LA GUERRA DI NESSUNO

- Nella Repubblica Democratica del Congo la guerra e' iniziata nell'agosto 1998 e ha provocato piu' di 3 milioni di morti. Qualche pignolo precisa 3 milioni e 500 mila morti. E nessuno ha detto niente?-

Di Dario Fo, Franca Rame e Jacopo Fo

Il Congo e' un paese immenso, grande circa 7 volte l'Italia. E' abitato da circa 48 milioni di persone che sono certamente considerate gli esseri umani piu' insignificanti della terra.
Gia' sono in pochi a sapere che il Congo esiste e si fa fatica a distinguerlo dalla Repubblica del Congo (Brazeville).
Noi parliamo della Repubblica Democratica del Congo che fino agli anni Sessanta era dominio dei belgi. Anzi, per lungo tempo e' stato esattamente proprieta' personale del re del Belgio che lo possedeva, con esseri umani, animali e piante, come qualcun altro potrebbe possedere un giardino pensile con fiori e farfalle.
La Repubblica Democratica del Congo e' talmente derelitta che ha pure un nome incerto perche' negli anni Ottanta si chiamava Zaire. Comunque questa disgraziata repubblica del centro Africa non e' un posto insignificante: c'e' l'oro, ci sono i diamanti, i legni pregiati, c'e' il petrolio e ci sono i piu' grandi giacimenti del mondo di coltan, minerale sconosciuto ma essenziale per costruire telefonini e computer e quindi e' una materia prima strategica per il futuro dell'umanita'. Quindi avremmo dovuto sentir parlare in altre occasioni del Congo.
Invece no.
Ci siamo stupiti di scoprire, leggendo l'ultimo numero del settimanale "Internazionale", che laggiu' c'e' la guerra. Qualcuno dira': va bhe ma li' e' tutta una guerra... Come si fa a ricordarsene i particolari.
A dir la verita' anche noi ne sapevamo poco... Ricordiamo solo qualche notizia di sfuggita... Ma la realta' e' che in Congo, nella Repubblica Democratica del Congo, non c'e' la solita guerricciola che semina qua e la qualche morto collaterale...Qui la guerra e' iniziata nell'agosto 1998 e ha provocato piu' di 3 milioni di morti. Qualche pignolo precisa 3 milioni e 500 mila morti. E nessuno ha detto niente?
Abbiamo pensato che ci fosse un errore e abbiamo iniziato una ricerca in Internet. Google, uno dei migliori motori di ricerca, digitando "guerra Congo" ci ha offerto una decina di risultati per lo piu' in spagnolo. Digitando in francese (i congolesi erano colonia belga) abbiamo trovato una ventina di link. In Inglese piu' di 4000.
Cosi' abbiamo scoperto due cose:
1) Nella Repubblica Democratica del Congo c'e' veramente una guerra che dura da 5 anni e ha fatto piu' di 3 milioni di morti.
2) Non gliene frega niente a nessuno (o quasi).
 
Ma come e' potuto succedere?
Perche' questa indifferenza dell'Europa? Perche' almeno noi democratici e pacifisti non ci siamo mobilitati?
Continuando la ricerca abbiamo scoperto che qualcuno si e' dato da fare: il solito Alex Zanotelli, il frate comboniano che disse: "Voti ogni volta che fai la spesa", alcune associazioni cattoliche, il mensile Nigrizia, Amnesty International, Human Right Watch, Carta, qualche articolo qua e la e' uscito, almeno sui giornali della sinistra (www.warnews.it pubblica decine di articoli).
Ma non c'e' stata certo la mobilitazione che si e' vista per l'Iraq...
Perche'? Perche' la tv non ne ha parlato, dira' qualcuno. Ed e' indiscutibilmente cosi'.
Se la tv non ti sbatte in faccia le bombe e' come se non ci fossero. Il movimento pacifista non ci fa una bella figura: riesce a mobilitarsi solo se glielo dice la tv. Bhe  ma scusate... ci hanno ammazzato sotto il naso 3 milioni e mezzo di persone e non ce ne siamo neanche accorti?
E' un po' agghiacciante.
Qualcuno dira': ma e' colpa di D'Alema, Fassino, Rutelli, Bertinotti... Loro sono i leader, loro dovevano tenersi informati e avvisarci di questo genocidio. Loro, dovevano occupare il parlamento, indire cortei, blocchi stradali, scioperi generali, digiunare.
E' vero. E' veramente avvilente che i grandi leader della sinistra si accorgano delle guerre solo quando lo dice la televisione e i pacifisti scendono in piazza, quindi loro se ne accorgono. Ma questo non basta per assolverci: uno sparuto gruppo di volontari e di cattolici missionari da 5 anni cerca di informarci di questo genocidio e nessuno li ascolta.
Andiamo avanti a cercare di  indagare su questo genocidio...spaventoso.
La Repubblica Democratica del Congo e' letteralmente decimata da una mortalita' infantile del 98 per mille. L'aspettativa di vita e' di 45 anni per i maschi, 51 per le femmine.
Il livello di inflazione del 358% annuo.
Sono dati sconvolgenti e assolutamente credibili visto che li troviamo sul sito della CIA: http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/cg.html
Vi interessera' anche sapere che nella guerra sono coinvolti Rwanda, Uganda, Burundi, Angola, Namibia, Zimbabwe, Sudan. Ognuno di questi stati appoggia una delle fazioni coinvolte nel massacro. Qualcuno tiene anche contingenti militari all'interno del Congo. Ci sono le truppe Governative, brandelli delle truppe Hutu che massacrarono i Tutzi, gruppi armati Hutu, guerriglieri anti governativi congolani a loro volte divisi in fazioni e, infine, una fiorente criminalita' che contrabbanda oro, prostitute e diamanti. Poi ci sono i mercenari assoldati dalle compagnie petrolifere. Questi congolesi ce le hanno proprio tutte: pure il petrolio. Come se non bastasse ultimamente e' esploso anche un vulcano... per l'assoluta mancanza di acqua potabile e' scoppiato il colera e il virus Ebola ha fatto almeno 1000 morti. C'e' da chiedersi come mai, con tutta questa ricchezza e tutta questa disperazione, nessuna grande potenza abbia deciso di fare qualche cosa per la Repubblica Democratica del Congo.
Non servirebbe molto dato che la maggioranza dei morti ammazzati sono stati uccisi a colpi di macete.
Li' di certo non hanno ne' armi chimiche, ne' artiglieria, non hanno neanche gli aerei. Si ammazzano a piedi. Tristi come i congolesi sono solo i sudanesi. Infatti anche nel Sudan c'e' la guerra. Meno grave di quella del Congo democratico. "Solo" 2 milioni di morti e 4 milioni di profughi (i dati sono sempre della Cia http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/su.html ).
E a realizzare 'sto massacro hanno impiegato venti anni giusti.
 
E dove eravamo noi con le nostre bandiere di pace?
 
Tutto questo discorso e' perche', se vogliamo essere coerenti e credibili, non possiamo permetterci di distrarci e abbioccarci davanti alle continue nefandezze del mondo.
 
Dobbiamo prendere atto che questa mobilitazione contro la guerra in Iraq ha senso solo se e' l'inizio di un impegno vero contro tutte le forme di guerra e di violenza. Altrimenti rischiamo di ritrovarci come le marmotte che si svegliano solo
all'esplodere di particolari suoni, odori e luci colorate.

Dario Fo, Franca Rame e Jacopo Fo


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