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"Accorrete siore e siori", gridano le maschere Emilio Fede e Paolo Liguori fuori dal teatro 'Arcore' di Milano, "accorrete a vedere il più bello spettacolo di tutta Italia. E in effetti lo show teatrale diretto e interpretato da Silvio Berlusconi sta riscuotendo un successo straordinario. Lo spettacolo si intitola 'La casa delle libertà' ed è una commedia tragico-comica incentrata sulla figura del Cavaliere più famoso d'Italia. La ricetta di un tale successo può essere individuata nel fatto che la storia raccontata in modo sublime dal Berlusconi, è raccontata alternando momenti di grande drammaticità a momenti quasi comici. La commedia tratta della vita dello stesso Silvio Berlusconi (che interpreta se stesso), un imprenditore Milanese passato eroicamente alla politica e per questo perseguitato senza pietà dal regime comunista in Italia. La prima parte dello spettacolo vede proprio Berlusconi alle prese con gli attentati quasi vampireschi di stalinisti come Mussi e Angius, comandati dal terribile e sanguinario Walter Veltroni. Gli attacchi della fazione comunista sono banalmente motivati dagli stessi comunisti dal fatto che, secondo loro, un uomo ricco e influente come Berlusconi non possa fare politica. Belusconi coraggiosamente si ribella a questa infondata accusa: "Io sono la vittima! Sono loro, Veltroni, Folena, Mussi, Vita, Angius, la banda Pol-pot con gli occhi iniettati di sangue che vuole farmi fuori" Applausi del pubblico. Interpretazione fantastica. Come se non bastasse oltre che dalle incursione assassine dei comunistoidi il Cavaliere si deve difendere da una cospirazione ai suoi danni della magistratura, segretamente comandata, si scoprirà poi, dagli stessi uomini di sinistra. Ma lui non si arrende ancora: "Giuro sui miei figli che non ho fatto niente!" Grande attore, grandi applausi. Infine la fatidica legge sulla 'Par Condicio' un bavaglio messo all'opposizione dal regime stalinista. La fine per Silvio Berlusconi sembra ormai giunta. Quand'ecco che un'idea lo illumina: 'La casa delle libertà', una coalizione dove possa riunire gli alleati che hanno subito le violenze della sinistra e si vogliono ribellare, rovesciando il governo e facendo trionfare la libertà. E qui che inizia la seconda parte dello spettacolo. Inizia l'accordo con Umberto Bossi, col quale in passato aveva avuto una leggerissima e banale lite. Niente di preoccupante. E così iniziano le prime commoventi scene, struggenti e strappacuore. I due si guardano lungamente negli occhi: "Stavolta non possiamo sbagliare" dicono all'unisono, "altrimenti non possiamo più guardare in faccia i nostri figli" "Nella vita s'impara" dice Bossi. "Anch'io sono cambiato" replica commosso Berlusconi. Si abbracciano. Il pubblico esplode in lacrime. Tra due si intromette all'improvviso Gianfranco Fini. "Bossi, devi dimostrare di essere cambiato, noi non vogliamo la secessione!" E Bossi coerentemente cambia il nome del gruppo parlamentare. Applausi. Poi quando Fini volta la testa, lo stesso Senatur gli sventola da dietro lo statuto delle Lega Nord che al primo articolo recita: "Il partito della Lega Nord ha per finalità il conseguimento dell'indipendenza della Padania e il suo riconoscimento internazionale quale repubblica federale, indipendente e sovrana". Risate divertite del pubblico. Intanto il Cavaliere con i sondaggi alla mano fa i suoi conti e capisce che per vincere la Lega non basta. Ed ecco che Berlusconi trova un accordo anche con Pino Rauti. Qualche timida protesta da parte dei cattolici. Ma si avanti. Così grazie inoltre a Campagne elettorali in nave e kit del perfetto politico, Berlusconi riesce ad affermarsi alle elezioni regionale. Applausi a scroscio. Ma la stading-ovation è nel terza e ultima parte, quando 'La casa delle libertà' si prepara alle politiche. A sorpresa ad unirsi col Cavaliere saranno anche i Radicali. E così in campagna elettorale si vedrà veramente di tutto, con grande ironia del pubblico. La Bonino che con Borghezio se ne vanno a spasso sui treni a disinfettare gli immigrati. Rauti e Fini che insieme cantano, come ai vecchi tempi, 'Giovinezza'. Buttiglione e Pannella sotto un albero del parco a fumare le canne. Risate e applausi. Ma l'apice del successo la commedia la raggiunge nel finale, quando il 21 maggio 2001, finalmente gli italiani scelgono Italia dell'amore, dell'onesta, della libertà. Contro l'Italia della violenza, della corruzione e del regime comunista. Berlusconi si commuove. Gli applausi cadono come pioggia. E vivranno tutti felici e contenti. Tranne gli Italiani.
Lombardi Daniele
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