E’ CADUTA UNA STELLA DAGLI OCCHI D’AQUILA

il «Morbo di Alzheimer»  ha rubato alla vita

il Giustiziere della notte «Charles Bronson»

di Reno Bromuro

Già il 26 agosto u.s. un’agenzia ANSA metteva in allarme gli ammiratori di Charles Bichinsky in arte Bronson con una notizia che non lasciava speranze: «Il verdetto dei medici, che negli ultimi due anni hanno accompagnato Charles Bronson (81 anni) nella sua lunga lotta contro il Morbo di Alzheimer, lascia poche speranze ai suoi famigliari e ai suoi fans sparsi in tutto il mondo. All’attore, protagonista di tanti film tra cui «C’era una volta il West», «I magnifici sette» e «Il giustiziere della notte», non restano, infatti, che pochi giorni di vita.

La moglie Kim ha così deciso di riportare Charles nella sua villa a Beverly Hills per onorare una promessa fatta al marito che, prima di perdere conoscenza, aveva chiesto di morire con dignità a casa propria». Subito la notizia ha fatto il giro del mondo, soprattutto attraverso i vari siti cinematografici.

Lo voglio ricordare così come la prima volta che l’ho visto in un film, in cui aveva una piccola parte: «Fuga per la vittoria», con Stallone, McQueen, Caine, ecc… da allora non ho perduto un solo film interpretato da lui; perché c’era lui mi sono visto tutti«Il Giustiziere della notte» dal meno brutto al bruttissimo. Sono sicuro che  per la sua partecipazione ai film d’azione, diverrà, se già non lo è, un simbolo del cinema americano.

«Da anni combatteva contro il morbo di Alzheimer, ma questa volta a Charles Bronson restavano poche forze per affrontare la malattia. L'attore, una leggenda nel cinema americano, protagonista di pellicole «cult» è in fin di vita».

Nel leggere queste notizie di «cronaca», fredde e distaccate, mi passano davanti agli occhi della mente alcune scene di «C'era una volta il West» rivedo la cinepresa che si sofferma sul volto di Henry Fonda, girandogli intorno per mettere in risalto la smorfia che vuole essere un sorriso e la manifestazione del dolore. Si è alla resa dei conti e lo sa, ha fatto una lunga galoppata per questo. Lui gli ha appena sussurrato, mentre smozzica un pezzo di legno. Charles Bronson è il meticcio «Armonica» che sostiene il fratello che sta per essere impiccato con l'armonica stretta fra i denti.

Charles Buchinsky era nato il 3 Novembre 1921 nella cittadina di Ehrenfeld nello regione della Pennsylvania U.S.A., i suoi genitori sono nati in Lituania e in seguito emigrarono negli Stati Uniti D'America. Il giovane Charles per guadagnare qualche soldo decise di andare a lavorare in miniera con i suoi fratelli (erano quindici figli), e in questo modo riusciva ad aiutare economicamente anche i genitori; intanto, con enorme sacrificio riuscì ad andare a scuola dove si diplomò; in seguito fu chiamato dall'esercito e combatté come altri della sua età nella seconda guerra mondiale. Finita la guerra decideva di studiare arte drammatica e si applicava molto nella recitazione. Charles Bronson nella vita privata era un attore che non amava fare vita mondana: era persona taciturna, per queste sue caratteristiche negli ambienti cinematografici americani gli era stato affibbiato il sopranome di «Orso». Si sposò tre volte. La prima nel 1949 con Harriet Tendler, che gli diede due bambini, e dopo diciotto anni di matrimonio divorziarono. La seconda volta nel 1968 sposò l'attrice Jill Ireland che gli diede un bambino, e in seguito decisero di adottare una bambina, purtroppo Jill si ammalò di cancro e nel 1990 morì lasciando un grande dolore nel cuore e nel fisico di Charles. La terza volta, nel 1998, sposò la giovane Kim Weeks, ed attualmente con Kim stava vivendo la sua seconda giovinezza.

Agli inizi di carriera cominciò a fare i suoi primi passi nel mondo del cinema interpretando piccoli ruoli nei Film, mai giunti in Italia, in quegli anni Charles Bronson riuscì a dividere il suo mestiere di attore tra cinema e televisione. Si costruì una carriera da caratterista o co-protagonista recitando nel lungometraggio «La Maschera Di Cera» e in altri due Film: «L' Ultimo Apache» e «Vera Cruz» entrambi del 1954. Nel 1956 recitò nel Film «Sacro e Profano», nel 1960 interpretò «I Magnifici 7», nel 1963 «La Grande Fuga», e nel 1967 «Quella Sporca Dozzina». Ma è nel 1968 che Charles iniziò una nuova carriera come attore protagonista, quando fu chiamato da Sergio Leone per interpretare il personaggio chiamato Armonica (come ho accennato prima), nel Film destinato ad entrare nella storia del cinema mondiale: «C'Era Una Volta il West». Dopo avere interpretato il Film diretto da Sergio Leone, Charles raggiunse, come attore, la consacrazione mondiale, e da attore protagonista recitò in moltissimi Film come: «Due Sporche Carogne», «Sole Rosso», «Chato», «Professione Assassino», «Joe Walachi», «I Segreti di Cosa Nostra»; poi nel 1974 fu protagonista in «Il Giustiziere Della Notte» che ebbe quattro seguiti. Sempre nel 1974 fu il protagonista di «A Muso Duro», nel 1975 si impegnò in quattro «movie» «L'Eroe Della Strada», «Da Mezzogiorno Alle Tre», «Io Non Credo a Nessuno», «Dieci Secondi Per Fuggire». Ed iniziò ad interpretare film su film, come se presagisse una fine imminente: «Candidato all' Obitorio», «I Leoni Della Guerra», «Telefon», «Sfida A White Buffalo», «Capoblanco», «Tiro Incrociato», «Caccia Selvaggia», «La Legge Di Murphy», «Assassination», «Un Poliziotto Scomodo», ed ancora altri Film che non sono mai giunti nel circuito delle sale italiane, ma che hanno trovato posto nelle varie televisioni. Charles Bronson è stato, sicuramente, un grande attore che alla mecca del cinema ha dato molto, ma che ha ricevuto ben poco, speriamo che nei prossimi anni si ricordano di quanto ha dato e gli diano l'oscar alla carriera.

