITAMINIC e FREEDOMLAND sono state prima sopsese per eccesso di ribasso e poi sono risorte guadagnando rispettivamente l'8 e il 10%.


23/01/2001 19.01.56

INFLAZIONE DA NEW ECONOMY
Se i dogmi dell'economia tradizionale non sono riusciti a giustificare il boom dei titoli tecnologici, possono invece aiutare a capire il perché del crollo.
Il fiume di carta che alcune società della new economy hanno riversato nelle tasche degli investitori ha contribuito in parte a mettere in crisi la solidità della nuova economia.
Pagare con azioni invece che con il danaro è stato l'uovo di Colombo attraverso il quale alcune (tra le più importanti) società della borsa hanno finanziato la propria crescita.
Tra i migliori venditori di carta si sono distinti TISCALI SEAT PG BIPOP-CARIRE AISOTW@RE E DADA.
Ma cosa succederà alla scadenza dei lock up?

Leggete l'articolo free INFLAZIONE DA NEW ECONOMY pubblicato in VOCI & SEGRETI all'indirizzo http://www.bluinvest.com/vociesegreti


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PIAZZA AFFARI: FREEDOMLAND E' LA REGINA
18 GENNAIO 2001 10:30 MILANO (WSI)

Freedomland è la regina di Piazza Affari. Il titolo, quotato sul Nuovo Mercato, sta guadagnando il 43,25% a €41,60.
A spingere verso l’alto è la prospettiva che la quota in mano al fondatore Virgilio Degiovanni, ex presidente che ha dato alcuni giorni fa le dimissioni dal consiglio di amministrazione, potrà essere venduta in tempi brevi a un nuovo socio.


WEB: ALTAVISTA TAGLIA FORZA LAVORO DEL 25%
18 GENNAIO 2001 15:00 NEW YORK (WSI)

AltaVista, il motore di ricerca Internet nelle mani di CMGI Inc. (CMGI - Nasdaq), ha fatto sapere oggi di aver proceduto al licenziamento di 200 membri del suo staff, ossia il 25% della forza lavoro, come parte di un programma di ristrutturazione generale.
"La nostra societa' non e' stata immune al rallentamento delle spese nel settore pubblicitario - ha detto Peter Mills, consulente presso AltaVista e partner di CMGI @Ventures, il braccio di venture capital di CMGI - Ci siamo impegnati a migliorare ulteriormente il nostro motore di ricerca destinato alla clientela business in modo da diversificare la base di fatturato".
Il titolo CMGI perde in questo momento oltre il 9% portandosi a quota $6,59.

 

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L'addio di Degiovanni a Freedomland
Formalizzata l'uscita dal cda di mister Millionaire: "Farò tutto il possibile per il bene della società". Il 61,5% del capitale è vincolato nelle sue mani fino al 19 aprile

MILANO, 15 GENNAIO - L'uscita dal Cda di Freedomland del dimissionario Virgilio Degiovanni, l'azionista di maggioranza indagato dalla Procura di Milano per falso in bilancio e ostacolo all'attività di vigilanza della Consob, è stata formalizzata oggi dall'assemblea dei soci che ha votato cinque nuovi consiglieri. «Mi metto a disposizione per il bene della società - ha spiegato il manager -. Ho solo l'intenzione di fare tutto quello che posso perchè la società possa sviluppare il business che in realtà c'è. Per questo ha bisogno di un apporto di credibilità con l'ingresso di partner forti».

Degiovanni si è detto disposto ad aumentare la quota di 600 mila azioni (oltre il 4% del capitale) riservate di diritto alla rete di vendita. Da fonti vicine alla società, inoltre, si apprende che - come indicato sul prospetto informativo relativo al collocamento - il 61,5% del capitale di Freedomland è vincolato nelle mani di Virgilio Degiovanni da un accordo di lock-up fino al 19 aprile prossimo, quando di questa quota verrà svincolato il 20%. L'ulteriore 80% della quota di Degiovanni sarà libero da vincoli a partire dal 19 aprile del 2002. Il presidente Luigi Guatri, dal canto suo, ha dichiarato che Piero Gnudi, di recente nominato garante degli azionisti, ha ricevuto l'incarico di valutare manifestazioni di interesse di possibili partner e fornirà una relazione al consiglio di amministrazione entro la fine di questo mese. L'assemblea ha poi provveduto a reintegrare il consiglio di amministrazione dal quale sono usciti, oltre a Degiovanni, l'ex amministratore delegato Giovanni Romagnoni. I nuovi ingressi sono Marco Vitale, presidente dell' associazione italiana merchant banking, Aldo Iacono, amministratore delegato di Xerox Italia, e Carlo Carlone, presidente di Hypotesis. I nuovi membri affiancano Maria Martellini, Angelo Catapano e Luigi Guatri.

Freedomland perde terreno nell'ultimo semestre del 2000, e la posizione finanziaria passa dai 549 miliardi e 598 milioni del 30 giugno a 444 miliardi e 184 milioni a fine dicembre. Il dato è stato reso noto oggi durante l' assemblea degli azionisti, in risposta a una richiesta ufficiale della Consob che ha sollecitato la società a fornire informazioni integrative rispetto alla relazione ufficiale. La Commissione ha richiesto, tra l'altro, un confronto dei dati di bilancio tra il secondo semestre del 1999 e il primo semestre del 2000, e un secondo tra le previsioni di fatturato riportate sul business plan con il consuntivo. La società ha spiegato, in risposta alla richiesta Consob, che i dati non erano stati forniti in precedenza per non mettere a confronto risultati relativi a periodi caratterizzati da politiche commerciali completamente diverse. Inoltre, su richiesta della Consob, Freedomland ha annunciato la rielaborazione del proprio piano strategico affidandolo a Bain Cuneo e Associati. «Pensiamo di giungere entro un paio di mesi alla rielaborazione del piano», ha detto in assemblea il presidente Luigi Guatri.

 

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Lunedì 15 Gennaio 2001, 17:06

Degiovanni pronto a lasciare Freedomland

Il fondatore e maggior azionista di Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) (FDL), Virgilio Degiovanni, è pronto a cedere il controllo della società quotata al Nuovo Mercato. Secondo Degiovanni "per la società è necessario un apporto di credibilità che consenta all'azienda di rilanciare il business. Esiste la mia disponibilità di fare il massimo per consentire l'ingresso di nuovi partner. Se saranno necessari sacrifici personali sono disposto a farli, purché venga sviluppata al massimo la mission della società". Per Degiovanni sono necessari imprenditori che "salgono su questa nave. Oggi ho dato la mia piena disponibilità purché sulla nave salga gente che voglia remare insieme a me e non solo andare nelle stive a rubare la cassa".

 


 

"Mi sacrifico per Freedomland"
Intervista a Virgilio Degiovanni: "L'azienda è sana, ma ora le manca la
credibilità"



MILANO - «A Freedomland non mancano gli affari o i fondi, manca credibilità.
E' per questo che ho deciso di dimettermi anche dal consiglio d'amministrazione.
Sono disposto a qualsiasi sacrificio personale pur di salvare quest'azienda in cui credo».
Accorato e impeccabile com'è suo costume, Virgilio Degiovanni si appresta ad abbandonare serenamente l'ultima carica rimastagli, dopo quella di presidente lasciata già in ottobre, all'avvio dell'inchiesta penale del
sostituto procuratore Luigi Orsi per falso in bilancio e manipolazione di titoli. Le dimissioni dal cda verranno ufficializzate nell'assemblea dei soci di lunedì prossimo.

Dunque ammette le irregolarità?
«Assolutamente no. E' falso che il portafoglio clienti di Freedomland sia stato gonfiato ad arte. E' possibile che ci sia stata qualche imprecisione, qualche errore. Sa com'è, con una rete di oltre ventimila venditori cose simili possono succedere. Ma l'accusa di aver aumentato del 20% il volume della clientela per influenzare l'andamento del titolo è completamente assurda. Per ora ci sono soltanto duecento casi comprovati di clienti che effettivamente non esistevano. Duecento su 160mila. Pensi che soltanto ieri, dopo tre mesi, ci è stato chiesto di consegnare i tabulati con tutti i nominativi. Soltano ieri. Eppure gli inquirenti hanno avuto la nostra piena disponibilità fin dall'inizio. Ho detto e ripetuto mille volte che in questa storia bisogna fare chiarezza».

Allora perché dimettersi da tutto?
«Perché Freedomland è in trattative con dei partner di primo piano che daranno alla società quella credibilità di cui ha bisogno e non voglio rappresentare un ostacolo a questa soluzione che verrà annunciata nel giro
di poche settimane. Ma anche se lascio il cda resto comunque il socio di maggioranza, con una quota del 65% in un'azienda che vale pur sempre quasi settecento miliardi».

Invece c'è chi dice che lei voglia 'scappare con la cassa', vendendo le sue azioni al migliore offerente
«Falso. Qualcuno pensa che Freedomland sia una preda facilmente acquisibile, ma non è vero. Non mi faccio liquidare, ma ho dato la mia disponibilità a fare spazio a nuovi partner. Questo non significa che io venda le mie azioni. Vero è invece che ne devolverò una parte alla rete dei venditori, per ringraziarli del buon lavoro che
svolgono».

