LA FIDUCIA IN SE STESSI E L'AUTOSTIMA

di Antonio Sbisa'

  

 

Amico mio, va bene, sfogati pure. Racconta tutte le tue sconfitte, i tuoi fallimenti, i tuoi errori, le tue impotenze. Piangi pure, lamentati, passa in rassegna le delusioni cocenti, le stanchezze che inabissano, i malumori ed i nervosismi a fior di pelle. Ti descrivi sempre peggio, proietti negatività, sul tuo corpo, sul tuo carattere, distribuisci colpe a destra ed a sinistra, dentro e fuori di te. Hai sempre meno fiducia, osi sempre di meno, dai per scontati i risultati, come se automaticamente i fallimenti ed i limiti si dovessero riprodurre e moltiplicarsi. Alimenti la mente, si mette allora questa  a teorizzare, contro il destino, sull’inevitabilità dei fallimenti, sulle proprie incapacità, sui limiti. Come se fossi nato vuoto ed inconsistente, come se il processo biologico che ti mantiene in vita avesse fatto uno sbaglio, che, non si sa come, riesce ancora a rimanere in piedi ed a continuare a vivere. Ti consegni così però alle emozioni negative, contempli ed invochi i  mostri.

Ti stai in qualche modo affermando anche in questo modo. Puoi senza dubbio distruggerti e compiangerti, ma non riuscirai a rovinare compeltamente le tue possibilità. Perché ti senti costretto a soffrire? Perché vuoi vedere a priori tutte le porte chiuse? Perché valuti l’oggi ed il domani, come se tutto dovesse andare per forza secondo un passato, magari immaginato?

Abbandona ora i pensieri, non intrattenere le immagini ed i ragionamenti che invadono la tua mente. Considera che cosa ti possa dare conforto ed aiuto, in questo momento, può essere una passeggiata, un assaporare qualcosa di buono, una conversazione, un abbraccio. Se la mente continua a dire, tutto è inutile, lasciala dire. Continua a cambiare, piccole occupazioni, un po’ di riposo, oppure invece impegnare il corpo, con unesercizio fisico sostenuto ed intenso. Abbandonati all’amore. Non succede nulla? Non preoccuparti, continua, sfidati, riprendi coraggio. Riprendi fiducia nella vita, in te stesso, negli altri. Senti il calore, il gusto, avanza il sorriso.

Perché dovresti cercare di avere fiducia in te stesso? Perché dovresti stimarti? Per non soffrire, per stare bene, per ritorvare le energie per sperimentare, provare a vivere ed a fare altre cose, nelle vicende che ti hanno fatto soffrire. Se già soffri comunque, che cosa ti costa provare?. Pensa allo stesso successo mancato. Pensa e visualizza come sarebbero andate le cose, quali i risultati positivi attesi, desiderati, sia che si tratti del lavoro, dei rapporti o di altro.

Riprendi il respiro ed il sorriso, veidamo più ampiamente, le ragioni della fiducia.

 

Amico mio, la fiducia in te stesso e l’autostima rimangono la prima condizione e la linea essenziale di questo percorso evolutivo. Il primo fondamento della fiducia e della stima verso te stesso rimane la percezione profonda della ricchezza infinita potenziale di ogni persona, nel suo costituire una scintilla divina, nel suo contenere quindi le stesse capacità della divinità. Quali sono queste capacità? Che cosa significa avere le capacità e le possibilità della scintilla divina. Vuol dire contenere le capacità di essere già in partenza il massimo delle aspirazioni e delle speranze che gli esseri hanno attribuito variamente alla divinità. Il costituire una fonte infinita di amore e di beatitudine, la potenza dello spirito di creare, la capacità di plasmare le dimensioni e la materia, le caratteristiche pensate come onnipresenza ed onnipotenza, il mistero. Amico, rappresentati tu stesso qualsiasi qualità auspicabile edesiderabile, e proiettala in un qualcosa che già esiste, e che esiste dentro di te. Ecco il fondamento ultimo della fiducia in se stessi, ecco la motivazione dell’autostima.