UNA CURIOSITA’

Quando John Sturges lo chiamò nel cast dei Magnifici sette, Bronson era un oscuro caratterista che aveva partecipato a qualche film di guerra e di avventure. Il successo di quel film, che portò fortuna anche ad attori come James Coburn e Steve McQueen, lo rese immediatamente popolare e Bronson ottenne credito dai produttori. Il viso imperturbabile e pieno di rughe, l'aria da duro, la corporatura muscolosa, fecero dell'attore l'immagine ideale del macho, dell'eroe taciturno e sbrigativo del western o del poliziesco anni settanta, ed in questa ottica Sergio Leone ne valorizzò la figura concedendogli la migliore occasione in «C'era una volta il West». Per il resto, Giustizieri della notte permettendo, Charles non sembra mai essere stato sollecitato o interessato a fare molto di più. Il padrone del mondo di William Witney, con Vincent Price, Richard Harrison e, Vito Scotti, gli ha preso ma non dato. La trama neanche molto interessante e copiata: «Verso la metà dell'800, una cittadina americana della Pennsylvania è in allarme per l'insolita attività di un vicino vulcano. Strock, agente governativo, si reca sul posto per indagare e, salito sul cratere per mezzo di un aerostato, scopre che lampi, brontolii e scosse sono causati dagli esperimenti di Robur, lo scienziato che ha giurato odio eterno alla guerra e che si ripropone di distruggere tutti gli eserciti per mezzo dell'Albatross, la sua fortezza volante. Fatto prigioniero da Robur insieme ad un fabbricante di armi e alla figlia di questi, Strock assiste impotente alle spedizioni punitive del folle idealista e si convince che per fermarlo è necessario ricorrere alla violenza. Vincent Price nei panni di Robur somiglia molto al capitano Nemo di «Ventimila leghe sotto i mari» e, in effetti, il film racconta la medesima avventura scambiando il Nautilus con l'Albatross ed il mare con il cielo. Realizzata in economia e con fondali dipinti, il film è piacevole nella sua ingenuità e lo spettatore non si ferma molto a domandarsi il perché delle strane scelte di Robur che è tutto preso a bombardare reggimenti egiziani, arabi ed europei, dimenticando o quasi quelli americani».

Charles Bronson è morto questa notte 1 settembre 2003, nella sua casa; è stata Kim Weeks, attuale compagna dell'attore, a confermare la tragica notizia già battuta dalle agenzie di tutto il mondo. Responsabile del suo decadimento fisico, lo stato di prostrazione in cui era caduto l'attore dal 1980, quando un tumore si portò via l'adorata Jill Ireland, moglie e attrice di origine irlandese.

Proprio a causa dell'Alzheimer non ricordava più di essere stato un attore e tanto meno di essere stato una vera e propria stella di Hollywood. Un parente ha commentato la situazione dicendo: «E' straziante vederlo ridotto in quel modo». Gli amici più cari, che lo ricordano come un uomo molto combattivo, ora raccontano di averlo visto privo di forze e di volontà di vivere. Il colpo finale alla salute dell'attore, già molto provato perché anziano e debole, è stato dato da gravi problemi al funzionamento degli organi. Un amico di famiglia ha raccontato: «Kim, la moglie di Charlie, gli fece una promessa che ora intende onorare - farlo morire con dignità».

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, studiò arte a Philadelphia, dove fu presentato al regista Henry Hathaway. E proprio con questi debuttò nel suo primo film. Diventò celebre grazie a Sergio Leone e al film «Il Giustiziere», il personaggio che interpretò in una fortunata serie di film, ma fu protagonista di veri e propri capolavori del cinema americano.

Per tutti sarà sempre «Il giustiziere della notte», il prototipo del pacifico uomo qualunque che, stritolato tra la violenza dei criminali e l'indifferenza delle istituzioni, impara a farsi giustizia da solo. Faccia da duro, scolpita nella roccia, fisico prestante, Charles Bronson si è sgretolando sotto i colpi del morbo di Alzheimer. In due anni la malattia degenerativa ha devastato la mente e prima che ciò accadesse definitivamente chiese di tornare a casa sua per poter morire come desiderava.

lunedì 1 settembre 2003

Reno Bromuro

 

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