Un bel modo per fidelizzare la truppa, che immagino piuttosto demotivata
«Certo non è un buon momento. Ma la rete resta fedele alla missione di Freedomland».

Che sarebbe?
«Portare Internet nelle case di tutti gli italiani».

 

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Mercoledì 10 Gennaio 2001, 18:52

Internet: Gdf Individua In Brasile Hackers Sito Treviso

- TREVISO, 10 GEN - Era partito dal Brasile l' attacco degli hacker contro il sito web di un' azienda di Treviso, che si era vista manomettere la propria homepage. A scoprirlo e' stata la Guardia di Finanza attraverso il Nucleo provinciale di polizia tributaria e il neonato gruppo Anticrimine tecnologico di Roma. Il sito attaccato e' www.casa.it, dedicato ad annunci immobiliari, di proprieta' della societa' Aitec, ospitato da un provider di Castelfranco Veneto (Treviso). I pirati avevano sostituito la homepage con un testo in lingua portoghese, che parlava dei problemi della foresta amazzonica. A conclusione, una battuta: ''Attenti alle invasioni dall' estero''. Ora il sito e' tornato a funzionare regolarmente. Attraverso l' estrapolazione del 'log' del provider di partenza dei pirati informatici, le Fiamme Gialle hanno scoperto che l' attacco aveva come base la citta' di Florianopolis. Ora le indagini, coordinate dal pm trevigiano Luisa Napolitano, puntano a stabilire se si sia trattato di una semplice manomissione, con la sostituzione della homepage, o se vi fossero altre motivazioni. I reati ipotizzati dalla magistratura sono quelli di frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico, che prevedono pene rispettivamente fino a tre e cinque anni di reclusione. (ANSA).

 


 

Mercoledì 10 Gennaio 2001, 16:55

Freedomland: nuovo consiglio d'amministrazione

Nuovo consiglio di amministrazione per Freedomland (Milano: FDL.MI - notizie) (FDL) dopo l'annuncio delle dimissioni del fondatore Virgilio Degiovanni. Lunedì prossimo, all'assemblea dei soci, è previsto l'ingresso nel board del presidente dell'associazione italiana merchant banking, Marco Vitale. Tra i nuovi amministratori della società travolta dagli scandali giudiziari e oggi presieduta da Luigi Guatri dovrebbero debuttare anche Aldo Jacono, amministratore delegato di Xerox Italia e Carlo Carlone, presidente di Hypotesis. Saranno probabilmente confermati Maria Martellini, Angelo Catapano oltre al presidente Luigi Guatri. A Degiovanni resta per ora, con il 65 per cento, il controllo della società quotata in Piazza Affari.

Per ulteriori informazioni visita il sito di Italiainvest

 

 

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Analisi

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ANALISI PRELIMINARE ORGANIZZAZIONE I@T
di Virgilio Degiovanni

Analisi problematiche principali segnalate sull’ organizzazione interna

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Il presente documento, inizialmente destinato a Golden e Platinum, viene pubblicato e messo a disposizione di tutta la Rete - pur contenendo fatti e informazioni riservati su questioni aziendali interne. Un primo passo concreto nel desiderio di trasparenza assoluta e condivisione di aspetti critici da superare con sforzi comuni e capacita’ di autocritica.

ALLA FINE DELLA LETTURA PUOI CLICCARE QUI PER INVIARE UNA TUA E-MAIL (CON COMMENTI, RISPOSTE, MESSAGGI ECC.) A VIRGILIO DEGIOVANNI, CHE LA LEGGERÀ PERSONALMENTE


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Ho personalmente condotto un’indagine preliminare sui processi e procedure interne relativamente alle aree EDP, Call Centre, Uffici Fido, Spedizioni, Customer Service.

Il fine e’ stato quello di analizzare criticamente processi, procedure ed operato di tali aree, raffrontandolo con le segnalazioni critiche ricevute dalla Rete in generale - anche tramite email personali - e dai Golden e Platinum nello specifico.

L’obiettivo e’ quello di comprendere la reale situazione organizzativa, raffrontando con obiettivita’ assoluta fatti e rilievi, al solo fine di porre in atto delle soluzioni pratiche ai problemi piu’ importanti ed urgenti che frenano maggiormente la rete vendita.

L’analisi e’ da considerarsi preliminare, in quanto condotta in prevalenza durante le giornate festive e quindi in assenza di alcuni responsabili importanti. Presenti in ogni caso l’Amministratore Delegato Ernesto Calaprice; il Controller Aris Malez; il Responsabile Sistemi Marco Pezzolato; il Responsabile EDP Nino Petrillingeri; la Responsabile Estratti Sabrina Sabetta nonche’ Alessandra Maggioni dell’area Customer Service, oltre a diversi operativi delle suddette aree. Ha partecipato per le sue parti il vertice operativo di Freedomland.


Sintesi dei riscontri

Da una verifica obiettiva e critica, nella quale si sono cercati i difetti interni e non le giustificazioni, e’ emersa una realta’ molto diversa da quella percepita all’esterno. Il che e’ peraltro un’ulteriore aspetto critico giacche’ l’azienda non riesce evidentemente ad ottenere ne’ efficienza completa, ne’ riconoscimento alcuno per quanto fatto in termini di operativita’ e di concessioni.

E’ appalesata dopo questa analisi preliminare la criticita’ su 4 fronti:

1. Comunicazione e comprensione di regole, procedure, requisiti

2. Ricezione contratti Freedomland in tempo utile per pagamento puntuale

3. Sovraccarico ufficio EDP

4. Start up procedura Fido

Vedendoli nello specifico si potra’ comprendere il perche’ gli stessi richiedono interventi strutturali - interni ed esterni - per risolvere le attuali situazioni problematiche. Al contempo l’analisi settoriale evidenzia dei dati di fatto probabilmente del tutto sconosciuti alla massima parte della Rete.

 

1.Comunicazione e comprensione di regole, procedure, requisiti.

Oggetto:

rilievi verso cambiamenti regole e procedure

rilievi verso mancate comunicazioni;

rilievi su E/c non corretti;

rilievi su procedure; requisiti minimi.

Da quanto analizzato, l’area Comunicazione rappresenta un problema reale e concreto, ma che va molto oltre le possibilita’ effettive dell’azienda.

E’ infatti da considerarsi corretta la critica mossa all’azienda di cambiare troppo spesso regole e procedure. Non e’ invece del tutto corretto che l’azienda non ha comunicato alla rete nei giusti tempi.

Negli ultimi mesi, in particolare da giugno in avanti, vi sono stati in effetti cambiamenti importanti nel piano di marketing (ripetuti); nelle procedure; nella logistica; nelle persone di riferimento interne.

I cambiamenti di piano marketing e procedure - va ricordato - non sono stati una scelta casuale dell’azienda, ma la naturale conseguenza del mutamento delle esigenze di mercato e rete (piano compensi coerente con il NM) e poi delle necessarie modifiche a situazioni creanti considerevoli disagi e incomprensioni (es: fast start); in altri casi i cambiamenti di regole e procedure sono stati dovuti a eventi imprevisti (necessita’ di abbandono del free; restrizioni imposte da BPM e Freedomland)

L’azienda e’ pienamente consapevole che il "cambio" di qualsiasi regola o procedura - ancor di piu’ sul Piano Marketing - genera sempre malumore e incomprensione, e se possibile andrebbe evitato. Con cio’ esistono dei momenti e delle situazioni in cui il NON cambiare produce effetti peggiori del cambiare. Ed esistono eventi totalmente imprevedibili per cui i cambi devono forzatamente essere fatti. La maggior parte di quelli effettuati non sono stati decisi dall’azienda, ma accettati sulla base di precise, motivate e giustificate richieste.

Tale situazione ha in ogni caso generato una confusione generale, aggravata peraltro da un Sistema di Comunicazione che si sta dimostrando insufficiente.

Il Sistema di Comunicazione di oggi fa perno su comunicazione dirette da parte dell’azienda ai Responsabili (Plat; Gold; Silv), via sito aziendale; via sito CNA; via email alla mailing list. Questo viene supportato da un’azione del Call centre, generale e specifica (business partner).

Si puo’ affermare - documentazione alla mano, indiscutibile - che l’azienda ha comunicato sempre e comunque tutti i cambiamenti di procedure, regole, requisiti, usando tutti i mezzi concordati con i capistruttura (email; CNA; sito; Call Centre). Citando l’esempio dei 15 punti necessari allo scatto qualifica, tale regola e’ stata comunicata sin da maggio; pubblicata sul sito-sez.piano marketing; risaputa a livello generale. Cio’ nonostante non era conosciuta da almeno un capostruttura e dalla sua intera downline.

Si puo’ peraltro accettare il rilievo mosso sul fatto che talvolta le comunicazioni non sono state del tutto tempestive o chiare come avrebbero dovuto essere. In questo l’azienda ha mostrato un’inefficienza.

