LA LEGA DEL FILO D'ORO

Di Giuseppe Iannozzi

un bilancio circa le attività promosse nel Duemila… i progetti per il Duemilauno

 

“Essere punto di riferimento nazionale rappresenta un obiettivo importante ed ambizioso”, è questa una esigenza che nasce dal concreto confronto con i bisogni delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali nonché dalle richieste delle loro famiglie: scopo ultimo è il desiderio di  voler esprimere nel concreto una esperienza più che trentennale.” Importante a tal fine è stato il contributo di due organi consultivi e propositivi: il Comitato delle persone sordocieche e quello dei famigliari. Sono state potenziate e riqualificate le attività ed i servizi, attraverso una risposta concreta alle esigenze riabilitative. Importante è stato anche il lavoro svolto dal Centro di Riabilitazione di Osimo (riconosciuto dalla Regione Marche come “Unità speciale per sordociechi e pluriminorati psicosensoriali”), che garantisce una qualificata attività valutativa, oltre che di ricerca e sperimentazione.

Nel corso del 1999 sono stati trattati complessivamente 249 utenti, di cui 169 provenienti da altre regioni, così suddivisi: 79 con ricoveri per valutazioni psicodiagnostiche (di cui 24 interventi precoci), 142 con ricoveri a tempo pieno o degenza diurna nei diversi servizi riabilitativi e 28 con trattamenti ambulatoriali e domiciliari, inoltre a questo lavoro sono state affiancate iniziative rivolte alle famiglie.

Alle Sedi già presenti sul territorio nazionale si aggiunge l’esperienza avviata nel 1996 con la Comunità Alloggio di Milano, che dà un sostegno concreto a 5 persone adulte-anziane divenute sordocieche; al fine di fornire ulteriori opportunità ai pazienti sono stati perseguiti alcuni progetti specifici, come quello che ha permesso a 6 persone sordocieche, residenti in diverse regioni, di sperimentare l’uso di Internet e, attraverso il programma Horizon finanziato dall’Unione Europea, è stata possibile la formazione di 5 persone sordocieche quali “tutor”. Il Centro di Documentazione è punto di riferimento circa la documentazione e le informazioni sulla pluriminorazione; nel corso del 1999, 1263 persone hanno visitato la Biblioteca per consultazioni, di cui 494 esterni alla “Lega”, inoltre questo risultato è stato rinsaldato per mezzo di 143 visite guidate.

Sono stati promossi l’aggiornamento del personale, in convenzione con l’Università di Macerata, in pratica un “Corso biennale di specializzazione polivalente rivolto alle attività di sostegno alle classi “in presenza di alunni in situazione di handicap”, ma sono stati anche approntati diversi corsi di aggiornamento per il personale dipendente e rappresentanti della “Lega” .

Grazie all’ottenimento di finanziamenti tramite la legge 284/97, dedicata ad iniziative in favore dei ciechi pluriminorati, la Lega Filo d’Oro è riuscita anche ad ottenere modeste entrate economiche per le attività gestite dall’ente a livello regionale e consolidare così rapporti con le regioni Marche, Emilia Romagna, Campania e Lombardia. Sono stati ampliati, consolidati, rapporti con Enti ed Associazioni nazionali: scopo ultimo di tutto ciò è quello di promuovere concretamente iniziative comuni e sviluppare servizi a livello territoriale; particolare attenzione è stata, e viene, dedicata alla fascia giovane-adulta. Tra i tanti progetti già in corso di evoluzione,  “La Lega del filo d'Oro ha proseguito il suo impegno nell’ambito di organizzazioni di secondo livello su questioni di interesse comune, in particolare sulle tariffe agevolate per le ONLUS…Ricopriamo incarichi di responsabilità  all’interno del dipartimento “non profit” dell’Associazione AIDIM (Associazione Italiana Direct Marketing) ed insieme ad altre associazioni continuiamo a sostenere il settimanale Vita, un giornale che si impegna sui temi del sociale e delle organizzazioni non profit.”

Non meno energia è stata spesa per numerosi contatti con Enti ed Organizzazioni estere, soprattutto l’attenzione è stata incentrata alla sordocecità (Deafblind Intenational, European Deafblind Network),  “partecipando fattivamente ai diversi organismi esistenti ed al gruppo internazionale sulla raccolta fondi.”

