LE BASSE FREQUENZE SONO "BIOATTIVE" E POSSONO DISTURBARE IL SISTEMA NERVOSO, MUSCOLARE E CARDIACO
Le onde emesse dai telefoni cellulari interagiscono con l'organismo
Di Angelo Gino Levis
(Vicepresidente Apple)
I telefoni cellulari GSM emettono microonde (MO) a frequenze di 900-1800 MHz (milioni di Hertz) che "pulsano" periodicamente con frequenze anche bassissime (ELF).
Queste frequenze ELF sono vicine o coincidono con frequenze biologiche e sono pertanto "bioattive", cioè vengono riconosciute dai sofisticati circuiti elettromagnetici (EM) presenti nel corpo umano, come i circuiti neuronali del cervello, quelli cardiaci, quelli neuromuscolari e così via. È così che possiamo fare elettrocardiogrammi ed elettroencefalogramma.
Frequenze bio-attive sono: 1) le frequenze portanti (MO) usate nella telefonia GSM (900-1.800 MHz), che interferiscono con processi biologici fondamentali come la divisione delle cellule e il trasporto degli ioni Calcio e Magnesio attraverso le membrane cellulari; 2) le frequenze ELF di 2 Hz e di 8,3 Hz prodotte dal sistema utilizzato per "pulsare" le MO dei cellulari, che coincidono rispettivamente con gli intervalli di frequenza delle onde alfa e delta dei ritmi elettroencefalografici; 3) la frequenza ELF di 17,6 Hz, anch'essa prodotta da uno dei sistemi di pulsazione delle MO dei cellulari, che è anche molto vicina alla frequenza di 16 Hz alla quale il rilascio del Calcio dalle cellule del cervello mostra un picco drammatico ed i neurorecettori eccitatori ed inibitori presenti nel cervello vengono più intensamente influenzati.
La possibilità di interferenze di questo tipo è ben nota nel contesto della compatibilità elettromagnetica, tanto che vengono prese misure estreme per evitarla, come la proibizione dell'uso dei telefoni cellulari sugli aerei, negli ospedali e, più in generale, in presenza di strumentazione elettronica particolarmente delicata. La stessa preoccupazione, purtroppo, non viene ancora estesa all'organismo umano, una situazione che tradisce una ignoranza colpevole del fatto che un organismo vivente è uno strumento EM per eccellenza e che, come tale, esso è particolarmente vulnerabile da una interferenza EM esterna che può dare luogo a quella varietà di disturbi e di patologie, a carico soprattutto del sistema nervoso, vascolare, cardiaco e muscolare, che caratterizzano la "sindrome da elettrosmog".
Di questa problematica, ormai ben presente nella letteratura scientifica, la legislazione purtroppo non tiene assolutamente conto ai fini della definizione di limiti di esposizione sufficientemente cautelativi.
Angelo Gino Levis
(Vicepresidente Apple)
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