Il problema reale e strutturale e’ dato peraltro e soprattutto dal passaggio delle informazioni. In questo senso si e’ riscontrata la criticita’ piu’ grande. A basso livello i nuovi entrati - ed anche i vecchi - sono spesso disinformati. Cio’ genera proteste forti e generalizzate per tutta una serie di apparenti mancanze, che in realta’ non sussistono. A titolo di esempio - uno fra tanti - e’ ben noto e scritto in modo chiaro in piu’ sedi (inclusa la sez. Piano di Marketing) che dal 22/10 le provvigioni su Freedomland scattano dal momento dell’attivazione del decoder. Pochissimi sono a conoscenza di questa regola - ripetuta a voce a diversi capistruttura - di fondamentale importanza. Pochissimi sanno che sugli ultimi e/c non si vedono gli eventi dei free perche’ -come da Piano Marketing del 22/10 - non vi sono piu’ performance bonus ma vi sono comunque le provvigioni indirette. Pochissimi dichiarano di sapere che per la conferma di attivazione di un codice occorre sponsorizzare almeno 3 free, pur essendo questa una regola valida da quando e’ nata I&T (molti criticano la non esplicita conferma della regola dopo il varo del nuovo Piano. Ma perche’ non chiederlo prima di lamentarsene dopo?). A questi esempi non se ne aggiungono decine di altri, per brevita’. A cui si aggiungono tutte le informazioni di sforzi aziendali che l’azienda non comunica - sbagliando - come il pagamento, sull’ultimo estratto, di quasi 10.000 Freedomland tuttora sospesi e non dovuti, al solo fine di sostenere la rete. Sforzo finanziario non indifferente, ultimo fra tanti e ripetuti - non comunicato ma certo ignorato.

Di fatto l’azienda comunica, e sempre (talvolta non in modo sufficientemente chiaro e tempestivo) ogni regola, procedura o cambiamento. Cio’ e’ dimostrato da tutta la documentazione d’archivio, ed e’ un fatto su cui l’azienda non puo’ assumersi responsabilita’ reali, salvo l’evitare totalmente il ripetersi di tardive comunicazioni. La chiarezza - se ci sono dubbi - dovrebbe invece essere sollecitata prontamente da chi non comprende, giacche’ viceversa chi scrive da’ per scontata la comprensione anche se non lo e’.

E’ un fatto in ogni caso che ne’ l’azienda ne’ i capistruttura riescono - nonostante gli evidenti e risaputi sforzi - a trasmettere tali informazioni all’intera rete operativa.

E’ altresi’ un fatto che ne’ il sito aziendale ne’ il sito CNA vengono consultati dalla rete, per evidente mancanza di cultura e insegnamento a far cio’.

E’ ulteriormente un fatto che alcune regole e procedure sono male interpretate, dimenticate, ignorate o mal comunicate anche dagli stessi capistruttura, che pure operano in buona fede e non hanno interesse a diffondere informazioni non corrette. Di cio’ fa fede l’analisi delle problematiche emerse presso il Call Centre e ai Business Parners, che riportano numerose casistiche di informazioni date a meeting o seminari in alcuni casi decisamente disallineate con quanto comunicato - per iscritto - dall’azienda negli stessi siti.

Relativamente alla Comunicazione Personale tra Call Centre, Business Partners e Capistruttura, nonche’ con gli Advisor in generale, si e’ rilevato che:

la struttura complessiva di Customer Service e’ attualmente piu’ che sufficiente in relazione al numero di richieste da soddisfare; comprende 8 persone (da oggi presso Call Centre esterno) a supporto Rete; 4 Business Partners; 1 Supervisore; 1 Responsabile

Ogni giorno vengono ricevute dalle 20 alle 50 e mail, e nessuna di essa resta senza una risposta; (cio’ non significa peraltro che esse ricevano accettazione di quanto richiesto)

Le addette al Business Partners hanno oggi in mano 42 email o richieste non ancora evase (ticket aperti):

A. per mancanza oggettiva di tempo (vedere punto 3. EDP)

B. perche’ ancora non autorizzate

Tali 42 richieste sono pari a una percentuale inferiore al 1% del totale richieste ricevute in azienda da settembre ad oggi.

E’ peraltro documentabile che i rilievi mossi all’azienda non sono relativi a risposte non ricevute, ma a casistiche su cui l’azienda ha preso una posizione non condivisa dall’advisor. In tal caso le risposte "non ricevute" si riferiscono alla non accettazione di richieste, su cui l’azienda non puo’ che ribadire la posizione gia’ espressa.

E’ peraltro accaduto che i vari cambiamenti abbiano creato delle situazioni in cui Call Centre o Business Partners non potevano dare risposte definitive rispetto ad alcune procedure/regole, in quanto nuove e non da esse assimilate. Questa e’ un’inefficienza imputabile all’azienda.
Dopo analisi approfondita, si puo’ escludere - ci si creda o meno - che il problema relativo a quanto sopra dipenda da colli di bottiglia all’interno dell’area EDP.


In sintesi:

l’azienda ha cambiato molte regole e procedure, forzata dagli eventi

l’azienda ha comunicato secondo le regole concordate

l’azienda avrebbe dovuto essere piu’ tempestiva e chiara in alcune informazioni

l’informazione e’ arrivata certamente a Platinum, Golden e Silver

non sempre gli stessi la recepiscono e trasmettono correttamente, pur nella massima buona fede

la trasmissione degli stessi e’ completa per pochi; incompleta/inesistente per molti della loro downline

i molti che non sanno operano in buona fede e si sentono poi danneggiati sia dai capistruttura che dall’azienda.

Call centre e Business Partner hanno molto migliorato la situazione; le tante nuove regole e alcune richieste "non evadibili" danno una sensazione molto diversa da quella reale

Pur in un contesto di sforzo comunicativo, l’informazione "non passa". L’azienda perde quindi credibilita’, i capistruttura pure, e la rete manca obiettivi, target, qualifiche. Nessuno ha veramente "sbagliato", tantomeno in malafede. Ma l’impressione e’ di grande confusione e approssimazione. Ognuno tende inoltre a dare un suo giudizio, spesso negativo, aggravando la percezione generale.

 

Le direttive per affrontare il problema "Comunicazione"

  • un Sistema di Comunicazione real time basato su sms, diretto dall’Azienda a tutti gli Advisor che lo richiedano.
    Qualsiasi regola, novita’ o info principale dovra’ arrivare per via diretta da Azienda a Rete alta e bassa.
    • Se possibile, attivazione entro fine febbraio

  • una totalmente rinnovata sezione del sito aziendale dedicata alla Comunicazione, con email per ogni singolo utente;
    rafforzamento sul CNA con FAQ on line.
    • da aprile/maggio

  • un Responsabile della Comunicazione alla Rete (scelto tra CNA o Golden/Platinum):
    dovra’ accertare la corretta comprensione di ogni messaggio da parte della rete,
    dovra´ richiedere all’azienda i chiarimenti necessari, da ritrasmettere via FAQ o reinvio della comunicazione corretta.
    • Se possibile, attivazione entro fine gennaio

  • una rielaborazione delle Informazioni da trasmettere, in chiave molto piu’ allargata rispetto alle attuali,
    includendo tutte le decisioni/azioni dell’azienda a favore della Rete.
    • Se possibile, attivazione entro fine gennaio

  • una comunicazione chiara del numero di email di richieste ricevute ed evase quotidianamente.
    • Se possibile, attivazione entro fine gennaio

  • un ulteriore miglioramento della visibilita’ dei propri dati relativi a provvigioni maturate e maturande;
    punti personali e di gruppo; contratti attribuiti e non;
    situazioni personali.
    • Dopo aprile

Quest’ultimo punto si riferisce ai rilievi mossi sulle email inevase. Alla data di ieri, considerate le email ricevute al 23.12.00, non si hanno arretrati di rilievo, salvo i 42 casi presso i Business Partner. A tal proposito si richiedera’ a Golden e Platinum di riportare le casistiche da essi descritte per effettuare un’analisi dettagliata ed eventuale ulteriore risposta a chi ritiene di non averne ricevute.

 

2. Ricezione contratti Freedomland in tempo utile per pagamento puntuale

Oggetto:

ritardo o addirittura mancato pagamento - delle provvigioni sui vari prodotti

errato calcolo o conteggio eventi, contratti, etc

La critica e’ giustificata relativamente a Mercedes Smart ed Ecommerce.

Sulla prima esiste una problematica di tipo finanziario-fiscale che si presume risolvibile a breve (ma prevedibilmente non prima di febbraio, visti i tempi tipici di fiscalisti & c). In ogni caso la Rete avra’ le sue giuste spettanze, come gia’ ha avuto in passato sul prodotto Smart.

Sulla seconda esiste una problematica tecnica interna a Freedomland che ha fino ad oggi impedito il calcolo regolare delle provvigioni. Detta problematica dovrebbe anch’essa essere risolta a brevissimo ed i conteggi relativi al mese di ottobre sono stati effettuati. Si spera di superare la burocrazia attuale interna a Freedomland in breve tempo.

La situazione reale sui prodotti Freedomland, WeBank, Infostrada (e quindi Premium ed Eventi) e’ invece completamente diversa da quella percepita. In questo senso si denota la piu’ grave disparita’ tra l’operato reale dell’azienda e quanto viene recepito dalla Rete (di nuovo, gravissimo problema di comunicazione).