Il “1° Forum nazionale sul volontariato” inteso come occasione propizia quanto importante per riflettere sulla natura dell’associazione, ha portato la Lega a questa considerazione: “essere “impresa sociale” richiede quindi una grande tensione ideale ed una grande capacità gestionale.”

La “Lega Filo d’Oro” ammette con massima trasparenza che “ci troviamo ad operare in una situazione di costante riduzione di risorse destinate ai servizi socio-sanitari e di mancanza di un quadro di riferimento chiaro sulle politiche sociali… ci siamo spinti a premere l’acceleratore su quel Progetto Qualità, già avviato da qualche anno, che prevede il miglioramento delle capacità organizzative e gestionali dell’ente ed è finalizzato all’ottenimento della certificazione, secondo le norme ISO 9000.” Oggi sono circa 40 i consulenti e a questi vanno aggiunti collaboratori con rapporto di lavoro libero professionale, mentre circa 150 sono i volontari che vengono impiegati in modo diretto o indiretto nei vari settori ed attività.

La nuova coscienza maturata dopo il Forum sul volontariato ha spinto la Lega a coinvolgere in modo più diretto i servizi riabilitativi nonché le sedi territoriali (sono stati messi a disposizione nuovi uffici a Milano e Napoli, nuovi locali per il laboratorio della Comunità Alloggio Milano e per un circolo culturale), sono state potenziate le strutture di accoglienza delle famiglie (è entrata in funzione la nuova foresteria a Osimo); tutto ciò non ha comunque distolto una particolare attenzione di miglioramento rivolto  ai servizi amministrativi,  associativi e alla segreteria generale.

La Lega esprime così il suo ringraziamento per quanto sino ad oggi è stato possibile approntare : “…numerosissime sono state le iniziative, alle quali va il nostro grazie, che hanno confermato l’interesse e la solidarietà nei nostri confronti da parte di tanti cittadini ed organizzazioni: dal mondo dello spettacolo e dell’informazione a quello dello sport, dal campo dell’economia e della finanza a quello sociale…buoni sono stati anche i rapporti con numerosi mass media, attenti in generale all’attività da noi svolta…”, ed, ovviamente, un grazie sincero non poteva mancare per Renzo Arbore, che da anni partecipa attivamente e alle attività della Lega e alla promozione di quest’ultime.

Con il 2001, la Lega si trova a dover considerare seriamente alcune tendenze demografiche, quali: l’incremento dell’età media delle persone disabili, la riduzione delle nascite e l’aumento della popolazione anziana, che presenta non pochi problemi visivi ed uditivi combinati; inoltre va evidenziata una situazione assai poco felice, ovvero sono sempre più i bambini che nascono con pluriminorazione. Come se tutto ciò non bastasse, la Lega del Filo d’Oro evidenzia serie situazioni di “arretratezza culturale” o di minori opportunità e servizi presenti in alcune aree del paese: “Alcune leggi in discussione, come la proposta di legge sul riordino dell’assistenza, è quanto si sta movendo nel settore sanitario, la legge che riconosce interventi in favore dei ciechi pluriminorati, ci richiedono di precisare ancor meglio nella prospettiva quale deve essere il ruolo che la nostra associazione può assolvere, in termini di promozione e gestione di servizi.”

Sono stati avviati di recente alcuni interventi utili a favorire una maggiore integrazione sociale, a rimuovere ostacoli, che non facilitano la qualità della vita: “Abbiamo iniziato ad occuparci di “residenzialità protetta”, quale risposta al bisogno di chi non può contare più sul supporto concreto della famiglia… A fronte di questi cambiamenti la nostra Associazione ha ottenuto, grazie all’attività sviluppata, una maggiore notorietà, fiducia ed una capacità crescente nell’acquisire risorse economiche, consensi, solidarietà.”

Le domande che la Lega rivolge a se stessa sono: “La Lega del Filo d'Oro nel suo complesso è convinta di dover rispondere a queste richieste? E’ decisa nell’intraprendere questo ulteriore sviluppo?”

La risposta viene subito espressa: “… il nostro ente è in un equilibrio dinamico, in costante movimento: ciò è parte della sua stessa natura ed identità. I progetti di servizi complessi su cui stiamo lavorando, il Centro da realizzare a Lesmo e quello da gestire ad Osimo nell’ex ospedale Muzio Gallo, rappresentano impegni considerevoli per il futuro.”

 

GIUSEPPE IANNOZZI

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