IL TEMPO DELLE FALSE PROMESSE

Di Guido Ferranova

Il 13 Maggio si vota, ed ora viviamo il tempo delle grandi e false promesse, la Destra come la Sinistra ci dicono quello che in Italia non va, come se noi non ce ne fossimo accorti. Ci dicono che ci sono troppi disoccupati, ed allora ci promettono milioni di nuovi posti di lavoro, un lavoro sicuro, più stabile, e più sicurezza sul lavoro. Ci promettono che ci aumenteranno gli stipendi, perché l'inflazione in questi ultimi tempi è salita vertiginosamente ed è giusto che anche il nostro sudatissimo salario, si adegui (incredibile l'hanno capito anche loro). Ci promettono meno tasse, e più diritti, è il solito vecchio copione, quelle che ogni volta nel periodo preelettorale ci viene propinato. Lo stesso copione che usava la Vecchia Repubblica, ma allora cos'è cambiato, dove sta il tanto decantato nuovo, la Nuova Repubblica? Dove sta la differenza tra la Destra e la Sinistra, tra il Centro, il CentroDestra ed il CentroSinistra? Io vedo un unico grande calderone, dove non si distinguono più colori e valori, dove l'unica cosa che veramente conta è arrivare al potere, con qualunque mezzo, al prezzo di qualunque promessa, tanto le promesse non costano nulla. Tanto le promesse, come sempre, non verranno mantenute. L'unica cosa che conta è accaparrarsi voti, accalappiare, intontire, ammaliare, l'elettore, per poi, puntualmente, dimenticarsene il giorno dopo le elezioni, sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta. Dimenticare tutti i buoni propositi decantati durante la campagna elettorale, e pensare solo ed esclusivamente al potere, ad intascare sempre più soldi, alla faccia dei soliti contribuenti. Questa è la politica oggi, questa era la politica ieri, questa sarà la politica sempre, visto che la politica da sempre è fatta da gente che parla bene e razzola male. Allora io a pochi giorni dal fatidico 13 Maggio, mi chiedo: "Per chi votare?" Bella domanda, certo, domanda alla quale però non so rispondere, domanda per la quale forse non esiste una risposta, o meglio, esistono diverse risposte, ma nessuna a mio avviso giusta.

Tanto vincerà chi avrà meglio saputo vendere la propria immagine, chi avrà il sorriso più smagliante, chi avrà detto con maggior convinzione e credibilità le bugie di sempre. Vincerà chi avrà saputo convincere meglio gli elettori di essere quello che in realtà non è. Vincerà infine chi avrà saputo recitare meglio degli altri la propria parte, emozionare, coinvolgere, ed ammaliare il grande pubblico degli elettori. In fondo si tratta di una vecchia commedia, di una vecchia farsa dal finale scontato, farsa in cui noi abbiamo una piccola parte: entrare in un'angusta cabina e tracciare un x su un simbolo, con la speranza, la convinzione, che dietro a quel simbolo vi siano persone capaci di governare al meglio il nostro Paese. 

Sapete, invidio tremendamente quelle persone che hanno le idee chiare, o che almeno credono di averle, quelle persone che sanno perfettamente per chi votare, che hanno una loro ben precisa fede politica. Coloro che davvero credono che la Destra sia meglio della Sinistra, o che la Sinistra sia meglio della Destra. Invidio questa loro voglia di credere, questa loro voglia di identificarsi con una corrente politica, questa loro fede, già perché si tratta proprio di fede, perché la politica va accettata solo ed esclusivamente per fede, in quanto fede significa credere in qualcosa di non perfettamente tangibile e dimostrabile, qualcosa che non si può vedere, e che forse, in definitiva neanche esiste.

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