A tutt’oggi, ultimo estratto incluso, l’Azienda sta ancora supportando finanziariamente la Rete riconoscendo provvigioni NON dovute. Il pay out di dicembre e’ stato complessivamente del 92%, analogo a quello dei mesi precedenti. In questi ultimo estratto sono stati caricati quasi 10.000 sospesi Freedomland (sospesi in quanto mancava l’abbinamento con WeBank) e pagati secondo Piano di Marketing sia di dirette che di indirette. Questo a fronte della sconcertante verifica, a pochi giorni dall’estratto pre-natalizio, che solamente 1200 contratti Freedomland dei caricati dal 22/10 al 4/12 (pari a 5600) erano stati effettivamente ricevuti e flaggati per poter essere provvigionati. Cio’ significa che solo il 20% ca. dei caricati potevano essere provvigionati.

Questa situazione si aggiunge ai sospesi complessivi, oggi on line e visibili a tutti. Si puo’ facilmente notare che esistono circa 20.000 sospesi (contratti cui manca semplicemente carta d’identita’; firma o altro, ma che non sono provvigionati ad I&T dai relativi partner); gli stessi sono ormai on line da oltre due mesi. Di questi, dal momento in cui sono stati on line, meno dell’1% (unopercento) e’ stato perfezionato (…). Cio’ dopo che a viva voce era stata chiesta chiara comunicazione per dare la possibilita’ di perfezionarli.

In una situazione come questa non c’e’ da stupirsi in alcun modo per il fatto che capistruttura di pur validissime organizzazione si siano ritrovati provvigioni risibili su Freedomland e soprattutto Eventi. Questi ultimi - all’esistenza del Fast Start - sono infatti andati persi da un numero elevatissimo di advisor che, pur avendo caricato on line i contratti necessari, non hanno poi perfezionato suddetti contratti.
Di questo, peraltro, non e’ in alcun modo ragionevole o accettabile deplorare l’azienda.

L’azienda ha invece abolito il fast start proprio al fine di evitare che la rete perdesse provvigioni non riuscendo a chiudere gli eventi in tempo utile.

E’ un fatto che non solo e’ stato comunicato con ogni possibile mezzo e da ogni possibile responsabile aziendale il "problema contratti sospesi"; ma l’azienda ha costantemente e sempre pagato piu’ di quanto abbia mai incassato. A questo proposito, per citare la sola We Bank, I&T ha fino ad oggi pagato 3,5 Miliardi di provvigioni su conti on line che mai si sono poi perfezionati. Con cio’ I&T ha perso 3,5 Miliardi. Relativamente alla sola Infostrada, I&T ha rimandato piu’ volte la ridefinizione delle modalita’ di pagamento sul traffico - gia’ annunciate da mesi - continunando a erogare il 120% dell’incassato, mese dopo mese. Solo questa scelta comporta circa 6 miliardi in piu’ del dovuto, sul solo anno 2000. A cui si aggiungono gli anticipi sulle attivazioni della stessa Infostrada - con eccedenza del 20% a danno di I&T - e le provvigioni su Freedomland gia’ citate.

La scelta di supportare la Rete in questo anno 2000 e’ stata una mia precisa scelta imprenditoriale, e il presente documento non ha alcun obiettivo di ottenere credito per la stessa. Ma e’ giunto il momento che la Rete interiorizzi a fondo quanto sopra e il suo significato, di cui trovera’ riscontro nei prossimi Bilanci che I@T rendera’ pubblici per tutta la Rete.

Con tutto quanto sopra e’ da ritenere grave e paradossale che l’unica azienda di NM che scelga deliberatamente di sostenere la propria rete si ritrovi a volte persino criticata in senso diametralmente opposto.

Un’analisi a parte meriterebbero peraltro i tempi in cui i contratti vengono consegnati, ovvero negli ultimi 2 giorni del mese (80%), e spesso DOPO la scadenza comunicata ufficialmente. Questo implica - ogni mese - orari notturni e straordinari, tanto ai dipartimenti contratti quanto all’EDP, con conseguenti ritardi assolutamente forzati (a novembre si e’ raggiunto il paradosso per cui non era fisicamente possibile stampare gli estratti per mancanza di contratti in sede (…). Come ovvio, la rete bassa ignora la ragione di tali ritardi e, per quanto la stessa riferisce al Call Centre, ben pochi ricevono le corrette spiegazioni.

Tale situazione - contratti non perfezionati, sbilancio tra incassato e pagato alla rete - e’ peraltro grave.

Si noti che il problema si sentira’ ancora piu’ duramente dal gennaio 2001, giacche’ I@T non e’ in grado di proseguire l’erogazione di provvigioni se non sui contratti debitamente compilati, consegnati, attivati. Senza eccezione alcuna.

Di questo la rete deve essere cosciente ed avvisata.

Si ritiene - per quanto emerso in questa fase preliminare - che debba essere forzatamente studiata una procedura di consegna contrattualistica che garantisca chi sottoscrive il contratto dell’effettiva ricezione.

Si ha la sensazione - non comprovata - che l’abitudine dello sponsor a caricare per conto dell’advisor i contratti di quest’ultimo generi poi problemi di vario tipo (mancanza documenti; ritardo invio in sede; invio incompleto). Molte dichiarazioni al call centre paiono confermare che l’advisor consegna il contratto allo sponsor, poi questi non lo invia (perche’ incompleto) o lo invia in ritardo senza informare correttamente l’advisor (che non ritrova il contratto in E/c).

Al riguardo la rete tutta deve fare un preciso sforzo per consultare regolarmente il sito aziendale e verificare lo stato dell’essere dei propri contratti. I capistruttura devono sollecitare costantemente suddetta attivita’ per evitare aspettative deluse.

Esistono certamente delle cause - relativamente agli ultimi contratti - relative alla necessaria attivazione del box Freed. Vanno appurate e verificate.


Le direttive per affrontare il problema: Ricezione Contratti-pagamento provvigioni

  • procedura modificata e testata di ricezione contratto in sede.
    L’impostazione dei contratti relativi a Freedomland e’ subordinata al perfezionamento della procedura di consegna dei decoder.
    • entro fine gennaio nuova procedura

  • tempistiche obbligatorie di invio e ricezione in sede.
    • entro fine gennaio comunicazione ufficiale

  • comunicazione real time delle problematiche, a mezzo email o sms anche personalizzati.
    • dopo febbraio

  • lettera allegata ad ogni estratto di aiuto alla lettura, con precisazione di eventuali nuove regole; aggiunte;
    ritardi e rimando alla sezione on line "contratti sospesi"
    • entro febbraio

  • sistema di digitalizzazione contratti per accellerazione procedure di verifica interna
    • entro febbraio/marzo

     

3. Sovraccarico ufficio EDP

Oggetto:

capacita’ ed efficienza dell’ufficio EDP e dei relativi software di reggere il carico di lavoro attuale.

supposto collo di bottiglia che rallenta gravemente le risposte al call centre e ufficio business partner.

supposta responsabilita’ nei ritardi E/c.

Le critiche sono da considerarsi, a livello generale, giustificate.
Esiste in effetti un reale sovraccarico dell’ufficio EDP; esso peraltro non incide gia’ da diversi mesi sul call centre, ne’ tantomeno con ritardi (di seguito meglio specificati) di estratti conto, come di seguito ben illustrato.

Le motivazioni per cui tale sovraccarico esiste sono peraltro molto diverse da quelle percepite dai leader, che hanno evidentemente un feed back - forse proveniente dal call centre stesso ma non per questo meno inesatto - di come l’ufficio EDP operi e della sua reale efficienza.

Partendo dalla struttura, attualmente l’EDP ha il suo Responsabile Generale in Marco Pezzolato (Direttore Sistemi in I@T) e il suo Responsabile Settore in Nino Petrillingeri. Entrambi professionisti di comprovata expertise. Il secondo ha fra l’altro operato ad alto livello per diverse realta’ aziendali. Di recente e’ stato assunto come Senior Programmer Danilo Magro, che completa una struttura che gia’ prevede 2 altri programmatori 4d (Four Dimension), un responsabile tecnico per gestione fidi; 2 responsabili di rete interna (italia-estero) e 2 altri collaboratori. A questi si aggiunge la Responsabile Estratti Conto Sabrina Sabetta, che e’ a sua volta supportata da Morena Barbetta (in formazione).

Tale struttura e’ certamente da ritenersi piu’ che adeguata - ed anzi sovradimensionata - in periodi di normale attivita’. Ad essa mancano soltanto 1 specialista in web design ed 1 manutentore fisso del sito, entrambi in via di assunzione.

Da circa 4 mesi l’ufficio EDP e’ sovraccaricato per motivi piu’ che evidenti per chiunque conosca gli scenari in cui I&T si e’ mossa di recente. Esso ha infatti dovuto provvedere a:

la riprogrammazione e messa a punto di tutti i software necessari per le modifiche al piano marketing

la correzione di diverse modifiche di cui sopra

la compattazione della matrice italiana

la creazione o messa a punto delle reti interne Uk,Spa, De

l’elaborazione e le modifiche successive dei software per Uk, Spa, De

la stampa mensile di tutti gli estratti conto relativi a Ita, Uk, Spa, De

la sistemazione di diverse posizioni (duecento circa) rimaste in sospeso

l’elaborazione del sistema software per gestione fidi e procedura fido

Un’attivita’ del genere, in tempi cosi’ ristretti, ha richiesto e sta richiedendo uno sforzo umano enorme, ed un’efficienza decisamente superiore a quella riscontrabile in molte aziende hi tech. Gli orari di lavoro dell’ufficio EDP sono di gran lunga i piu’ lunghi di quelli di tutti gli altri dipartimenti, e non a caso anche nelle giornate festive - a volte fino a notte fonda - rimangono programmatori e responsabile estratti a chiudere i lavori in sospeso.