Quando si invita a considerare la possibilità e la capacità di trovare la fiducia nella propria persona, si pensa prima di tutto a delle caratteristiche oggettive comunque presenti sempre in ogni persona. Poi si considera un potenziale umano che molti riconoscono completamente latente dentro di noi, si tratti del cervello, della razionalità, dei sentimenti, del corpo. Si dice che viviamo normalmente impegando il minimo delle nostre risorse, di qualsiasi tipo. Le porte si aprono verso i potenziali doni indagati dalla parapsicologia, descritti dalle religioni come carismo o come poteri eccezionali, normalmente appartenenti alla natura umana, ma che si risvegliano come conseguenza di profondi processi evolutivi.

Abbiamo delle grandi capacità latenti, e si risvegliano nel processo evolutivo. Probabilmente questo è un motivo per cui generalmente le persone tendono a non avere fiducia in se stesse, a non stimarsi, a meno che non vogliano utilizzare determinate maschere e tecniche per diventare forti usando il potere sugli altri.

Un altro livello di motivazioni per avere fiducia in se stessi riguarda i processi già descritti: l’esperienza dell’entusiasmo, dell’amore e della creatività stimolano direttamente la tendenza verso la realizzazione, verso la manifestazione. Possiamo avere fiducia, perché vediamo che qualcosa nasce dietro l’espansione dell’autonomia interiore.

I processi dell’autostima cercano di risvegliare il concreto potenziale umano universalmente presenti in tutti e quindi anche in te stesso. A prescindere da qualsiasi cosa tu voglia  e possa fare, la stima per te stesso ha la sua validità e la sua efficacia. Che cosa indebolisce nella persona questa possibile fiducia radicale?

La mente è un nostro organo che tende a rappresentarci spesso le lacune, i difetti, le difficoltà, per poi ingigantire gli insuccessi, le debolezze, le sensazioni di impotenza. Ci intrattiene in un dialogo interiore continuo, che costituisce di per sé una forma di separazione dall’esperienza e dalla realtà, e quindi non consoce naturalmente le potenzialità universali e personali. I processi dell’alienazione e della repressione interiorizzata chiaramente annullano continuamente le potenzialità ed i talenti, per cui questa esperienza indurrebbe tutti a non avere fiducia in se stessi, a non avere stima per sé. Questa tendenza a sua volta diminuisce il coraggio, diminuisce l’esperienza, e quindi si hanno sempre meno occasioni di poter verificare il contrario.

Il processo del risveglio delle potenzialità e dell’autostima nasce quindi in un processo di sperimentazione diretta della creatività e della trasformazione, al di là dei limiti imposti dalla mente e dalla società.

 Se interrompiamo questi flussi condizionanti, se ci apprestiamo a concentrarci sulle nostre capacità creative, l’esperienza ci porterà ad aumentare l’autostima e la fiducia. Molti consigliano delle tecniche di concentrazione e di visualizzazione. Se conteniamo la nostra mente, se sostituiamo ai fiumi dei pensieri e delle emozioni negative dei pensieri positivi, aumenteranno le energie, il pensiero positivo tenderà a creare una nuova realtà.

A seconda delle disposizioni personali, possiamo partire quindi dalla sensibilità verso la nostra scintilla divina, o dall’entusiasmo verso la vita e verso l’amore, dall’entusiasmo stesso verso il gioco, lo studio, la creazione. Sono cammini in cui ovviamente sorgeranno difficoltà, rigidità, fallimenti, errori, ma l’orientamento interiore frenerà la mente, impedirà che questi fallimenti vengano trattati per giustificare il senso di sfiducia e d’impotenza.

Tutti siamo fatti di difetti e di talenti, tutti abbiamo delle capacità e delle impotenze, delle attitudini spontanee produttive, ed altre attitudini che vanno invece esplorate e costruite con pazienza.

Abbi quindi stima di te stesso, amico mio. Fiducia nella tua natura divina, fiducia nella tua individualità, fiducia nelle tue capacità. Ma abbi anche fiducia nella positività dei processi, sia in te che negli altri. Incoraggia l’intuizione, l’accettazione, la comprensione attiva, per comprendere come anche gli errori, i fallimenti, le impotenze, facciano parte integrante del lavoro evolutivo, della stessa gioia della vita. Allontaniamo ogni istanza cosiddetta razionale che sottolinea le nostre impotenze per farci sottomettere alla programmazione sociale.

 Intraprendiamo allora il cammino della tua realizzazione, della tua manifestazione, respirando sempre e comunque la stima e la fiducia!

 

Antonio Sbisà

 

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