|
|
|
|
Nicola Borzi
La parabola Enron
|
|
Una
chiara ricostruzione dell’inquietante vicenda che ha recentemente
squassato il mondo economico-finanziario americano, con ripercussioni
su tutte le economie mondiali
|
|
|
|
|
Avremo mai la pensione?
Angelo Marano
Collana: Nuova Serie Feltrinelli
Pagine: 128
Prezzo: Euro 8,0
|
|
In breve
Il punto sulla questione “pensioni” e sul modello di società
prefigurato dalle riforme in corso.
|
|
Approfondimento
L’agenda politica, da oltre dieci anni, si confronta periodicamente
con la questione delle pensioni, un calderone in cui ambiguamente trovano
spazio ipotesi di assistenza sociale e di sostegno alle imprese. Molte
proposte all’ordine del giorno rispondono a logiche di riduzione del costo
del lavoro e di privatizzazione della previdenza. Il tema, quindi, non si
riduce alla razionalizzazione del sistema pensionistico, ma investe più
ampie questioni di natura sociale e politica.
Il testo è suddiviso in tre parti: nella prima vengono esaminati gli
elementi essenziali del sistema previdenziale italiano; nella seconda
vengono discussi i nodi di fondo del dibattito; nella terza si delinea un
generale quadro interpretativo.
Senza negare la necessità di un monitoraggio continuo dei conti
pensionistici, il saggio di Marano focalizza l’attenzione sui modelli in
gioco del Welfare. Alcuni tra i fautori della riforma sembrano mossi dalla
visione di un "Welfare delle opportunità" che assicuri a tutti
uguali possibilità di partenza e limiti, per il resto, l’intervento dello
stato. Altri sembrano invece rispondere a una visione più radicale che
riduce il ruolo del pubblico a una mera assistenza, finalizzata a garantire
livelli di ridistribuzione e standard minimi, secondo un modello
ultraliberista che delinea scenari inquietanti di depauperamento e di
riduzione delle garanzie dei lavoratori. Dalla tensione tra queste
differenti opzioni, dagli esiti del dibattito in corso e dalle conseguenti
scelte dipende un disegno generale che potrebbe avere degli effetti
profondi (e persino anche drammatici) sulla società nel suo complesso.
|
|
|
In breve
Un testo acuto e raffinato che fa il punto sugli effetti
politici e finanziari che la criminalità organizzata induce nei processi
di globalizzazione.
|
|
Approfondimento
La tesi di de Maillard è che non si deve pensare al
crimine come a un fenomeno marginale nelle società moderne, anche se si è
affermata in questi ultimi anni una specie di nuova tolleranza sociale
(come per certi versi dimostrano i casi della mafia russa e le recenti
vicende giudiziarie italiane). È plausibile affermare che la criminalità
attuale, nelle sue espressioni strutturali, sia una criminalità del potere.
La crisi delle forme politiche generata dai processi di globalizzazione
si avverte soprattutto nell’economia e nella finanza ed è proprio in
queste due dimensioni che agisce la criminalità, in forme talmente
strutturanti e coinvolgendo poteri così forti che è ormai difficile
distinguere il confine tra legalità e illegalità.
Si può dire quindi che il mercato fa da sé le sue leggi e che, in questo
contesto anarchico, la criminalità genera facilmente quantità sempre più
alte di plusvalore in uno scenario planetario. Seguendo questo assunto,
de Maillard enumera tutte le ragioni di inquietudine che il fenomeno
suscita ed espone le difficoltà nel contrastarlo. Ma lascia anche aperta
la speranza che sia possibile pensare alla politica come al
"luogo" per costruire, anche se in tempi necessariamente
lunghi, un nuovo ordine mondiale della legalità.
|
|
I libri segnalati li potrete trovare e ordinare su www.feltrinelli.it
Home
page
|