RIFLESSIONI SULL'AMERICA
Di Francesca Battaglia
I messaggi di cordoglio sono stati innumerevoli, tutti piangiamo quei morti, gente che non tornerà più alle loro famiglie, sicuramente siamo stati colpiti dal fatto che sono così tanti, sicuramente è una pagina di storia tragica come ce ne sono state moltissime, resta il fatto che la violenza secerne violenza e chi ci rimette alla fine sono sempre gli innocenti, così è stato in tutto il cammino della storia, sempre per il potere, lo stramaledettissimo potere.
Gli uomini dovrebbero capire soltanto che ci sarà una fine per tutti, in un modo o nell'altro, e speriamo che poi saremo tutti uguali, solo pace, unicamente pace.
Io non ho potuto fare i 3 minuti di silenzio perchè il mio posto di lavoro non me lo concede, però sono vicina a questo evento sperando che non ci siano vendette che sicuramente porteranno alla morte di altre vittime innocenti come è stato in altre guerre, perchè in fondo l'uomo è sempre malato, di potere e di vendetta.
Io vorrei sapere quanti di noi non hanno pensato a vendicare tutti quei morti quando è successo il fatto, quanti non hanno pensato povera America, già, povera America, colpita nel suo simbolo , hanno colpito il mondo, certo, il mondo, peccato che Sara jane non potrà vedere questo evento, e non potrà vederlo nemmeno il fratellino di Erika, e non potranno vederlo nemmeno i milioni di bambini che muoiono di fame, mentre noi sulle nostre tavole imbandite, abbiamo il problema di cosa metterci.
La storia, siamo fortunati noi che siamo vivi che possiamo assistere a tutti gli eventi, quelli belli e quelli brutti, siamo molto fortunati.
Un abbraccio di cuore a tutti.
Vi invito anche a leggere una poesia sempre della stessa autrice, pervenutaci anch'essa attraverso la Mailing List di Interactive People, ispirata dai fatti avvenuti in America. Vi invito a leggerla con estrema attenzione.
11 SETTEMBRE 2001
Sulla soglia del tempo che ho vissuto
ho appeso i miei ricordi
come un cappotto indossato
senza tarli che lo rosicchiano.
Non ho sentito
l'ultimo battito di cuore
quando il tam tam del vuoto
ha bussato alla mia porta.
Come un fulmine nella tempesta
ho attraversato la mia soglia
senza un saluto, senza una lacrima.
Non godrò più di un'alba o di un tramonto
non inventerò arcobaleni di speranza,
non sentirò l'urlo del vento
né il richiamo di chi amo.
E rimane di me un nome scritto
nella memoria di quel giorno
di cui molti parleranno.
19/09/01
Francesca Battaglia
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