Da fatti e precise analisi documentali - numero di richieste ricevute e risposte date; problematiche risolte e ancora da risolvere; reale feedback fornito al call centre; analisi di alcune singole casistiche individuali - si puo’ senz’altro affermare che l’ufficio EDP ha non solo fornito totale supporto al Call Centre, ma e’ altresi’ andato oltre i propri doveri aiutando a districare situazioni complesse.

L’ufficio stesso non ha responsabilita’ alcuna sui ritardi estratti; tale punto merita altresi’ un approfondimento. L’azienda e’ sempre la prima interessata a procedere ad una stampa puntuale degli e/c, ed ha proceduto persino in anticipo nell’ultimo e/c di dicembre. L’azienda - sbagliando - si fa sempre scrupolo di poter soddisfare le aspettative della rete caricando il maggior numero di contratti possibili, e con cio’ aspettando fino all’ultimo contratti che arrivano regolarmente in ritardo, a dispetto delle decine di comunicazioni fornite.O attendendo che maturino provvigioni (Infostrada; Smart) che per colpe non di I&T arrivano tardivamente.
Si prenda ad esempio l’estratto da stampare il 7 novembre, rimandato poi al 14 novembre. Tale ritardo si rese necessario in quanto - come ben sanno tutti i leader - Infostrada era in grave ritardo nell’erogare le provvigioni sul traffico e l’azienda chiese ai capistruttura se fosse preferibile attendere o pubblicare gli estratti senza tali importi. Richiesta di attendere, l’azienda fini’ per ricevere l’ultima notte utile i dati - solo on line - da Infostrada e personale volontario I&T spese la notte intera per caricarlo al fine degli estratti. Di tutto questo la mancata comunicazione alla rete - da parte dell’azienda ma altresi’ da parte dei leader - genero’ una aperta critica, con centinaia di email e chiamate (nonostante i reali motivi fossero pubblicati sul sito (…).

Tale esempio a ulteriore conferma di come il problema COMUNICAZIONE regna sovrano su tutti. Nessuno sapendo le ragioni dell’altro, ognuno si sente in diritto di criticare. Il criticato - avendo operato con solerzia e in buona fede - si sente ingiustamente trattato e si sgomenta.

La situazione di sovraccarico dell’ufficio EDP non potra’ terminare prima del varo della matrice unica europea. Prima di allora l’ufficio dovra’ obbligatoriamente elaborare gli estratti per 4 nazioni, e nel contempo sviluppare i software necessari per il Piano di marketing europeo. Al contempo soddisfare le richieste del call centre (che peraltro sta soddisfando).
Dal momento del varo della matrice unica il lavoro sara’ peraltro molto alleggerito, in quanto:

vi sara’ una sola stampa mensile degli estratti

il piano di marketing sara’ indubbiamente semplificato, e unico per tutta Europa

Da tale momento l’ufficio EDP sara’ non solo pienamente efficiente, ma potra’ destinare parte delle proprie energie al continuo miglioramento dei software procedurali, del sito aziendale ed alla ricerca delle eventuali migliorie.

Le direttive piu’ immediate relativamente all’area EDP sono le seguenti:

  • risolvere, nei tempi umanamente possibili, eventuali situazioni sospese segnalate dal Call Centre.
    • entro gennaio/febbraio

  • creare lettera accompagnatoria di guida alla lettura per gli Estratti Conto.
    • entro gennaio

  • focalizzare i propri sforzi su creazione matrice unica europea, per accellerare tempi di decongestionamento.
    • entro aprile

     

4. Start up procedura Fido

Oggetto:

modalita’ di gestione della procedura Fido non del tutto perfezionate

alcuni Centri sono sforniti per diversi giorni, impedendo l’attivita’ degli Advisor

talvolta i decoder arrivano in scatole rotte o bagnate.

consegne bloccate per via di decoder giacenti presso centri non operativi.

Dopo attenta analisi, e confronto anche con i vertici Freedomland, le critiche di cui sopra sono da considerarsi giustificate.

Le inefficienze sono dovute soprattutto alla fase di start up, che come peraltro previsto e preannunciato, avrebbe richiesto numerosi "aggiustamenti" prima di poter andare a regime.

Al riguardo si sappia che molte delle problematiche di cui sopra sono state gia’ affrontate, con le seguenti decisioni (alcune delle quali di questi giorni festivi):

Quanto sopra dovrebbe produrre miglioramenti rapidi, gia’ avvertibili dalla seconda quindicina di gennaio. Entro la fine di febbraio, con i centri mail box presumibilmente in gran parte attivati, si ritiene che la procedura fido entri a pieno regime.

 

Note conclusive

Dai resoconti ricevuti dai leader, supportati da diverse email anche costruttive, si evidenzia un’immagine organizzativa aziendale talvolta negativa; una sensazione di inefficienza in alcuni settori dell’azienda; una serie di errori - sempre per difetto - negli estratti. Un generale disinteressamento del management I&T verso i problemi "reali" della rete, ed in particolare verso le esigenze operative.

Da un’analisi ponderata, in alcun modo autogiustificativa o protettiva, ed unicamente finalizzata a ricercare errori e inefficenze, supportata da dati economici, documenti, numeri effettivi, emerge chiaramente il perche’ di tale immagine, ma altresi’ la reale situazione organizzativa.

 Il tutto e’ cosi’ sintetizzabile:

La rete NON CONOSCE, ne’ riesce a conoscere ne’ le regole effettive, ne’ le procedure, ne’ tantomeno quanto l’azienda sta facendo o perche’ effettua una scelta piuttosto che un'altra. Non e’ infine per nulla a conoscenza della reale situazione finanziaria, che ha visto il costante e continuo riconoscimento di provvigioni non dovute, al solo scopo di sostenere la rete stessa. Extra su Infostrada in particolare. Suddetta non conoscenza - dilagante - e’ responsabilita’ da condividere tra azienda (che dovra’ comunicare molto di piu’, molto piu’ tempestivamente, e molto piu’ chiaramente), leader (che dovranno per primi informarsi molto di piu’, capire molto meglio e soprattutto trasmettere con molta piu’ efficienza fatti e risvolti), e rete stessa (che dovra’ essere molto piu’ proattiva e meno attendista nel ricevere l’informazione, sforzandosi perlomeno di aprire il sito aziendale o CNA e non limitandosi a recepire informazioni di seconda mano, che come tali sono sempre insufficienti, parziali o mal comprese).

L’organizzazione aziendale "esiste, si sforza, e spesso funziona come deve". Non soltanto, esiste anche un’azienda che ha pagato molto piu’ del dovuto. Che ha fatto ogni sforzo per venire incontro alle esigenze della rete, e che certamente, peraltro, non ha mostrato totale efficienza in pressoche’ tutte le aree segnalate dai leader (salvo quella sulle provvigioni). Ha peraltro dovuto gestire un complesso cambio del Piano di marketing, aggravato da necessarie modifiche pochi mesi dopo il suo avvio. Ha dovuto supportare la propria espansione estera, e subire il relativo sovraccarico come ogni azienda che si espande all’estero non puo’ che avere. Ha infine subito le inefficienze di pressoche’ tutti i suoi partner (a partire dalla grande Mercedes per finire con Freedomland) subendone ovviamente la responsabilita’ finale di fronte a clienti e fornitori. E’ un’organizzazione che peraltro ha rispettato gli impegni - pur mancando in efficienza nei casi ammessi e spiegati - e che ha personale all’altezza per correggersi e migliorarsi, se potra’ muoversi con piu’ calma, meno cambiamenti, e una situazione ambientale piu’ serena.

In estrema sintesi: ci sono persone capaci, che hanno voglia di migliorare e dare il massimo supporto alla rete. Tanto all’interno dell’azienda quanto all’interno della rete stessa. Ma meritano prima di tutto rispetto per quanto hanno fatto e stanno facendo - soprattutto per chi all’interno dell’azienda opera senza incentivi economici di alcun tipo.

Cosi’ come personalmente rispetto chi muove critiche, purche’ denoti rispetto e costruttivita’ - come hanno fatto diversi che mi hanno personalmente scritto - cosi’ invito tutti

all’ autocritica e a dubitare delle proprie convinzioni generali. Perche’ almeno al nostro interno e’ bene parlare sui fatti e non sulle opinioni. E perche’ - se non si pensa di lavorare con stupidi, folli o in malafede - c’e’sempre una logica e una spiegazione razionale di fronte ad ogni fatto che pure non appare inizialmente chiaro o comprensibile.

