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ECONOMIA (dati 2003)

PIL                                                                                 38,9 miliardi di dollari

PIL pro capite                                   8.800 dollari

Crescita economia annua                     5,2%

Inflazione %                                     2,2%

Settori/prodotti principali

prodotti chimici, plastica, macchine utensili, elettronica, lavorazione dei metalli; prodotti in ghisa, acciaio, alluminio; carta, legname e prodotti in legno, materiali da costruzione, prodotti tessili, cantieri navali, petrolio e raffinazione del petrolio, cibi e bevande, turismo, mezzi di trasporto, combustibili, frumento, cereali, barbabietole da zucchero, semi di girasole, orzo, erba medica, trifoglio, olive, agrumi, uva, soia, patate, latticini

Principale partner commerciali    Italia, Germania, Bosnia-Erzegovina, Slovenia, Austria, Russia

Membro dell'Unione Europea       no - annunciata richiesta di adesione ufficiale entro giugno 2004, ingresso 2008/09 

 PROSPETTIVE FUTURE 

La crescita economica della Croazia nel corso del 2003 ha subito un decremento con un Pil del 4,3%, dunque in discesa rispetto all’anno precedente. Un rallentamento è atteso anche nel 2004, poiché sia il risparmio delle famiglie che gli investimenti fissi dovrebbero perdere in po’ del loro vigore nello stesso anno, portando alla registrazione di un incremento del Pil del 4,0%.

 Quanto infine alle relazioni con la vicina Unione Europea, procede l’impegno della Croazia per la candidatura all’ingresso nell’UE. Il Paese spera infatti, insieme a Romania e Bulgaria, di poter partecipare al secondo allargamento dell’Unione Europea previsto per il 2007. In vista di tale obiettivo, tutto il processo di riforma del Paese dovrebbe pertanto godere di una sostanziale accelerazione nei prossimi anni, mentre anche la questione legata alla possibile istituzione di una zona economica esclusiva nel Mar Adriatico, sembrerebbe avviata a risolversi cercando un accordo con i principali paesi interessati, e dunque non solo con la Slovenia, ma anche con l’Italia.

 INTERSCAMBIO 

L’interscambio commerciale fra l’Italia e la Croazia è caratterizzato dal saldo positivo a favore dell’Italia, che costituisce per la Croazia il più importate partner commerciale, insieme alla Germania.

La struttura dell’interscambio italiano con la Croazia vede in testa, dal lato delle importazioni, i prodotti dell’abbigliamento, in particolare i prodotti a maglia, il legno tagliato, le calzature, ma anche il petrolio e i prodotti chimici di base. Le principali esportazioni dalla Croazia sono concentrate nelle voci relative agli stessi prodotti importati, con l’aggiunta però delle macchine, degli autoveicoli e dei metalli.

 Interscambio commerciale

Interscambio Italia - Croazia
trend 2002-2001-2000

2002 valore in €

2001 valore in €

2000 valore in €

Esportazioni

2,057,690,819

1,692,311,586

1,432,969,460

Importazioni

976,542,226

954,312,752

814,765,979

Saldo

1,081,148,593

737,998,834

618,203,481

Fonte ISTAT agg. Giugno 2003

SETTORI PRODUTTIVI 

L’economia croata, nell’affrontare la transizione dal sistema centralizzato comunista verso un sistema ad economia di mercato, ha subito il peso e le conseguenze della guerra, che ne hanno accentuato i problemi e le difficoltà nello sviluppo. Tuttavia, in seguito ad un severo piano di stabilizzazione varato nel 1993 dal Primo Ministro Nikica Valentic, la situazione economica, grazie anche ad una ritrovata stabilità sul fronte dei prezzi, ha fatto finora intravedere buone prospettive di crescita, guidate da una forte incidenza del settore manifatturiero e dei servizi. Gli eventi bellici del 1999 nei Balcani hanno però inflitto alcuni duri colpi all’economia croata, che ha inevitabilmente subito una brusca frenata in tutti i settori produttivi. Buone prospettive si delineano per la ripresa economica degli anni 2000, grazie anche al rinnovamento delle principali istituzioni del Paese, oggi maggiormente orientate alla riforma dell’intero sistema economico del Paese, dopo l’immobilismo che aveva caratterizzato l’era di Tudjman.

  INDICAZIONI PER OPERATORI ECONOMICI:

I rapporti economici sono tradizionalmente eccellenti. L'Italia è infatti il primo partner commerciale della Croazia. Gli investimenti italiani in Croazia sono assai rilevanti e sono aumentati sensibilmente negli ultimi due anni.  Al visitatore temporaneo tuttavia è consigliabile un approccio prudente, con particolare riguardo ai contatti occasionali da cui possano originare idee ed accordi su compravendite immobiliari apparentemente vantaggiose.  La situazione catastale è sovente poco chiara e gli stranieri possono essere soggetti a trattamenti discriminatori.                                                                             E' sempre opportuno, per tanto, in qualsiasi transazione, avvalersi di professionisti e intermediari dalla comprovata esperienza e conoscenza del mercato e della legislazione locale.

 

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