APPELLO ALLA STAMPA

Di Stefano Serafini

 

"Lettera aperta all’Informazione Italiana"

 

Gentili Direttori, Capiredattori, Giornalisti, Operatori dell’informazione

pubblica e privata,

 

Gli eventi tragici abbattutisi sugli Stati Uniti d’America e sul mondo

intero hanno trovato vasta eco nel vostro lavoro di informazione di questi

giorni. Tutti i cittadini debbono ringraziarvi per l’importante funzione da

voi svolta nelle ore immediatamente successive al dramma.

Tuttavia, attraverso le televisioni e i giornali, la cronaca e la pietà per

il Paese vittima dell’immane tragedia si sono rapidamente trasformate in una

sorta di propaganda della sua politica e delle sue azioni a venire che si

profilano non meno gravi e luttuose.

Negli ultimi giorni abbiamo udito servizi televisivi ad effetto emotivo

praticamente inneggianti alla guerra santa occidentale, slogan e commenti

che esaltano gli USA come nazione modello di civiltà e democrazia,

svergognando così la nostra cultura e la nostra storia, talvolta persino

frasi che è difficile decidere se attribuire all’ignoranza o ad un’

incontrollata emotività.

Nulla giustificherà mai un atto mostruoso come l’attacco terroristico alle

Torri di New York e alla sede del Pentagono, una delle pagine più nere della

storia contemporanea. Nulla giustifica i due milioni di uomini, donne e

bambini morti per l’embargo imposto dagli USA all’Iraq, né i bombardamenti

su Belgrado, né i finanziamenti trascorsi e attuali ai terroristi “amici”,

né quanto ora avverrà sotto i cannoneggiamenti occidentali di popoli

altrettanto innocenti e degni di umana considerazione delle vittime di New

York. La vera cultura europea, costata guerre e sofferenze innumerevoli, ci

ha insegnato che nessuna ideologia, fede, modello sociale deve poter

giustificare la mano dell’uomo contro l’uomo.

Eppure, mentre il clamore per certe vittime ed il silenzio per certe altre

sembrano far pesare i morti in modo orrendamente diverso sulla bilancia dell

’informazione mediatica, dobbiamo assistere basiti all’invocazione del

sangue innocente per giustificare il versamento di altro sangue innocente.

Non rivolgiamo questa lettera ai politici, perché siamo consapevoli che

sarebbe inutile: il potere e la violenza avranno il loro corso

indipendentemente dalle proteste, né i nostri governanti avrebbero il potere

di impedirlo.

Crediamo però sia importante richiamare almeno le vostre coscienze, su cui

pesa la responsabilità di agevolare o infiacchire la riflessione della

gente, ad un uso di toni più consoni all’obiettività critica che sempre

dovrebbe rappresentare l’ideale del giornalismo. Non possiamo salvare il

corso degli eventi, ma certamente non dobbiamo infierire abbassando quella

razionalità del pubblico che siamo invece chiamati a promuovere.

E’ vero, il vostro ruolo non è semplice, ma è lo stesso rispetto di voi

stessi come persone e professionisti che deve imporvi un maggior senso di

responsabilità e di attenzione; perché parole e immagini, se

strumentalizzate, possono cadere assieme alle bombe trascinando nel fango la

nostra umanità, o, in cerca del vero, elevarsi assieme alle preghiere di

tutti gli uomini di buona volontà, e sostenerle.

 

Stefano Serafini, consulente editoriale, Roma


Qual'è la vostra opinione su questo argomento? Scrivetemi al seguente indirizzo:

guidoferranova@tiscalinet.it 

Oppure scrivete il vostro pensiero sul nostro forum


Daily Opinions

"Quello che gli altri giornali non dicono"

 

 

Per informazioni

Scrivete a Guido Ferranova E-mail:

guidoferranova@tiscalinet.it