Questa analisi preliminare - che ci ha richiesto diversi giorni quasi a tempo pieno, festivi inclusi - e’ stata utile a comprendere lo scenario da cui partire per il Piano definitivo da realizzarsi entro fine aprile. Certamente si sono evidenziati tanti miglioramenti necessari, alcune aree critiche, e la necessita’ di correggere rapidamente alcune deficienze in attesa del Piano. Altrettanto certamente esiste una realta’ da far conoscere a tutti nella sua interezza, perche’ la fiducia reciproca e’ il perno su cui ruota tutta la nostra Impresa. Potremo diventare pienamente efficienti solo dandoci il tempo per imparare e rivedendo i nostri pregiudizi cercando di contribuire, ognuno nel suo piccolo. Fino ad oggi il tempo non era disponibile per queste riflessioni. Ora le circostanze negative - che nascondono sempre qualcosa di molto positivo - hanno rallentato la nostra marcia trionfale quel tanto che basta e che serve per trovare il giusto equilibrio tra l’esigenze di crescere e quella di far bene. E qui c’e’ tanta gente che ha solo voglia di far bene.

Le risorse umane ci sono, l’opportunita’ esiste ed e’ concreta, l’azienda solida. La pazienza e la reciproca volonta’ e fiducia di poter crescere insieme e onestamente sta in ciascuno di noi.

Cordiale Buon Lavoro a tutti

Virgilio Degiovanni

04.01.2001 ore 23:54

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Messaggio di Capodanno


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I MIGLIORI AUGURI PER UN FELICE 2001

da Virgilio Degiovanni

a tutti gli Advisor e collaboratori I@T


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Carissimi Advisor,

provo grandissimo piacere a rivolgere a Voi tutti e alle vostre famiglie i miei piu’ sinceri e sentiti Auguri per un 2001 all’insegna della Felicita’ e soprattutto della Serenita’ che oggi piu’ che mai noi tutti meritiamo. I miei sono Auguri non di circostanza, ma di sentimento profondo. Che nascono da quell’affetto speciale che ha legato la mia vita a quella di questa nostra impresa ben al di la’ dei risvolti imprenditoriali. Anche se sara’ impossibile farvi sentire la voglia di esservi ancora piu’ vicino in un momento cosi’ importante, spero di poter trasmettere anche solo un poco della mia volonta’ ed impegno assoluto di combattere contro ogni evento e circostanza per ridare piena luce, serenita’ e opportunita’ di sviluppo a questa nostra straordinaria e unica organizzazione. Un’impresa che come molti di voi sanno per me fino ad oggi e’ stata una seconda famiglia, e come tale da far crescere, educare, proteggere, tenere unita come si farebbe per la propria prima famiglia. Un’impresa che oggi piu’ che mai deve saper trovare positivita’, stimolo, unita’ e rinnovata fiducia.

Personalmente, ho imparato che la vita ti riserva sempre delle sgradite sorprese, ingiustizie, lutti quando meno te lo aspetti. Ma che sono proprio questi i momenti in cui, obbligato dagli eventi, puoi trarre la forza, la conoscenza e la giusta strategia per crescere nuovamente, piu’ forte e piu’ consapevole di prima. Diventando alla fine migliore di cio’ che eri. Come un figlio che perde in epoca prematura i genitori e’ costretto a diventare adulto anzitempo - ma puo’ farcela e diventare un padre anche migliore di quanto sarebbe stato - cosi’ un’impresa trova sempre nei suoi cicli negativi - giusti o strumentalizzati che siano - il momento migliore per rilanciarsi e diventare grande e matura. In questa fase sta oggi I@T. Per alcuni una tale fase comporta solo negativita’ e minori guadagni. Per altri, piu’ razionali e imprenditori, queste sono le fasi ideali e per certo verso salutari - anche se mai desiderate - per riprendere fiato, guardarsi dentro, e capire come riprendere la marcia piu’ preparati, piu’ organizzati, piu’ efficaci e produttivi di quanto si possa mai essere stati prima.

Ridare luce, serenita’, opportunita’ di sviluppo. Nella piena e totale convinzione che sia oggi piu’ che mai possibile, e combattendo fino in fondo per riuscirvi. Questo e’ l’impegno che mi sento di dare personalmente, gia’ sapendo che avro’ al mio fianco tanti di voi, oggi pienamente operativi, solidali e pronti a raccogliere con coraggio le nuove sfide del 2001.

In funzione di questo impegno, vorrei sin d’ora analizzare con voi tutti l’anno che si e’ appena concluso e i passi necessari per dare inizio a una fase di sviluppo di I@T, cercando in questa analisi passata e prospettica di essere lucido e concreto, e soprattutto apolemico; la nostra verita’ e il nostro valore ben li conosciamo e a nulla serve controbattere alle tante, ripetute falsita’ strumentali di questi ultimi tempi.

Credo sia invece utile vedere il nostro passato e futuro rivedendo alcuni momenti socio-economici che sono stati determinanti (e continueranno ad esserlo) per comprendere lo scenario in cui ci siamo mossi e in cui ci dovremo muovere. Solo cosi’, credo, si possono capire tante cose che oggi prese a se’ stanti rimangono senza chiare risposte.

Il 2000 inizia. E tutti sognano.

Il 2000 e’ iniziato all’insegna dell’entusiasmo, in un clima di generale euforia di mercato verso tutte le imprese che si muovevano su Internet. Ovvero verso i "cercatori d’oro" che piu’ erano vicini alle "grandi miniere", come giornali autorevoli come il Sole 24 ore (accompagnato da tutti gli altri) continuavano a ripetere. Gli ultimi giorni del ’99 avevano visto clamorosi rialzi di Borsa, e l’anno si apri’ con AOL - nata soli 7 anni prima - che si mangiava il colosso Time Warner. Tiscali saliva alle stelle - fino a 120 euro - e con lei tutte le aziende Internet, di qualunque tipo, quotate in Borsa. Le stesse venivano idolatrate dai mass media, ipervalutate dagli analisti economici. Il nascente Nuovo Mercato arrivava a toccare quota 18000 (indice generale) proprio nel mese di marzo, in cui Freedomland iniziava il suo collocamento (road show di presentazione). E Biscom, quotata due settimane prima di Freedomland, veniva collocata ad una valutazione di 15000 miliardi - nonostante non avesse ancora alcun cliente - e saliva in 2 giorni a quota 23000 Miliardi (240 euro). "The Sky is the limit", dicevano tutti - giornalisti, banchieri, opinionisti, analisti - tutti d’accordo, tutti senza nessun dubbio. Milioni di piccoli investitori ci credettero, investirono comprando a man bassa in Borsa, a prezzi che, all’epoca dell’esordio di Freedomland, erano mediamente 5 volte superiori agli attuali per i titoli Internet (oggi il Nuovo Mercato vale 1/5 circa di quanto valeva a marzo). Piu’ che un sogno, quell’inizio anno - che oggi sembra distante decenni - era un delirio. Collettivo, generalizzato, quasi incredibile a vederlo oggi, a soli 9 mesi di distanza. Un delirio nel quale, sinceramente, ci siamo finiti tutti quanti: dai piu’ navigati banchieri d’affari ed analisti finanziari - principali responsabili, a mio avviso, perche’ unici "competenti" - ai giornalisti come sempre incapaci di guardare al di la’ della notizia del giorno, ne’ interessati a farlo giacche’ "i giornali si vendono pubblicando storie incantevoli o raccapriccianti, e non lanciando segnali di prudenza".

E’ quasi incredibile vedere quello che sta accadendo oggi nella cosiddetta New Economy, e rileggere le cronache di solo pochi mesi fa. Ma e’ bene ricordarselo perche’ questo anno 2000 non e’ terminato in modo molto distante dalle aspettative solo per noi, ma per altri milioni di persone che hanno creduto fortemente - spinti in particolare dagli stessi mass media che oggi scrivono l’esatto contrario - al boom della New Economy. Non parlo solo dei milioni di investitori di Borsa, che hanno perso fino all’80% non solo su Freedomland ma anche su Tiscali, Seat, Eplanet, CDB Web e tante altre per chi le ha acquistate quando si quoto’ Freedomland, (ma che quantomeno sapevano che speculando rischi di guadagnare molto ma di perdere altrettanto). Parlo - e soprattutto - dei tanti che hanno lavorato in imprese della New Economy oggi chiuse per fallimento o per mancanza di soldi (negli Stati Uniti le cifre dei fallimenti e licenziamenti sono salite a livelli record). Parlo di tanti imprenditori che si sono rovinati in questo 2000 facendo partire delle start up con il sogno di diventare protagonisti e oggi sono indebitati fino al collo e/o falliti (le cifre non ufficiali parlano di migliaia di casi nella sola Italia). Parlo di tanti che in questo anno 2000 hanno subito gli effetti traumatici (perche’ trauma e’ stato) di un boom incredibile seguito da un crollo ancor piu’ incredibile e repentino.

