|
|
Ho conosciuto di recente la classe
10' e subito mi sono risultati evidenti i suoi pregi.
Ecco che, come ho saputo del concorso,
ho deciso di parteciparvi.
Non avendo famigliarità con
i pluriscafi ho scelto un monoscafo a spigolo, dal forte carattere, facile
da condurre ma, spero, abbastanza competitivo.
Lo scafo sfrutta la lunghezza massima
ed é relativamente largo, con due derive asimmetriche e due timoni
a baionetta da regolare in base all'andatura.
Per non affaticare e stordire il
timoniere, già abbastanza impegnato con le appendici, l'armo velico
dovrà essere semplice. Da qui la scelta di un "aerorig" regolabile
con una sola scotta. Le manovre correnti classiche come: scotta del fiocco,
cunningham, tesabugna, ecc. sono sostituite da piccoli rocchetti manovrabili
con manopole autobloccanti, di poco ingombro, e abbastanza facili da realizzare.
TAVOLA N°10
COSTRUZIONE
Premessa
Ritengo sia più pratica una
tecnica costruttiva mista: metodo classico (scalo e scafo rovesciato) e
cuci-incolla. Lo scalo, realizzabile con poca spesa usando magari materiale
di recupero, assicura il vantaggio di poter bloccare le parti della barca
in modo sicuro permettendo di girarci attorno, osservare, riflettere e
sognare senza dover sbuffare con qualcuno che ci aiuta di malavoglia.
Per l'assemblaggio dei pezzi della
barca é preferibile avvalersi della tecnica del cuci-incolla, che
ha l'indiscutibile vantaggio di semplificare le operazioni e ridurre il
numero dei rinforzi strutturali.
Fasi di costruzione
Tracciatura e taglio delle paratie
usando compensato marino da 4 mm. Per la poppa servono due strati 6+4mm.
Tavola N°7
Tracciatura, taglio e giunzione
(per portarli a misura) dei pannelli laterali e del pannello di fondo,
usando compensato marino da 6 mm. Tavola N*8
Costruzione dello scalo di montaggio.
Tavola N°4
Posizionamento delle paratie sullo
scalo e fissaggio del pannello di fondo e di quelli laterali. Dopo aver
verificato la loro giusta posizione, fissare con legature e stucco denso
a tal punto da permettere di raccordare le giunzioni.
Tracciatura per sovrapposizione
dei due pannelli di bagnasciuga, taglio e fissaggio sullo scalo, usando
compensato da 6 mm. (Per non avere uno scarto eccessivo di compensato é
preferibile rilevare la forma approssimativa dei due pannelli, usando del
cartone di recupero e un po' di nastro da carrozziere). Preferisco
questa soluzione di tracciatura per sovrapposizione, che non tagliare i
pannelli usando una dima di poliestere in scala 1:1, poiché permette
di essere più precisi e controllare meglio la forma. N.B.
Prima di applicare definitivamente i pannelli tracciare i fori per le derive
sul fondo, finché i riferimenti sono accessibili. Usare una dima
di cartone con le misure della Tavola N*8
Dopo aver fissato definitivamente
i pannelli, si resinano e si nastrano le giunzioni con del tessuto, si
resina e si rasa lo scafo pronto alla verniciatura. Le aperture per le
derive verranno finite solo dopo aver fissato le casse delle derive e comunque
dopo aver finito le derive, così queste avranno il giusto gioco.
Capovolgimento dello scafo e eliminazione
dello scalo.
Posizionamento dei fianchi del pozzetto
4 mm e delle casse delle derive 6 mm. Le derive devono essere costruite
prime delle casse usando i profili scala 1:1 della Tavola N*11 in modo
da controllare agevolmente i giochi. Incollare il rinforzo per il
piede dell'albero e fissare la scassa dell'albero con eventuali rinforzi.
Prevedere una mastra con un diametro più grande dell'albero di almeno
15 o 20 mm, così da poter resinare due anelli al piede dell'albero
in modo da controllarne il gioco e impedire, tramite una staffa, che si
sfili. Incollare dei listellini leggeri a filo del fondo del pozzetto
e sulle paratie che sostengono le panche. Saranno utili per incollare e
comprimere con delle viti i pannelli.
Dopo aver controllato se serve qualche
rinforzo per l'attrezzatura, si montano il fondo pozzetto da 6 mm e coperta
e panche da 4 mm.
Con i timoni si procederà
come per le derive: prima il timone, poi la tasca.
Non rimane che resinare, nastrare
,stuccare , fissare il dritto di prua, che deve essere di spessore controllato,
per rimanere nella lunghezza di stazza. Usare materiale leggero come la
balsa, che può essere lavorato a piacere come una polena a forma
di scudo o con decorazioni fantasiose (lo immagino come uno stemma decorativo
e distintivo).
Pochi consigli per l'ipotetico costruttore dilettante.
Meglio spendere qualche minuto in
più per i lavori di preparazione ( controllo dimensioni e allineamenti),
li si guadagna ampiamente in seguito.
Per l'albero si potrebbe optare
per un usato dell'EUROPE con un "balestrone" in lamellare leggero diviso
in due parti attrezzato con i rocchetti di regolazione, già indicati
precedentemente che dovrebbero facilitare le regolazioni e ridurre il disordine
in barca.
Per le vele é meglio farsi
consigliare da un velaio.
Per controllare i profili delle
derive e dei timoni anche nella zona rastremata, é sufficiente utilizzare
la dima relativa in modo inclinato, facendo coincidere le estremità
dei profili.
PAOLO SCAPINELLO
Via Mezzavilla,32
15030 Conzano AL
domusca@inwind.it