E noi…

Noi abbiamo sognato, come tutti. E come era impossibile non fare in un contesto in cui anche il piu’ prudente, leggendo i giornali del mattino che mettevano in primo piano i deliri della New Economy (ogni giorno una nuova storia, una nuova previsione positiva, una nuova azienda protagonista!) non riusciva a mantenersi prudente e distaccato.
Noi abbiamo sognato, ma in qualche modo - nei limiti del possibile - abbiamo cercato di mantenere i piedi per terra non seguendo certe "innovazioni" (come quella di "regalare" anziche’ vendere..) perche’ convinti che le imprese - old e new - si fanno sempre allo stesso modo: creando un servizio a valore aggiunto, distribuendolo in modo appropriato, al giusto prezzo. Abbiamo lavorato, tanto e duramente, per portare prima Infostrada, poi Mercedes Smart, poi Freedomland, in casa della gente. Abbiamo acquisito oltre 1.200.000 clienti per Infostrada, stabilito un record mondiale. Abbiamo portato al successo un prodotto fino ad allora invenduto - Smart - godendo del riconoscimento di Mercedes, per la prima volta distribuita con una rete non di concessionari. E abbiamo portato il primo servizio realmente innovativo - e non copiato - di Internet TV in casa di 150.000 famiglie, portando Freedomland alla leadership europea.
Non solo. Mentre facevamo tutto questo ci siamo espansi per la prima volta all’estero. Siamo entrati in Spagna, e, per quanto molto piu’ lentamente e con molta piu’ fatica del previsto, ci siamo alla fine imposti. Oggi rappresentiamo il 40% dei nuovi clienti di UNI2, e abbiamo superato di recente i 100.000 contratti. Abbiamo una sede operativa, con 48 dipendenti, 600 metri quadri di uffici attrezzati, ed una forte credibilita’ acquisita in un Paese in cui 12 mesi fa neanche esistevamo. Tutto partendo da zero. Sempre da zero siamo partiti in Inghilterra e Germania. In entrambi i casi, anche se siamo a pochi mesi dall’avvio, abbiamo creato strutture, uffici, reti vendita, e raggiunte partnership che oggi includono, oltre a First Telecom e Talkline, anche Vodafone, n.1 mondiale. Come per la Spagna, anche in Inghilterra e Germania la strada e’ lenta e piena di barriere, ma la qualita’ delle reti che stiamo costruendo ci lascia guardare con fiducia al prossimo futuro; abbiamo investito tanto - oltre 20 miliardi nei 3 Paesi fino ad oggi; circa 1 miliardo al mese per almeno un altro anno prima di andare a break even - ma certo
I@T e’ oggi una grande realta’ in tutta Europa, con risultati importanti in tutti i Paesi in cui sta operando e soprattutto con delle prospettive chiare e visibili per tutti. 12 mesi in Europa non esistevamo.

Il Bilancio 2000 finale

Dobbiamo peraltro prendere atto che il crollo delle Borse, al di la’ degli attacchi che Freedomland ha ricevuto sin dal primo giorno di quotazione, avrebbe in ogni caso creato una delusione fortissima in tutti noi, che in Freedomland abbiamo creduto pienamente. E in cui personalmente credo tuttora. Il suo andamento borsistico - e l’inchiesta di cui ancora si devono capire origine, motivazioni e obiettivi reali - lascia a tutti noi amarezza, senso di impotenza, rabbia e strascichi negativi. Ed e’ purtroppo una realta’ a cui non possiamo sfuggire, cosi’ come non vi sfuggono i milioni di delusi dal crollo borsistico della New Economy.

Parlandoci obiettivamente, se non ci fosse stata la delusione borsistica di Freedomland (con le incredibili inchieste a suo carico che toccano ovviamente anche I@T), potremmo archiviare il 2000 con soddisfazione piena per quanto fatto, e guardare al 2001 senza dubbi o incertezze. I@T e’ oggi una societa’ fortemente capitalizzata, presente con uffici propri pienamente organizzati nei principali Paesi Europei. Rappresenta il meglio delle aziende tlc europee; ha conseguito numeri da primato, e creato la piu’ grande rete distributiva hi tech sul continente, con oltre 30.000 distributori. Ha acquisito una credibilita’ che nessun altra azienda di NM ha mai neanche solo avvicinato. Le carenze reali sono a livello organizzativo (affrontero’ piu’ diffusamente l’argomento nelle prossime pagine) ma in quanto tali sono affrontabili e risolvibili. E ha maturato un’esperienza di mercato che le consente di affrontare al meglio il 2001 e tutti gli anni seguenti. Ben poche aziende hanno conseguito tanto nel 2000, e possono vantare una posizione di questo genere. Di questo dobbiamo essere pienamente coscienti, sia nel valutare il 2000 che il nostro futuro.

Il 2001

Nel prendere atto di questa realta’, positiva per I@T e negativa per Freedomland, il mio impegno di questi ultimi due mesi e dei prossimi e’ stato e sara’ duplice.

Da una parte creare le migliori condizioni perche’ Freedomland possa realizzare il suo progetto e tornare a rivalutarsi in Borsa, per la soddisfazione di tutti coloro che ci hanno creduto ed investito (fra cui molti di voi). A tal fine ho gia’ espresso la mia disponibilita’ verso partner imprenditoriali che possano affiancarmi nell’azionariato, capaci di offrire al mercato garanzie di sviluppo al progetto che Freedomland ha brillantemente originato e imposto sul mercato. Cio’senza peraltro cedere a pressioni o forzature sulle quali non mi soffermo ma che sono ormai sin troppo evidenti tanto nella loro brutalita’ quanto nella loro bassezza. Faccio volentieri posto ad un partner credibile e che ci creda, e che si assuma responsabilita’ chiare di fronte al mercato. Se cio’ potra’ avvenire senza alcuna cessione di azioni da parte mia, ovvero per aumento di capitale del nuovo partner, tale strada sara’ la mia favorita giacche’ le mie azioni non sono attualmente in vendita, ne’ mai lo sono state, a nessun prezzo. Se per contro il nuovo/i Partner richiedera’ necessariamente mie azioni (perche’ impossibilitato a seguire altre strade), chiedero’ le autorizzazioni necessarie affinche’ ogni beneficio economico entri direttamente nelle casse sociali di I@T , e interamente finalizzato allo sviluppo dell’azienda. Cio’ per chiarezza verso tutti, inclusi i soliti benpensanti che ancora non hanno compreso quanto la mia persona sia tanto innamorata di un progetto quanto distaccata dal denaro fine a se’ stesso.

Dall’altro il mio impegno e’ quello di impostare un piano di sviluppo I@T basato sui nuovi scenari di mercato ed alle nostre capacita’/necessita’ organizzative. A fronte dei nostri passati risultati, e della crisi della New Economy di prima maniera - che apre la strada a chi sa distribuire, chiudendola a chi sa solo regalare - sono infatti oggi piu’ che mai convinto che I@T abbia in seno il pieno potenziale per svilupparsi come la piu’ importante organizzazione distributiva hi tech a livello mondiale.

Perche’ questo accada occorre peraltro un Piano di Sviluppo approfondito e dettagliato, meditato e possibilmente verificato in tutto o in parte. Tale Piano di Sviluppo deve prevedere:

definizione del Product mix di breve, medio e lungo periodo

definizione di un Piano di guadagni semplice e lineare, orientato alla distribuzione

definizione di un’Organizzazione interna ed esterna capace di dare supporto zero-default alla rete e clienti

definizione di un Piano di Comunicazione real time, omniutente, omnicomprensivo

definizione di un Piano di Incentivazione e Coinvolgimento a livello di leadership

A tale Piano si aggiungono ovviamente i Piani di Formazione, di Investimento, di Espansione Geografica, nonche’ un Budget ufficiale complessivo.

In questa ottica ho gia’ comunicato ai Golden e Platinum di I@T il mio impegno a presentare un Piano completo - ed anzi di condividerne alcune parti gia’ in fase di elaborazione - entro e non oltre fine aprile.

Ho volutamente preso il tempo necessario per arrivare ad un Piano definitivo, e non parziale o da modificare in breve tempo. Il tempo mi e’ peraltro indispensabile in funzione degli scenari ancora da definire su Freedomland.

Gia’ prima di fine aprile, ovvero gia’ a partire da gennaio, il mio impegno sara’ rivolto a risolvere le problematiche piu’ urgenti dal punto di vista organizzativo, sulla base di quanto di recente segnalato dagli stessi Golden e Platinum.

In questo senso sarebbe mio profondo desiderio risolvere la questione organizzativa in pochi giorni, ma non e’ semplicemente fattibile. Non solo per i vincoli interni aziendali, ma anche e soprattutto perche’ mi e’ sempre piu’ evidente il gap sul fronte Comunicazione che continua - a mio avviso - a rendere vani tanti sforzi che pure sono stati fatti negli ultimi mesi.

La problematica Organizzativa e’ comunque ritenuta prioritaria e se ancora esistono inefficienze e’ certamente anche in funzione degli ultimi impegni imprevisti che hanno ovviamente tolto gran parte di prezioso tempo tanto ai vertici tanto di I@T quanto di Freedomland

In linea generale, il programma 2001 per I@T e’ quindi il seguente:

primo quadrimestre (gennaio-aprile)

risoluzione dei problemi organizzativi piu’ critici e urgenti

adattamento del Piano marketing

realizzazione del Piano di Sviluppo definitivo

presentazione alla Rete

secondo quadrimestre (maggio-agosto)

implementazione della struttura Organizzativa

implementazione eventuali nuovi prodotti

implementazioni aggiuntive di cui al Piano

varo piano formativo

terzo quadrimestre (settembre-dicembre)

lancio a pieno regime

meeting nazionale

check up Piano sulla base dei risultati di fine anno

Ritengo che, partendo da un Piano studiato a fondo e condiviso, I@T possa crescere in modo stabile e duraturo nel tempo, creando valore per tutti coloro che vi operano e per i propri partner. Oggi, in tutto il mondo, la necessita’ maggiore di qualunque azienda della New o Old Economy e’ infatti il poter spiegare a un nuovo cliente i benefici del proprio servizio/prodotto. In questo senso la capacita’ unica e dimostrata di I@T e’ e sara’ anche in futuro la piu’ richiesta. Facendo tesoro delle nostre esperienze (incluse le negative) possiamo realmente creare un’impresa di successo duraturo nel tempo, a cui non e’ negato alcun confine.

Organizzazione e Controllo su tutto

Certamente, nel nuovo corso di I@T , vorremo mettere le problematiche di ordine Organizzativo in primissimo piano, nonche’ quelle di Controllo sull’operato di ogni singolo distributore. Controllo non solo su quanto viene fatto, ma anche su quanto viene detto, in qualunque occasione e circostanza. In questo, I@T diverra’ inflessibile sin dall’inizio del nuovo anno, giacche’ vi deve essere una totale condivisione dei principi che regolano la nostra attivita’ e nessuno - di qualunque grado gerarchico - puo’ o deve poter pensare di venire meno anche a principi di etica, rispetto e trasparenza che da anni cerco di trasferire a chi mi sta vicino. Che in una vasta organizzazione vi siano sempre i furbi e gli sciacalli e’ risaputo. Ma avrebbero meno spazio, lo voglio ricordare a tutti, se giungessero segnalazioni piu’ puntuali da parte di tutti coloro che vedono, tacciono e poi si lamentano mesi dopo. In questo senso il Piano di Sviluppo prevedera’ un nuovo Regolamento interno che verra’ illustrato in tutti i Seminari ed attuato nella pratica ad ogni livello. Perche’ diventare Grandi significa esserlo in tutti i sensi.

STOCK OPTION

Colgo l’occasione di questa mia, che verra’ lasciata on line tanto sul sito CNA che sul sito I@T (da meta’ gennaio) per comunicare a tutti gli aventi diritto di stock option su Freedomland quanto segue:

confermo il mio impegno irrevocabile a dare seguito all’OPV (Offerta Pubblica di Vendita) di cui al Prospetto Informativo. Con essa cedero’ a valore nominale di £.1000 n. 600.000 azioni Freedomland.ITN di mia proprieta’, ai soggetti aventi diritto, appartenenti alla rete vendita I@T.

Le azioni sono gia’ state depositate presso un conto corrente vincolato presso BPM (Banca Popolare di Milano). Esse pertanto potranno essere da me per utilizzate solo ai fini della consegna ai soggetti destinatari dell’OPV.

I soggetti aventi diritto sono suddivisi in tutte le categorie gia’ precedentemente comunicate, ed in esse sono incluse i titolari di codici esteri in Spagna, Inghilterra e Germania. Agli stessi spetteranno le azioni per un quantitativo pari a quello della propria categoria, al valore di 1000 cadauna. Il quantitativo di azioni e’ pari al valore stock option della categoria (es: £.3.000.000 milioni per categoria founder) diviso per 80 euro (160.000 lire ca). Il quantitativo potra’ aumentare solo previa autorizzazione Consob (vedi dopo).

Le azioni saranno consegnate a tutti i destinatari presso la Banca incaricata del deposito (BPM) presso la quale gli interessati avranno aperto un conto on line (gratuito) WeBank. Al riguardo si ricorda di provvedere a suddetta apertura al piu’ presto, giacche’ non e’ possibile consegnare altrimenti i titoli (essendo soggetti a lock up).

Le azioni sono soggette a lock up, secondo il Regolamento di Borsa Italiana. Esse saranno quindi libere (ovvero cedibili, trasferibili, o utilizzabili come pegno) per il 20% dal 30.04.2001; per l’80% dal 30.04.02. Fino a tale data dovranno rimanere depositate presso il conto corrente on line, intestato a vostro nome, presso BPM.

I tempi di chiusura dell’OPV sono stati forzatamente rallentati dalle note vicende che hanno interessato Freedomland. Pertanto non sara’ possibile completarla entro fine gennaio ma piu’ presumibilmente entro fine aprile. Le tempistiche definitive sono in ogni caso assoggettate al nulla osta Consob del Prospetto Informativo che illustrera’ tutte le condizioni dell’Offerta. Sono dispiaciuto per tali slittamenti, che purtroppo vanno al di la’ della mia volonta’.

Come ovvio, nessun soggetto e’ obbligato ad accettare l’Offerta.

Comunico’ altresi’ che e’ mia intenzione richiedere formalmente a Borsa Italiana e Consob l’autorizzazione ad elevare il quantitativo di azioni in offerta, a beneficio di tutti gli aventi diritto. L’incremento sara’ in pari proporzione per tutti gli aventi diritto.

Non saro’ in grado di comunicare null’altro in questo senso fino ad autorizzazione ricevuta.

Non appena in possesso di maggior informazioni per quanto sopra, e relative autorizzazioni, provvedero’ ad informare a mezzo lettera raccomandata ogni singolo destinatario.

CONCLUSIONI

Spero di avervi dato un quadro chiaro, concreto ed esauriente di quanto abbiamo fatto e intendiamo fare nel prossimo futuro.

I@T , se sapra’ crescere con onesta’, pazienza e organizzazione, ha un’opportunita’ di crescita sconfinata di fronte a se’. In questo Io credo e continuo oggi piu’ che mai a credere.

Personalmente credo che quella Grande Impresa di cui tanti di noi hanno avuto una vivida immagine e fiducia di poter creare, stia costruendo proprio in questi mesi le sue fondamenta migliori, piu’ forti, piu’ stabili nel tempo. Quelle fondamenta reali e concrete che una volta erette non possono piu’ venir levate perche’ fatte di persone con cuore e anima da imprenditori; perche’ fatte di processi e procedure tali da garantire una stabile ed efficiente organizzazione; perche’ erette non su aspettative impossibili, ma su obiettivi ambiziosi e al contempo realistici; perche’ create sul rispetto del prossimo, sull’onesta’ e sulla trasparenza assoluta; perche’ create da un gruppo di persone capaci di credere e lavorare seriamente non sulla base dei trend di Borsa, ma sulla base di un Progetto d’Impresa concreto, lungimirante, da portare al Successo con pazienza, tempo, lavoro e soprattutto Passione comune.

Gruppi di persone cosi’, anche molto piu’ piccoli di quanto sia oggi il "nocciolo duro" di I@T, sono stati capaci in passato di creare rivoluzioni e cambiare il mondo o il proprio Paese, lottando contro eserciti armati di reali cannoni. Un Gruppo come quello di I@T, io lo credo ciecamente, puo’ creare un’Impresa che dara’ un giorno una lezione di vita e di onesta’ al mondo intero.

Di nuovo, Buon Anno a tutti voi!

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Auguri di Natale 2000


AUGURI DI NATALE ALLA GRANDE FAMIGLIA I@T

Desidero esprimere a voi tutti e alle vostre famiglie i piu' sinceri e sentiti Auguri di Buon Natale.

Che possiate trascorrerlo in serenita', nel pieno merito che vi spetta per quanto di buono avete saputo fare all'interno della vostra e della nostra "Grande Famiglia".

In questo giorno di festa non mi voglio soffermare su alcun aspetto lavorativo, ma unicamente sul sentimento che provo nel sapervi vicini e solidali in un periodo di cosi' grande pressione e lotta. Se per voi sono stato fonte di ispirazione e riferimento, per me siete stati e sarete sempre fonte di energia e motivazione. Le tante giornate felici passate assieme sono e restano nel mio cuore, e per sempre lo saranno. Sono state tante, ma ce ne saranno molte altre ancora. E ancor piu' ricche di gioia, di orgoglio, di soddisfazione per il lavoro in comune che abbiamo fatto e che continueremo a fare insieme.

Al di la' di tutte le difficolta' ingiuste che ci troviamo a dover subire ed affrontare in questi ultimi tempi, spero possiate sentire in voi stessi serenita' e orgoglio per avere costruito in poco tempo qualcosa di cosi' grande che oggi tanti vorrebbero. E per avere condiviso con tanti un Sogno che, per me e spero per voi tutti, e' ancora grande e immutato.

Come le vere famiglie, che si uniscono e si stringono tanto nei giorni di festa quanto in quelli contrari, sempre conscia del proprio valore e dei propri valori, cosi' la nostra famiglia oggi deve saper accettare gli eventi anche ingiusti e lottare unita come non mai nella certezza che ogni grande traguardo comporta altrettanto grandi sofferenze e battaglie.

So quanto voi siete forti, e so attingere da dentro me stesso le migliori energie quando piu' e' necessario. Sappiate fare altrettanto, consci che la somma delle nostre volonta' e capacita' e superiore alla somma dei poteri piu' forti.

Ci vorra' pazienza, ci vorra' coraggio, ci vorra' fiducia. Ma ciascuno di voi ne ha in abbondanza, se sa estrarlo guardando dentro di se'. E la somma di tanta pazienza, coraggio e fiducia ci portera' a dare un Natale felice a piu' persone di quanto abbiamo mai sognato.

                                        Buon Natale 2001
                                        Virgilio Degiovanni

PS: nel prossimo messaggio di Auguri di fine anno cogliero' l'occasione per delinearvi gli scenari operativi dei prossimi mesi. Arrivederci a tutti!

 

 

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